Il carnevale di Venezia (opera)

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Il carnevale di Venezia
Lingua originaleitaliano
Genereopera buffa
MusicaErrico Petrella
LibrettoMarco D'Arienzo
Attitre
Prima rappr.20 maggio 1851
TeatroTeatro Nuovo di Napoli
Versioni successive
Personaggi
  • Muzio, mercante (basso)
  • Il Conte Bietola (basso)
  • Oreste, amante di Albina (tenore)
  • Pilade, amante di Romilla (baritono)
  • Cola, servo sciocco (basso)
  • Albina (mezzosoprano) e Romilla (soprano), figlie di Muzio
  • Mimosa, sorella di Muzio (contralto)
  • Zanni, caffettiere (basso)
  • Pasqualino, garzone di caffè (tenore)
  • Coro di Gondolieri e di Maschere

Il carnevale di Venezia, ovvero Le precauzioni è un'opera in tre atti di Errico Petrella su libretto di Marco D'Arienzo. La prima rappresentazione ebbe luogo al Teatro Nuovo di Napoli il 20 maggio 1851. Tra gli interpreti il soprano Clotilde Martinelli (Romilla), il contralto Carolina D'Amora (Mimosa) e il baritono Valentino Fioravanti (Pilade); il direttore era Michele Di Natale.[1]

L'opera ebbe un grandissimo successo[2]. Petrella gestisce la vicenda con «grande vivacità e humour»[2][3], ma è carente nell'uso della melodia[3] in favore di un ampio uso del parlante (declamato con accompagnamento dell'orchestra)[2][3]. Questo attirò le critiche di Giuseppe Verdi, che confrontò il lavoro di Petrella con le opere di Luigi Ricci, sostenendo che quest'ultimo facesse un uso migliore dei parlanti, e avesse maggiori capacità nell'impiego di piacevoli motivi musicali per sostenere il procedere dell'azione.[2][3]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Luogo: Venezia
Epoca: Ultimi giorni di carnevale

Albina e Romilla sono le figlie del mercante Muzio, che le tiene sotto stretta sorveglianza per evitare che vengano sedotte da corteggiatori indesiderati.

Le due ragazze, sfruttando l'ingenuità dello sciocco servo Cola, a cui Muzio le ha affidate dovendosi assentare, riescono a incontrarsi con Oreste e Pilade, due noti rubacuori, e vanno con loro in un locale, dove vengono sorprese dal padre che le riconduce a casa.

Oreste e Pilade però non si danno per vinti e riescono a introdursi nelle stanze di Albina e Romilla. Quando vengono sorpresi da Muzio, chiedono la mano delle sue figlie. Muzio accetta, perché teme che le ragazze vengano disonorate, e acconsente anche al matrimonio tra la sorella Mimosa e il conte Bietola, che aveva aiutato Oreste e Pilade a corteggiare Albina e Romilla.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gherardo Casaglia, Première de "Il carnevale di Venezia", su amadeusonline.net, AmadeusOnline.net - Almanacco. URL consultato il 30 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 12 maggio 2014).
  2. ^ a b c d Pessina, Dizionario dell'opera
  3. ^ a b c d Rose, New Grove Dictionary of Opera

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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