I fioretti di san Francesco

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
I fioretti di San Francesco
Incipit di un incunabolo dei Fioretti (Milano: Domenico da Vespolate, 1476-1479)
AutoreUgolino Brunforte
1ª ed. originaleXIV secolo (1476 editio princeps)
Genereraccolta di aneddoti
Lingua originaleitaliano
ProtagonistiSan Francesco d'Assisi
San Francesco d'Assisi in un ritratto di Andrea Vanni

I fioretti di san Francesco sono un florilegio sulla vita di san Francesco d'Assisi e dei suoi discepoli il cui autore è Ugolino da Brunforte.
Per molto tempo la critica ha creduto trattarsi della traduzione di un Floretum che era andato perduto, ma in seguito si è constatato che si trattava di una delle traduzioni trecentesche del testo latino di dubbia attribuzione degli Actus beati Francisci et sociorum eius.

Si possiedono ben dodici manoscritti contenuti in altrettanti codici tra i quali i più completi sono quelli del Trecento, il Laurenziano LXXXIX e il Vaticano Capponiano 184, i quattrocenteschi Riccardiani, il cinquecentesco Magliabechiano XXXVIII.16 della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze.

Il primo incunabolo dei Fioretti con data certa fu stampato nel 1476 a Vicenza da Giovanni Leonardo Longo («per Lunardo Londeo rector de la giesia de sancto Paulo de Vicenza») e ne è considerato l'editio princeps.

Struttura del testo[modifica | modifica wikitesto]

Il testo era in origine diviso in cinquantadue capitoli ma già nelle edizioni risalenti al secolo XV il primo capitolo venne sdoppiato in due parti distinte e si arrivò così ad avere un testo di cinquantatré capitoli.

L'opera si può intendere divisa in due sezioni che differiscono per le tematiche e per la cronologia.
La prima sezione, che è introdotta da un proemio, tratta della nascita dell'ordine francescano, della vita del santo del quale descrive le qualità e la perfezione delle sue prediche oltre a trattare dei fatti compiuti dalla prima generazione di frati.

La seconda sezione tratta invece della generazione successiva, quella dei frati marchigiani, coprendo così più di un secolo di storia dell'ordine.

Alcuni capitoli dell'opera possono poi considerarsi delle complete agiografie che si soffermano su personaggi esemplari come nei capitoli che narrano di frate Bernardo, Leone, Masseo e Chiara.

Il libro ricostruisce il mondo della predicazione francescana, spesso con un alone fiabesco e serafico. Al centro della narrazione è San Francesco, costante esempio di una vita evangelicamente cristiana, fondata sui valori fondamentali dell'umiltà, della carità, dell'amor di Dio, della rinuncia ai beni del mondo e della comunicazione fraterna con tutti gli uomini, gli animali e gli altri elementi del creato.

Fortuna[modifica | modifica wikitesto]

Come messo in luce da storici quali Henry Thode,[1] Paul Sabatier,[2] Konrad Burdach,[3] l'operato di San Francesco e le leggende sulla sua vita furono all'origine di una rinascita spirituale che, ripercuotendosi nei dipinti di Giotto della basilica di Assisi, «culla della grande fioritura artistica italiana»,[4] nei canti di Tommaso da Celano e di altri numerosi poeti come Jacopone da Todi, precorreranno la stagione del Rinascimento in Italia. Messi insieme per la prima volta nel XIV secolo, i Fioretti diventarono così in breve tempo «il libro popolare più amato in Italia».[4]

«I Fioretti, che malgrado il loro contenuto devoto precorrono la letteratura italiana, sono il monumento più bello e imperituro che un grande uomo abbia mai ispirato nella letteratura del suo popolo. Non sono documenti storici sulla vita, le opere e le parole di Francesco, ma fin nei minimi particolari sono pieni del fascino e della serietà della sua persona e rappresentano il santo proprio come visse per secoli e vive ancora nella memoria e nella pietà del popolo.»

Su alcuni dei Fioretti è basato il film Francesco, giullare di Dio.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Henry Thode, Francesco d'Assisi e le origini dell'arte del Rinascimento in Italia (1885), a cura di Luciano Bellosi, trad. it. di Rossella Zeni, Roma, Donzelli editore, 1993.
  2. ^ Paul Sabatier, Vita di S. Francesco d'Assisi (1893), trad. it. di Carlo Ghidiglia e Costantino Pontani, Roma, E. Loescher & Company, 1896.
  3. ^ Konrad Burdach, Dal Medioevo alla Riforma, Winiker & Schickardt, 1893-1912.
  4. ^ a b c Hermann Hesse, I Fioretti di San Francesco (1905) in Franz von Assisi, pag. 89, trad. it. di Barbara Griffini, Milano, Mondadori, 2013.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gianna Tosi, La lingua dei Fioretti di S. Francesco, Messina, 1938.
  • Armando Quaglia, Studi su I fioretti di s. Francesco, Falconara Marittima, Edizioni francescane, 1977.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN176613469 · LCCN (ENn83229481 · BNE (ESXX3572574 (data) · J9U (ENHE987007261160105171