Hosta (botanica)
Hosta (Tratt.) (syn. Funkia) è un genere di piante della famiglia delle Asparagaceae.[1] Anche conosciute come gigli piantaggine, o con il termine giapponese gibōshi (ギボウシ), queste piante erbacee sono principalmente coltivate a fini ornamentali per la loro tolleranza all'ombra. Il genere è originario dell'Asia nord-orientale (Cina, Giappone, Corea ed Estremo Oriente russo)[2] e fu nominato dal botanico austriaco Leopold Trattinnick nel 1812, in onore di Nicholas Thomas Host, un altro botanico austriaco.[3] Nel 1817. Il nome generico Funkia fu utilizzato dal botanico tedesco Kurt Sprengel in onore di Heinrich Christian Funck,[4] fu poi usato come nome comune ed è citato in alcune pubblicazioni più vecchie.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Il genere Hosta comprende una ventina di specie di piante erbacee perenni con foglie lanceolate o ovali, picciolate, di lunghezza variabile dai 3 ai 40 cm. Le differenze tra le numerose cultivar sono ancor più significative, con ciuffi che vanno da meno di 10 cm di larghezza e 7,6 cm di altezza a più di 1,8 m di larghezza e 1,2 m di altezza. Il colore delle foglie nelle specie selvatiche è tendenzialmente verde chiaro, sebbene alcune specie (ad esempio, H. sieboldiana) siano note per una patina fogliare cerosa glauca che conferisce un aspetto blu alla foglia. Sono note delle mutazioni naturali di specie autoctone con foglie di colore giallo-verde ("gold") o con variegatura fogliare (bordo o centro bianco/crema o giallastro).
I fiori sono a campanella, profumati, di colore variabile dal bianco al violetto, riuniti in infiorescenze a forma di spiga. I singoli fiori sono solitamente penduli, lunghi dagli 1,9 ai 5,1 cm, con sei tepali,[5] di colore bianco, lavanda o viola e inodori. L'unica specie fortemente profumata è Hosta plantaginea, che ha fiori bianchi lunghi fino a 10 cm; ed è anche insolita in quanto i fiori si aprono la sera e si chiudono al mattino. La specie fiorisce a fine estate ed è talvolta conosciuta come "Giglio d'agosto" (August Lily).[6]
L'apparato radicale è articolato in rizomi con grosse radici carnose.[2]
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]I tassonomisti divergono sul numero esatto di specie di Hosta; potrebbero essercene fino a 45.[7] Di conseguenza, l'elenco delle specie qui riportato è da considerarsi approssimativo. Il genere può essere ampiamente suddiviso in tre sottogeneri. L'ibridazione tra specie è ricorrente poiché tutte le specie hanno lo stesso numero di cromosomi (2n = 2x = 60); eccetto H. ventricosa che è un tetraploide naturale che produce semi tramite apomissia. Molte Hosta coltivate precedentemente descritte come specie sono state ridotte a cultivar.
Le specie riconosciute ad oggi sono:
| Fotografia | Nome scientifico | Distribuzione |
|---|---|---|
| Hosta albofarinosa D.Q.Wang | Anhui | |
| Hosta capitata (Koidz.) Nakai | Giappone, Corea | |
| Hosta clausa Nakai | Corea, Manchuria, Primorye | |
| Hosta hypoleuca Murata | Honshu | |
| Hosta jonesii M.G.Chung | Isole coreane | |
| Hosta kikutii F.Maek. | Giappone | |
| Hosta kiyosumiensis F.Maek. | Honshu | |
| Hosta longipes (Franch. & Sav.) Matsum. | Giappone, Corea | |
| Hosta longissima F.Maek. | Giappone, Corea | |
| Hosta minor (Baker) Nakai | Kyushu, Corea | |
| Hosta plantaginea (Lam.) Asch. | Cina | |
| Hosta pulchella N.Fujita | Kyushu | |
| Hosta pycnophylla F.Maek. | Honshu | |
| Hosta shikokiana N.Fujita | Shikoku | |
| Hosta sieboldiana (Hook.) Engl. | Giappone, Corea | |
| Hosta sieboldii (Paxton) J.W.Ingram | Giappone | |
| Hosta tsushimensis N.Fujita | Kyushu | |
| Hosta ventricosa Stearn | China | |
| Hosta venusta F.Maek. | Jeju-do, Giappone | |
| Hosta yingeri S.B.Jones | Isole coreane |
L'ibridazione tra specie e tra specie e cultivar ha prodotto numerose altre cultivar. L'American Hosta Society è l'autorità internazionale per la registrazione delle cultivar (ICRA) delle Hosta e riconosce oltre 7.200 nomi registrati.[1]
L'American Hosta Society[8] e la British Hosta and Hemerocallis Society[9] organizzano importanti esposizioni di hosta, spesso all'interno di giardini botanici. Le hosta sono inoltre spesso parte di importanti mostre come il Chelsea Flower Show.
Cultivar
[modifica | modifica wikitesto]Segue un elenco delle cultivar che hanno ricevuto il premio Award of Garden Merit della Royal Horticultural Society:
- ‘Allegan Fog’[10]
- 'Aureomarginata' (ventricosa)[11]
- 'Blue Angel' (sieboldiana)[12]
- ’Blue Mouse Ears’[13]
- ‘Christmas Tree’[14]
- ’Cracker Crumbs’[15]
- ’Devon Green’[16]
- ‘El Niño’ (Tardiana Group)[17]
- ‘Fire Island’[18]
- ’First Frost’[19]
- 'Francee' (fortunei)[20]
- 'Frances Williams'[21]
- 'Golden Tiara'[22]
- 'Halcyon' (tardiana)[23]
- H. fortunei var. aureomarginata[24]
- H. plantaginea var. japonica[25]
- H. sieboldiana var. elegans[26]
- H. undulata var. undulata[27]
- H. ventricosa[28]
- H. venusta[29]
- 'June' (tardiana)[30]
- 'Krossa Regal'[31]
- ’Liberty’[32]
- ’Orange Marmalade’[33]
- ’Paradise Puppet’[34]
- ’Patriot’[35]
- ’Paul’s Glory’[36]
- ’Praying Hands’[37]
- ’Revolution’[38]
- 'Royal Standard'[39]
- 'Sagae'[40]
- ’Shining Tot’[41]
- ’Stained Glass’[42]
- 'Sum and Substance'[43]
- ’Touch of Class’[44]
- ’Whirlwind’[45]
- 'Wide Brim'[46]
-
'Allegan fog'
-
'Blue Mouse Ears'
-
'Christmas tree'
-
'Golden Tiara'
-
H. sieboldiana var. elegans
-
'Krossa Regal'
-
'Orange Marmalade'
-
'Praying Hands'
-
'Royal Standard'
-
'Sagae'
-
'Stained Glass'
-
'Wide Brim'
Coltivazione
[modifica | modifica wikitesto]Le specie di Hosta sono coltivate diffusamente poiché offrono con il loro suggestivo fogliame degli importanti punti focali anche nelle zone d'ombra, da questo genere particolarmente predilette. Sono considerate piante molto rustiche e resistenti freddo, preferiscono l'ombra e la mezz'ombra, vanno infatti protette dal sole nei climi più caldi. Apprezzano i suoli leggermente acidi, ricchi di materia organica ed umidi (temono tuttavia i ristagni durante la quiescenza invernale). Necessitano a tal proposito di almeno due mesi di dormienza sotto i 4°C nei quali la parte aerea muore.
Usi e tossicità
[modifica | modifica wikitesto]Sebbene siano solitamente coltivate a scopo ornamentale, tutte le specie di Hosta sono commestibili e vengono coltivate come ortaggi in alcune culture asiatiche.[47] Sono tuttavia tossiche per cani, gatti e cavalli se consumate in grandi quantità in quanto alcune specie contengono saponine:[48] i sintomi includono vomito e diarrea.[49]
Parassiti e malattie
[modifica | modifica wikitesto]Cervi, conigli, lumache e chiocciole sono particolarmente ghiotti delle foglie e degli steli di queste piante. Le radici e i rizomi vengono mangiati dalle arvicole. Tutti questi animali possono causare ingenti danni tanto in natura quanto nei giardini. Alcune varietà sono più resistenti ai danni causati dalle lumache, che prevalgono in fase avanzata della stagione di crescita, rispetto ad altre. Tra gli insetti nocivi figurano l'oziorrinco e le nottue.[50]
I nematodi fogliari (che lasciano striature di tessuto morto tra le venature delle foglie) colpiscono le hosta specialmente nei luoghi in cui non si fa uso di pesticidi. Un poxvirus chiamato "Hosta Virus X" è stato identificato per la prima volta in Minnesota nel 1996: le piante infette vanno distrutte per prevenirne la diffusione, poiché il virus si trasmette da una pianta all'altra attraverso la linfa contaminata. I sintomi includono macchie verdi scuro nelle venature delle foglie di colore giallo e/o collasso dei tessuti tra le venature. Questi sintomi si manifestano anche anni dopo la contrazione dell'infezione, dunque anche le piante asintomatiche in lotti infetti vanno considerate infette.[51]
Le Hosta possono contrarre infezioni virali da: Tomato Ringspot Virus (ToRSV), Impatiens Necrotic Spot Virus (INSV), Tobacco Rattle Virus (TRV), Cucumber Mosaic Virus (CMV) e diversi altri virus non ancora identificati.[52] Tra le malattie fungine che colpiscono le hosta figura il marciume del colletto causato da Fusarium hostae.[53][54] Si manifesta con arresto di crescita e ritardo nell'emersione delle piante, clorosi fogliare, imbrunimento e necrosi.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Hosta, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato l'11 novembre 2021.
- ^ a b Hosta (Hosta, Plantain Lily) | North Carolina Extension Gardener Plant Toolbox, su plants.ces.ncsu.edu. URL consultato il 23 agosto 2025.
- ^ (EN) Diana Wells, 100 Flowers and How They Got Their Names, Algonquin Books, 8 aprile 2025, ISBN 978-1-56512-685-5. URL consultato il 23 agosto 2025.
- ^ Taxonomie, su hostas.fr. URL consultato il 23 agosto 2025 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^ (EN) Klaus Kubitzki, Flowering Plants. Monocotyledons: Lilianae (except Orchidaceae), Springer Science & Business Media, 27 agosto 1998, ISBN 978-3-540-64060-8. URL consultato il 23 agosto 2025.
- ^ (EN) Roger Holmes, Taylor's Master Guide to Gardening, Houghton Mifflin Harcourt, 18 ottobre 2001, ISBN 978-0-618-15907-9. URL consultato il 23 agosto 2025.
- ^ Hosta in Flora of China @ efloras.org, su efloras.org. URL consultato il 23 agosto 2025.
- ^ Home | American Hosta Society AHS | Become a Member, su American Hosta Society - Official Home of the American Hosta Society. URL consultato il 23 agosto 2025.
- ^ (EN) British Hosta and Hemerocallis Society – The BHHS is a registered Charity, existing to promote the study and cultivation of Hosta and Hemerocallis (daylilies), su British Hosta and Hemerocallis Society, 6 luglio 2025. URL consultato il 23 agosto 2025.
- ^ RHS Plantfinder – Hosta 'Allegan Fog', su rhs.org.uk. URL consultato il 7 marzo 2018.
- ^ RHS Plant Selector – Hosta 'Aureomarginata' (ventricosa), su rhs.org.uk. URL consultato il 23 febbraio 2020.
- ^ RHS Plant Selector – Hosta 'Blue Angel' (sieboldiana), su rhs.org.uk. URL consultato il 5 agosto 2015.
- ^ RHS Plantfinder – Hosta 'Blue Mouse Ears', su rhs.org.uk. URL consultato il 7 marzo 2018.
- ^ RHS Plantfinder – Hosta 'Christmas Tree', su rhs.org.uk. URL consultato il 7 marzo 2018.
- ^ RHS Plantfinder – Hosta 'Cracker Crumbs', su rhs.org.uk. URL consultato il 7 marzo 2018.
- ^ RHS Plantfinder – Hosta 'Devon Green', su rhs.org.uk. URL consultato il 7 marzo 2018.
- ^ RHS Plantfinder – Hosta 'El Niño', su rhs.org.uk. URL consultato il 7 marzo 2018.
- ^ RHS Plantfinder – Hosta 'Fire Island', su rhs.org.uk. URL consultato il 7 marzo 2018.
- ^ RHS Plantfinder – Hosta 'First Frost', su rhs.org.uk. URL consultato il 7 marzo 2018.
- ^ RHS Plant Selector – Hosta' 'Francee' (fortunei), su rhs.org.uk. URL consultato il 23 febbraio 2020.
- ^ Hosta 'Frances Williams' (sieboldiana) (v), su rhs.org.uk.
- ^ RHS Plant Selector – Hosta 'Golden Tiara', su rhs.org.uk. URL consultato il 23 febbraio 2020.
- ^ RHS Plant Selector – Hosta (Tardiana Group) 'Halcyon', su rhs.org.uk. URL consultato il 23 febbraio 2020.
- ^ RHS Plant Selector – Hosta fortunei var. aureomarginata, su rhs.org.uk. URL consultato il 23 febbraio 2020.
- ^ RHS Plant Selector – Hosta plantaginea var. japonica, su rhs.org.uk. URL consultato il 23 febbraio 2020.
- ^ RHS Plant Selector – Hosta sieboldiana var. elegans, su rhs.org.uk. URL consultato il 23 febbraio 2020.
- ^ RHS Plant Selector – Hosta undulata var. undulata, su rhs.org.uk. URL consultato il 23 febbraio 2020.
- ^ RHS Plant Selector – Hosta ventricosa, su rhs.org.uk. URL consultato il 23 febbraio 2020.
- ^ RHS Plant Selector – Hosta venusta, su rhs.org.uk. URL consultato il 23 febbraio 2020.
- ^ RHS Plant Selector – Hosta (Tardiana Group) 'June', su rhs.org.uk. URL consultato il 23 febbraio 2020.
- ^ RHS Plant Selector – Hosta 'Krosse Regal', su rhs.org.uk. URL consultato il 23 febbraio 2020.
- ^ RHS Plantfinder – Hosta 'Liberty', su rhs.org.uk. URL consultato il 7 marzo 2018.
- ^ RHS Plantfinder – Hosta 'Orange Marmalade', su rhs.org.uk. URL consultato il 7 marzo 2018.
- ^ RHS Plantfinder – Hosta 'Paradise Puppet', su rhs.org.uk. URL consultato il 7 marzo 2018.
- ^ RHS Plantfinder – Hosta 'Patriot', su rhs.org.uk. URL consultato il 7 marzo 2018.
- ^ RHS Plantfinder – Hosta 'Paul's Glory', su rhs.org.uk. URL consultato il 7 marzo 2018.
- ^ RHS Plantfinder – Hosta 'Praying Hands', su rhs.org.uk. URL consultato il 7 marzo 2018.
- ^ RHS Plantfinder – Hosta 'Revolution', su rhs.org.uk. URL consultato il 7 marzo 2018.
- ^ RHS Plant Selector – Hosta 'Royal Standard', su rhs.org.uk. URL consultato il 23 febbraio 2020.
- ^ RHS Plant Selector – Hosta 'Sagae', su rhs.org.uk. URL consultato il 23 febbraio 2020.
- ^ RHS Plantfinder – Hosta 'Shining Tot', su rhs.org.uk. URL consultato il 7 marzo 2018.
- ^ RHS Plantfinder – Hosta 'Stained Glass', su rhs.org.uk. URL consultato il 7 marzo 2018.
- ^ RHS Plant Selector – Hosta 'Sum and Substance', su rhs.org.uk. URL consultato il 23 febbraio 2020.
- ^ RHS Plantfinder – Hosta 'Touch of Class', su rhs.org.uk. URL consultato il 7 marzo 2018.
- ^ RHS Plantfinder – Hosta 'Whirlwind', su rhs.org.uk. URL consultato il 7 marzo 2018.
- ^ RHS Plant Selector – Hosta 'Wide Brim', su rhs.org.uk. URL consultato il 23 febbraio 2020.
- ^ Bacon-wrapped hosta? Surprise, the perennial plant is edible, in Star Tribune. URL consultato il 23 agosto 2025.
- ^ (EN) Anthony Knight, A Guide to Poisonous House and Garden Plants, CRC Press, 1º gennaio 2007, ISBN 978-1-4822-4104-4. URL consultato il 23 agosto 2025.
- ^ (EN) Hosta | ASPCA, su aspca.org. URL consultato il 23 agosto 2025.
- ^ (EN) Diana Grenfell e Michael Shadrack, The New Encyclopedia of Hostas, Timber Press, 23 gennaio 2010, ISBN 978-0-88192-960-7. URL consultato il 23 agosto 2025.
- ^ (EN) European and Mediterranean Plant Protection Organization (EPPO), su eppo.int. URL consultato il 23 agosto 2025 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
- ^ uaex.edu, https://web.archive.org/web/20200919100914/https://www.uaex.edu/publications/PDF/FSA-7548.pdf. URL consultato il 23 agosto 2025 (archiviato dall'url originale il 19 settembre 2020).
- ^ (EN) P. Narayanasamy, Soilborne Microbial Plant Pathogens and Disease Management, Volume Two: Management of Crop Diseases, CRC Press, 8 ottobre 2019, ISBN 978-0-429-60338-9. URL consultato il 23 agosto 2025.
- ^ David M. Geiser, Jean H. Juba e Bo Wang, Fusarium hostae sp. nov., a Relative of F. redolens with a Gibberella Teleomorph, in Mycologia, vol. 93, n. 4, 2001, pp. 670–678, DOI:10.2307/3761821. URL consultato il 23 agosto 2025.
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