Il Napoleone di Notting Hill

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Il Napoleone di Notting Hill
Titolo originaleThe Napoleon of Notting Hill
AutoreGilbert Keith Chesterton
1ª ed. originale1904
Genereromanzo
Sottogenerefantascienza, fantapolitica, distopia
Lingua originaleinglese
AmbientazioneLondra, età futura
Personaggi
  • Auberon Quin
  • Adam Wayne

Il Napoleone di Notting Hill (The Napoleon of Notting Hill) è un romanzo dello scrittore inglese G. K. Chesterton pubblicato in lingua inglese nel 1904.

Fotografia di Gilbert Keith Chesterton (1903)

Indice del romanzo[modifica | modifica wikitesto]

  • Dedica a Hilaire Belloc
  • Libro primo
I. Osservazioni preliminari sull'arte di fare il profeta
II. L'uomo vestito di verde
III. La collina dell'umorismo
  • Libro secondo
I. Lo statuto delle città
II. Il consiglio dei prevosti
III. L'entrata di un pazzoide
  • Libro terzo
I. Dello stato d'animo di Adamo Wayne
II. Il signor Turnbull persona ragguardevole
III. L'esperimento del signor Buck
  • Libro quarto
I. La battaglia dei fanali
II. Il corrispondente del «Giornale di Corte»
III. Il grande esercito di South Kensington
  • Libro Quinto
I. L'impero di Notting Hill
II. L'ultima battaglia
III. Due voci

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Le vicende del romanzo si svolgono a Londra nel futuro, attorno al 1984[1]. Il nuovo sistema costituzionale inglese, "tranquillamente dispotico"[2], prevede una forma di monarchia non ereditaria il cui capo dello stato sia scelto a caso, per sorteggio. Viene eletto inaspettatamente Re d'Inghilterra Auberon Quin, un impiegato provvisto di un umorismo spinto sino all'assurdo. Costui si mette immediatamente all'opera cercando di far rinascere nei singoli sobborghi londinesi «l'arroganza delle vecchie città del Medio Evo»[3]: fa pertanto rinascere le antiche corporazioni, crea variopinti costumi, arma minuscoli eserciti di spade e di alabarde, con stendardi sfarzosi.

Adam Wayne, un giovane dai capelli rossi nominato da re Auberon "Lord Gran Prevosto di Notting Hill", prende talmente sul serio la farsa del re da scatenare una vera e propria guerra contro gli altri sobborghi londinesi per opporsi alla costruzione di una nuova strada a Notting Hill, il suo quartiere. Guidati da Adam Wayne, l'esercito di Notting Hill riesce a sconfiggere gli eserciti avversari garantendo così la supremazia di Notting Hill sull'intera Londra per un ventennio. Fra gli abitanti del quartiere egemone, tuttavia, sorge uno spirito imperialista invano avversato da Wayne; i sobborghi avversari si riorganizzano, ritornano all'assalto di Notting Hill che, nell'ultima battaglia, viene sconfitta determinando infine la morte di Adam Wayne e di re Auberton Quin.

Nell'ultimo capitolo del romanzo, un dialogo tra le ombre dei due eroi di Notting Hill fornisce la chiave per interpretare il significato dell'allegoria. Auberton Quin (l'umorista) e Adam Wayne (il fanatico) sono le due facce della realtà umana, gli elementi essenziali in ogni cosa: il riso e l'amore.

Critica[modifica | modifica wikitesto]

Il Napoleone di Notting Hill, pubblicata nel 1904, è la prima opera di narrativa di Chesterton. Nel romanzo vi è un miscuglio di generi che passano dalla satira al paradossale, dal fantastico alla trovata ingegnosa. Nascosto nell'opera il pensiero dell'autore: bisogna combattere per i propri ideali, dando l'importanza di tutto all'agire. Vi si ritrovano anche l'idea della lotta per le cosiddette "piccole patrie", mutuata dall'amico Hilaire Belloc, l'affetto per i luoghi e le cose minime di cui è composta la vita di ciascuno.

Chesterton fu amato dalla Toscana letteraria all'inizio del XX secolo, in particolare da Emilio Cecchi[4]. Il Napoleone di Notting Hill è stato citato in numerose occasioni dal Presidente del Consiglio dei Ministri italiano Matteo Renzi[4]; in un convegno sulle Regioni avvenuto nel luglio 2014 a Castello di Presule, Renzi ha dichiarato che avrebbe regalato ai tecnocrati europei il romanzo di Chesterton in quanto costituisce «una riflessione sull'identità che tiene insieme un popolo»[5][6].

Il Napoleone di Notting Hill fu ammirato anche dal patriota irlandese Michael Collins[7]; si ritiene inoltre che abbia influenzato George Orwell nella scelta dell'anno in cui ambientare il famoso romanzo 1984[8].

Edizioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Gilbert K. Chesterton, The Napoleon of Notting Hill, London: The Bodley Head, 1904
  • G. K. Chesterton, Il Napoleone di Notting Hill; traduzione di Gian Dàuli con prefazione dello stesso, Milano: Alpes, 1929
  • G. K. Chesterton, Il Napoleone di Notting Hill; Versione, introduzione e note di Gian Dàuli, Coll. Maestri n. 71, Milano: Ed. Paoline, 1959
  • G. K. Chesterton, Il Napoleone di Notting Hill; traduzione di Riccardo Mainardi; con uno scritto di Emilio Cecchi, Parma: U. Guanda, 1989, ISBN 88-7746-315-5
  • G. K. Chesterton, Il Napoleone di Notting Hill; traduzione di Riccardo Mainardi; postfazione di Sergio Ferrero, Casale Monferrato: Piemme, 1998, ISBN 88-384-2912-X
  • Gilbert K. Chesterton, Il Napoleone di Notting Hill; traduzione di Valeria Fucci, Torino: Lindau, 2010, ISBN 978-88-7180-875-8

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ «Nel momento in cui s'inizia questa storia, cioè fra un'ottantina d'anni, Londra è press'a poco qual è oggi»G.K. Chesterton, Il Napoleone di Notting Hill; trad. di Gian Dàuli, Milano: Ed. Paoline, 1959, p. 30. I riferimenti al testo sono tratti tutti dall'edizione Paoline del 1959.
  2. ^ Il Napoleone di Notting Hill, cit., p. 50
  3. ^ Il Napoleone di Notting Hill, cit., p. 78
  4. ^ a b Paolo Di Stefano, «Un Chesterton per tutte le stagioni», Corriere della Sera del 12 novembre 2015, p. 10
  5. ^ Marco Cremonesi, «L'attacco di Renzi ai tecnocrati: l'Europa non sia la loro patria», Corriere della Sera del 6 luglio 2014, p. 2
  6. ^ «E sull'identità il premier consiglia Chesterton», Corriere della Sera del 6 luglio 2014, p. 2
  7. ^ "This was the man who wrote a novel called The Napoleon of Notting Hill, which inspired Michael Collins to lead a movement for Irish Independence." Who is this guy and why haven’t I heard of him?, lecture by Dale Ahlquist, President, American Chesterton Society
  8. ^ Robert McCrum, The masterpiece that killed George Orwell, London, The Observer, 10 maggio 2009. URL consultato il 15 novembre 2015.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Frida Ballini, «NAPOLEONE DI NOTTING HILL (Il)|The Napoleon of Notting Hill». In: Dizionario Bompiani delle opere e dei personaggi, vol. VI (Mic-Pas), pp. 5896–97, Milano: Corriere della Sera, 2005, ISSN 1825-7887 (WC · ACNP)

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