Il controllore dei vagoni letto

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Il controllore dei vagoni letto
Flano cinematografico su una rivista dell'epoca
Paese di produzioneItalia
Anno1922
Durata1681 metri (62 min.)
Dati tecniciB/N
film muto
Generecommedia
RegiaMario Almirante
SoggettoAlexandre Bisson
ProduttoreAlba Film
Distribuzione in italianoSAS Pittaluga
FotografiaUbaldo Arata
ScenografiaMario Gheduzzi
Interpreti e personaggi

Il controllore dei vagoni letto è un film del 1922 diretto da Mario Almirante.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Un povero marito, a causa dell'estrema gelosia della moglie, per ottenere qualche giorno di libertà durante la settimana si fa credere impiegato delle ferrovie e quindi obbligato ad assentarsi il giorno e la notte, come controllore dei wagon-lits. Ne segue una serie di allegri equivoci, situazioni imbarazzanti e imprevisti, che si concludono con il ritorno a casa del marito transfuga.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Tratto dalla commedia Le contrôleur des wagons-lits del 1898 dello scrittore francese Alexandre Bisson, il film ottenne il visto censura n. 17550 il 30 novembre 1922. Una versione restaurata di 80 minuti è stata presentata dalla Cineteca di Bologna al festival cinematografico Il cinema ritrovato del 1991[1].

Critica[modifica | modifica wikitesto]

Un recensore dell'epoca scrive: « Questa pochade del Bisson, che noi conoscevamo attraverso l'indiavolata interpretazione della compagnia Galli-Ciarli-Bracci-Guasti, nella riduzione e direzione artistica di Mario Almirante, si è trasformata in commedia brillante e signorile. Al posto del sapore pepato e boccaccesco che stuzzicava le pupille del debosciato, noi gustiamo una vera allegrezza, un'ilarità fresca e serena nel seguire la serie della avventura [...][2]».

Edgardo Rebizzi in L'Ambrosiano del 28 dicembre 1922 critica la sceneggiatura: « Se ce ne fosse bisogno, Il controllore dei vagoni letto viene ancora una volta a dimostrare il pericolo, per il cinematografo, di valersi di riduzioni dal teatro o dal romanzo. Anche la vecchia pochade di Bisson esce dalla riduzione, per quanto sia essa abile, scolorita e snaturata. È inutile: la letteratura è una cosa, il cinematografo un'altra. Sono forse più i punti di antitesi tra i due generi, che quelli di affinità. Malgrado questo, il film è divertente, molto grazioso, assai bene interpretato da Oreste Bilancia e diretto con mano abile e sicura, Il taglio delle scene è moderno e sobrio, la tecnica fotografica è sempre lodevole. Insomma, si è fatto tutto quello che si è potuto, con un risultato, se non adeguato allo sforzo, certo assai soddisfacente ».

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dal programma del festival a pag. 47
  2. ^ Recensione riportata in V. Martinelli, p. 386

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Vittorio Martinelli, Il cinema muto italiano - I film degli anni Venti / 1921-1922, Edizioni Bianco e Nero, Roma 1981.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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