Hotel Des Etrangers

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Hotel Des Etrangers
Veduta dell'Hotel Des Etrangers dal porto di Ortigia
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneSicilia
LocalitàSiracusa
IndirizzoOrtigia
Coordinate37°03′28.78″N 15°17′34.38″E / 37.057994°N 15.292883°E37.057994; 15.292883
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Stileliberty e neoclassico
Realizzazione
ProprietarioGruppo Acqua Marcia

Il Grand Hotel Des Etrangers è uno storico albergo 5 stelle di Ortigia, a Siracusa.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Pubblicità dell'hotel, in una guida turistica inglese del 1906

A fine secolo XIX e inizio del secolo XX, era gestito dalla vedova Politi, di origini tedesche ed era l'alloggio di viaggiatori stranieri che soggiornavano in inverno a Siracusa attratti dai resti della civiltà della Magna Grecia[1]; risultava tra gli alberghi suggeriti ai viaggiatori che intendevano completare in Sicilia il loro grand tour[2].

L'attuale edificio in stile liberty e neoclassico siciliano, fu costruito nel 1906 sull'isola di Ortigia e si affaccia sulla fonte Aretusa, lo specchio d'acqua che ricorda l'amore mitologico di Aretusa e Alfeo. Durante la demolizione di palazzo Migliaccio, necessaria per far posto all'albergo, nell'aprile 1905 venne ritrovata una tomba a grotticella artificiale dell'età del bronzo[3].

Dopo svariate vicissitudini e cambi di gestione, l'hotel chiuse nel 1963 per poi riaprire, 40 anni dopo, il 14 luglio 2003. Acquisito dal Gruppo Acqua Marcia, oggi è di proprietà di una società del gruppo Luxury Private Properties, facente capo alla famiglia Giotti di Firenze, proprietaria anche del The Ashbee di Taormina e dell'Excelsior di Palermo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ E. Soringo, Vita siciliana, 1895 in "La Vita italiana", Società editrice Dante Alighieri, p. 360
  2. ^ Norddeutscher Lloyd, Guide through Germany, Austria-Hungary, Italy, Switzerland, France, Belgium, Holland and England, J. Reichmann & Cantor, Berlin, 1896, p. 342
  3. ^ Davide Tanasi, La Sicilia e l'arcipelago maltese nell'età del Bronzo Medio, Officina di Studi Medievali, 2008, p. 31

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Sito, su amthotels.it.