Palazzo Dandolo

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Palazzo Dandolo
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneVeneto
LocalitàVenezia
Coordinate45°26′01.68″N 12°20′31.56″E / 45.4338°N 12.3421°E45.4338; 12.3421
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Pianidue
Realizzazione
ProprietarioDandolo
Committentefamiglia Dandolo
Facciata principale.
Foto d'epoca di Carlo Naya.
L'atrio centrale decorato in stile moresco.

Palazzo Dandolo, sede dell'hotel Danieli, è un edificio veneziano sito nel sestiere di Castello ed affacciato sulla riva degli Schiavoni, poco distante da piazza San Marco.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il palazzo fu edificato per la famiglia Dandolo nel XIV secolo.[1][2] La proprietà del palazzo fu poi spartita fra le componenti femminili della famiglia. Nel 1536 il palazzo venne in parte acquistato dalla famiglia Gritti. In seguito passò ai Bernardo, ai Mocenigo e ai Nani.[3] Il palazzo ospitò vari ricevimenti. Nel 1530 vi si festeggiò l'elezione del re d'Ungheria e Boemia a re dei Romani e nel 1629 si tenne in questo palazzo il ricevimento per le nozze fra Giustiniana Mocenigo (appartenente alla famiglia proprietaria del palazzo) e Lorenzo Giustinian.[2] In quest'ultima occasione venne eseguito il dramma musicale Proserpina rapita di Giulio Strozzi. Nel 1822 l'edificio fu acquistato da Giuseppe Dal Niel, detto Danieli, che lo trasformò in hotel.[3][2] Fu quindi effettuato un importante restauro, che ne mutò lo stile degli interni rendendolo neogotico. Tale operazione fu progettata dall'architetto Tranquillo Orsi.

Architettura[modifica | modifica wikitesto]

Esterni[modifica | modifica wikitesto]

Il palazzo presenta una chiara matrice gotica per quanto concerne la decorazione della facciata, incorniciata da cornici in pietra d'Istria, la cui potenza espressiva si concentra nell'esafora del primo piano nobile.[1] Essa è sormontata da sette fioroni gotici, cinque quadrilobi e due semi-quadrilobi e affiancata da una coppia di monofore per lato, anche queste decorate con trilobo. Al secondo piano è presente un'octafora particolarmente insolita, dal ritmo eccezionalmente serrato.[3] Al piano terra si trova un portale in pietra d'Istria, dall'aspetto semplice.

Interni[modifica | modifica wikitesto]

Gli interni, rivisitati secondo una chiave neogotica, presentano numerosi richiami al periodo medievale. Elemento centrale della composizione è l'atrio principale, dominato da una scalinata dorata e dalle gallerie decorate con archi moreschi e con colonnine orientaleggianti. Questa operazione di restauro è un esempio di come l'immagine decadente di Venezia affascinasse i turisti internazionali.[2] L'interno contiene pure opere d'arte, mobili d'epoca e lampadari realizzati a Murano.

L'hotel Danieli[modifica | modifica wikitesto]

L'hotel Danieli è un albergo della città, che ha avuto come ospiti personaggi famosi[4][2][5] e regnanti europei.[4]

Nel 1948 l'albergo fu oggetto di un ampliamento quando gli edifici che lo separavano dal Palazzo delle Prigioni furono demoliti e venne edificata una dépendance, conosciuta come palazzo Danieli Excelsior[6] su progetto dell'architetto Virgilio Vallot (1901–1982).[7] Tale cantiere venne contestato con feroci polemiche in quanto in quel luogo era stato ucciso il doge Vitale II Michiel e dal 1172, anno dell'omicidio, non era stato più concesso di costruirvi edifici più alti di un piano.

L'hotel Danieli fa parte dei Locali storici d'Italia.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Brusegan, p. 102.
  2. ^ a b c d e Fasolo, p. 102.
  3. ^ a b c Brusegan, p. 103.
  4. ^ a b Brusegan, p. 104.
  5. ^ Boulton e Catling, p. 113.
  6. ^ Storia dell'hotel, su Hotel Danieli, a Luxury Collection Hotel, Venice.
  7. ^ Sabina Carboni (a cura di), Virgilio Vallot, Progetto per l'Hotel Danieli sulla Riva degli Schiavoni, 1947-50, su Virgilio Vallot. Progetti per Venezia, www5.iuav.it, Università Iuav di Venezia.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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