Grande Spirito

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
"Appello al Grande Spirito", statua monumentale di Cyrus Dallin davanti al Museum of Fine Arts (Boston)

Il Grande Spirito è una concezione di essere supremo, diffusa soprattutto tra le culture dei nativi americani[1]. Chiamato anche Wakan Tanka dai Lakota (e quindi Sioux)[2], Gitchi Manitou (da cui il semplice termine Manitù o Manitou) dagli Algonchini, Watan dagli Arapaho e Oki dagli Irochesi, il Grande Spirito è una concezione panenteistica di Dio[3].

Secondo le credenze dei Nativi Americani, il Grande Spirito sarebbe vicino alla gente, oltre che il creatore di ogni cosa sul mondo materiale, e regnerebbe in un Paradiso chiamato "Felice territorio di caccia".

Il capo Dan Evehema, guida spirituale degli Hopi, così descrisse il Grande Spirito:

«"Per gli Hopi, il Grande Spirito è onnipotente. Egli ci ha insegnato come vivere, lavorare, dove andare e cosa mangiare; ci ha dato semi da piantare e coltivare. Ci ha dato una serie di tavole di pietra, nelle quali soffiò tutti i suoi insegnamenti, al fine di salvaguardare la sua terra e la vita. In quelle tavolette vi erano incisi istruzioni, profezie ed ammonimenti"»

Nel Manituismo sono presenti delle "guide spirituali", persone investite o quantomeno riconosciute dalla comunità come intermediari tra la Terra e la divinità. Tuttavia, rispetto al cristianesimo, nel Manituismo è particolarmente accentuato l'aspetto panenteistico.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Robert Murray Thomas, Manitou and God. North-American Indian Religions and Christian Culture, Greenwood Publishing Group, 2007, p. 35, ISBN 0313347794.
  2. ^ Ostler, Jeffry. The Plains Sioux and U.S. Colonialism from Lewis and Clark to Wounded Knee. Cambridge University Press, Jul 5, 2004. ISBN 0521605903, pg 26.
  3. ^ Means, Robert. Where White Men Fear to Tread: The Autobiography of Russell Means. Macmillan, 1995. ISBN 0312147619 pg 241.