Istituto nazionale per le case degli impiegati statali

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Istituto nazionale per le case degli impiegati statali
Sede dell'INCIS in Roma; il fregio sotto il cornicione riporta le denominazione dell'Istituto. Dal 2021 l'edificio ospita il Ministero del turismo
SiglaINCIS
StatoBandiera dell'Italia Italia
TipoEnte pubblico
Istituito1924
daGoverno Mussolini
PredecessoreIRCIS (Istituto Romano Cooperativo per le Case degli Impiegati dello Stato), incorporato
Riforme1933
Soppresso1971 con effetto dal 31 dicembre 1973
Successoregli IACP provinciali (per il patrimonio immobiliare), la Ragioneria Generale dello Stato e poi Fintecna (per la gestione liquidatoria)
SedeRoma
IndirizzoVia Lariana, 15

L'Istituto nazionale per le case degli impiegati statali (in acronimo INCIS) era un ente pubblico italiano, istituito per costruire abitazioni e gestirne l'assegnazione, a canone agevolato, agli impiegati pubblici.

Ha gestito l'assegnazione di alloggi costruiti anche da altri Enti ed altri programmi, come Gescal e INA-Casa.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Prima pietra di costruzione del primo edificio costruito dall'INCIS nel 1926.

L'INCIS fu costituito con decreto legge 25 ottobre 1924 n. 1944 per costruire, ed in via eccezionale acquistare, edifici da assegnare in locazione ai dipendenti civili e militari dello Stato, con priorità ai dipendenti con minore stipendio.

Per costruire edifici, l'Istituto poteva avvalersi di prestiti agevolati della Cassa depositi e prestiti.[1]

Nel 1933 l'INCIS incorpora l'Istituto Cooperativo per le case degli Impiegati dello Stato in Roma[2] Che aveva costruito edifici e ampie aree urbane di Roma, caratterizzate da costruzioni di 5/6 piani, contrapposte alle abitazioni di 2/3 piani della Città giardino e della Garbatella.

La legge 22 ottobre 1971 n. 865 (detta legge per la casa) trasforma gli IACP da Enti pubblici economici in Enti pubblici non economici evidenziandone le finalità assistenziali. La legge prevede l'incorporazione negli IACP, suddivisi per provincia, del patrimonio INCIS e GESCAL non ceduto agli assegnatari. La legge prevede la soppressione, con effetto dal 31 dicembre 1973, dell'INCIS e di altri otto Enti operanti nel settore. La cessione del patrimonio immobiliare viene regolata con decreto del 1972[3] e realizzata nel 1974.

Sede INCIS, vista laterale della sede, con logo dell'Istituto

L'INCIS diviene da allora un Ente disciolto, la cui gestione del liquidatore si protrarrà per decenni.

Palazzo INCIS di Piazza San Saturnino, 5 a Roma

Costruzioni[modifica | modifica wikitesto]

L'INCIS ha costruito numerosi quartieri, complessi ed edifici singoli, realizzando progetti urbanistici qualificati, che dopo molti decenni dalla loro realizzazione rappresentano costruzioni di pregio architettonico, coniugando canoni estetici di alto livello con caratteristiche di elevata funzionalità.

Ha edificato interi quartieri di città italiane, o gran parte di essi, tra i quali:

  • Bologna[4]
  • Bolzano, complesso INCIS[5]
  • Cremona Via Grado 19
  • Catanzaro, Via Piave
  • Ispra (VA), quartiere residenziale di Via Esperia per dipendenti EURATOM e Scuola Europea [Commissione Europea]
  • Firenze, Alloggi per dipendenti governativi di via Crispi
  • Forlì, zona di Viale della Libertà
  • Imperia, Viale Matteotti 159
  • L'Aquila, complesso INCIS di Viale Crispi
  • Latina, Piazza del quadrato e Piazza Dante[6]
  • Lecce, palazzi di Viale Gallipoli[7]
  • Livorno, complesso in Via Lepanto
  • Lucca, isolato tra le vie Sercambi, Pascoli e il viale Nieri
  • Macerata, Piazza Pizzarello[8]
  • Milano
  • Modena, zona di via Dogali[9]
  • Napoli, Ponticelli
  • Palermo, “complesso autosufficiente” al quartiere Malaspina-Palagonia[10]
  • Pisa, palazzo di via Risorgimento adiacente al complesso ospedaliero di Santa Chiara
  • Roma
  • Sabaudia (LT), complesso Incis
  • Salerno, complesso INCIS, via Carlo Alberto Alemagna 2, area ex-Cimitero (rione Carmine), 1933-34
  • Torino, zona via Vernazza - via Barletta - via Cadorna (quartiere Santa Rita) [13]
  • Trieste, isolato tra la via Tor San Piero e Viale Miramare
  • Varese (VA), quartieri residenziali di Montello e Sangallo per dipendenti EURATOM e Scuola Europea [Commissione Europea]

Inoltre ha costruito all’estero, nelle ex colonie italiane:

  • alloggi ad Addis Abeba (Etiopia) dove ancor oggi il quartiere dove furono costruiti gli alloggi si chiama in amarico: "Kazanchis", che deriva appunto da "Case Incis"
  • alloggi sottufficiali a Bengasi (Libia)[14]
  • edifici del lungomare a Mogadiscio, Somalia[15]
  • quartiere INCIS di Tirana, Albania
  • quartiere INCIS di Tripoli, Libia

Presidenti[modifica | modifica wikitesto]

Controversie[modifica | modifica wikitesto]

Nel maggio 1968 venne alla luce che la campagna elettorale dell’ex presidente INCIS Bruno Sargentini, candidato alle elezioni politiche per il Partito Socialdemocratico Italiano, fu realizzata anche mediante l'invio di lettere la cui gestione ed affrancatura avvennero a spese e con personale INCIS, organizzata dal capo divisione Antonio Giannandrea.[24] Sargentini fu eletto deputato.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ https://www.politesi.polimi.it/bitstream/10589/73026/1/2012_12_Ruggeri.pdf
  2. ^ http://ffmaam.it/GALLERY/0-1161356342-CATALOGHI_8586_IRCIS_visualiza_catalogo.pdf
  3. ^ DPR 30 dicembre 1972, n. 1036, recante "Norme per la riorganizzazione delle amministrazioni e degli enti pubblici operanti nel settore dell'edilizia residenziale pubblica"
  4. ^ http://www.archibo.it/sites/default/files/documenti-commissioni/ciclovisita_1_vaccaro_pieghevole_a3.pdf
  5. ^ http://www.comune.bolzano.it/UploadDocs/10503_Fascismo_IT_xweb.pdf Complesso INCIS di Bolzano.
  6. ^ http://www.comune.latina.it/un-percorso-urbano-un-itinerario-lineare-2/
  7. ^ https://www.comune.lecce.it/docs/default-source/progetti/relazione-storica.pdf?sfvrsn=abafa6e6_0
  8. ^ http://www.culturaitalia.it/viewItem.jsp?language=it&case=&id=oai%3Asirpac.cultura.marche.it%3A72867
  9. ^ http://www.comune.modena.it/lecittasostenibili/atlante-delle-architetture-del-900-di-modena/le-101-architetture/101schede/case-incis-via-dogali Case INCIS a Modena.
  10. ^ https://iris.unipa.it/retrieve/handle/10447/95042/121571/TESTO_TESI_TUTTO_WORD.pdf
  11. ^ http://www.archidiap.com/opera/quartiere-incis-a-decima/ Archiviato il 23 settembre 2015 in Internet Archive. Quartiere INCIS a Decima, quartiere di Roma.
  12. ^ http://opac.iuav.it/ewar/ew_queryewar_isis.php?&EW_T=M1&???EW_HIL=ew_menu.html&EW_HFL=ew_copy.html&EW_FL=ew_limiti.html&EW4_DLL=20&EW4_DLP=10&EW4_CJL=1&EW4_NVR=&EW4_NVT=&EW4_NMI=&EW_RM=10&EW_EP=AFN2=0000060&EW_RP=9&&EW_P=LS_EW&EW_D=W5006&EW=003346 Archiviato il 17 aprile 2014 in Internet Archive. Quartiere INCIS sulla via imperiale a Roma.
  13. ^ http://www.museotorino.it/view/s/28aef70982fa40c3afa973bfbc1f334a Costruzioni INCIS a Torino.
  14. ^ http://opac.iuav.it/ewar/ew_queryewar_isis.php?&EW_T=M1&???EW_HIL=ew_menu.html&EW_HFL=ew_copy.html&EW_FL=ew_limiti.html&EW4_DLL=20&EW4_DLP=10&EW4_CJL=1&EW4_NVR=&EW4_NVT=&EW4_NMI=&EW_RM=10&EW_EP=AFN2=0000060&EW_RP=9&&EW_P=LS_EW&EW_D=W5006&EW=003828 Archiviato il 17 aprile 2014 in Internet Archive. Alloggi sottufficiali a Bengasi (Libia)
  15. ^ http://www.fedoa.unina.it/1881/1/Santoianni_Progettazione_Architettonica.pdf
  16. ^ http://www.treccani.it/enciclopedia/antonio-mosconi_%28Dizionario-Biografico%29/ Antonio Mosconi Presidente INCIS
  17. ^ http://notes9.senato.it/web/senregno.NSF/5bf1b82e3eb231fdc1257134005792c0/662b169529340c1c4125646f005d5cfe?OpenDocument
  18. ^ D'ADAMO, Agostino in Dizionario Biografico – Treccani
  19. ^ http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=/archivio/uni_1948_01/19480121_0002.pdf&query=Presidente%20incis Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive.
  20. ^ Ripresa edilizia a Roma: visita alle nuove case popolari. "Inaugurati da Tupini e Rebecchini nuovi lotti di costruzioni dell'INCIS" - Cinegiornali - Scheda video - Istituto Lu...
  21. ^ 1952 ROMA INCIS Avv. Antonio IANNOTTA al sen. Antonio ROMANO *Autografi, su icharta.com. URL consultato il 3 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  22. ^ La Stampa - Consultazione Archivio
  23. ^ http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=/archivio/uni_1974_03/19740324_0012.pdf&query=luca%20lando Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive.
  24. ^ http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=/archivio/uni_1968_05/19680507_0006.pdf&query=Presidente%20incis Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]