Guidone (cantante)

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Guidone
Guidone con i Beatles nel 1965
NazionalitàBandiera dell'Italia Italia
GenereRock and roll
Periodo di attività musicale1957 – 1973
Strumentovoce
EtichettaDurium, Clan Celentano, Karim, Italian Yank
GruppiGuidone e i suoi Amici, Guidone e la sua Ghenga
Album pubblicati1
Raccolte1

Guidone, pseudonimo di Guido Celestino Egidio Crapanzano (Brescia, 6 marzo 1938Milano, 10 dicembre 2023), è stato un cantante e numismatico italiano.

È stato uno degli urlatori che salirono alla ribalta della musica leggera intorno al 1960 ed è considerato un pioniere del rock and roll di matrice italiana. Ha partecipato anche alla realizzazione di alcuni musicarelli.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Musicista[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di un professore di filosofia al Regio Liceo - Ginnasio Alessandro Manzoni di Milano[1][2], dopo il liceo si iscrive all'università che però interrompe al primo anno per seguire le proprie passioni artistiche. Trascorre le proprie giornate di musicista tra la Galleria del Corso (sede dei discografici) e i locali notturni come il Santa Tecla, dove ogni sera si ritrovano giovani che hanno in comune la passione per il rock (tra i quali Luigi Tenco, Giorgio Gaber, Adriano Celentano, Ricky Gianco, Tony Renis, Enzo Jannacci). Il suo debutto avviene in un concorso per dilettanti al Teatro Alcione di Milano nel settembre del 1957 che vince arrivando primo.

Nel 1959 viene scritturato dalla Durium e incide il primo 45 giri: Ciao ti dirò e Ma l'amore no (una vecchia canzone di Giovanni D'Anzi riproposta con lo stile degli urlatori). Dal 1959 al 1962 incide altri 12 dischi, partecipa a trasmissioni televisive come Il Musichiere e Giardino d'estate, e a film musicali come Pesci d'oro e bikini d'argento e Nerone '71, di cui scrive anche la colonna sonora.

Nel 1961 partecipa a Roma al 1º Festival del Rock and Roll, organizzato da Ghigo Agosti[3].

Nel 1962 Celentano forma il Clan e Guidone vi entra assieme a Don Backy e Ricky Gianco. Per oltre un anno vive e lavora col Clan, incidendo dischi, facendo tournée e partecipando al primo Cantagiro.

Nel 1963, affascinato dall'idea di visitare paesi lontani, forma l'orchestra Guidone e i suoi Amici (nota anche come Guidone e la sua Ghenga) e arriva ad Atene con un contratto di tre mesi, che verrà poi prorogato. Nella sua orchestra suonano tre giovani orchestrali: Enrico Maria Papes, Checco Marsella e Mino Di Martino che, quando Guidone smetterà di cantare, torneranno in Italia formando il complesso I Giganti.[4][5]

L'impresario di Beirut gli propone di suonare in Oriente, passando dal Libano alla Persia, dal Giappone all'India; Guidone torna poi in Grecia, dove riscuote un tale successo che resterà ad Atene sino alla fine della sua carriera artistica, con la sola eccezione di un ritorno in Italia nel 1965, per partecipare con la sua orchestra alla tournée dei Beatles a Milano, Genova e Roma.

Guidone è uno dei pochi della tournée che parla perfettamente inglese, e per questo diventa l'interprete dei Beatles, con i quali allaccia una cordiale amicizia, al punto che nell'autunno dello stesso 1965 andranno a trovarlo nel suo locale di Atene (da lui aperto l'anno prima)[6] assieme al concessionario della Parlophone greca, che gli farà incidere numerosi dischi, tra cui l'album Guidone for shake, che per due anni sarà uno dei long playing più venduti.

Il 17 aprile 1967 Guidone e i suoi Amici si esibiscono nella prima parte del concerto dei Rolling Stones allo Stadio Panathinaiko di Atene; nello stesso anno cede il locale ateniese[6][7].

Imprenditore, studioso, gallerista, numismatico e docente[modifica | modifica wikitesto]

Dopo aver aperto un'agenzia pubblicitaria, una casa editrice, alcune piccole imprese e una galleria d'arte (in società), abbandona gradualmente la musica e la recitazione, così come il suo nome d'arte e si trasferisce a Friburgo, in Svizzera, per seguire le aziende di famiglia e qui, nel 1973, riprende gli studi iscrivendosi all'Institut technique supérieur; in questo periodo compie viaggi negli Stati Uniti occupandosi per la sua galleria di arte e antiquariato ma anche di numismatica; divenuto ingegnere industriale con specializzazione in cibernetica nel 1978, si perfeziona al Menthal Research Institute di Palo Alto, in California, del quale successivamente diventa membro ricercatore in stretta collaborazione con Paul Watzlawick.

Dedito alla ricerca scientifica e a numerosi approfondimenti di studio nell'abito della psichiatria e della neurologia, parallelamente diviene numismatico di fama, collaborando con associazioni, organismi, musei e mostre negli Stati Uniti e in Europa, e curando diversi cataloghi e volumi.

Tornato in Italia negli anni '80, collabora con articoli, dossier e rubriche alla rivista medica Riza Psicosomatica (della quale acquisisce quote societarie), e si dedica a una fitta attività di docenza e formazione professionale nel campo delle relazioni tra mente, corpo e linguaggio.

Diventato consulente numismatico della Banca d'Italia nel 1986, nel 1997 viene prescelto per rappresentare l’Italia nella commissione della BCE che sceglie i bozzetti delle eurobanconote. Successivamente ottiene diversi incarichi governativi sempre nel campo della numismatica, e interviene da esperto su periodici e in telegiornali e trasmissioni televisive[8][9][10][11][12].

Il 29 luglio 2002 il Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi conferisce motu proprio l'onorificenza di Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana[13].

Muore il 10 dicembre 2023 ma la notizia viene divulgata, per sua volontà, solo tre giorni dopo, a tumulazione avvenuta[14].

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Album[modifica | modifica wikitesto]

EP[modifica | modifica wikitesto]

78 Giri[modifica | modifica wikitesto]

45 giri[modifica | modifica wikitesto]

Partecipazioni[modifica | modifica wikitesto]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Attore[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Luca Castellino, 6 marzo 1938: a Brescia nasce Guidone, su the Beat Circus - Rock and Roll Beat band from Cuneo, 6 marzo 2018. URL consultato il 26 gennaio 2019.
  2. ^ Oltre la memoria - Gli studenti ebrei del “Manzoni” al tempo delle leggi razziali, su brianzapopolare.it. URL consultato il 26 gennaio 2019.
  3. ^ Rodolfo D'Intino, Il conclave dell'urlo, pubblicato su Sorrisi & Canzoni, 1961 (JPG), su 2.bp.blogspot.com. URL consultato il 1º maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  4. ^ giuser56, GUIDONE e la sua Ghenga al "Carosello", 20 dicembre 2010. URL consultato il 18 giugno 2017.
  5. ^ I Giganti, su www7.dict.cc.
  6. ^ a b Guido Crapanzano, su guidocrapanzano.it. URL consultato il 26 gennaio 2019.
  7. ^ La nascita del ROCK n ROLL in Italia: Guidone, su tonyface.blogspot.it. URL consultato il 18 giugno 2017.
  8. ^ (EN) Guido Crapanzano: Guido Crapanzano, su guido-crapanzano.blogspot.it. URL consultato il 31 maggio 2017.
  9. ^ Banconote.it - La parola a Crapanzano, su banconote.it. URL consultato il 31 maggio 2017.
  10. ^ Web Master, Cartamoneta Italiana .com - Crapanzano Risponde, su cartamonetaitaliana.com. URL consultato il 31 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 7 maggio 2017).
  11. ^ (EN) Guido Crapanzano, su guidocrapanzano.blogspot.it. URL consultato il 31 maggio 2017.
  12. ^ Repubblica.it/economia: Euro, troppe banconote false "La Bce lavora a un restyling", su repubblica.it. URL consultato il 1º giugno 2017.
  13. ^ Segretariato generale della Presidenza della Repubblica-Servizio sistemi informatici- reparto web, Le onorificenze della Repubblica Italiana, su Quirinale. URL consultato il 1º giugno 2017.
  14. ^ Addio a Guidone, su rockol.it. URL consultato il 13 dicembre 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN9125764 · ISNI (EN0000 0000 6145 3741 · SBN VEAV002327 · BAV 495/280412 · LCCN (ENn97025867 · BNF (FRcb145219341 (data) · CONOR.SI (SL163393635 · WorldCat Identities (ENlccn-n97025867