Harry Powers

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Harm Drenth
Foto segnaletica di Harry Powers
Altri nomiCornelius O. Pierson, A. R. Weaver
NascitaReiderland, 17 novembre 1893
MorteMoundsville, 18 marzo 1932
Vittime accertate5
Periodo omicidi1931
Luoghi colpitiIllinois e Massachusetts
Metodi uccisioneassalto con armi bianche e strangolamento
Arresto20 settembre 1931
Provvedimentiesecuzione capitale tramite impiccagione

Harry Powers, nato Harm Drenth, ma noto anche come Cornelius O. Pierson e A. R. Weaver (Reiderland, 17 novembre 1893Moundsville, 18 marzo 1932), è stato un serial killer olandese naturalizzato statunitense.

Attirava le vittime attraverso inserzioni personali di "cuori solitari" comparse su riviste, sostenendo di essere in cerca dell'anima gemella ma in realtà puntando al loro denaro. Uccise due vedove e tre figli di una di loro, prima di essere catturato, processato, condannato a morte e giustiziato.

Il romanzo del 1953 di Davis Grubb, The Night of the Hunter (titolo della traduzione in lingua italiana, La morte corre sul fiume), e la successiva versione cinematografica, sono ispirate alle imprese di Powers.[1] Il romanzo Quiet Dell (2013) della scrittrice americana Jayne Anne Phillips riprende di nuovo il suo caso.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Giovinezza[modifica | modifica wikitesto]

Harm Drenth emigrò dall'Olanda con la famiglia all'età di diciotto anni. Essi si stabilirono dapprima a Cedar Rapids, nello Iowa, per poi trasferirsi, nel 1926, nella Virginia Occidentale. Egli ambiva a uno standard di vita più elevato che non quello di un agricoltore immigrato, come era per il padre, e progettò di utilizzare le risorse e le opportunità di far quattrini, disponibili negli Stati Uniti, che non lo erano invece nella sua patria di origine. Il suo certificato di morte evidenzia che egli non aveva mai prestato servizio militare.[2]

Nel 1927 sposò Luella Strother, proprietaria di un negozio di drogheria e articoli per l'agricoltura, che aveva conosciuto rispondendo alla rubrica per "cuori solitari" di una rivista.

Sebbene sposato, decise di proseguire a cercare, e circuire, altre donne in cerca di un compagno e a questo scopo pubblicò numerose inserzioni con false informazioni su sé stesso. Molte donne gli risposero. Dati postali emersi successivamente rivelarono che egli riceveva da 10 a 20 lettere al giorno in risposta alle sue inserzioni.[2] Powers costruì un garage e relativo pavimento a casa sua, a Quiet Dell, nella Virginia Occidentale; più tardi si scoprì che questo garage era stata la scena dei suoi delitti, per i quali fu incarcerato.

Dopo il suo arresto, avvenuto nel 1931, la polizia scoprì attraverso le sue impronte digitali e le fotografie che era stato incarcerato precedentemente, sotto il suo nome originale, per furto con scasso nel 1921-1922 nella contea di Barron (Wisconsin).[3] Sebbene non incriminato, Powers fu sospettato nel 1928 di essere coinvolto nella scomparsa di Dudley C. Wade, un venditore di tappeti con il quale aveva lavorato in passato, e nel caso irrisolto dell'omicidio di Jane Doe a Morris, nell'Illinois.[4]

Gli omicidi[modifica | modifica wikitesto]

Usando lo pseudonimo di Cornelius O. Pierson, Powers cominciò a scrivere lettere ad Asta Eicher, una vedova, madre di tre figli, che risiedeva a Park Ridge, nell'Illinois. Powers andò a trovare lei e i suoi figli, Greta, Harry e Annabel, il 23 giugno 1931 e poco dopo se ne andò con lei. I bambini erano stati affidati alle cure di certa Elizabeth Abernathy. Dopo alcuni giorni quest'ultima e i figli della Eicher ricevettero da "Pierson" che annunciava il suo prossimo arrivo per prendere i figli della Eicher e portarli dalla madre. Appena arrivato "Pierson" mandò il figlio nella banca ove la madre aveva un conto corrente, con un assegno a firma della medesima, per ritirare la somma in contanti, ma il figlio fece ritorno senza aver incassato nulla poiché la banca aveva eccepito la non autenticità della firma apposta sull'assegno. "Pierson" partì allora subito con i ragazzi, dicendo ai vicini che avrebbero intrapreso un viaggio in Europa.[5]

Qualche tempo dopo Powers corteggiò Dorothy Pressler Lemke, di Northborough, Massachusetts, che stava cercando l'anima gemella tramite inserzioni. Egli la porto nello Iowa per sposarla e la persuase a ritirare 4000 dollari dal suo conto in banca.

Lemke non si accorse che Powers, invece di inviare il denaro nello Iowa, dove diceva di abitare, ma lo aveva inviato all'indirizzo di Cornelius O. Pierson di Fairmont, nella Virginia Occidentale.

Asta Eicher, i suoi figli e Dorothy Lemke scomparvero senza lasciar traccia.[6]

Gli omicidi di Powers cominciaro a venire alla luce il 26 agosto 1931 quando la polizia iniziò le indagini sulla scomparsa della Eicher e dei suoi figli. La polizia iniziò cercando di contattare le ultime persone che avevano avuto contatti con lei e Cornelius O. Pierson era uno di loro. La polizia però non tardò a scoprire che nessuna persona di nome Cornelius Pierson viveva a Clarksburg, nella Virginia Occidentale, ma che la descrizione coincideva con quella di Harry Powers. Powers fu arrestato come sospettato e lo sceriffo Wilford B. Grimm ottenne un mandato per una perquisizione nella casa di Powers a Quiet Dell. Nella perquisizione della casa la polizia trovò la scena dei crimini in quattro locali sotto il garage. Furono rinvenuti vestiti insanguinati, capelli, un libretto bancario bruciacchiato e una piccola impronta di piede insanguinata di un bambino. La polizia scavò una buca ricoperta di fresco e vennero alla luce i cadaveri di Asta Eicher, dei suoi figli e quello di Dorothy Lemke. Le autopsie rivelarono che le due ragazze e la madre erano state strangolate mentre il ragazzo ucciso con martellate al capo. Il cadavere di Lemke fu trovato con una cintura attorno al collo, che era servita per strangolarla. Nel bagagliaio dell'auto di Powers furono trovate delle lettere. Egli aveva risposto a parecchie donne con l'intenzione di rubare loro il denaro e poi ucciderle, come aveva fatto con le sue ultime vittime.[2]

Carcere e processo[modifica | modifica wikitesto]

Dopo il suo arresto migliaia di persone circondarono la prigione della contea ove egli era incarcerato dal 20 settembre 1931 chiedendo a gran voce che egli venisse loro consegnato per linciarlo. I vigili del fuoco di Clarksburg cercarono di disperdere la folla con gli idranti, ma alla fine dovettero essere usati i gas lacrimogeni.[7] I funzionari di polizia decisero di trasferire Powers nel penitenziario di Moundsville per metterlo al sicuro e calmare la gente.

Per il processo a Powers fu utilizzata la Moore's Opera House, a causa del gran numero di gente che voleva assistervi. Esso ebbe inizio il 7 dicembre 1931 e ci vollero cinque giorni prima di giungere alla sua condanna, che ebbe luogo il 12 ottobre 1931, quando egli fu condannato all'impiccagione. Il giudice John Southern sentenziò:

(EN)

«It is the judgment of the court that you be taken to the state penitentiary at Moundsville, there to be kept and treated in the manner provided by law and then hanged by the neck until dead on March 18, 1932 between the hours of sunrise and sunset.»

(IT)

«È sentenza di questa corte che lei sia portato nel penitenziario di Mountsville, colà trattenuto e trattato come previsto dalla legge e quindi appeso per il collo fino al decesso il 18 marzo 1932 tra l'alba e il tramonto.»

Il decesso[modifica | modifica wikitesto]

Il 18 marzo 1932, Powers fu accompagnato alla forca nel penitenziario di Moundsville per essere impiccato. Gli fu chiesto se voleva fare un'ultima dichiarazione, ma rifiutò. Il boia pose un cappuccio sul suo capo e alle 9 in punto del mattino fu premuto il bottone che provocò l'apertura della botola sotto i suoi piedi. Dopo undici minuti fu dichiarato il decesso dal medico del penitenziario e da un altro medico che aveva assistito all'esecuzione.[5][9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) SK Central.com (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  2. ^ a b c d (EN) The Bluebeard of Quiet Dell (PDF), su Charleston Gazette. URL consultato il 26 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2011).
  3. ^ (EN) Powers Revealed as Former Convict, in Washington Post, 17 settembre 1931, p. 3.
  4. ^ (EN) WC Culture.
  5. ^ a b (EN) "This day in West Virginia History, March 18.", su jacksonnewspapers.com, 18 marzo 2011. URL consultato il 27 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 24 aprile 2012).
  6. ^ (EN) "WOMEN: We Make Thousands Happy.", in Time Magazine. URL consultato il 20 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 12 agosto 2013).
  7. ^ (EN) Mob Surrounds Jail Where Powers is Held; Attempt to Lynch West Virginia "Bluebeard" Feared—Tear Gas Keeps Crowd Back, in New York Times, 20 settembre 1931, p. 26. URL consultato il 2 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2011).
  8. ^ (EN) Christine Kreiser, Harry Powers, in The West Virginia Encyclopedia, 22 ottobre 2010. URL consultato il 27 settembre 2011.
  9. ^ (EN) Bluebeard Dies on Scaffold, Silent to End, in Camden Courier-Post, 1932. URL consultato il 27 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 29 novembre 2011).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

(in lingua inglese salvo diverso avviso)

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