Conflitto nel Chiapas
Conflitto nel Chiapas | ||||
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Data | 1º gennaio 1994-in corso | |||
Luogo | Chiapas e Guerrero, Messico | |||
Casus belli | Rivolta dell'EZLN contro la politica di Carlos Salinas | |||
Esito | In corso: Accordi di San Andrés[1] | |||
Schieramenti | ||||
Comandanti | ||||
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Effettivi | ||||
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Perdite | ||||
Circa 350 morti[6] | ||||
Voci di guerre presenti su Wikipedia | ||||
Per Conflitto nel Chiapas ci si riferisce alla crisi zapatista del 1994 e alle tensioni tra le popolazioni indigene e gli agricoltori di sussistenza nello Stato messicano del Chiapas dagli anni '90 ai giorni nostri che poi hanno portato all'uccisione di 45 persone per mano di una milizia anti-zapatista nella strage di Acteal.[7]
Sfondo[modifica | modifica wikitesto]
Dagli anni 1980 e 1990, la politica economica del Messico si è concentrata maggiormente sullo sviluppo industriale e sull'attrazione di capitali stranieri. Tuttavia, questa politica è presto cambiata per cercare di marcare il Messico come più una potenza agricola, che culminò nell'amministrazione del presidente Carlos Salinas de Gortari che iniziò un processo di privatizzazione della terra attraverso diversi emendamenti nel 1992, che misero il processo di determinazione della terra comunale sotto la giurisdizione federale. Con l'approvazione del NAFTA che prevedeva la cancellazione dell'articolo 27 della costituzione del Messico, la pietra angolare della rivoluzione di Emiliano Zapata nel 1910-1919. Ai sensi dello storico articolo 27, le proprietà terriere comunali indigene erano protette dalla vendita o dalla privatizzazione. Tuttavia, questa barriera agli investimenti era incompatibile con il NAFTA. Gli agricoltori indigeni temevano la perdita delle loro terre rimanenti e le importazioni a basso costo (sostituti) dagli Stati Uniti. Gli zapatisti hanno etichettato il NAFTA come una "condanna a morte" per le comunità indigene di tutto il Messico e in seguito hanno dichiarato guerra allo stato messicano il 1 gennaio 1994, giorno dell'entrata in vigore del NAFTA.[8]
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Insurrezione zapatista[modifica | modifica wikitesto]
Il 1º gennaio 1994, l'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale inizia la sua insurrezione nel Chiapas per difendere le popolazioni indigene con la Battaglia di San Cristóbal de las Casas. L'EZLN, per condurre le sue operazioni di guerriglia, usava la Selva Lacandona, un ottimo punto di riferimento grazie al quale sono riusciti a organizzare missioni per conquistare diverse città dello stato federale del Chiapas.[9] Entro il 3 gennaio, l'EZLN ha avuto molte perdite tra i suoi ribelli, circa 50, e 100 civili furono uccisi, invece nell'esercito regolare messicano le perdite furono minime, 3 soldati uccisi e un caccia bombardiere danneggiato.[10] Il Governo messicano, dato che l'EZLN aveva rapito Castellanos Dominguez accusato dagli zapatisti di corruzione e crimini contro le popolazioni indigene, raggiunse accordi di pace con l'EZLN il 12 gennaio 1994. Il 17 febbraio ci fu l'incontro tra i negoziatori di pace di ambedue le parti, il vescovo Samuel Ruiz Garcia faceva da mediatore. L'EZLN inizialmente aveva rispettato gli accordi di pace, però, l'11 giugno, l'EZLN respinse la richiesta di pace del Governo ma affermò di voler accettare altre richieste di pace sempre che il Governo le mantenga. A metà ottobre, le tensioni hanno iniziato a intensificarsi quando i ribelli hanno minacciato un'azione se il governatore eletto Eduardo Robledo Rincon del Partito rivoluzionario istituzionale (PRI) dovesse entrare in carica.[11][12][13]
Crisi zapatista del 1995[modifica | modifica wikitesto]
A causa della revisione dell'articolo 27 della Costituzione messicana, ci furono diverse rivolte da parte delle popolazioni indigene poiché credevano che la revisione dell'articolo avesse avuto un effetto negativo su di loro a causa delle nuove politiche economiche.[14][15][16] La violenza è seguita per diversi anni e i numerosi accordi di pace proposti dal governo messicano sono stati respinti.[17][18][19][20][21]
Strage di Acteal[modifica | modifica wikitesto]
Verso la mezzanotte del 22 dicembre, un uomo raggiunse Acteal avvertendo che un gruppo di paramilitari sarebbe arrivato al villaggio la mattina seguente e bisognava fuggire e nascondersi. I suoi avvertimenti non servirono a nulla. Sotto la guida di don Alonso, che aveva fede nel fatto che Dio li avrebbe protetti nei tempi bui, e che riconosceva che c'erano pochi posti in cui avrebbero potuto fuggire, gli abitanti del villaggio decisero di rimanere la notte e aspettare la mattina seguente.
Nel frattempo, fra i 60 e i 2000 paramilitari avevano circondato il villaggio di Acteal. Gli abitanti stavano celebrando Messa nella chiesa del villaggio, quando i paramilitari aprirono il fuoco contro l'edificio. Le persone fuggirono all'esterno, e alcune si gettarono in una scarpata per fuggire e nascondersi. I paramilitari continuarono a sparare sui sopravvissuti, entrando casa per casa e giustiziando arbitrariamente chiunque incontrassero. Le testimonianze di chi riuscì a fuggire indicano come i paramilitari non ebbero alcuna pietà degli abitanti. Alcuni ragazzini, fra cui il figlio quattordicenne dei Don Alsoso, trovarono rifugio in una scarpata sotto al villaggio assistendo all'esecuzione dei propri cari.[22] Una donna si finse morta e riuscì a vedere come i paramilitari, dopo aver sparato alle persone, le finissero con un colpo alla testa per assicurarsi della loro morte. I paramilitari sventrarono anche le donne incinte incontrate, per tirare fuori il feto e ucciderli. Dopo sette ore di inseguimenti, i paramilitari, convinti di aver eliminato tutti gli abitanti superstiti, ritornarono al villaggio.
Alcune dozzine di sopravvissuti raggiunsero la base zapatista più vicina. Gli zapatisti inviarono una squadra di soccorso per cercare ulteriori sopravvissuti nel villaggio. All'indomani del massacro, 10.500 profughi del comune di Chenalhó, fuggirono nella comunità di Polho, dichiarata dagli zapatisti "comune autonomo in ribellione".
Episodi importanti della guerra[modifica | modifica wikitesto]
- 1-12 gennaio 1994: L'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale dichiara guerra al governo del Messico e inizia ad attaccare i militari nello stato del Chiapas. Si contano in totale 148 morti.[23]
- 12 gennaio 1994: Il governo federale raggiunge un accordo di cessate il fuoco con l'EZLN, in seguito, gli accordi non verranno rispettati da ambedue le parti.[23]
- 1995-1996: In questo periodo avverranno delle violenze nella zona nord del Chiapas (omicidi, imboscate, guerriglie). In totale ci furono 17 morti (8 uccisi da paramilitari, 9 uccisi negli scontri tra l'EZLN e l'esercito).[24]
- 28 giugno 1996: A Guerrero l'EPR compie un attentato a Chilpancingo de los Bravo, rimangono feriti diversi membri delle forze dell'ordine e molti civili.
- 17 luglio 1996: L'EPR compie un assalto contro l'esercito ferendo diversi soldati e uccidendo un civile. Due settimane dopo l'EPR compie un altro assalto in cui rimane ferito un soldato.
- 7 agosto 1996: membri dell'EPR uccidono un soldato utilizzando fucili da cecchino, nell'attacco rimangono feriti diversi soldati e poliziotti.
- 28-29 agosto 1996: l'EPR inizia una battaglia contro l'esercito, muoiono 18 persone e circa 20 persone rimangono ferite.
- 14 marzo 1997: A San Pedro Nixtalucum (Comune di El Bosque), la polizia di stato ha assalito i civili simpatizzanti dell'EZLN, provocando 4 morti e 29 feriti.
- Maggio 1997: In due violenti scontri tra l'EPR e l'esercito rimangono uccisi 5 soldati e 4 guerriglieri.
- 22 dicembre 1997: Strage di 45 persone vengono uccise ad Acteal, municipalità di Chenalhó, per mano di una milizia anti-zapatista chiamata Paz y Justicia.
- 7 giugno 1998: Nella Strage di El Charco vengono uccisi 11 presunti membri dell'ERPI dall'Esercito messicano.
- 10 giugno 1998: In un'operazione militare e di polizia per smantellare il comune autonomo di San Juan de la Libertad, situato a El Bosque, 8 civili e 2 poliziotti vengono uccisi.
- 26 agosto 1999: Confronto tra l'Ejército Méxicano e le basi di appoggio zapatiste nella comunità di San José la Esperanza, municipio di Las Margaritas. Tre indigeni vengono arrestati e 7 militari subiscono ferite da machete.
- 13 novembre 2006: Violento confronto nella riserva naturale dei Montes Azules, Chiapas. Centinaia di contadini armati della Comunità Lacandona attaccano 17 famiglie che vivono a Viejo Velasco Suárez. Come è avvenuto in una zona molto isolata, questa aggressione ha portato grande confusione sul numero delle vittime e sulla loro possibile appartenenza all'EZLN. Alla fine il risultato è stato: 4 persone morte (inclusa una donna incinta) e 4 persone scomparse, probabilmente giustiziate.
- 3 ottobre 2008: Un'operazione violenta condotta dalla polizia federale e statale ha provocato sei morti (4 dei quali sono stati giustiziati secondo le testimonianze dei membri della comunità), 17 feriti e 36 persone detenute, quasi tutti erano membri dell'ejido Miguel Hidalgo, situato nel comune La Trinitaria, Chiapas.
- 2 febbraio 2011: Viene ucciso un soldato e vengono arrestati 117 simpatizzanti dell'EZLN.
- Novembre 2012: Avvengono diverse battaglie tra i narcotrafficanti di Los Zetas e del cartello dei Caballeros Templarios contro gli zapatisti per il controllo delle loro aree.[25]
- 2 maggio 2014: Un membro dell'EZLN viene ucciso e altri 15 vengono feriti da un gruppo di paramilitari.[26]
- 15-17 luglio 2020: Avvengono 28 attacchi paramilitari contro il comune di Aldama;[27]
- 14-17 luglio 2020: Avvengono 26 attacchi paramilitari contro il comune di Aldama;
- 5 maggio 2021: Avviene una violenta battaglia, nella quale sono stati utilizzati ordigni esplosivi artigianali, tra gruppi paramilitari e membri di un ex-braccio armato dell'EZLN, diventato indipendente da esso, chiamato Emiliano Zapata OCEZ-RC, la battaglia lascia 3 morti;[28]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Archived copy, su globalexchange.org. URL consultato il 1º aprile 2007 (archiviato dall'url originale il 6 febbraio 2007).
- ^ Defining Mexico's Zapatista Army of National Liberation, su e-ir.info, 22 ottobre 2012.
- ^ https://radiozapatista.org/?p=19495&lang=en
- ^ How Mexico's guerrilla army stayed clear of organized crime, su insightcrime.org.
- ^ Charco massacree, 11 ERPI members killed by mexican army
- ^ UCDP - Uppsala Conflict Data Program, su ucdp.uu.se. URL consultato il 26 novembre 2020.
- ^ sipaz.org/crono/proceng.htm, su sipaz.org, 1º gennaio 1994. URL consultato il 29 ottobre 2013 (archiviato dall'url originale il 19 gennaio 2012).
- ^ Jorge A. Vargas, Mexico's Legal Revolution: An Appraisal of Its Recent Constitutional Changes, 1988-1995, 25 Ga. J. Int’l & Comp. L. 497 (1996).
- ^ Richard Stahler-Sholk, The Zapatista Social Movement: Innovation and Sustainability, in Alternatives: Global, Local, Political, vol. 35, n. 3, 2010, pp. 269–290, DOI:10.1177/030437541003500306, JSTOR 41319261.
- ^ (EN) BLOODY INDIAN REVOLT CONTINUES IN MEXICO, in Washington Post, 4 gennaio 1994, ISSN 0190-8286 . URL consultato il 16 novembre 2018.
- ^ (EN) Tim Golden, Insurgents in Mexico Threaten to Fight if Governor Is Installed. URL consultato il 16 novembre 2018.
- ^ (EN) Tim Golden, Rebel Leader Says Zapatistas Won't Disarm Yet. URL consultato il 16 novembre 2018.
- ^ (EN) Tim Golden, REBELS IN MEXICO SPURN PEACE PLAN FROM GOVERNMENT. URL consultato il 16 novembre 2018.
- ^ Sí es Sebastián Guillén»
- ^ Otra Campana Pintada de Azul»
- ^ Maestros y condiscípulos de Tampico recuerdan a Rafael Guillén», su hemeroteca.proceso.com.mx. URL consultato il 28 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 17 ottobre 2013).
- ^ Issac A. Levi, Colosio: From Poor Beginning To Top Politico With PM-Mexico-Candidate Killed, Bjt, su AP NEWS, 24 marzo 1994. URL consultato il 29 settembre 2020.
- ^ Andrés Oppenheimer, Bordering on Chaos: Guerrillas, Stockbrokers, and Mexico's Road to Prosperity. Boston: Little Brown and Company 1996, pp. 111-127; 316-318
- ^ Zedillo rompió acuerdo de paz con el EZLN, su proceso.com.mx. URL consultato il 31 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2015).
- ^ «Renuncia en Gobernación, su eluniversalmas.com.mx. URL consultato il 28 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 2 novembre 2013).
- ^ «Marcos en la mira de Zedillo», su proceso.com.mx. URL consultato il 31 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 17 ottobre 2013).
- ^ Federico Razzoli, La strage di Acteal, su PeaceLink.
- ^ a b Zapatista Timeline 1994, su web.eecs.utk.edu. URL consultato il 19 ottobre 2018.
- ^ Chiapas: Masojá Shucjá, conmemoración de las víctimas del conflicto de ´95 y ´96, in Blog SIPAZ, 4 ottobre 2011. URL consultato il 22 ottobre 2014.
- ^ libcom.org, 14 novembre 2012, https://libcom.org/forums/news/how-much-longer-can-ezln-fight-cartels-14112012 . URL consultato il 31 marzo 2021.
- ^ Paramilitaries Are Still Murdering Zapatistas in Mexico, in VICE News, 21 maggio 2014. URL consultato il 22 ottobre 2014.
- ^ (ES) Horas de terror en comunidades de Aldama, Chiapas, registraron 26 ataques armados de presuntos paramilitares, su infobae. URL consultato il 17 agosto 2020.
- ^ Chiapas:3 muertos en una batalla en Carranza, su sipazen.wordpress.com.
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