HD 39685
| HD 39685 | |
|---|---|
  | |
| Classe spettrale | K0 |
| Distanza dal Sole | 552 anni luce |
| Costellazione | Orione |
| Redshift | -3,63 ± 0,20 |
| Coordinate | |
| (all'epoca J2000.0) | |
| Ascensione retta | 05h 54m 15,7585s |
| Declinazione | +03° 13′ 32,308″ |
| Lat. galattica | -11,1704° |
| Long. galattica | 203,3988° |
| Dati osservativi | |
| Magnitudine app. | 6,32 |
| Magnitudine ass. | 0,18 |
| Parallasse | 5,91 ± 0,76 mas |
| Moto proprio | AR: 60,22 ± 0,75 mas/anno Dec: -52,32 ± 0,58 mas/anno |
| Velocità radiale | -3,63 ± 0,20 km/s |
| Nomenclature alternative | |
Coordinate: 
05h 54m 15.7585s, +03° 13′ 32.308″
HD 39685 è una stella di colore arancione e di magnitudine 6,32 situata nella costellazione di Orione. Dista 552 anni luce dal sistema solare.
Osservazione[modifica | modifica wikitesto]
Si tratta di una stella situata nell'emisfero celeste boreale, ma molto in prossimità dell'equatore celeste; ciò comporta che possa essere osservata da tutte le regioni abitate della Terra senza alcuna difficoltà e che sia invisibile soltanto nelle aree più interne del continente antartico. Nell'emisfero nord invece appare circumpolare solo molto oltre il circolo polare artico. Essendo di magnitudine pari a 6,3, non è osservabile ad occhio nudo; per poterla scorgere è sufficiente comunque anche un binocolo di piccole dimensioni, a patto di avere a disposizione un cielo buio.
Il periodo migliore per la sua osservazione nel cielo serale ricade nei mesi compresi fra fine ottobre e aprile; da entrambi gli emisferi il periodo di visibilità rimane indicativamente lo stesso, grazie alla posizione della stella non lontana dall'equatore celeste.
Caratteristiche fisiche[modifica | modifica wikitesto]
Si tratta di una stella di classe spettrale K0; possiede una magnitudine assoluta di 0,18 e la sua velocità radiale positiva indica che la stella si sta allontanando dal sistema solare.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Dati della stella dall'archivio Simbad, su simbad.u-strasbg.fr.
