Guglia di Marcello

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Guglia di Marcello
Guglia di Marcello
Civiltàromana
Utilizzomonumento funebre
Epocatra il I secolo a.C. e il I secolo d.C.
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
ComunePriolo Gargallo
Dimensioni
Altezza4,2 m
Larghezza5,62x5,66 m
Amministrazione
PatrimonioRiserva saline Priolo
EnteLIPU
VisitabileLibera fruizione
Mappa di localizzazione
Map
Coordinate: 37°08′26.16″N 15°12′36″E / 37.1406°N 15.21°E37.1406; 15.21

La Guglia di Marcello o Aguglia d'Agosta è un monumento funerario romano realizzato tra il I sec a.C. ed il I sec d.C. e sorgeva lungo l'antica via Pompeia che collegava Siracusa a Messina. Il monumento oggi sorge in località Specchi-Aguglia non molto distante dal tracciato ferroviario Siracusa-Catania.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Secondo la tradizione il monumento venne eretto dal console Marcello dopo la vittoria contro i siracusani (214-212 a.C.), ma recentemente è stata accertata una destinazione funeraria[1]. In precedenza si è anche sostenuta la tesi secondo cui fosse un monumento Siracusano eretto a seguito della vittoria contro gli Ateniesi.

Il monumento è conosciuto da lungo tempo e accertato nelle cronache del passato. In epoca medievale era denominato Aguglia d'Agosto perché ricadeva nel territorio di Augusta (Agosta). Il Fazello nel 1558 scrive nel De Rebus Siculis Decades Duae:

«Dopo Thapsos, presso alla via che va a Siracusa, si trova una piramide fatta di pietra riquadrate e grandi, la quale è molto alta, ed antichissima, ed al mio tempo s’è veduta integra, ma cadde la sua cima per un terremoto, che fu l’anno 1542»

L'abate Amico invece scrive:

«È una mole quadrata, la cui parte superiore scossa da tremuoto ruinò nel 1613.»

Altri viaggiatori ed eruditi visitarono il monumento: Vincenzo Mirabella, Giacomo Bonanni,

Le descrizioni dei viaggiatori[modifica | modifica wikitesto]

La guglia rappresentata da Jean Houel

Von Riesedel descrive così il monumento:

«Vi si vede ancora al di sopra un frammento della colonna scanalata. Si pretende che essa fu eretta da Marcello, dopo che prese la città di Siracusa: alcuni frattanto ne vogliono formare una tomba, ed appoggiano il loro sentimento sopra alcuni affondamenti che sussistono nella parte superiore della base che essi prendono per delle nicchie, ove collocavansi le urne funeree. Questi affondamenti piuttosto mi paiono aver servito per rendere sode delle statue od altri ornamenti situati su questa medesima base intorno alla colonna; dappoiché sono troppo piccoli per essere delle nicchie, e la loro forma non sembra annunciare una tomba.»

Spostandosi da Lentini verso Siracusa (1777) Jean Houël vide lungo la strada principale ciò che restava del monumento:

«A otto miglia circa da Augusta, sulla strada per Siracusa, si innalza un monumento trionfale: la sua forma, la sua posizione sulla strada della capitale, dimostrano che non è una tomba, come pretendono di affermare diversi autori moderni. È massiccio, costruito con belle pietre grandi, e la sua base è posta su una vasta area con grandi massi intorno. Questo monumento è una piramide ricurva elevata su un piedistallo quadrato, le cui facce sono larghe 17 piedi: la base di 24 pollici e si innalza per 16 piedi e sei pollici fin dal suolo fino oltre la copertura del piedistallo. Le pietre sono unite perfettamente senza cemento né calce; ma non hanno una grana molto fine e non sono che un assemblaggio di piccole pietre cementate con la malta. L'architetto immaginò di ricoprire completamente la superficie con diversi strati di calce molto dura il cui spessore è una linea e mezzo. Ne rimangono piccole quantità in più punti.[2]»

Anche Vivant Denon descrive questo monumento:

(FR)

«...nous trouvâmes, vis-à-vis la péninsule de Tapse, aujourd'hui degli Magnisi, un monument que l'on dit avoir été élevé en mémoire de la victoire de Marcellus. Quoique le temps ait ruiné ce monument , et que chaque jour on en enleve des pierres, on y distingue encore le piédestal, terminé par une doucine et par une corniche. Au-dessus est un petit socle ou un amortissement qui servoit de base à une colonne ; il ne reste que quelques pieds du fût de cette colonne, encore tellement dégradée, qu'il faut s'en approcher pour en reconnoître la forme circulaire.»

(IT)

«...abbiamo trovato, di fronte alla penisola de Tapsos oggi degli Magnisi, un monumento che si dice sia stato elevato in ricordo della vittoria di Marcello. Anche se il tempo ha rovinato questo monumento, e che ogni giorno vengono rimosse delle pietre, si può ancora distinguere il piedistallo che termina in una baia e una cornice. Sopra vi è un piccolo piedistallo o uno smorzamento che serviva di base a una colonna; ci sono solo un paio di metri di questa colonna, ancora così degradata, che si riconosce appena la forma circolare.»

Il monumento[modifica | modifica wikitesto]

Il monumento è un podio parallelepipedo di 5,62x5,66 metri e alto 4,20 metri. Dalle cronache storiche si sa che aveva una forma a punta molto alta. Dopo anni di abbandono solo recentemente è stato siglato un accordo di fruizione del monumento dalla Riserva naturale orientata Saline di Priolo. Tuttavia resta ancora una recinzione ad impedire la completa fruizione del monumento.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ E. saraceno 2001; S. Lanteri, La Piramide di Marcello, in Imprenditore oggi, Anno I - N. 3, Siracusa, 1989, pp.42-44.
  2. ^ Jean Houël Voyage pittoresque des isles de Sicile, de Malte et de Lipari. (1782-1787)

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]