Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello

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Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello
La Compagnia dell'Anello in una scena della versione estesa del film
Titolo originaleThe Lord of the Rings: The Fellowship of the Ring
Lingua originaleinglese, sindarin
Paese di produzioneNuova Zelanda, Stati Uniti d'America
Anno2001
Durata178 min (versione cinematografica)[1]
208 min (versione estesa DVD)[2]
228 min (versione estesa Blu-ray)[3]
Rapporto2,35:1
Generefantastico, avventura, azione, epico, drammatico
RegiaPeter Jackson
Soggettodal romanzo La Compagnia dell'Anello di J. R. R. Tolkien
SceneggiaturaPeter Jackson, Fran Walsh, Philippa Boyens
ProduttorePeter Jackson, Fran Walsh, Barrie M. Osborne, Tim Sanders
Produttore esecutivoMark Ordesky, Bob Weinstein, Harvey Weinstein, Robert Shaye, Michael Lynne
Casa di produzioneNew Line Cinema, WingNut Films
Distribuzione in italianoMedusa Film
FotografiaAndrew Lesnie
MontaggioJohn Gilbert
Effetti specialiRichard Taylor, Jim Rygiel, Randall William Cook, Mark Stetson
MusicheHoward Shore
ScenografiaGrant Major, Dan Hennah
CostumiNgila Dickson, Richard Taylor
TruccoRichard Taylor, Peter Owen, Peter King
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
Logo ufficiale del film

Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello (The Lord of the Rings: The Fellowship of the Ring) è un film colossal del 2001 co-sceneggiato, diretto e co-prodotto da Peter Jackson.

Tratto dall'omonima prima parte del romanzo di J. R. R. Tolkien,[4] è il primo lungometraggio della trilogia de Il Signore degli Anelli, seguito da Il Signore degli Anelli - Le due torri e da Il Signore degli Anelli - Il ritorno del re.

Il film ha ottenuto un grande successo di critica e incassi, aggiudicandosi anche vari riconoscimenti, tra cui quattro premi Oscar su tredici candidature e quattro British Academy Film Awards.[5][6] Nel 2021 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.[7]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Nella Seconda Era, Sauron, l'Oscuro Signore di Mordor, donò tre anelli ai re degli elfi, sette ai re dei nani e nove ai re degli uomini; tutti loro, però, furono ingannati dall'Oscuro Signore, il quale forgiò l'Unico Anello, in grado di controllare tutti gli altri. Nella battaglia contro Sauron, Isildur, figlio del re degli uomini Elendil, tagliò a Sauron il dito al quale era infilato l'Anello, ottenendo così la vittoria. Egli, preso l'Anello, si lasciò corrompere dal suo potere e ignorò il consiglio dell'elfo Elrond di gettarlo tra le fiamme del vulcano Monte Fato, per sconfiggere definitivamente il nemico. Questa scelta gli costò la vita, portò alla rovina la razza degli uomini e alla perdita dell'Unico Anello il quale, in seguito, pervenne alla creatura Gollum, anche lui consumato dal suo potere. L'Anello, infine, abbandonò Gollum e fu raccolto dall'hobbit Bilbo Baggins.

Nel presente, lo stregone Gandalf il Grigio arriva a Hobbiville per i festeggiamenti dei 111 anni del suo amico Bilbo il quale, durante la festa, indossa l'Anello e scompare, con l'intenzione di fuggire a Gran Burrone; Gandalf però lo convince a lasciare l'Anello al nipote Frodo Baggins. Dopo qualche tempo, Gandalf torna a Hobbiville e studia l'Anello, scoprendo, gettandolo nel fuoco, un'incisione in linguaggio nero, capendo che Sauron è tornato e ha inviato i Nazgûl, spettri che un tempo erano i nove re umani, a cercare l'Anello. Frodo parte per il villaggio di Brea, accompagnato dal suo giardiniere Samvise "Sam" Gamgee, mentre Gandalf si dirige a Isengard per riferire a Saruman il Bianco, capo dell'Ordine degli stregoni, quanto accaduto e ottenere consigli. Saruman, tuttavia, ha deciso di schierarsi dalla parte di Sauron: nasce così uno scontro, da cui Gandalf esce sconfitto venendo imprigionato nella torre di Orthanc. Saruman, su ordine di Sauron, crea un esercito di orchi Uruk-hai, molto più potenti dei normali orchi; nel frattempo, Gandalf scappa con l'aiuto della Grande Aquila Gwaihir.

Al viaggio di Frodo e Sam si uniscono anche gli hobbit Meriadoc "Merry" Brandibuck e Peregrino "Pipino" Tuc; i quattro vengono intercettati dai Cavalieri Neri, ma riescono a raggiungere la locanda del Puledro Impennato a Brea, dove Gandalf aveva loro dato appuntamento; ma lo stregone è assente. Frodo, per sbaglio, indossa l'Anello, attirando così i Cavalieri Neri, i quali raggiungono Brea per attaccare gli hobbit, ma un ramingo, conosciuto come Grampasso, li salva, per poi partire con loro per Gran Burrone. Durante la sosta a Colle Vento, però, sono raggiunti dai Nazgûl, il cui capo ferisce Frodo con un pugnale di Morgul. Frodo, però, viene soccorso dalla principessa Arwen, figlia di Elrond, che lo conduce a Gran Burrone proteggendolo dai nove spettri: qui Frodo viene curato e, al suo risveglio, incontra Gandalf, i suoi amici hobbit e anche suo zio Bilbo. Elrond convoca a Gran Burrone un consiglio con i rappresentanti dei Popoli Liberi della Terra di Mezzo, tra cui: Gimli per i nani, Legolas per gli elfi e Boromir per gli uomini. Viene deciso di distruggere l'Anello gettandolo nel Monte Fato, dove fu forgiato. Frodo si offre per compiere la missione e a lui si uniscono Gandalf, Grampasso (il cui vero nome è Aragorn, erede di Isildur e del trono di Gondor), Legolas, Gimli, Boromir, Sam, Merry e Pipino.

La Compagnia si dirige alla Breccia di Rohan ma, essendo il passaggio sorvegliato dalle spie di Saruman, decide di affrontare il passo di Caradhras. Saruman, però, ostacola il gruppo, costringendolo a passare per le miniere di Moria, regno di Balin, cugino di Gimli. Giunti alle miniere scoprono che tutti i nani sono stati sterminati dai goblin. Durante il viaggio, Frodo e Gandalf si accorgono che la Compagnia è seguita da Gollum, che si credeva fosse ancora imprigionato a Barad-dûr, fortezza di Sauron. La Compagnia giunge alla tomba di Balin, dove viene attaccata dai goblin e da un troll di caverna. I nove compagni, dopo averli sconfitti, si recano al ponte di Khazad-dûm, dove li aggredisce un Balrog, un demone del mondo antico: Gandalf, per salvare la Compagnia, si scontra con lui e, apparentemente, ha la meglio, facendo precipitare il mostro nell'abisso; il Balrog, però, usa la sua frusta infuocata per trascinarlo con sé. Aragorn guida la Compagnia al bosco di Lothlórien, regno di Celeborn e della dama della luce Galadriel. La Compagnia lascia il regno di Galadriel con gli omaggi ricevuti dagli elfi e continua il viaggio lungo il fiume. Nel frattempo, gli Uruk-hai di Saruman, comandati da Lurtz, sono sulle tracce della Compagnia, con l'ordine di catturare gli hobbit e portarli vivi al cospetto dello stregone.

Mentre si riposano sulla sponda del fiume, Boromir, offuscato nella ragione a causa della vicinanza all'Anello, aggredisce Frodo tentando di sottrarglielo e l'hobbit, impaurito, lo indossa. Sopraggiungono, intanto, gli Uruk-hai e il primo ad affrontarli è Aragorn, consentendo a Frodo di fuggire; in suo aiuto giungono anche Legolas e Gimli. Merry e Pipino, per salvare Frodo, richiamano l'attenzione degli Uruk-hai, che li rapiscono. Nel frattempo, Boromir li raggiunge per aiutarli, ma viene trafitto dalle frecce di Lurtz; nonostante Aragorn riesca a uccidere l'orco, Boromir muore. Nel frattempo, Frodo, deciso a proseguire la missione da solo, sale su una canoa, ma l'amico fidato Sam, per mantenere la parola data a Gandalf, non vuole abbandonarlo; così i due proseguono il viaggio insieme. Aragorn, Legolas e Gimli, intanto, partono alla ricerca di Merry e Pipino.

Personaggi[modifica | modifica wikitesto]

Prima dell'inizio delle riprese, l'11 ottobre 1999, i principali attori si sono allenati per sei settimane nel combattimento con la spada (con Bob Anderson), nell'andare a cavallo e in barca. Jackson sperava che tali attività avrebbero permesso al cast di legare in modo che la chimica tra di essi fosse evidente sullo schermo e così facendo voleva farli abituare anche alla vita a Wellington.[8][9] Gli attori, inoltre, vennero istruiti anche a pronunciare correttamente i versi narrati nell'opera di Tolkien.[10] Dopo le riprese, i nove membri del cast, che hanno interpretato la Compagnia, si sono fatti tatuare la parola inglese "nove", scritta in Tengwar, con l'eccezione di John Rhys-Davies, la cui controfigura, invece, si è fatto il tatuaggio.[11] Il film è noto per un cast corale, e alcuni di essi sono:

Elijah Wood nel 2009
Sir Ian McKellen nel 2010
  • Gandalf il Grigio, interpretato da Sir Ian McKellen: un mago Istari e mentore di Frodo. Per la parte era stato inizialmente avvicinato dalla produzione anche Sean Connery, però l'attore scozzese ha rifiutato la parte perché non intendeva stare diciotto mesi in Nuova Zelanda e anche perché lui stesso ha affermato di non essere mai riuscito a capire i romanzi di J. R. R. Tolkien.[18] Patrick Stewart, invece, ha rivelato di aver rifiutato il ruolo poiché non aveva capito la sceneggiatura.[19] McKellen è stato così assunto. L'attore ha dichiarato di aver recitato ispirandosi al modo di parlare di Tolkien stesso (come fece lo scrittore per la parlata di Barbalbero, si dice, ispirata a C. S. Lewis).[20]
  • Arwen, interpretata da Liv Tyler: la figlia di Elrond, innamorata di Aragorn. Tyler è stata assunta dopo la sua performance in Plunkett & Macleane il 25 agosto 1999.[21] L'attrice si è affezionata molto ai membri del cast, in particolare a Orlando Bloom.[8] Anche Helena Bonham Carter aveva espresso interesse per il ruolo.[14]
Viggo Mortensen nel 2009
  • Aragorn, interpretato da Viggo Mortensen: l'erede al trono di Gondor, innamorato di Arwen. Per la parte era stato avvicinato Nicolas Cage, che però ha rifiutato il ruolo per motivi familiari.[22] Stuart Townsend era entrato nel cast per interpretare Aragorn, ma è stato poi licenziato poiché considerato dal regista troppo giovane.[14] Russell Crowe è stato considerato per sostituire Townsend, ma ha deciso di rifiutare poiché considerava il ruolo molto simile a quello di Massimo Decimo Meridio nel film Il gladiatore.[14] Mortensen è stato avvicinato al progetto grazie al produttore Mark Ordesky che lo ha convinto ad accettare il ruolo.[23]
  • Samvise "Sam" Gamgee, interpretato da Sean Astin: un hobbit, giardiniere e amico di Frodo Baggins.
Sean Astin nel 2006

Inoltre Marton Csokas interpreta Celeborn, il marito di Galadriel, Craig Parker interpreta Haldir, un elfo capitano al servizio di Galadriel, Lawrence Makoare interpreta Lurtz, capo degli Uruk-hai creati da Saruman, Sala Baker interpreta Sauron, l'Oscuro Signore di Mordor che ha creato l'Unico Anello,[26] mentre il regista Peter Jackson appare in un cameo quando gli hobbit entrano a Brea.[27] Anche John Howe e Alan Lee compaiono nel film in un cameo: sono due dei nove re degli uomini che ricevono gli anelli da Sauron.[28]

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Sviluppo[modifica | modifica wikitesto]

Già in tenera età, Jackson aveva avuto modo di apprezzare il romanzo Il Signore degli Anelli dopo aver guardato la versione cinematografica animata del 1978 di Ralph Bakshi.[29] Il film entusiasmò il regista[30] al punto da spingerlo a leggere parti del romanzo[31] durante un viaggio di dodici ore da Wellington ad Auckland quando aveva diciotto anni.[32][33]

«Lessi il libro quando avevo 18 anni e la prima cosa che pensai fu: "Non vedo l'ora che ne traggano un film". Ho atteso questo momento per 20 anni.»

Dopo che la Universal Studios ha rifiutato il remake di King Kong proposto da Jackson, il regista ha deciso di dirigere l'adattamento cinematografico del romanzo di Tolkien, iniziando, quindi, a scrivere la sceneggiatura insieme a sua moglie e ad altri sceneggiatori.[34] La casa di produzione Miramax Films ha cercato di imporre a Jackson di dirigere l'adattamento in un unico film, ma il regista ha ottenuto di girarlo in due parti. Quando la produzione del film era andata oltre i limiti del budget imposto, la New Line Cinema ne ha rilevato la titolarità, ampliando la trasposizione del libro da due a tre film, per rispettare meglio i tempi della saga di Tolkien e credendo fino in fondo nel progetto.[35] La fase di pre-produzione della trilogia dei film si è avviata nel 1997 ed è durata quasi tre anni.

Sceneggiatura[modifica | modifica wikitesto]

Peter Jackson e sua moglie Fran Walsh hanno iniziato a scrivere la prima sceneggiatura subito dopo l'abbandono del progetto del remake di King Kong.[34] Per semplificare il lavoro, Jackson e sua moglie hanno chiesto a Botes Costa di scrivere una sinossi del libro che avrebbero poi letto. La prima sceneggiatura dell'opera, corrispondente a La Compagnia dell'Anello, presentava molte differenze con la sceneggiatura finale e aveva più punti in comune con il libro di Tolkien.[34] Tra le numerose differenze ci sono: la visita a Edoras di Gwaihir e Gandalf dopo la fuga da Isengard, Gollum attacca Frodo quando la compagnia è ancora unita, Maggot, Glorfindel, Radagast, Elladan ed Elrohir sono presenti nella sceneggiatura, Bilbo assiste al Consiglio di Elrond e Sam si guarda nello specchio di Galadriel.[34]

Durante la metà del 1997[35] Jackson e Walsh hanno iniziato a rimaneggiare la sceneggiatura insieme a Stephen Sinclair[34] e la sua partner, Philippa Boyens, una grande fan del libro.[35] Dopo 13-14 mesi il gruppo aveva concluso due sceneggiature,[35] rispettivamente di 144 e 147 pagine. Sinclair ha lasciato il progetto a causa di alcuni obblighi teatrali. I cambiamenti rispetto alla prima sceneggiatura sono molti: "Sam non sa nulla dell'Anello inizialmente, contrariamente a Pipino e Merry che in seguito lo scopriranno e si offriranno volontariamente di seguire l'amico nel suo viaggio.[34] La fuga di Gandalf da Isengard è vista attraverso vari flashback, mentre le scene riguardo Lothlórien sono completamente assenti.[34] Denethor assiste al Consiglio di Elrond insieme a Boromir, suo figlio.[34] Un'altra scena, completamente inventata e assente nel libro, vedeva Arwen, durante la fuga con Frodo, uccidere il Re stregone.[34]

La terza versione della sceneggiatura è risultata quella finale, ma tuttavia presentava, come ogni adattamento, alcune licenze. Ad esempio i cambiamenti della personalità di alcuni protagonisti, oppure la mancanza di alcuni personaggi importanti, tra cui Tom Bombadil. Il finale del film, invece, è tratto dal primo capitolo de Le due torri, ovvero capitolo in cui Aragorn, Legolas e Gimli trovano Boromir in fin di vita (che gli racconta della cattura di Pipino e Merry) e decidono in seguito di andare alla ricerca degli hobbit rapiti dagli Uruk-hai.

Riprese[modifica | modifica wikitesto]

Le riprese del primo e secondo film (girati insieme) sono iniziate ufficialmente l'11 ottobre 1999 e sono terminate il 22 dicembre 2000.[34] Il film, come tutto il resto della trilogia cinematografica, è stato girato in Nuova Zelanda, in molti set sparsi per la nazione. Quello più particolare è lo scenario creato nella località di Matamata, nell'Isola del Nord, nella quale è stata ricreata l'ambientazione di Hobbiville; oggi la cittadina espone il cartello "Benvenuti a Hobbiville", all'ingresso, attirando così un discreto turismo di settore.

Design e scenografia[modifica | modifica wikitesto]

John Howe, scenografo del film

«All'inizio sarei dovuto restare laggiù [Nuova Zelanda] per circa 20 settimane, ma questo accadeva due anni e mezzo fa!»

Il design della Terra di Mezzo è stato progettato a partire dal 1997.[36] Jackson voleva che l'ambientazione del film fosse molto realistica.[37] Alan Lee e John Howe sono stati assunti nel mese di novembre dello stesso anno, cominciando a creare l'ambientazione del film e le rispettive razze.[37][38] Jackson ha incontrato Lee per la prima volta a Dartmoor, nel Regno Unito, dove è riuscito a convincerlo a partecipare al film.[32] Howe era un famosissimo illustratore e aveva già illustrato parecchie scene tratte dal racconto di Tolkien che avrebbero, poi, contribuito all'ambientazione del film.[32] Insieme a Peter Jackson, i due scenografi si sono riuniti a Matamata, nell'Isola del Nord, nella quale hanno ricreato l'ambientazione di Hobbiville. Per fare in modo che la cittadina sembrasse abitata da secoli, i campi e gli orti sono stati curati e coltivati per un anno intero prima di iniziare a girare, con l'aiuto di alcuni contadini locali; Jackson aveva a cuore che Hobbiville fosse resa il meglio possibile, poiché la sua vita semplice e tranquilla avrebbe dovuto simboleggiare quanto Frodo volesse proteggerla.[32]

Effetti speciali[modifica | modifica wikitesto]

Il film è caratterizzato da un ampio utilizzo di effetti speciali assolutamente innovativi e di modellini e diorama, sviluppati interamente dalla Weta Digital e dalla Weta Workshop, società cinematografiche fondate da Peter Jackson stesso. Per rendere la differenza di altezza e stazza tra umani, nani e hobbit sono state impiegate sia controfigure che tecniche di prospettiva forzata, quest'ultima applicata anche in set e scenografie appositamente costruiti. Gli interni di casa Baggins sono in realtà due set, uno in scala normale e l'altro più piccolo di circa un terzo: molte scene che prevedevano un'interazione, un passaggio di oggetti o un contatto tra i personaggi umani e quelli hobbit sono state girate separatamente e poi montate insieme con la tecnica del chroma key.

La grafica computerizzata, in particolare, è stata molto usata, sia nelle piccole ambientazioni (ad esempio la creazione del personaggio di Gollum, anche se in questo film il personaggio compare brevemente e sarà perfezionato nel sequel) che in altre scene: la scena della visione di Frodo sul seggio, gli Argonath sulle sponde dell'Anduin e la scena della battaglia iniziale tra uomini-elfi e orchi, per la quale sono state programmate migliaia di comparse digitali, in modo tale che avessero una discreta autosufficienza di movimento e azione. Il set finale di Amon Hen, invece, presenta diverse curiosità, poiché le scenografie digitali sono pochissime. Il set, infatti, è stato costruito interamente in polistirene. Il 1º aprile 1999, Ngila Dickson è stata assunta come costumista. Insieme a circa 40 sarte, Dickson ha progettato circa 19 000 costumi.[39]

Scene eliminate[modifica | modifica wikitesto]

Scene eliminate dal montaggio cinematografico e aggiunte nell'edizione estesa:

  • Nel prologo, vediamo che Isildur indossa l'Anello, diventando così invisibile, e si tuffa nell'Anduin, ma l'Anello gli scivola dal dito e viene, quindi, ucciso dagli orchi.
  • Dopo il prologo, c'è una scena in cui Bilbo descrive la Contea. In un'altra scena successiva, vediamo che Bilbo cerca disperatamente l'Anello, salvo poi ricordarsi che ce l'ha in tasca.
  • In due scene estese, compaiono i Sackville-Baggins, che vogliono comprare la casa di Bilbo: in una gli bussano alla porta mentre sta parlando con Gandalf, nell'altra si presentano alla sua festa di compleanno e si nasconde con Frodo per evitarli.
  • C'è una scena al Drago Verde in cui alcuni hobbit parlano di ciò che succede fuori dai loro confini.
  • Dopo la partenza, Frodo e Sam incontrano gli elfi dei boschi che partono verso le Terre Immortali.
  • Nelle Chiane Ditteri, Aragorn parla a Frodo dell'amore tra la Dama Lúthien, un'elfa, e Beren, un uomo.
  • Dopo che Frodo è stato ferito dal Re stregone di Angmar, vengono inquadrati brevemente i corpi pietrificati dei tre Troll che Bilbo incontrò nel suo viaggio.
  • Prima che Boromir prenda in mano i frammenti di Narsil, egli parla con Aragorn.
  • Durante il Consiglio di Elrond, Boromir parla del suo sogno e tenta di prendere l'Anello, ma Gandalf lo ammonisce ripetendogli le incisioni sull'Unico Anello nella lingua di Mordor.
  • Davanti alla tomba di Gilraen, la madre di Aragorn, Elrond dice a quest'ultimo che Narsil, la spada di Elendil, può essere riforgiata, ma solo Aragorn può brandirla. Aragorn, però, rifiuta questo potere.
  • Nella versione estesa è mostrata la partenza della Compagnia da Gran Burrone.
  • Davanti alle porte di Moria, Gandalf ricorda a Frodo che il Male può venire sia da fuori che da dentro la Compagnia e che deve fidarsi solo di sé stesso. La scena del Cancello di Moria, inoltre, è più lunga.
  • Dentro le miniere, Gandalf spiega che la ricchezza di Moria proviene dal mithril, il materiale di cui è fatta la cotta di maglia di Frodo regalatagli da Bilbo, che l'ha a sua volta ricevuta da Thorin Scudodiquercia e il cui valore supera quello dell'intera Contea, lasciando Frodo sbalordito.
  • Quando Frodo e Gandalf vedono Gollum, lo stregone racconta a Frodo che una volta, prima che prendesse l'Anello, Gollum si chiamava Sméagol.
  • La battaglia contro il Troll nella Camera di Mazarbul è più lunga.
  • Quando arrivano nei boschi di Lothlórien, Haldir e il suo gruppo di elfi trattengono per breve tempo la Compagnia.
  • Celeborn e Galadriel parlano più a lungo con la Compagnia.
  • Quando viene cantato il lamento per Gandalf, Sam recita una poesia in onore dei suoi fuochi d'artificio.
  • Prima che la Compagnia parta, Celeborn e Galadriel regalano dei doni a ciascun membro della Compagnia.
  • Durante una sosta lungo il Grande Fiume, ci sono due litigi: uno tra Frodo e Sam, e l'altro tra Aragorn e Boromir, perché quest'ultimo vorrebbe passare da Minas Tirith. Possiamo anche vedere che Gollum segue la Compagnia.
  • Il combattimento con gli Uruk-hai che porterà Boromir alla morte e la Compagnia allo scioglimento è molto più lungo e violento.

Colonna sonora[modifica | modifica wikitesto]

The Fellowship of the Ring
colonna sonora
ArtistaHoward Shore
Pubblicazione2001
Durata71:29
Dischi1
Tracce18
GenereColonna sonora
EtichettaReprise Records
ProduttoreHoward Shore
RegistrazioneNew Line Cinema
Certificazioni
Dischi d'oro5
Dischi di platino1
Il compositore Howard Shore

La colonna sonora originale per La Compagnia dell'Anello è stata composta da Howard Shore, in questo film alla sua prima collaborazione con Peter Jackson. Shore ha detto riguardo alla sua collaborazione nel film: «Devo ammettere che alle volte mi sono sentito come Frodo, con il peso dell'Anello nella tasca del mio gilè ma, pagina dopo pagina e poi nota dopo nota, sono riuscito a scoprire il complesso mondo di Tolkien».[40] Il compositore, contrariamente a quanto ha fatto nei due seguiti, ha lavorato alla colonna sonora di questo primo film per quasi un anno. La colonna sonora è stata eseguita al London Philharmonic e al New Zealand Symphony ed è caratterizzata principalmente da voci soliste.[40]

Due canzoni originali, The Council of Elrond (Aníron) (le cui parole sono state scritte da Roma Ryan[41]) e il tema dei titoli di coda May It Be, sono stati composti e cantati da Enya.[42] Quest'ultima ha ottenuto due candidature alla miglior canzone originale al premio Oscar e al Golden Globe nel 2002.[5][43]

Edward Ross ha partecipato alla colonna sonora cantando la canzone In Dreams, composta da Shore.[44]

L'album ha raggiunto la seconda posizione nelle classifiche Ö3 Austria Top 40 e in Finlandia, la terza nella Media Control Charts (dove è rimasta in classifica 34 settimane), la sesta in Danimarca e nella Sverigetopplistan, la settima nella Ultratop e nella MegaCharts (dove è rimasta in classifica 39 settimane), l'ottava nella ARIA Charts e nella Swiss Music Charts e la decima nella Official Albums Chart.

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

  1. "The Prophecy" 3:55
  2. "Concerning Hobbits" 2:55
  3. "The Shadow of the Past" 3:32
  4. "The Treason of Isengard" 4:00
  5. "The Black Rider" 2:48
  6. "At the Sign of the Prancing Pony" 3:14
  7. "A Knife in the Dark" 3:34
  8. "Flight to the Ford" 4:14
  9. "Many Meetings" 3:05
  10. "The Council of Elrond" 3:49
  11. "The Ring Goes South" 2:03
  12. "A Journey in the Dark" 4:20
  13. "The Bridge of Khazad-dûm" 5:57
  14. "Lothlórien" 4:33
  15. "The Great River" 2:42
  16. "Amon Hen" 5:02
  17. "The Breaking of the Fellowship" 7:20
  18. "May It Be"

Promozione[modifica | modifica wikitesto]

Peter Jackson all'anteprima mondiale del film a Wellington

Il primo trailer promozionale per La Compagnia dell'Anello è stato pubblicato sul web il 7 aprile 2000, stabilendo il record di 1,7 milioni di visualizzazioni nelle prime 24 ore dalla sua uscita;[45] nel trailer è stata inserita la colonna sonora di Braveheart e Le ali della libertà. Nel 2001, al Festival di Cannes, sono stati mostrati 24 minuti del film, con la sequenza delle miniere di Moria (venendo ben accolti dal pubblico).[46] La proiezione comprendeva anche una zona progettata per assomigliare alla Terra di Mezzo.

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Data di uscita[modifica | modifica wikitesto]

Il film è uscito nelle sale negli Stati Uniti il 19 dicembre 2001,[47] in Italia il 18 gennaio 2002.[48]

Edizione italiana[modifica | modifica wikitesto]

La direzione del doppiaggio e i dialoghi italiani sono stati curati da Francesco Vairano.[49]

Edizioni home video[modifica | modifica wikitesto]

Il film è stato pubblicato dalla New Line Cinema in DVD e in produzione limitata in VHS nell'agosto 2002. In DVD è stato pubblicato in edizione Widescreen, con sette minuti in meno rispetto alla versione cinematografica, poiché sono stati effettuati alcuni tagli di regia esclusivamente nei titoli di coda. La seconda edizione è la versione estesa del film, che consta di trenta minuti in più rispetto a quella cinematografica[2] ed è uscita nel novembre 2003. Il film in versione estesa contiene ulteriori scene inedite ed è diviso in due tempi su due dischi, per un totale di quattro totali (gli altri due contengono extra). La versione cinematografica Blu-ray del film è uscita negli Stati Uniti il 14 settembre 2010,[50] mentre la versione estesa è uscita il 28 giugno 2011.[51] Sebbene non contenga scene inedite, l'edizione estesa in alta definizione dura venti minuti in più rispetto all'edizione estesa in DVD.[3] Essa, infatti, include nei titoli di coda anche i nomi di tutti membri dei più noti fan club internazionali dedicati alla Terra di Mezzo che hanno partecipato al progetto di diventare "produttori associati accreditati" per la pubblicazione dell'edizione estesa in Blu-ray della trilogia. Questa iniziativa è stata lanciata della Warner Bros. nel 2010. Il 1º dicembre 2020 è uscito il cofanetto in Blu-ray 4K, con un nuovo scan 4K nativo delle pellicole originali, con tutti e tre i film in altrettante steelbook dove sono incluse sia la versione cinematografica (un disco) che estesa (divisa in due dischi).[52]

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Incassi[modifica | modifica wikitesto]

Il primo film tratto dalla saga di Tolkien ha ottenuto successo fin dal debutto in sala, incassando a livello globale 884041698 $, di cui 316115420 $ in Nord America e 567292426 $ nel resto del mondo, a fronte di un budget di produzione di 93 milioni di dollari.[53]

Il film è il secondo maggior incasso mondiale del 2001[54] e il secondo maggior incasso nel Nord America del 2001,[55] in entrambi i casi dietro a Harry Potter e la Pietra Filosofale; inoltre è stato il quinto film con maggiori incassi nella storia del cinema.[56]

Nord America[modifica | modifica wikitesto]

Nel primo giorno di programmazione il film ha incassato $18,2 milioni in 3,359 schermi.[57] Nel week-end d'esordio ha ottenuto il primo posto al botteghino incassando $47,2 milioni,[58] mentre nella prima settimana ha incassato di $94 milioni.[57] Ha mantenuto il primo posto anche nel secondo week-end con $38,7 milioni,[59] nel terzo week-end con $23 milioni[60] e nel quarto week-end con $16,2 milioni,[61] per poi scendere al terzo posto nel quinto fine settimana con $12,5 milioni.[62]

Internazionale[modifica | modifica wikitesto]

Nel resto del mondo ha incassato 567292426 $ e i mercati maggiori sono stati Regno Unito ($90,4 milioni), Germania ($78,6 milioni), Giappone ($69,4 milioni), Francia ($35,6 milioni), Spagna ($28,2 milioni), Italia ($24,7 milioni), Corea del Sud ($21 milioni), Messico ($15,8 milioni), Svezia ($15,8 milioni) e Cina ($15,1 milioni).[53] In Italia ha venduto biglietti per un totale di 22246412 €,[63][64][65] che ne fa il 40º film col maggiore incasso di sempre.

Critica[modifica | modifica wikitesto]

Il film è stato accolto molto positivamente dalla critica cinematografica. Sull'aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes ha un indice di gradimento del 91% basato su 235 recensioni, con un punteggio medio di 8,2 su 10; il consenso critico del sito recita: "Pieno di strabilianti effetti speciali e con un cast perfetto, Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello dà vita al classico di J. R. R. Tolkien".[66] Su Metacritic ha un voto di 92 su 100 basato su 34 recensioni.[67]

Nel 2007, l'AFI lo ha inserito al cinquantesimo posto nella classifica dei cento migliori film statunitensi di tutti i tempi[68] e al secondo posto nella classifica dei dieci migliori film fantasy di tutti i tempi nell'AFI's 10 Top 10 della American Film Institute.[69][70] Il film occupa il 24º posto nella lista del 2008 dell'Empire dei 500 migliori film di tutti i tempi.[71]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Altri media[modifica | modifica wikitesto]

Videogioco[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Il Signore degli Anelli: La Compagnia dell'Anello.

Nel 2002 è uscito Il Signore degli Anelli: La Compagnia dell'Anello, videogioco basato sulle vicende del film e sviluppato da Vivendi Games.[72]

Sequel[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Il Signore degli Anelli (serie di film).

Il film ha avuto due sequel, Il Signore degli Anelli - Le due torri, uscito l'anno successivo e tratto dall'omonima seconda parte del racconto, e Il Signore degli Anelli - Il ritorno del re, uscito nel 2003 e tratto dall'omonima terza e ultima parte del racconto.

Prequel[modifica | modifica wikitesto]

Tre prequel intitolati Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato, Lo Hobbit - La desolazione di Smaug e Lo Hobbit - La battaglia delle cinque armate, diretti sempre da Jackson e tratti dal romanzo Lo Hobbit di J. R. R. Tolkien, sono usciti rispettivamente nel dicembre del 2012, 2013 e 2014.[73][74][75]

Nel settembre 2022 ha esordito la prima stagione della serie TV Il Signore degli Anelli - Gli Anelli del Potere;[76] la serie è incentrata sugli eventi della Seconda Era dalla fondazione di Númenor, il regno antenato di Gondor e Arnor, passando per la forgiatura degli Anelli del Potere e arrivando infine alla Battaglia dell'Ultima Alleanza, riallacciandosi così ai film.[77]

Note[modifica | modifica wikitesto]

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