Hipster hop

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Hipster hop
Origini stilisticheAlternative rap, indie rock, musica elettronica, hip hop
Origini culturaliInizio 2000
Strumenti tipiciRapping, turntablism, campionatori, tastiere, chitarre
Categorie correlate
Gruppi musicali hipster hop · Musicisti hipster hop · Album hipster hop · EP hipster hop · Singoli hipster hop · Album video hipster hop

Hipster hop o Hipster rap[1] è un sottogenere della musica hip hop nato negli Stati Uniti all'inizio degli anni 2000.

È diventato famoso grazie ad artisti come Kid Cudi, Donald Glover, Kid Sister, Azealia Banks e Chiddy Bang.[2][3]

Origini[modifica | modifica wikitesto]

Il nome del sottogenere deriva dalla fusione delle parole hipster e hip hop. Il critico Matt Preira scrisse sul Miami New Times che lo hipster-hop costituisce una "transizione individuabile all'interno della musica rap" in cui si incorporano elementi della cultura hipster. Preira lo definisce "un microgenere in espansione che mira a imporsi prepotentemente come mainstream".[4] Miles Raymer del Chicago Reader sostiene che i rapper hipster "giocano con i simboli dell'hip hop old school" ma che il sottogenere "incarna lo stesso tipo di ideale utopistico e onnicomprensivo che incarnava l'hip hop della vecchia guardia". Sempre secondo Raymer, lo hipster hop costituisce "l'avanguardia della contaminazione tra il rap e la musica dance," ed è dominato da mode e atteggiamenti propri degli hipster.[1]

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Lo hipster rap utilizza elementi di rap tradizionale, hip hop, pop, contemporary R&B e musica rock.[5] La critica ha associato tendenzialmente il genere con la città statunitense di Seattle e a gruppi come i Mad Rad, sebbene questi rifiutino l'etichetta di hipster rap.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b http://www.chicagoreader.com/chicago/dont-hate-them-because-theyre-hip/Content?oid=1109681
  2. ^ Mike Osegueda (8 July 2011). "Fresh artists step up halfway through 2011". The Fresno Bee.
  3. ^ http://blogs.miaminewtimes.com/crossfade/2011/05/five_key_moments_in_the_chronology_of_hipster_hop.php
  4. ^ Matt Preira, Five Key Moments in the Chronology of Hipster Hop, su blogs.miaminewtimes.com, Miami New Times, 10 maggio 2011. URL consultato il 17 agosto 2011.
  5. ^ Harrison Garcia (11 February 2011). "Hipster Hop in Denver: Great music from Air Dubai and Input". The Denver Examiner.
  6. ^ http://www.seattleweekly.com/2009-04-15/music/the-party-keeps-getting-better-for-champagne-champagne/

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]