Hideyo Noguchi

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Statua di Hideyo Noguchi al parco Ueno di Tokyo

Hideyo Noguchi (野口英世, Noguchi Hideyo) (Inawashiro, 9 novembre 1876Accra, 21 maggio 1928) è stato un medico e batteriologo giapponese.

Hideyo Noguchi con la madre

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Infanzia e gioventù[modifica | modifica wikitesto]

Nato con il nome di Seisaku Noguchi (野口清作), lo cambiò nel 1898, dopo aver superato gli esami per la pratica medica.

Quando aveva 18 mesi, cadde in un caminetto acceso e si ustionò gravemente; nel piccolo villaggio natio di Inawashiro non c'erano dottori e Hideyo quasi perse l'uso di un braccio. Sarebbe riuscito a farsi operare solo all'età di 7 anni, riuscendo a recuperare gran parte delle funzionalità dell'arto, che rimase comunque offeso.

Si laureò nel 1897 a Tokyo, diventando poi assistente del professor Kitasato presso l'Istituto per le malattie infettive di Tokyo. Difficoltà a trovare un lavoro regolare in Giappone, dovute allo scetticismo che il suo braccio deforme provocava tra i responsabili per le assunzioni negli ospedali, lo portarono a trasferirsi all'estero.

Traguardi raggiunti[modifica | modifica wikitesto]

Dopo un periodo di studi a Filadelfia e a Copenaghen, nel 1900 si trasferì definitivamente negli USA, dove cominciò a lavorare occupandosi dei veleni dei serpenti. Dal 1904 in poi lavorò all'Istituto Rockefeller per la ricerca medica di New York. Qui fornì importanti contributi allo studio della sifilide, riuscendo nel 1913 ad ottenere per primo la coltura della spirocheta che provoca la malattia e a dimostrarne la presenza nel sistema nervoso centrale dei sifilidici morti di paralisi progressiva. Un altro batterio isolato per la prima volta da Noguchi fu quello che avrebbe in seguito preso il suo nome, la Leptospira Noguchii, una specie del genere leptospira.[1]

Perfezionò, inoltre, la teoria e la tecnica della reazione di Wassermann per la diagnosi della sifilide. Nel 1918 viaggiò molto tra l'America centrale ed il Sud America per compiere ricerche su un vaccino contro la febbre gialla e per studiare la poliomielite ed il tracoma. La recente apertura degli archivi della Fondazione del Premio Nobel ha confermato precedenti speculazioni: Noguchi ottenne nomination per il premio Nobel per la medicina nel 1913-1915, 1920, 1921 e 1924-1927.[2] Noguchi è una vittima della scienza: i suoi studi sulla febbre gialla lo condussero in Africa, e ad Accra fu colpito da una forma mortale di questa malattia, come accadde al suo collaboratore Adrian Stokes l'anno precedente.

Critiche[modifica | modifica wikitesto]

Fu un ricercatore appassionato e fu protagonista di eccezionali scoperte, ma più di una volta commise errori clamorosi, attribuendo l'origine di alcune malattie infettive a microrganismi che ne sono estranei, anziché a virus.

Quella che fu forse la più pesante delle sue responsabilità, riguarda i test sottocutanei fatti nel corso delle sue ricerche sulla sifilide. Tra il 1911 ed il 1912, in quella che si può definire una sperimentazione su cavie umane, iniettò estratti del virus a 571 soggetti, 315 dei quali avevano già contratto la malattia. Degli altri, alcuni erano pazienti in cura per altre malattie virali ed altri, tra cui diversi bambini, erano sani.

Ciò gli valse accuse di violazione dei diritti umani,[3][4] e gli sarebbe costato in seguito denunce penali da parte dei parenti di tali soggetti, che contrassero la malattia a causa dei suoi esperimenti.[5]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Noguchi ha ottenuto diversi dottorati honoris causa, tra cui quelli dell'Università di Kyoto (1909), dell'Università Imperiale di Tokyo (1914), dell'Università Centrale dell'Ecuador (1919), dell'Universidad Nacional Mayor de San Marcos, in Perù (1920), della Scuola di Medicina di Merida, in Messico (1920) e dell'Università di Yale, negli USA (1921).[6]

Dal 2004 il suo ritratto ha preso il posto di quello dello scrittore Soseki Natsume sulle banconote da 1.000 yen.

Nel 2006, il governo del Giappone ha istituito il "Premio Africa Hideyo Noguchi" (野口英世アフリカ賞?, Noguchi Hideyo Afurika Shō), che dal 2008 viene insignito a quegli scienziati o medici che si siano particolarmente distinti nella lotta contro le malattie africane.[7]

Onorificenze (lista parziale)[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine del Dannebrog - nastrino per uniforme ordinaria
Gran Croce dell'Ordine di Isabella la Cattolica (Spagna) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di II Classe dell'Ordine del Sol Levante - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Dixon, Bernard: Fame, Failure, and Yellowjack Archiviato il 28 marzo 2012 in Internet Archive., sul sito web della American Society for Microbiology
  2. ^ (EN) Nomination Database - Physiology or Medicine, su nobelprize.org Nomination Database, Nobel Media.
  3. ^ (EN) Noguchi H. Experimental research in syphilis with especial reference to Spirochaeta pallida (Treponema pallidum). JAMA. 1912
  4. ^ (EN) Lederer SE. Hideyo Noguchi's Luetin Experiment and the Antivivisectionists Isis, Vol. 76, No. 1 (Marzo 1985), pagg. 31-48
  5. ^ (EN) Reviews and Notes: History of Medicine: Subjected to Science: Human Experimentation in America before the Second World War, Annals of Internal Medicine, American College of Physicians, 15 luglio 1995 vol. 123 no. 2159
  6. ^ Kita, Atsushi: Dr. Noguchi's Journey: A Life of Medical Search and Discovery
  7. ^ (EN) Premio Noguchi sul sito web del governo giapponese

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Selezione dei trattati scritti da Noguchi[modifica | modifica wikitesto]

Washington, D.C.: Carnegie Institution. [OCLC 2377892]
Washington, D.C.: Carnegie Institution. [OCLC 14796920]
Philadelphia: J. B. Lippincott. [OCLC 3201239]
New York: P. B. Hoeber. [OCLC 14783533]

Selezione di scritti dedicati a Noguchi[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN5835370 · ISNI (EN0000 0001 0866 0458 · LCCN (ENn79078727 · GND (DE123243408 · BNF (FRcb103670071 (data) · J9U (ENHE987007271787805171 · NDL (ENJA00194412 · WorldCat Identities (ENlccn-n79078727