Il grido (film 1957)

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Il grido
Alida Valli e Steve Cochran nel film
Paese di produzioneItalia
Anno1957
Durata116 min
Dati tecniciB/N
rapporto: 1,33:1
Generedrammatico
RegiaMichelangelo Antonioni
SoggettoMichelangelo Antonioni
SceneggiaturaMichelangelo Antonioni, Elio Bartolini, Ennio De Concini
ProduttoreFranco Cancellieri
Casa di produzioneSpa Cinematografica, Robert Alexander Productions Inc.
Distribuzione in italianoCEIAD
FotografiaGianni Di Venanzo
MontaggioEraldo Da Roma
MusicheGiovanni Fusco
ScenografiaFranco Fontana
CostumiPia Marchesi
Interpreti e personaggi
Doppiatori originali

Il grido è un film drammatico del 1957 diretto da Michelangelo Antonioni.

Il film è stato poi selezionato tra i 100 film italiani da salvare.[1] Da esso si è poi ispirato Guillermo del Toro per il suo La fiera delle illusioni - Nightmare Alley, del 2021.[2]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

L'operaio Aldo convive con Irma, il cui marito è emigrato da molti anni all'estero, e con lei ha avuto una bambina. Quando giunge la notizia della morte del marito, Aldo vorrebbe sposarla, ma lei confessa di non amarlo più e di avere da tempo una relazione con un altro uomo.

Incapace di sopportare il terribile colpo, Aldo lascia il lavoro e il paese; accompagnato dalla bambina, comincia un vagabondaggio alla ricerca d'un lavoro e d'una nuova vita. Visita la fidanzata d'un tempo, Elvia, che aveva lasciato per Irma e con la quale forse potrebbe essere possibile ricominciare da capo. Ma la presenza della sorella più giovane ed esuberante, Edera, che suscita il suo interesse, lo spinge ad andarsene prima di dare un nuovo dispiacere ad Elvia.

In seguito, Aldo incontra Virginia, un'attraente vedova che gestisce un distributore di benzina, nei confronti della quale scatta un'immediata, reciproca attrazione. Aldo si ferma un po' da lei, ma la presenza della bambina impedisce d'intrecciare una relazione duratura. Rimandata la figlia da Irma, Aldo prosegue ancora il proprio vagabondaggio senza meta e incontra un'altra donna interessante, Andreina, da cui però si allontana non appena scopre che lei si mantiene prostituendosi.

Fallita la sua ricerca d'un nuovo inizio altrove, torna al paese da cui era partito, dove intravede Irma, serena, con il bambino che ha avuto dall'altro uomo, e si rende conto che qui non c'è più posto per lui: raggiunge la fabbrica in cui lavorava, ora deserta perché è in corso una dimostrazione popolare, sale su una torre e si lancia nel vuoto. Unica spettatrice del suo tragico gesto finale è proprio Irma.

Alida Valli sul set del film. Fotografia di Federico Patellani

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film segna la prima collaborazione tra i futuri amanti e poi coniugi Michelangelo Antonioni, il regista, e Monica Vitti, che nel film doppiò Dorian Gray.[3]

Riprese[modifica | modifica wikitesto]

Le riprese si svolsero tra il Veneto e l'Emilia-Romagna, nei paesi di Stienta, Occhiobello, Pontelagoscuro, Ravalle, Bondeno, Copparo, Porto Tolle, Porto Garibaldi e Francolino, e Ravenna.

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Il grido venne presentato a numerosissimi festival cinematografici in tutto il mondo.

Il film uscì prima in Svizzera, in occasione dell'anteprima mondiale al Festival di Locarno, il 14 luglio 1957, mentre nelle sale cinematografiche italiane arrivò, in contemporanea con la proiezione alla Mostra del cinema di Venezia, il 3 settembre dello stesso anno. Negli Stati Uniti il film invece giunse il 5 dicembre 1957, al San Francisco Film Festival.[4] E ancora, il film raggiunse perfino l'Oriente, in Cina il 14 luglio 1957 e in Giappone nell'aprile del 1959.[5]

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Critica[modifica | modifica wikitesto]

"Il film, in gran parte incompreso dalla critica e dal pubblico, costituisce il passaggio, nell'arte di Antonioni, da un periodo sperimentale ancora legato alle forme neorealiste a un periodo di piena maturità, in cui storia e personaggi assumono nuovi caratteri, più aderenti allo spirito irrequieto dell'uomo contemporaneo, permeati di una nuova drammaticità. Al centro del film, primo esempio nell'opera Antoniniana, campeggia la figura di Aldo, un uomo nel vigore degli anni, abbandonato dall'amante e costretto a girovagare di luogo in luogo con la piccola Rosina, la figlia avuta dalla donna. Il pessimismo che permea ogni scena del film e che è una costante dell'arte di Antonioni, fa corpo con l'immagine, scaturisce dall'immagine stessa, mai prima d'ora così ricca di suggestioni…" (Gianni Rondolino, Catalogo Bolaffi del cinema italiano, stagione cinematografica 1955/1965)[6]

Invece Massimo Bertarelli, per Il Giornale, il 3 giugno 2001 scrisse:

Cupo e desolato melodramma social-sentimentale di un Michelangelo Antonioni già in preda ai primi sintomi dei proverbiali contorcimenti esistenziali. Un film che ai suoi tempi fu stroncato dalla critica e turbò i sonni del Pci: può davvero un operaio arrivare al suicidio? Il titolo potrebbe tranquillamente riferirsi all'urlo liberatorio dello spettatore davanti alla parola fine![7]

Censura[modifica | modifica wikitesto]

Il Grido fu classificato dalla Commissione per la revisione cinematografica del Ministero per i beni e le attività culturali come vietato ai minori di sedici anni; la commissione inoltre impose alcuni tagli:

  • La sequenza di Aldo e Virginia sul letto successive alle battute «[…] per una volta che puoi fare il signore […]», fino alla sequenza in cui il vecchio protesta per l'abbattimento dell'albero;
  • La sequenza del venditore di quadri religiosi, dalle parole "[…] un bel quadro da mettere in camera […]» fino alla battuta «[…] è miracolosa anche questa […]»;
  • Tutta la scena che segue le parole di Virginia «[…] ad ogni modo te la vado a cercare […]» fino all'inizio della sequenza in cui Virginia chiama Aldo giù perché il pasto sarebbe pronto.[8] (Fonte: documento n° 24101, controfirmato l’8 maggio 1957 dal ministro Brusasca).

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Rete degli Spettatori, su retedeglispettatori.it. URL consultato il 26 dicembre 2022.
  2. ^ La fiera delle illusioni - Nightmare Alley (2021): Guillermo del Toro e la crisi del sogno americano, su L'occhio del cineasta, 26 gennaio 2022. URL consultato il 26 dicembre 2022.
  3. ^ Il Grido (1957) - IMDb. URL consultato il 26 dicembre 2022.
  4. ^ Il Grido (1957) - IMDb. URL consultato il 26 dicembre 2022.
  5. ^ Il grido, su Cineuropa - il meglio del cinema europeo. URL consultato il 26 dicembre 2022.
  6. ^ FOTOBUSTA,1957, IL GRIDO, MICHELANGELO ANTONIONI,ALIDA VALLI,Steve Cochran Parvo • EUR 249,00, su PicClick IT. URL consultato il 26 dicembre 2022.
  7. ^ Il grido. URL consultato il 26 dicembre 2022.
  8. ^ Italia Taglia, Italia Taglia, Banca dati della revisione cinematografica della Direzione Generale per il Cinema del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, su Italia Taglia.
  9. ^ Il grido - IMDb. URL consultato il 26 dicembre 2022.

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