Halberstadt D.II

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Halberstadt D.III)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Halberstadt D.II (Halberstadt D.III)
L'Halberstadt D II pilotato da Oswald Boelcke
Descrizione
Tipoaereo da caccia
Equipaggio1
CostruttoreBandiera della Germania Halberstädter
Bandiera della Germania Aviatik
Bandiera della Germania Hawa
Data primo voloprimavera 1916
Data entrata in serviziogiugno 1916
Utilizzatore principaleBandiera della Germania Luftstreitkräfte
Altri utilizzatoriBandiera dell'Austria-Ungheria kukLFT
Bandiera dell'Impero ottomano Osmanlı tayyare bölükleri
Esemplari50 della Halberstadt
100 della Aviatik e della Hannover
Dimensioni e pesi
Lunghezza7,30 m
Apertura alare8,80 m
Altezza2,66 m
Superficie alare23,60
Peso a vuoto520 kg
Peso max al decollo728 kg
Propulsione
Motoreun Mercedes D.II
6 cilindri in linea (D.II)
Argus As.II (D.III)
Potenza120 CV (89,5 KW) per entrambi i motori
Prestazioni
Velocità max145 km/h
Velocità di salitaa 3 000 m in 14 min 30 s[1]
a 5 000 m in 38 min 30 s
Autonomia250 km (135 nmi)
Tangenza4 000 m (13 123 ft)[2]
Armamento
Mitragliatriciuna LMG 08/15 calibro 7,92 mm

i dati sono estratti da Fighter Aircraft of the 1914–1918 War[3]

voci di aerei militari presenti su Wikipedia

L'Halberstadt D.II era un caccia biplano monoposto sviluppato dall'azienda tedesco imperiale Halberstädter Flugzeugwerke GmbH negli anni dieci del XX secolo e prodotto, oltre che dalla stessa, su licenza dalla Automobil und Aviatik AG e dalla Hannoversche Waggonfabrik.

Utilizzato principalmente dalla Luftstreitkräfte, la componente aerea del Deutsches Heer (esercito) germanico, e dall'Osmanlı tayyare bölükleri (l'aviazione turco-ottomana) durante le prime fasi della prima guerra mondiale, venne ben presto sostituito dai reparti di prima linea ed impiegato come addestratore per la formazione di piloti da caccia.

Storia del progetto[modifica | modifica wikitesto]

Il primo prototipo, che assunse la designazione Halberstadt D.I[4], effettuò il suo volo inaugurale nel febbraio del 1916. Era il primo biplano monoposto costruito dalla ditta tedesca.

Presto l'azienda produsse anche un secondo prototipo che era uguale al primo: avevano entrambi ali ad apertura diseguale con la struttura interna in legno e la copertura in tela. Il propulsore era un motore Mercedes D.I con cilindri in linea che erogava una potenza di 100 PS (74,6 kW) raffreddato da un radiatore frontale.

Gli ingegneri capirono che l'aereo poteva essere migliorato e ottennero così il modello Halberstadt D II, che entrò in servizio nel giugno del 1916. Le modifiche principali riguardavano la propulsione, stavolta affidata a un motore Mercedes D.II con 6 cilindri in linea che erogava una potenza di 120 PS (89,5 kW) raffreddato da un radiatore montato sulla sezione centrale dell'ala superiore. Furono modificati anche la cellula alare, non più sfalsata, e il tronco della fusoliera, innalzato.

Il primo lotto di D II ne comprendeva dodici, gli altri furono assegnati alla Automobil und Aviatik ed alla Hannoversche Waggonfabrik che li assemblarono come Aviatik D.I e Hannover D.I.

Dopo la consegna dei primi velivoli la Halberstadt lavorò su un lotto successivo di ventiquattro a cui cambiò il motore e aggiunse degli alettoni realizzando così gli Halberstadt D.III. Ne furono prodotti cinquanta che inizialmente servirono nel Kampfeinsitzer Kommando come scorta dei biposto.

Impiego operativo[modifica | modifica wikitesto]

Nell'autunno del 1916 andarono ad equipaggiare le prime cinque Jagdstaffeln (squadriglie di caccia) costituite. Nella prima parte del 1917 gli Halberstadt raggiunsero il loro massimo utilizzo. Infatti ben presto furono relegati a compiti secondari come difesa del territorio cittadino oppure come addestratori.

Varianti[modifica | modifica wikitesto]

Halberstadt D.III[modifica | modifica wikitesto]

La differenza più sostanziale tra il D.II e il D.III riguardava il motore che fu sostituito da un Argus As.II con cilindri in linea. Prestazioni e dimensioni rimanevano pressoché simili al D.II. Furono aggiunti esternamente degli alettoni.

Utilizzatori[modifica | modifica wikitesto]

Bandiera della Germania Germania
Bandiera dell'Impero ottomano Impero ottomano

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Grosz and Ferko Air Enthusiast December 1980–March 1981, p. 678.
  2. ^ Angelucci 1983, p. 43.
  3. ^ Cheesman 1960, pp. 218–219.
  4. ^ Cheesman 1960, p. 134.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Enzo Angelucci, The Rand McNally Encyclopedia of Military Aircraft, 1914-1980, San Diego, California, The Military Press, 1983, ISBN 0-517-41021-4.
  • (EN) E.F. Cheesman, Fighter Aircraft of the 1914-1918 War, Harleyford Publications, 1960.
  • (EN) Peter Gray, Owen Thetford, German Aircraft of the First World War, 2nd edition, Londra, Putnam, 1970, ISBN 0-370-00103-6.
  • (EN) Kenneth Munson, Fighters, Attack and Training Aircraft 1914-1919 War, Blndford Press, 1968.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]