Gustavo Latis

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Gustavo Latis (Milano, 15 giugno 1920Albavilla, 1º agosto 2016) è stato un architetto italiano.

Nato a Milano nel 1920, a causa delle leggi razziali fasciste è costretto a diplomarsi al liceo classico da privatista e poi a rifugiarsi in Svizzera. Rientrato in Italia alla fine della guerra, si iscrive al Politecnico di Milano, dove si laurea in architettura nel luglio 1948.[1][2] Nel 1946 aderì all’Associazione Libera Studenti Architetti (Alsa), un gruppo di studenti, laureandi e neolaureati che comprendeva anche Angelo Mangiarotti, Alberto Rosselli, Paolo Tilche, e collaborò con Bruno Zevi, Gillo Dorfles, Giulia Veronesi.

Nel 1955 si associa con il fratello maggiore Vito dando vita allo Studio Latis.[1][2]

Muore il 1º agosto 2016 nella sua abitazione ad Albavilla, nella provincia di Como.[3]

  1. ^ a b Gustavo Latis, su Ordine degli architetti di Milano. URL consultato il 6 marzo 2020.
  2. ^ a b Latis Gustavo, su siusa.archivi.beniculturali.it. URL consultato il 5 marzo 2020.
  3. ^ È scomparso il 1º agosto ad Albavilla (Como) Gustavo Latis, protagonista silenzioso e stimato della scena architettonica italiana e e dell'ambiente professionale milanese del secondo Novecento, su ADI. URL consultato il 6 marzo 2020.
  • Roberto Aloi, Nuove architetture di Milano, Milano, Hoepli, 1959.
  • Matilde Baffa et alii, Il Movimento di Studi per l'Architettura, Bari, Laterza, 1995.
  • Maria Vittoria Capitanucci, Vito e Gustavo Latis. Frammenti di città, Milano, Skira, 2007.
  • Graziella Leyla Ciagà (a cura di), Gli archivi di architettura in Lombardia. Censimento delle fonti, Milano, Centro di Alti Studi sulle Arti Visive, 2003.
  • Giuliana Gramigna, Sergio Mazza, Milano, Hoepli, 2001.
  • Fulvio Irace, Milano moderna, Milano, Motta, 1997.
  • Elisabetta Latis, La basilica di San Vincenzo in Prato, Verona, Banca Popolare di Verona, 1989.
  • Agnoldomenico Pica, Architettura moderna in Milano, Milano, Ariminum, 1964.
  • Gio Ponti, Milano oggi, Milano, Edizioni Milano Moderna, 1957.

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