Guru

Guru[1] è un termine maschile sanscrito (devanāgarī गुरू, gurū) che presso la religione induista ha il significato di «maestro spirituale», ed è riferito in particolar modo a colui che impartisce la dīkṣā al suo discepolo. Si tratta dunque di una figura molto importante in questa religione,[2] comune a tutte le scuole filosofiche e devozionali dell'Induismo, avente diritto al massimo rispetto e alla venerazione al pari del padre, della madre e dell'ospite.
Descrizione[modifica | modifica wikitesto]
Così la Taittirīya Upaniṣad riporta:
(SA)
«Mātṛ devo bhava pitṛ devo bhava ācārya devo bhava atithi devo bhava» |
(IT)
«Per te sia divinità la madre, divinità il padre, divinità il maestro, divinità sia l'ospite» |
(Taittirīya Upaniṣad, I,11,2. Traduzione di Carlo Della Casa) |
Secondo l'interpretazione della tarda Advaya tāraka Upaniṣad (14-18), il termine guru origina dalle radici gu («oscurità») e ru («svanire»), significando quindi «colui che disperde l'oscurità».
Il rapporto che si crea tra guru e discepolo è molto profondo: il guru diviene responsabile della crescita spirituale dell'aspirante, istruendolo e fornendo le istruzioni più adatte a lui, e soprattutto indicandogli tempi e modalità di esecuzione delle pratiche spirituali.
Nel Mahābhārata e in altre Itihāsa, viene spiegato che alla figlia di un bramino non è consentito di sposare i discepoli dello stesso; il rapporto tra questi ultimi e il maestro risulterebbe così forte che una simile unione verrebbe considerata al pari di un incesto con la sorella.
In quasi tutte le opere religiose induiste ricorre la figura del guru; ad esempio, nella Bhagavadgītā, l'eroe Arjuna si sottomette interamente al consiglio di Kṛṣṇa, il quale, impartendogli una serie di insegnamenti spirituali, diviene a tutti gli effetti il suo guru.
In modo simile, il Vivekacūḍāmaṇi – il trattato metafisico che può considerarsi una sorta di manifesto della scuola dell'Advaita Vedānta – è narrato nella forma di dialogo tra un guru e il suo discepolo.
Unix[modifica | modifica wikitesto]
Il termine guru viene utilizzato in campo informatico per indicare il grande esperto a cui si appoggiano gli esperti bravi.
In altri campi, il termine è sempre più spesso usato per definire, anche ironicamente, chi svolge o si attribuisce la funzione di guida spirituale, di maestro intellettuale [3]: capo, guida, maestro, ispiratore, santone, faro, lume...[4]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Gurù in italiano; cfr. Bruno Migliorini et al., Scheda sul lemma "gurù", in Dizionario d'ortografia e di pronunzia, Rai Eri, 2016, ISBN 978-88-397-1478-7.
- ^ Stefan Pertz (2013), The Guru in Me - Critical Perspectives on Management, GRIN Verlag, ISBN 978-3638749251, pag. 2-3
- ^ https://www.treccani.it/vocabolario/guru/, di punto di riferimento di un gruppo di persone e simili
- ^ https://www.treccani.it/vocabolario/guru_%28Sinonimi-e-Contrari%29/#:~:text=%5Bpunto%20di%20riferimento%20spirituale%20di,%E2%86%91%20faro%2C%20lume.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- guru, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Guru, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | Thesaurus BNCF 34502 · LCCN (EN) sh85057982 · BNF (FR) cb119495278 (data) · J9U (EN, HE) 987007545837305171 |
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