Guerra della fame
Guerra della fame parte della guerra polacco-teutonica | |||
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Data | estate 1414 | ||
Luogo | Stato monastico dei Cavalieri Teutonici | ||
Esito | Negoziati al Concilio di Costanza | ||
Schieramenti | |||
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Comandanti | |||
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La guerra della fame[1] (o guerra della carestia[2]) fu un breve conflitto tra il Regno di Polonia, alleato con il Granducato di Lituania, contro i Cavalieri Teutonici nell'estate del 1414 nel tentativo di risolvere delle contese territoriali. La guerra ha preso il nome dalla tattica della terra bruciata utilizzata da entrambi gli schieramenti. Mentre il conflitto finì senza importanti risultati politici, la carestia ed epidemie si estesero nella Prussia. Secondo Johann von Posilge, 86 cavalieri teutonici morirono per le epidemie successive alla guerra.[3] Al confronto, circa più di 200 cavalieri perirono nella battaglia di Grunwald del 1410, una delle battaglie più grandi dell'Europa medievale.[1]
Contesto[modifica | modifica wikitesto]
Dopo la guerra polacco-lituano-teutonica del 1410–1411 non furono risolte tutte i problemi tra il Granducato di Lituania e i Cavalieri Teutonici. La questione più litigiosa era quella del confine tra la Samogizia e la Prussia. Il Granduca di Lituania Vitoldo rivendicava l'intera riva destra del fiume Nemunas, compresa la città di Memel (Klaipėda). I Cavalieri pretendevano che, dopo le morti di Vitoldo e di Jogaila, il re polacco, la Samogizia passasse a loro.[4] Sigismondo di Lussemburgo, accettò di mediare la disputa e nominò Benedict Makrai per ascoltare le ragioni. Il 3 maggio 1413, Benedict prese la decisione e concesse la riva destra del fiume Nemunas, compresa Memel, alla Lituania.[4] I Cavalieri rifiutarono la decisione e il Gran maestro Heinrich von Plauen mandò le armate teutoniche nella Polonia settentrionale. L'esercito, comandato da Michael Küchmeister von Sternberg, ritornò in Prussia dopo solo 16 giorni di campagna.[5] I cavalieri non credevano che l'Ordine, che doveva ancora riprendersi dalla sconfitta nella battaglia di Grunwald del 1410, fosse pronto per un'altra guerra contro la Polonia.[1] Küchmeister depose von Plauen e divenne il Gran maestro. Tentò di riaprire le negoziazioni con la Polonia nel maggio del 1414.[6] Dato che il re Jogaila pretendeva la reintegrazione di von Plauen e rifiutava ogni tentativo di compromesso, le negoziazioni si sono interrotte.[7]
La guerra[modifica | modifica wikitesto]
Nell'estate del 1414, gli eserciti del re Jogaila e del Granduca Vitoldo invasero la Prussia, sotto il controllo dello stato monastico. Avanzarono attraverso Osterode (Ostróda) nella Varmia, saccheggiando villaggi e bruciando i raccolti.[8] I Cavalieri Teutonici scelsero di concentrare la loro difesa nella terra di Chełmno. I Cavalieri rimasero nei loro castelli e rifiutarono una battaglia aperta dopo essersi accorti della superiorità delle forze polacco-lituane in un'eventuale battaglia campale.[9] Küchmeister adoperò la tattica della terra bruciata sperando di privare gli eserciti invasori di cibo e di rifornimenti. La tattica portò a carestie e epidemie nella regione.[9] Gli stessi invasori non furono in grado di (o non vollero) ottenere una vittoria decisiva con lunghi assedi dei castelli teutonici. Il legato pontificio Guglielmo di Losanna propose di risolvere il conflitto per mezzo della diplomazia: in ottobre fu firmato a Strasburg (ora Brodnica) un armistizio di due anni.[10] Jogaila e Vitoldo accettarono di presentare le loro ragioni al Concilio di Costanza.[4] Tuttavia, le contese territoriali rimasero irrisolte fino al trattato di Melno del 1422.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b c Christiansen, 1997, pp. 228, 230-231.
- ^ Mickūnaitė, 2006, p. 35.
- ^ Urban, 2003, p. 204.
- ^ a b c Kiaupa, 2000, pp. 142–143.
- ^ Urban, 2003, pp. 195–196.
- ^ Ivinskis, 1978, p. 348.
- ^ Urban, 2003, p. 200.
- ^ Urban, 2003, pp. 201–202.
- ^ a b Urban, 2003, p. 202.
- ^ Urban, 2003, p. 205.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Eric Christiansen, The Northern Crusades, 2ª ed., Penguin, 1997, ISBN 0140266534, OCLC 38197435. URL consultato il 21 febbraio 2019.
- (LT) Zenonas Ivinskis, Lietuvos istorija iki Vytauto Didžiojo mirties, Roma, Lietuvių katalikų mokslo akademija, 1978, OCLC 464401774.
- (EN) Zigmantas Kiaupa, Jūratė Kiaupienė e Albinas Kuncevičius, The history of Lithuania before 1795, Lietuvos Istorijos institutas, 2000, ISBN 9986810132, OCLC 45220627. URL consultato il 21 febbraio 2019.
- (EN) William L. Urban, Tannenberg and after : Lithuania, Poland, and the Teutonic Order in search of immortality, Lithuanian Research and Studies Center, 2003, ISBN 0929700252, OCLC 46328979. URL consultato il 21 febbraio 2019.
- (EN) Giedrė Mickūnaitė, Making a great ruler: Grand Duke Vytautas of Lithuania, Central European University Press, 2006, ISBN 978-963-7326-58-5.