Ierapoli Castabala

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Ierapoli Castabala
Ἱεράπολις Καστάβαλα, Bodrum Kalesi
Acropoli di Ierapoli Castabala
Civiltàgreca
Utilizzoinsediamento urbano
Stileellenistico
Epocaprima del III secolo a.C.-VI secolo d.C.
Localizzazione
StatoBandiera della Turchia Turchia
ProvinciaProvincia di Osmaniye
Amministrazione
Visitabile
Mappa di localizzazione
Map
Coordinate: 37°10′38.75″N 36°11′14.78″E / 37.17743°N 36.18744°E37.17743; 36.18744

Ierapoli Castabala (Kastabala), o Ierapoli Cilicia era un'antica città dell'Anatolia, nella regione della Cilicia (l'odierna Bodrum-Kalesi[1]). Presso la città erano le sorgenti di Piramo (in greco Πύραμος?), l'attuale fiume Ceyhan.

Riguardo alla toponomastica, si registra una divergenza tra le fonti letterarie, che riportano sempre il nome Hierapolis, e le legende monetarie che la indicano invece come Kastabala.[1] Solo al tempo dell'imperatore Commodo i due nomi iniziano ad essere coniugati sulle legende monetarie imperiali.[2]

La città era famosa per essere il centro di culto della dea anatolica Cibele.[3]

Era capitale di un regno cilicio presso la catena del Tauro (l'odierno Toros Daglari)[3], a capo del quale era stato posto Tarcondimoto, in origine probabilmente un capo dei pirati cilici[4] divenuto alleato del popolo romano e schieratosi in seguito con Marco Antonio.

Il coinvolgimento della città nelle lotte tra fazioni della fine della Repubblica romana, portò alla sua distruzione durante la guerra civile che oppose Antonio ad Ottaviano.[3]

Fu anche sede di una diocesi in partibus infidelium il cui titolo latino fu soppresso nel 1894.[5]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Frederick E. Brenk, Relighting the Souls: Studies in Plutarch, in Greek Literature, Religion, and Philosophy, and in the New Testament Background., Franz Steiner Verlag, 1989 ISBN 978-3-515-07158-1, p. 379. (Anteprima limitata su Google Libri).
  2. ^ Frederick E. Brenk, Relighting the Souls, p. 380.
  3. ^ a b c Mario Attilio Levi, Il mondo dei Greci e dei Romani, Piccin, 1987, ISBN 978-88-299-0480-8 p. 29 (anteprima limitata su Google Books).
  4. ^ Eugenia Equini Schneider (Elaiussa Sebaste I. Campagne di scavo 1995-1997, L'Erma di Bretschneider, Roma 1999, p.49, nota 41), interpreta come allusione a tali precedenti un passo dei Pharsalia di Lucano (9, 219-225).
  5. ^ Castabala dalla Catholic Encyclopedia.

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