Gussie Moran

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Gussie Moran
Nazionalità Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Altezza 173 cm
Tennis
Carriera
Singolare1
Vittorie/sconfitte
Titoli vinti
Miglior ranking
Risultati nei tornei del Grande Slam
Bandiera dell'Australia Australian Open -
Bandiera della Francia Roland Garros -
Bandiera del Regno Unito Wimbledon QF (1950)
Bandiera degli Stati Uniti US Open SF (1948)
Doppio1
Vittorie/sconfitte
Titoli vinti
Miglior ranking
Risultati nei tornei del Grande Slam
Bandiera dell'Australia Australian Open -
Bandiera della Francia Roland Garros -
Bandiera del Regno Unito Wimbledon F (1949)
Bandiera degli Stati Uniti US Open -
Doppio misto1
Vittorie/sconfitte
Titoli vinti
Risultati nei tornei del Grande Slam
Bandiera dell'Australia Australian Open -
Bandiera della Francia Roland Garros -
Bandiera del Regno Unito Wimbledon QF (1950)
Bandiera degli Stati Uniti US Open F (1947)
1 Dati relativi al circuito maggiore professionistico.
 

Gussie Moran (Santa Monica, 8 settembre 1923Los Angeles, 16 gennaio 2013) è stata una tennista statunitense.

Carriera sportiva[modifica | modifica wikitesto]

Tennista attiva nel secondo dopoguerra. Raggiunse la finale del doppio misto agli U.S. National Championships 1947 in coppia con Pancho Segura venendo però sconfitta. Stessa sorte nel doppio femminile a Wimbledon 1949 in coppia con Patricia Canning Todd.

Per la statistica, in coppia con Adrian Quist, si è aggiudicata il torneo di doppio misto agli Internazionali d'Italia 1950, ex aequo con Annalisa Bossi e Giovanni Cucelli, essendo stato sospeso l'incontro di finale sul risultato di 6-3, 1-1 a proprio favore.

Alla fine del 1950 Gussie Moran passò al professionismo e prese parte a una tournée con Bobby Riggs.

Riferimenti nella cultura di massa[modifica | modifica wikitesto]

Gussie Moran è passata alla storia del tennis per essere stata la musa ispiratrice dello stilista Ted Tinling. L’evento accadde in occasione del Torneo di Wimbledon del 1949.[1] Moran chiese a Tinling di disegnarle un completo di tre colori differenti. Poiché le regole prescrivevano ancora che le divise fossero esclusivamente bianche, Tinling le disegnò il primo abitino corto del tennis femminile, rigorosamente bianco[2][3] ma con mutandine con risvolti in pizzo, visibili durante la partita.[1] Il suo abbigliamento attirò molta attenzione, tanto che i fotografi si contesero le posizioni più favorevoli per inquadrare i colpi bassi della giocatrice e riprendere il pizzo.[4] I giornalisti soprannominarono la tennista "Gorgeous Gussie". Fu uno scandalo che provocò un dibattito in Parlamento[5]. Moran fu accusata dal comitato dell'All England Lawn Tennis and Croquet Club di aver introdotto "volgarità e peccato nel tennis"[5].

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Finali nei tornei del Grande Slam[modifica | modifica wikitesto]

Doppio[modifica | modifica wikitesto]

Sconfitte in finale (1)[modifica | modifica wikitesto]
Anno Torneo Compagna Avversarie in finale Punteggio
1949 Bandiera del Regno Unito Torneo di Wimbledon, Londra Bandiera degli Stati Uniti Patricia Canning Todd Bandiera degli Stati Uniti Louise Brough
Bandiera degli Stati Uniti Margaret Osborne duPont
6–8, 5–7

Doppio misto[modifica | modifica wikitesto]

Sconfitte in finale (1)[modifica | modifica wikitesto]
Anno Torneo Compagno Avversari in finale Punteggio
1947 Bandiera degli Stati Uniti U.S. National Championships, New York Bandiera degli Stati Uniti Pancho Segura Bandiera degli Stati Uniti Louise Brough
Bandiera dell'Australia John Bromwich
3–6, 1–6

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Wimbledon Golden Memories
  2. ^ Gussie Moran, a Tennis Star Who Wore a Daring Wimbledon Outfit, Dies at 89, New York Times, 18 gennaio 2013
  3. ^ The Bud Collins History of Tennis, New Chapter Press, New York, 1978, pp. 89-90
  4. ^ Gussie Moran: Tennis player who shocked Wimbledon with her controversial clothing, The Independent, 20 gennaio 2013
  5. ^ a b Mark Hodgkinson, In memory of 'gorgeous' Gussie Moran, AELTC, 30 gennaio 2013

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN50789248 · ISNI (EN0000 0000 2914 4551 · LCCN (ENn88226081 · GND (DE1321669909 · WorldCat Identities (ENlccn-n88226081