Gremio dei conciatori

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Gremio dei Conciatori
Faradda di li candareri
Bandiera
ColoreGiallo
Festività
PatronoSan Salvatore
Compatronoverosimilmente Sant'Anna o San Bartolomeo
Festa grande(sconosciuta)
Festa piccola(sconosciuta)
Candeliere
Chiesa della cappellaCappella di San Salvatore, Santa Maria di Betlem
Attività
ScioglimentoXX secolo

Il gremio dei Conciatori è stata un'antica corporazione di Arti e Mestieri della città di Sassari.

Notizie storiche[modifica | modifica wikitesto]

Il gremio era uno degli 8 che sciolsero alla Vergine l'originario voto contro la peste a Sassari ed era dunque un gremio di candeliere.

Si è a conoscenza di uno statuto che lega questo gremio a quello dei Calzolai e dei Miniatori di Pelli tra l'altro successivamente uniti anche senza i conciatori. Questo statuto risale al 1548 e mette i gremi sotto la protezione dei Santi Salvatore e Lucia.

Tuttavia in un altro statuto Calzolai e Miniatori sono distaccati e non compare più San Salvatore come patrono.

Il gremio scomparì nel XX secolo forse a metà dello stesso ma già da lungo tempo non partecipava più alla discesa[1].

Patrono[modifica | modifica wikitesto]

Cappella del gremio, dal 1992 dei Piccapietre

Il patrono del disciolto gremio era Il Salvatore. Il San Salvatore festeggiato dalla chiesa cattolica è infatti San Salvatore da Horta le cui spoglie sono conservate in Sardegna, a Cagliari, e il cui cuore fu trafugato e portato a Sassari, ma che venne canonizzato solo nel 1938. Non conosciamo il giorno dei festeggiamenti. Nel libro Sassari Vecia e Noba[2] del poeta e scrittore Salvator Ruju -in particolare nella prefazione scritta dalla studiosa Caterina Ruju - si menziona Sant'Anna e la sua cappella, oggi non più esistente, come patrona dei conciatori. Oggi invece è compatrona del Gremio dei Piccapietre.

Cappella[modifica | modifica wikitesto]

La cappella del gremio è denominata del Salvatore o di San Salvatore ed è la Prima a destra entrando a Santa Maria di Betlem in Sassari. È dal 1992 ad uso del Gremio dei piccapietre che dai conciatori ricevettero in dono uno spadino al momento della loro fondazione. A suffragare la prima tesi sopradescritta è il fatto che nella nicchia dell'altare della cappella vi è una pregiata statua del Cristo.

Ultimato il restauro della chiesa di Santa Maria di Betlem da parte del frate Antonio Cano negli anni 1829-1834, i Conciatori lasciaro l'antica cappella che avevano nel chiostro per insediarsi in quella attuale.

Il simulacro - Il simulacro del Salvatore, loro patrono, forse quello che vediamo ancora nella cappella in Santa Maria di Betlem, fu venerato nella chiesa omonima dalla seconda metà del XVII secolo fino alla prima metà del 'Settecento (questa chiesa edificata dal medico sassarese Salvatore Della Croce, si trovava dove oggi è la sacrestia della chiesa delle Monache Cappuccine), Passato a miglior vita il Della Croce, il figlio vendette il simulacro del Salvatore al gremio dei Conciatori.

Candeliere[modifica | modifica wikitesto]

Il gremio, che era uno degli otto che per primi sciolse il voto alla Vergine, era dotato ovviamente anche di un candeliere. Tuttavia molto presto il gremio non comparve più nella lista di coloro che scioglievano il voto tramite la macchina a spalla e si hanno tuttavia notizie dell'attività che il gremio comunque continuò a svolgere a Sassari.

Non si hanno più notizie dunque del candeliere che sarebbe dovuto appartenere al Gremio.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (PDF)[1] Archiviato il 29 dicembre 2010 in Internet Archive.
  2. ^ (PDF) Copia archiviata (PDF), su sardegnacultura.it. URL consultato il 27 agosto 2009 (archiviato dall'url originale il 24 gennaio 2013).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Francesco Floris (a cura di): La grande Enciclopedia della Sardegna; Sassari, Biblioteca della Nuova Sardegna, 2007
  • Antonio Fauli - Maria Antonietta Coradduzza) I Gremi di Sassari; in SASSARI - Storia dei Gremi e dei Candelieri - Edizioni A.C.S. Sassari 2003