Helga Masthoff

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Helga Masthoff
Helga Masthoff nel 1965
Nazionalità Bandiera della Germania Germania
Tennis
Carriera
Singolare1
Vittorie/sconfitte 68–33
Titoli vinti -
Miglior ranking 6
Risultati nei tornei del Grande Slam
Bandiera dell'Australia Australian Open QF (1976)
Bandiera della Francia Roland Garros F (1970)
Bandiera del Regno Unito Wimbledon QF (1970, 1974)
Bandiera degli Stati Uniti US Open SF (1973)
Doppio1
Vittorie/sconfitte 38–22
Titoli vinti -
Miglior ranking
Risultati nei tornei del Grande Slam
Bandiera dell'Australia Australian Open 2T (1976)
Bandiera della Francia Roland Garros F (1976)
Bandiera del Regno Unito Wimbledon QF (1968, 1971)
Bandiera degli Stati Uniti US Open -
1 Dati relativi al circuito maggiore professionistico.
Statistiche aggiornate al definitivo

Helga Niessen Masthoff (Essen, 11 novembre 1941) è un'ex tennista tedesca.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Iniziò da professionista con il nome di Helga Niessen poi cambiato dopo il matrimonio in Helga Masthoff, con cui divenne più nota, vinse il torneo di singolare femminile ai Giochi della XIX Olimpiade superando le statunitensi Jane Bartkowicz e Julie Heldman. In quella stessa edizione vinse anche il torneo di doppio femminile con Edda Buding, mentre giunse seconda con Jürgen Fassbender per il doppio misto. In quell'edizione non furono assegnate medaglie per tali discipline che furono solo dimostrative.

Nel 1970 giunse in finale all'Open di Francia venendo sconfitta da Margaret Smith Court con 6-2, 6-4. Fu fra le migliori dieci tenniste in classifica nel 1970, 1971 e 1973, raggiungendo come massima posizione il sesto posto nel 1970.[1]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Dama dell'Ordine al Merito della Renania Settentrionale-Vestfalia - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Collins, Bud (2008). The Bud Collins History of Tennis: An Authoritative Encyclopedia and Record Book. New York, N.Y: New Chapter Press. pp. 695, 703–4. ISBN 0-942257-41-3.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]