Hasegawa Tōhaku

Hasegawa Tōhaku (長谷川 等伯) (Nanao, 1539 – Edo, 19 marzo 1610) è stato un pittore giapponese fondatore della scuola omonima. È considerato uno dei grandi pittori del Periodo Azuchi-Momoyama (1573-1603), ed è conosciuto soprattutto per i suoi byōbu in particolare Pini nella nebbia e Pini e arbusti fioriti entrambi designati Tesoro nazionale del Giappone, e per i dipinti murali e le porte scorrevoli del tempio buddhista Chishaku-in, attribuiti a lui e al figlio Kyūzō; anche queste opere sono state designate Tesoro nazionale[1].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Tōhaku, il cui nome alla nascita era Okumura Tōhaku (奥村 等伯?)[1], nacque nel 1539 a Nanao, nella penisola di Noto (oggi nella Prefettura di Ishikawa) in una famiglia di tintori di tessuti; successivamente fu adottato dalla famiglia Hasegawa da cui prese il cognome. Tōhaku iniziò la sua carriera artistica come pittore di immagini buddhiste, ritratti di monaci e delle classiche pitture di fiori e uccelli nella provincia di Noto[2].
Secondo alcuni storici inizialmente firmava le proprie opere con il nome di Hasegawa Nobuharo[3] e Hasegawa Shinshun[4], pertanto sarebbero da attribuirgli tutti i lavori che espongono questi nomi, sebbene non tutti i critici concordino con questa posizione[5][4].
Le sue opere di questo primo periodo di attività comprendono: Ritratto di Takeda Shingen (Tempio Seikei al Monte Kōya), Dipinto delle dodici divinità (Tempio Ishikawa Shōkaku) e il Ritratto di Nawa Nagatoshi.[1]

All’età di 20 anni, Tōhaku era già un pittore professionista, e attorno ai 30, dopo la morte dei genitori adottivi, si trasferì a Kyōto per studiare alla prestigiosa scuola Kanō, all’epoca diretta da Kanō Shōei[6].
La scuola Kanō era conosciuta per le ampie pitture a colori vivaci che decoravano le pareti dei castelli giapponesi e le residenze dell’aristocrazia. I dipinti erano spesso realizzati con inchiostro e pigmenti colorati su carta o lamina d’oro applicata su pannelli che avevano il doppio scopo di riflettere la luce nelle stanze, spesso appena illuminate, e nel contempo mostrare la ricchezza e il benessere dei proprietari. Molte delle opere di Tōhaku realizzate a Kyōto sono eseguite nello stile della scuola Kanō, come Aceri a Chishaku-in dipinto nel 1593.
A Kyōto Tohaku, in quanto seguace del Buddhismo di Nichiren, prese subito contatti con gli abati del tempio Honpō-ji, affiliato al tempio che usava frequentare a Noto, che lo introdussero presso famiglie aristocratiche della città e soprattutto poté incontrare e stringere amicizia con il maestro della cerimonia del te Sen no Rikyū[4].
Contemporaneamente allo studio della pittura Kanō, egli si dedicò anche allo studio degli stili dei periodi precedenti quali le dinastie Song, Yuan e del Muromachi, avendo accesso ai rotoli dipinti dei maestri Muqi e Sesshū Tōyō, conservati nel tempio Daitoku-ji a Kyōto grazie anche all’amicizia con Sen no Rikyū che lo introdusse presso gli abati del tempio[6]. Numerosi sono i ritratti degli abati e le pitture naturalistiche realizzate per il tempio ancora oggi nelle collezioni del Daitoku-ji[4].
Il pittore contemporaneo maggiormente in competizione con Tōhaku per ottenere i favori e le commesse artistiche di Toyotomi Hideyoshi era Kanō Eitoku; dopo la morte di Eitoku nel 1590, Tōhaku rimase a lungo il più noto e affermato pittore del suo tempo, variando e mischiando sia le tecniche policrome e brillanti di derivazione della scuola Kano, sia rielaborando lo stile monocromo di Sesshu in cui ‘’combina forme evanescenti e pennellate forti e decise’’ [7]. Divenne pittore ufficiale di Hideyoshi e sotto la sua protezione realizzò alcune delle opere più raffinate e riuscite, in cui accantona la pittura monocromatica per realizzare lavori di grandi dimensioni e altamente decorativi in una vivace policromia [5]. Nel suo atelier si produssero nel 1593 dipinti destinati al tempio Shoun-ji, su commissione di Hideyoshi che desiderava ricordare e consolare lo spirito del figlio prediletto Sutemaru morto all’età di 3 anni; successivamente, dopo la distruzione del tempio, le opere superstiti furono trasferite al tempio Chishaku-in di Kyōto e vi sono tuttora conservate [6][5].
A Kyōto fondò la scuola oggi conosciuta con il suo nome Scuola Hasegawa che non ebbe lunga storia; fu praticata, oltre che dal suo fondatore, dai suoi 3 figli, che realizzarono sia immagini di tranquilla intimità che molti critici attribuiscono all’influenza di Sesshū e del contemporaneo Sen no Rikyū, sia immagini esuberanti e superbe nello stile della scuola Kanō[8].
All’età di 67 anni Tōhaku fu chiamato a Edo e gli fu concesso il titolo sacerdotale di hogen da Tokugawa Ieyasu. Ad Edo trascorse il resto della sua vita.
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Coppia di paraventi a 6 ante Pini nella nebbia (松林図 屏風?, Shōrin-zu byōbu), circa 1595, inchiostro su carta,
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Opera designata Tesoro nazionale del Giappone, conservata al Museo nazionale di Tokyo
Estetica
[modifica | modifica wikitesto]I principi estetici di Tōhaku sono raccolti nell’opera Tohaku Ga-setsu (Discorsi sulla pittura di Tohaku). I testi furono redatti nel 1592 circa dal monaco Nittsu, abate del tempio Honpoji di Kyoto, a seguito di conversazioni con il pittore. Nelle interviste Tohaku elenca una cinquantina di pittori cinesi e giapponesi a partire dal XIII secolo alla contemporaneità e di ciascuno mette in luce i dipinti specifici e i loro pregi artistici [4]. In particolare prende in considerazione gli elementi artistici ed espressivi di Josetsu, Tenshō Shūbun e Sesshū Tōyō e loro allievi, dei quali si sente erede spirituale. I testi furono raccolti in un fascicolo che è conservato nel tempio Honpoji [9].
Stile e soggetti
[modifica | modifica wikitesto]Successivamente agli studi a Kyoto, Tōhaku sviluppò un proprio stile nella pittura sumie distaccandosi in parte dalla pittura esuberante della scuola Kanō, rifacendosi al minimalismo dei predecessori. In particolare fu influenzato dalle opere di Sesshū Tōyō grazie anche agli studi effettuati sulle sue opere. Tōhaku era molto affascinato dalla tecnica e dallo stile di Sesshū tanto da desiderare di vantare il diritto di dichiararsi suo quinto successore [1], sebbene perse la battaglia giudiziaria con il pittore concorrente Unkoku Togan [2]. Nonostante ciò l’influsso di Sesshū è evidente in molti dei suoi lavori della maturità, quali Pini nella nebbia, che è generalmente ritenuto il primo dipinto di grande dimensione a ritrarre come unico soggetto alberi di pino.
Nonostante la preferenza per la pittura ad inchiostro e per lo stile minimale, non accantonò del tutto la pittura decorativa a colori vivaci su fondo oro e per tutta la sua lunga carriera pittorica, a seconda dei committenti e della collocazione, alternò sobrie opere monocrome realizzate ad inchiostro e fondate su composizioni di elegante semplicità ad opere dai colori vivaci di derivazione della scuola Kano, talvolta combinando i due stili [2].
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Acero, 4 pannelli per fusuma, tempio Chishaku-in, Kyoto (1593), tesoro nazionale del Giappone
Opere
[modifica | modifica wikitesto]Elenco parziale delle opere e luogo di conservazione:
- Ritratto di Nawa Nagatoshi – rotolo verticale, pigmenti su seta – Museo nazionale di Tokyo – Bene culturale importante [10]
- Fiori e uccelli delle quattro stagioni 1575-85 – pannello appartenente originariamente ad una coppia di pannelli - inchiostro e pigmenti su carta - Myōkaku-ji, Prefettura di Okayama [4]
- Cavalli al pascolo – coppia di paraventi a sei ante, pigmenti su carta – Museo nazionale di Tokyo - Bene culturale importante [11]
- Paesaggio – 1589 – Fusuma, inchiostro su carta – Hojo, Entoku-in (Kyoto)
- La scimmia cerca di afferrare il riflesso della luna – Fusuma, inchiostro su carta – Konchi-in, Nanzen-ji (Kyoto) [12]
- Acero – 4 pannelli per fusuma (complessivamente circa 6 x 3 m), pigmenti e lamina d’oro su carta – 1592 – Chishaku-in (Kyoto) – rappresenta una ripresa dello stile e dei temi dello Yamato-e; la massiccia struttura dell’albero di acero a partire dal centro occupa quasi interamente l’opera; le foglie nei colori caldi dell’autunno e i rami degli alberi si estendono alla periferia dell’immagine complessiva, alla base fiori dell’autunno (crisantemi, creste di gallo e ciuffi di trifoglio) sono dipinti a vivaci colori [5][2][6]
- Ritratto di Enkan Kokushi – 1594 – Rotolo verticale – Colore su seta - Daitoku-ji, (Kyoto) [4]
- Ritratto di Sen no Rikyu – 1595 – Rotolo verticale, colore su seta - Fushin-an, (Kyoto) [4]
- Pini nella nebbia – 1595 – coppia di paraventi a 6 ante – inchiostro su carta – Museo nazionale di Tokyo – rappresenta 4 gruppi di pini nella bruma mattutina che suggerisce una grande profondità di spazi e un paesaggio silenzioso [2]; opera designata Tesoro nazionale del Giappone e considerata una delle più importanti opere del periodo Momoyama [13]
- Salici (attribuito) – Fine XVI sec. - Fusuma - Pigmenti su carta – Shoin, Myoren-ji (Kyoto) [12]
- Paesaggi delle quattro stagioni – 1599 – 4 Fusuma – Pigmenti e lamina d’oro su carta - Rinka-in Myoshin-ji, (Kyōto) - designato Bene culturale importante [4]
- Scimmie su un vecchio albero – 1594-1595 – coppia di rotoli verticali – Inchiostro su carta – Ryosen-an, Myoshin-ji (Kyoto) [12][4]
- Le scimmie, pino e bamboo – 1596-1597 - coppia di paraventi a sei ante – Inchiostro su carta – tempio Shōkoku-ji (Kyoto) – esempio dello stile ad inchiostro spruzzato alternato a dettagli eseguiti precisamente [7][4]
- Rocce e onde – Inizio XVII sec. – 4 Rotoli verticali - Inchiostro e pigmenti su carta – Zenrin-ji (Kyoto) – designati Bene culturale importante – parte di una serie in origine costituita da 12 pannelli per fusuma; rappresentano onde impetuose che si infrangono con forza su una costa rocciosa [14] [4]
- Pini e cedri (attribuito) – Inizio XVII sec.- Fusuma, pigmenti e lamina d’oro su carta – Shoin, Myoren-ji (Kyoto) [12]
- Pino e ciliegio (attribuito) – Inizio XVII sec. - 4 Fusuma, pigmenti e lamina d’oro su carta – Shoin, Myoren-ji (Kyoto) – designato Bene culturale importante [12]
- Personaggi dall’antichità – 1605 – Coppia di paraventi a sei ante – inchiostro e pigmenti su carta – MOA Museo (Shizuoka) - raffigura saggi ed eremiti della storia antica cinese [14]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d (EN) Hasegawa Tōhaku, Britannica, su britannica.com. URL consultato il 29 agosto 2025.
- ^ a b c d e Miyeko Murase, L’arte del Giappone, Milano, TEA, 1996, p. 224.
- ^ (EN) HASEGAWA TOHAKU: 400th Memorial Retrospective, su tnm.jp. URL consultato il 30 agosto 2025.
- ^ a b c d e f g h i j k l (EN) Carolyn Wheelwright, Tohalu’s black and Gold, in Ars orientalis, vol. 16, Michingam, University of Michingam, 1986, pp. 1-32.
- ^ a b c d (EN) Akiyama Terukazu, Japanese painting, Ginevra/New York, Albert Skira/Rizzoli, 1977, ISBN 0847801314.
- ^ a b c d Silvia Vesco, L‘arte giapponese dalle origini all’età moderna, Torino, Einaudi, 2021.
- ^ a b Edwin Bayrd, Kyoto, Milano, Mondadori, 1974.
- ^ (EN) Art treasures from Japan, Tokyo, Kodansha International, 1971.
- ^ (EN) TOUHAKU GASETSU, su aisf.or.jp. URL consultato il 3 settembre 2025.
- ^ (EN) Portrait said to be of Nawa Nagatoshi, su emuseum.nich.go.jp. URL consultato il 29 agosto 2025.
- ^ (EN) Horses at pastures, su emuseum.nich.go.jp. URL consultato il 29 agosto 2025.
- ^ a b c d e (EN) Doi Tsugiyoshi, Momoyama decorative painting, New York, Weathermill, 1977.
- ^ (EN) Pine Forest, su tnm.jp. URL consultato il 1º settembre 2025.
- ^ a b (EN) Miyajima, Shinʼichi, Japanese Ink Painting, Los Angeles Museum, 1985.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Edwin Bayrd, Kyoto, Milano, Mondadori, 1974.
- Rossella Menegazzo, Giappone, Milano, Electa, 2007, pp. 48-51.
- Miyeko Murase, L’arte del Giappone, Milano, TEA, 1996, p. 224.
- Silvia Vesco, L‘arte giapponese dalle origini all’età moderna, Torino, Einaudi, 2021.
- (EN) anno 1977 Akiyama Terukazu, Japanese painting, Ginevra/New York, Albert Skira/Rizzoli, ISBN 0847801314.
- (EN) Carolyn Wheelwright, Tohalu’s black and Gold, in Ars orientalis, vol. 16, Michingam, University of Michingam, 1986, pp. 1-32.
- (EN) HASEGAWA TOHAKU: 400th Memorial Retrospective, su tnm.jp. URL consultato il 30 agosto 2025.
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[modifica | modifica wikitesto]- (EN) HASEGAWA TOHAKU: 400th Memorial Retrospective, su tnm.jp. URL consultato il 30 agosto 2025.