Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico
Nobel per la pace |
2007 |
Il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Intergovernmental Panel on Climate Change - IPCC)[1] è il foro scientifico formato nel 1988 da due organismi delle Nazioni Unite, l'Organizzazione meteorologica mondiale (OMM) e il Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (UNEP) allo scopo di studiare il riscaldamento globale.[2]
Organizzazione[modifica | modifica wikitesto]




Esso è organizzato in tre gruppi di lavoro:
- il gruppo di lavoro I si occupa delle basi scientifiche dei cambiamenti climatici;
- il gruppo di lavoro II si occupa degli impatti dei cambiamenti climatici sui sistemi naturali e umani, delle opzioni di adattamento e della loro vulnerabilità;
- il gruppo di lavoro III si occupa della mitigazione dei cambiamenti climatici, cioè della riduzione delle emissioni di gas a effetto serra.
I "rapporti di valutazione" periodicamente diffusi dall'IPCC sono alla base di accordi mondiali quali la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici e il Protocollo di Kyōto che l'attua. L'IPCC è stato guidato da sir Robert Watson e, a partire dal 2002, da Rajendra K. Pachauri, il quale tuttavia ha rassegnato le sue dimissioni il 24 febbraio 2015, a seguito di uno scandalo a sfondo sessuale, che lo vide direttamente coinvolto a Nuova Delhi.[3] La carica di Presidente dello IPCC è stata provvisoriamente assunta da Ismail El Gizouli, che l'ha ricoperta fino alla elezione del nuovo presidente, il coreano Hoesung Lee, che ha avuto luogo il 6 ottobre 2015.[4] Rappresentante dell'IPCC in Italia è Sergio Castellari, membro dell'INGV e del CMCC[5]. Filippo Giorgi ne ha fatto parte dal 2002 al 2008, insieme ad altri scienziati italiani.
Presidenze dell'IPCC[modifica | modifica wikitesto]
- Bert Bolin, meteorologo svedese, dal 1988 al 1997
- Robert Watson, chimico britannico, dal 1997 al 2002
- Rajendra Pachauri, ingegnere indiano, dal 2002 al 2015
- Ismail El Gizouli, alto funzionario sudanese già vice-presidente, presidente ad interim dal febbraio all'ottobre 2015
- Hoesung Lee, economista sudcoreano, dall'ottobre 2015, in carica
Attività[modifica | modifica wikitesto]
L'IPCC non svolge direttamente attività di ricerca né di monitoraggio o raccolta dati: l'IPCC fonda le sue valutazioni principalmente su letteratura scientifica pubblicata in seguito a peer review (revisione paritaria) e su rapporti delle maggiori istituzioni mondiali.[6] Tutti i rapporti tecnici dell'IPCC sono a loro volta soggetti a procedure di revisione paritaria; i rapporti sintetici (oggetto di attenzione mediatica) sono soggetti anche a revisione da parte dei governi.
L'attività principale dell'IPCC è la preparazione a intervalli regolari di valutazioni esaustive e aggiornate delle informazioni scientifiche, tecniche e socio-economiche rilevanti per la comprensione dei mutamenti climatici indotti dall'uomo, degli impatti potenziali dei mutamenti climatici e delle alternative di mitigazione e adattamento disponibili per le politiche pubbliche. I rapporti di valutazione finora pubblicati sono cinque ed è atteso il sesto per il 2022[7]. I rapporti IPCC sono ampiamente citati in qualsiasi dibattito sul mutamento climatico.
Primo Rapporto di Valutazione (1990)[modifica | modifica wikitesto]
Nel primo rapporto, l'IPCC ha rivelato come l'anidride carbonica (CO2) contribuisca ad aumentare l'effetto serra naturale e che le attività umane hanno contribuito considerevolmente ad aumentare la concentrazione dei gas serra nell'atmosfera. Dopo la pubblicazione del rapporto è stato richiesto un supplemento, uscito nel 1992, che ha aumentato gli scenari da considerare sull'evoluzione planetaria.
Secondo Rapporto di Valutazione (1995)[modifica | modifica wikitesto]
Terzo Rapporto di Valutazione (2001)[modifica | modifica wikitesto]
Il terzo rapporto di valutazione è stato pubblicato nel 2001, andando a modificare leggermente le aree di lavoro di alcuni gruppi di lavoro ed introducendo una task force a proposito degli inventari nazionali dei gas serra.
Quarto Rapporto di Valutazione (2007)[modifica | modifica wikitesto]
Il quarto rapporto di valutazione IPCC è diviso in tre parti che rispecchiano le attività di tre distinti gruppi di lavoro. La prima parte del rapporto riassume le cognizioni scientifiche attuali sul clima e sulla sua evoluzione dovuta all'impatto umano ed è stata presentata al pubblico a Parigi il 6 febbraio 2007. La seconda parte riassume le conoscenze sugli impatti del cambiamento climatico ed è stata presentata a Bruxelles in aprile, mentre la terza, che presenta le possibili strategie di mitigazione e adattamento, è stata presentata a Bangkok il 4 maggio. La sintesi è stata presentata a novembre del 2007.
Quinto Rapporto di Valutazione (2013-2014)[modifica | modifica wikitesto]
Anche la stesura del quinto rapporto si è articolata in tre parti (completate rispettivamente a settembre 2013, marzo 2014 e aprile 2014), a cui si è aggiunto un documento di sintesi (adottato il 1º novembre 2014[8]).
Critiche[modifica | modifica wikitesto]
Nel novembre 2009 è stato diffuso un carteggio via e-mail tra vari scienziati e consulenti di IPCC che è stato usato per mettere in dubbio la credibilità dell'istituto. Alcuni passaggi estrapolati dai messaggi sembravano infatti suggerire che gli scienziati si fossero adoperati per modificare o nascondere alcuni dati e per ostacolare l'uscita di articoli non condividenti il loro operato.[9] Inchieste interne successive sulla controversia, che è stata ribattezzata Climategate, hanno evidenziato che gli scienziati non si erano adoperati per modificare i dati, che la loro reputazione rimaneva intatta e che il carteggio non può essere utilizzato per dimostrare che il riscaldamento globale non esista. Le conclusioni delle inchieste hanno però posto l'accento su due problemi emersi: la protezione di accesso ai dati scientifici e il metodo di revisione della ricerca scientifica[10].
Altre polemiche riguardano la condotta non sempre chiara del leader dell'istituto, Rajendra K. Pachauri[11]. Che è di sicuro l'autore del famoso rapporto sull'Himalaya, redatto dal coordinatore indiano Murari Lal (scrittore e poeta indiano) nel 2007 e che sosteneva che i ghiacciai dell'Himalaya fossero quelli che si sarebbero liquefatti più presto nel mondo e che per il 2035 sarebbero spariti. Dopo lo scalpore suscitato nel mondo scientifico internazionale, l'istituto ha rettificato dicendo che si trattava di un errore di stampa e che bisognava leggere 2350. Questo però non è confermato da Murari Lal, che ha poi dichiarato che avevano pensato di fare questa dichiarazione per obbligare i politici a prendere delle misure concrete[senza fonte].
L'oceanologo Peter Wadhams ha criticato il quinto rapporto in quanto basato su modellizzazioni basate su dati non aggiornati, inoltre ha contestato lo (SROCC) Rapporto speciale su oceano e criosfera in un clima che cambia 2019, in quanto non menziona il rilascio di metano dai fondali[12].
Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]
Il 12 ottobre 2007 l'organizzazione ha vinto il Premio Nobel per la pace con Al Gore per l'impegno nel diffondere la conoscenza sui cambiamenti climatici dovuti al riscaldamento globale.[13]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ IATE, su iate.europa.eu.
- ^ Brochure per il 16º anniversario
- ^ (EN) UN climate head Rajendra Pachauri resigns, BBC News. URL consultato il 24 febbraio 2015.
- ^ Comunicato stampa IPCC (PDF), su ipcc.ch. URL consultato il 1º maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 18 ottobre 2016).
- ^ CMCC Archiviato il 22 maggio 2007 in Internet Archive.. Questo sito ospita le traduzioni in italiano delle sintesi dei rapporti IPCC.
- ^ (EN) Chapter 2: Evaluation of IPCC's Assessment Processes, in Climate Change Assessments, Review of the Processes & Procedures of the IPCC, InterAcademy Council, ottobre 2010, ISBN 978-90-6984-617-0.
- ^ IPCC Sixth Assessment Report - 6th Assessment Report - IIASA, su www.iiasa.ac.at. URL consultato il 29 ottobre 2018.
- ^ Copia archiviata, su ipcc.ch. URL consultato il 1º maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 30 novembre 2018).
- ^ Emails from the Climate Research Unit, su eastangliaemails.com.
- ^ Hacked climate science emails, guardian.co.uk.
- ^ Pachauri used TERI email account to conduct official IPCC business, su wattsupwiththat.com.
- ^ Peter Wadhams, Addio ai ghiacci.Rapporto dall'Artico. , 2017, Bollati Boringhieri, traduzione di Maria Pia Casarini, 2020 ristampa per rivista le Scienze, pag 120-261
- ^ Al Gore vince il Nobel per la pace, Corriere.it, 12 ottobre 2007. URL consultato il 12 ottobre 2007.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikinotizie contiene l'articolo Nobel per la pace 2007 assegnato ad Al Gore e al comitato sui cambiamenti climatici, 12 ottobre 2007
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Intergovernmental Panel on Climate Change
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Sito ufficiale, su ipcc.ch.
- Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) (canale), su YouTube.
- (EN) Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico, su nobelprize.org, Nobel Media AB.
- (EN) «UN scientist backs '350' target for CO2 reduction», AFP (25 August 2009)
Controllo di autorità | VIAF (EN) 136641781 · ISNI (EN) 0000 0001 2165 1919 · LCCN (EN) n89126379 · GND (DE) 3001139-5 · BNF (FR) cb123477650 (data) · BNE (ES) XX254723 (data) · ULAN (EN) 500257036 · NLA (EN) 35825651 · NDL (EN, JA) 00272798 · WorldCat Identities (EN) lccn-n89126379 |
---|