Ifrita kowaldi

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Ifrita di Kowald
Maschio di Ifrita kowaldi
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Deuterostomia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Infraphylum Gnathostomata
Superclasse Tetrapoda
Classe Aves
Sottoclasse Neornithes
Superordine Neognathae
Ordine Passeriformes
Sottordine Oscines
Infraordine Corvida
Superfamiglia Corvoidea
Famiglia Ifritidae
Genere Ifrita
Rothschild, 1898
Specie I. kowaldi
Nomenclatura binomiale
Ifrita kowaldi
(De Vis, 1890)

L’ifrita di Kowald (Ifrita kowaldi (De Vis, 1890)) è un uccello passeriforme endemico della Nuova Guinea. È l'unica specie del genere Ifrita e della famiglia Ifritidae[2].

È una delle poche specie di uccelli potenzialmente velenose a causa della batracotossina presente nella sua pelle e nelle sue piume[3].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

È un passeraceo che raggiunge 16–17 cm di lunghezza e un peso di 34–36 g[4]. Il piumaggio è bruno sul dorso, crema sulle parti ventrali. Sul capo dei maschi è presente una corona blu e nera e un ciuffo retrooculare bianco, che è invece giallo nelle femmine.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Ha una dieta prevalentemente insettivora, occasionalmente frugivora[4].

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

La stagione riproduttiva va da agosto a novembre.[4]

Tossicità[modifica | modifica wikitesto]

L'ifrita di Kowald è una delle poche specie di uccelli potenzialmente velenose. La sua pelle e le sue piume contengono batracotossina, un potente alcaloide neurotossico; l'ifrita ricava la tossina dai coleotteri del genere Choresine (Melyridae) di cui si ciba.[3]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

La esatta collocazione tassonomica di questa specie è sempre stata controversa: storicamente ne è stata proposta l'attribuzione alle famiglie Corvidae o Monarchidae, e a lungo è stata considerata come incertae sedis. Recentemente (ottobre 2014) il Congresso Ornitologico Internazionale ha ritenuto più appropriato collocarla in una famiglia a sé stante (Ifritidae)[2].

Sono note due sottospecie[2]:

  • Ifrita kowaldi kowaldi, sottospecie nominale diffusa nella parte centro-orientale della Nuova Guinea
  • Ifrita kowaldi brunnea, diffusa nella parte occidentale della Nuova Guinea.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) BirdLife International 2012, Ifrita kowaldi, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 7 novembre 2014.
  2. ^ a b c (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Ifritidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 7 novembre 2014.
  3. ^ a b Dumbacher J.P. et al., Melyrid beetles (Choresine): A putative source for the batrachotoxin alkaloids found in poison-dart frogs and toxic passerine birds, in PNAS, vol. 101, n. 45, 2004, pp. 15857–15860, DOI:10.1073/pnas.0407197101.
  4. ^ a b c Boles, W. (2007), Blue-capped Ifrit (Ifrita kowaldi), in del Hoyo, J., Elliott, A., Sargatal, J., Christie, D.A. & de Juana, E. (eds.). Handbook of the Birds of the World Alive, Lynx Edicions, Barcelona.

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