Guanabenz

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Guanabenz
Nome IUPAC
2-(2,6-diclorobenzilidene)hydrazinecarboximidamide
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC8H8Cl2N4
Massa molecolare (u)231,081 g/mol
Numero CAS5051-62-7
Numero EINECS225-750-8
Codice ATCnone
PubChem5702063
DrugBankDB00629
SMILES
C1=CC(=C(C(=C1)Cl)C=NN=C(N)N)Cl
Dati farmacocinetici
Emivita6 ore
Indicazioni di sicurezza

Guanabenz è un composto chimico, un derivato della aminoguanidina, dotato di attività alfa agonista, che a livello del sistema nervoso centrale si lega al recettore adrenergico α2. In clinica viene utilizzato come farmaco per il controllo dell'ipertensione arteriosa. Un prodotto del suo metabolismo è guanoxabenz, a sua volta farmacologicamente attivo e dotato anch'esso di proprietà antipertensive.[1][2]

Chimica[modifica | modifica wikitesto]

Il composto si presenta come una polvere bianca o biancastra, quasi completamente inodore. Scarsamente solubile in acqua ed in acido cloridrico è invece solubile in etanolo e in glicole propilenico. Una soluzione acquosa contenente lo 0,7% della molecola ha un pH da 5,5 a 7.0.

Farmacodinamica[modifica | modifica wikitesto]

L'attività antiipertensiva di guanabenz sembra essere in relazione ad una stimolazione dei recettori adrenergici alfa del sistema nervoso centrale (SNC). L'azione agonista sui citati recettori comporta una diminuzione del tono simpatico centrale, per inibizione a livello presinaptico di neuroni eccitatori la via simpatica.
La ridotta scarica simpatica sul cuore, reni, e sistema vascolare periferico si traduce in una riduzione della pressione arteriosa sistolica e diastolica e in un leggero rallentamento della frequenza cardiaca.[3]

Farmacocinetica[modifica | modifica wikitesto]

A seguito di somministrazione per via orale l'assorbimento del farmaco da parte del tratto gastrointestinale è buono e rapido, aggirandosi intorno al 75%. La biodisponibilità tuttavia è piuttosto bassa a causa di un marcato metabolismo di primo passaggio. Il picco di concentrazione plasmatica (Cmax) viene raggiunto dopo circa 2-5 ore (Tmax) dalla somministrazione. L'attività farmacologica ha inizio dopo circa 1 ora dall'assunzione e perdura per circa 12 ore. Il legame con le proteine plasmatiche è elevato (90% circa). L'emivita plasmatica si aggira intorno alle 6 ore. Il farmaco è metabolizzato a livello della ghiandola epatica. L'eliminazione dall'organismo avviene attraverso l'emuntorio renale ed in misura minore (16% circa) con le feci.[4][5][6]

Usi clinici[modifica | modifica wikitesto]

Il composto viene utilizzato nel trattamento dell'ipertensione arteriosa. Tendenzialmente i pazienti che assumono la molecola presentano una bassa incidenza di ipotensione ortostatica pertanto guanabenz risulta una buona scelta alternativa ad altri bloccanti adrenergici centrali gravati da questo effetto collaterale. Il farmaco può essere utilizzato da solo oppure in associazione ad un diuretico (generalmente un tiazidico).[7][8][9]

Effetti collaterali e indesiderati[modifica | modifica wikitesto]

In corso di terapia con guanabenz si possono verificare diversi disturbi gastrointestinali: dispepsia, secchezza delle fauci, nausea e vomito, stipsi o diarrea, dolore addominale. Molti pazienti possono sperimentare cefalea, vertigini, sedazione, sonnolenza, disturbi del sonno. Con minore frequenza si possono osservare ipotensione ortostatica, dolore toracico, aritmie, cardiopalmo, blocco atrioventricolare. Sono state segnalate anche turbe delle funzioni sessuali ed in particolare diminuzione della libido ed impotenza.

Controindicazioni[modifica | modifica wikitesto]

Il farmaco è controindicato nei soggetti con ipersensibilità individuale nota al principio attivo oppure ad uno qualsiasi degli eccipienti della formulazione farmacologica.
Controindicazioni relative sono rappresentate dalla presenza di patologie mediche preesistenti quali malattia cerebrovascolare, insufficienza coronarica o infarto del miocardio recente (tutte potenzialmente aggravabili da una riduzione della pressione arteriosa)

Sovradosaggio[modifica | modifica wikitesto]

In caso di intossicazione volontaria od accidentale il paziente manifesta i segni tipici di un generale depressione del simpatico, ed in particolare bradicardia, letargia, sonnolenza con tendenza al coma, irritabilità e depressione respiratoria che può giungere fino all'apnea. Si deve istituire un trattamento d'emergenza prima possibile ricorrendo allo svuotamento gastrico mediante aspirazione e lavanda gastrica ed eseguendo le normali procedure di supporto alle funzioni vitali. Utile è la somministrazione di fluidi, di farmaci analettici respiratori, atropina e farmaci vasopressori (ad esempio dopamina). La somministrazione di naloxone è di scarsa utilità.[10][11][12]

Gravidanza e allattamento[modifica | modifica wikitesto]

Non esistono dati sicuri ed affidabili sull'utilizzo di guanabenz sufficienti per valutarne il profilo di sicurezza d'impiego in donne in stato di gravidanza e che allattano al seno.
Studi sui topi hanno mostrato che guanabenz a dosi elevate può provocare un aumento di anomalie scheletriche. Questi dati non sono stati confermati da studi su conigli o ratti.[13][14][15] Guanabenz oltrepassa la barriera placentare mentre non è noto se possa essere secreto nel latte umano. Per questi motivi guanabenz dovrebbe essere assunto in gravidanza solo se i vantaggi attesi per la madre superano il potenziale rischio per il feto.

La Food and Drug Administration ha inserito guanabenz in classe C per l'uso in gravidanza. In questa classe sono inseriti i farmaci i cui studi riproduttivi sugli animali hanno rilevato effetti dannosi sul feto (teratogenico, letale o altro) oppure quei farmaci per cui non sono disponibili studi controllati sull'uomo e talvolta né sull'uomo né sull'animale.[16]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ B. Clement, M. Demesmaeker, Formation of guanoxabenz from guanabenz in human liver. A new metabolic marker for CYP1A2., in Drug Metab Dispos, vol. 25, n. 11, novembre 1997, pp. 1266-71, PMID 9351903.
  2. ^ B. Clement, M. Demesmaeker; S. Linne, Microsomal catalyzed N-hydroxylation of guanabenz and reduction of the N-hydroxylated metabolite: characterization of the two reactions and genotoxic potential of guanoxabenz., in Chem Res Toxicol, vol. 9, n. 4, Giu 1996, pp. 682-8, DOI:10.1021/tx9502047, PMID 8831810.
  3. ^ B. Holmes, RN. Brogden; RC. Heel; TM. Speight; GS. Avery, Guanabenz. A review of its pharmacodynamic properties and therapeutic efficacy in hypertension., in Drugs, vol. 26, n. 3, Set 1983, pp. 212-29, PMID 6352237.
  4. ^ KC. Lasseter, D. Shapse; VL. Pascucci; ST. Chiang, Pharmacokinetics of guanabenz in patients with impaired liver function., in J Cardiovasc Pharmacol, 6 Suppl 5, 1984, pp. S766-70, PMID 6084122.
  5. ^ S. Nishio, S. Hayashi; H. Yoshihara, [Clinical and fundamental study of guanabenz in hypertensive patients with renal failure]., in Hinyokika Kiyo, vol. 34, n. 6, Giu 1988, pp. 1083-9, PMID 3223454.
  6. ^ RH. Meacham, ST. Chiang; CJ. Kick; SF. Sisenwine; WJ. Jusko; HW. Ruelius, Pharmacokinetic disposition of guanabenz in the rhesus monkey., in Drug Metab Dispos, vol. 9, n. 6, pp. 509-14, PMID 6120807.
  7. ^ P. Madeddu, N. Glorioso; P. Dessì-Fulgheri; A. Rappelli; E. Delle Gemme, [Effect of guanabenz alone and in association with a diuretic on blood pressure and on the renin-angiotensin-aldosterone system in hypertensive patients]., in Minerva Cardioangiol, vol. 32, n. 5, Mag 1984, pp. 281-4, PMID 6382055.
  8. ^ OB. Holland, C. Fairchild; CE. Gomez-Sanchez, Effect of guanabenz and hydrochlorothiazide on blood pressure and plasma renin activity., in J Clin Pharmacol, vol. 21, n. 4, aprile 1981, pp. 133-9, PMID 7016928.
  9. ^ BR. Walker, MW. Deitch; JA. Gold; BA. Levey, Evaluation of guanabenz added to hydrochlorothiazide therapy in hypertension., in J Int Med Res, vol. 10, n. 3, 1982, pp. 131-9, PMID 7047256.
  10. ^ AH. Hall, SC. Smolinske; KW. Kulig; BH. Rumack, Guanabenz overdose., in Ann Intern Med, vol. 102, n. 6, Giu 1985, pp. 787-8, PMID 3994191.
  11. ^ SJ. Rogers, Guanabenz overdose., in Ann Intern Med, vol. 104, n. 3, marzo 1986, p. 445, PMID 3946989.
  12. ^ J. Perrone, RS. Hoffman; B. Jones; JE. Hollander, Guanabenz induced hypothermia in a poisoned elderly female., in J Toxicol Clin Toxicol, vol. 32, n. 4, 1994, pp. 445-9, PMID 8057404.
  13. ^ K. Akatsuka, T. Hashimoto; K. Takeuchi; Y. Yanagisawa, [Reproduction study of Guanabenz, a new antihypertensive agent (2) - teratological test in rats]., in J Toxicol Sci, 7 Suppl 2, Dic 1982, pp. 107-21, PMID 7183767.
  14. ^ K. Akatsuka, T. Hashimoto; K. Takeuchi; M. Kogure, [Reproduction study of Guanabenz, a new antihypertensive agent (4) - teratological test in rabbits]., in J Toxicol Sci, 7 Suppl 2, Dic 1982, pp. 141-50, PMID 7183769.
  15. ^ K. Akatsuka, T. Hashimoto; K. Takeuchi, [Reproduction study of Guanabenz, a new antihypertensive agent (1) - fertility test in rats]., in J Toxicol Sci, 7 Suppl 2, Dic 1982, pp. 93-105, PMID 7183772.
  16. ^ Onyeka Otugo, Olabode Ogundare, Christopher Vaughan, Emmanuel Fadiran, Leyla Sahin, Consistency of Pregnancy Labeling Across Different Therapeutic Classes (PDF), su fda.gov, Food and Drug Administration - Office of Women’s Health, 1979. URL consultato il 4 gennaio 2014.

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