Guerre di Appenzello

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Guerre di Appenzello
Illustrazione della città di Appenzello del 1548
Data1401 - 1429
Luogo  Appenzello Interno
  Appenzello Esterno
  San Gallo
  Vorarlberg
Casus belliDispute tra Appenzellesi e il principe-abate di San Gallo
EsitoRisoluzione del conflitto tramite arbitrati federali
Schieramenti
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Le guerre di Appenzello (in tedesco Appenzeller Kriege o Appenzellerkriege) furono una serie di conflitti, iniziati il 1401 e protrattisi fino al 1429, che videro schierate da un lato forze popolari di Appenzello e della città di San Gallo, organizzate in una federazione, dall'altro i detentori del potere tradizionale, ad esempio nobiltà e principi, rappresentati specialmente dall'Austria e dal principe abate di San Gallo.[1] Tali guerre furono determinanti per l'assetto politico della regione.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Premesse[modifica | modifica wikitesto]

Fin dal decennio 1360-70 varie dispute su questioni di manomorta, censi e decime opposero gli Appenzellesi all'abate di San Gallo, minacciando in misura crescente i diritti di sovranità di quest'ultimo e la pace del principato.[1] Entrambe le parti cercarono quindi di preservare i propri interessi aderendo alla Lega delle città sveve: Appenzello fu ammesso alla lega nel 1377, ma in posizione subordinata rispetto alle città di Costanza e San Gallo.[1] Quando gli Appenzellesi rifiutarono di rendere omaggio al nuovo abate di San Gallo, Kuno von Stoffeln, una lega ristretta delle città bodaniche emise una sentenza a loro sfavore.[1]

Inizio del conflitto e nascita della Lega sopra il Lago[modifica | modifica wikitesto]

Illustrazione della battaglia di Voeglinsegg

Nel 1392 l'abate Kuno si alleò con l'Austria, in quel periodo sempre più potente nella regione, e rinnovò l'alleanza nel 1402.[1] Appenzello invece strinse nel 1401 un patto con i cittadini di San Gallo per la tutela di diritti, libertà e consuetudini.[1] Alla fine del 1402 il patto fu sciolto da un arbitrato delle città bodaniche, ma gli Appenzellesi, diversamente dai Sangallesi, proseguirono la resistenza e conclusero nel 1403 un trattato di comborghesia con Svitto, che aveva degli interessi nella Svizzera orientale.[1] Le città bodaniche occuparono quindi San Gallo e attaccarono Appenzello, ma nel 1403 subirono una sconfitta ignominiosa nella battaglia di Vögelinsegg.[1]

L'armistizio di Arbon, concluso poco dopo, non durò a lungo: gli Appenzellesi effettuarono nuove incursioni nei territori dell'abate di San Gallo, nel Rheintal e nella regione del lago di Costanza.[1] Il riavvicinamento di Appenzello a San Gallo provocò l'intervento dell'Austria, ma l'esercito austriaco fu annientato nella battaglia dello Stoss nel 1405.[1] L'alleanza fra Appenzello e i Sangallesi, conclusa poco dopo la battaglia, pose le basi per la costituzione della Lega sopra il Lago.[1]

Il potere austriaco e nobiliare ne uscì indebolito a causa della distruzione di molti castelli e si profilò un riordinamento politico della Svizzera orientale e del territorio bodanico.[1] Mentre la Lega sopra il Lago si consolidava e ampliava, l'Austria sfruttò un armistizio per arruolare nuove truppe.[1] Membri della Lega dei Cavalieri di San Giorgio, costituitasi nel 1407, liberarono Bregenz, assediata da mesi, e sconfissero gli Appenzellesi il 13 gennaio 1408.[1] In seguito questi ultimi tentarono di mantenere in vita la Lega sopra il Lago compiendo nuovi attacchi, ma senza successo, tanto più che anche San Gallo e Svitto iniziarono a mettere in atto una politica di equilibrio.[1]

Conclusione del conflitto[modifica | modifica wikitesto]

Vetrata raffigurante Friedrich VII von Toggenburg

La Lega fu sciolta da re Roberto con l'arbitrato di Costanza del 4 aprile 1408: le pretese del principe abate su Appenzello furono confermate, ma alla pace si giunse solo nel 1410.[1] Il movimento popolare, che aveva temporaneamente assunto enormi dimensioni, si ridusse nuovamente ad Appenzello, che nel 1411, grazie al patto di comborghesia con i Confederati (esclusa Berna), rafforzò ulteriormente la propria indipendenza.[1] Tuttavia, poiché gli Appenzellesi continuavano a rifiutare le prestazioni dovute all'abate, ignorando il verdetto a favore di quest'ultimo emesso dai Confederati nel 1421, e vari bandi emanati dall'Impero, nel 1426 furono colpiti da interdetto.[1]

Il 2 dicembre 1428 il conte Friedrich VII von Toggenburg, aiutato dai cavalieri della Croce di S. Giorgio, sconfisse gli Appenzellesi alla muraglia difensiva (Letzi) presso Hub (fra Gossau e Herisau).[1] La disputa fu infine conclusa dagli arbitrati federali del 1429 che, sancendo il mantenimento dei tributi, confermarono i diritti dell'abate di San Gallo.[1] Queste guerre, decisive per l'emancipazione dalla sovranità del principe abate, permisero l'affermazione dell'identità politico-istituzionale della regione e l'avvicinamento di Appenzello alla Confederazione.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]