Granarolo dell'Emilia

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Granarolo dell'Emilia
comune
Granarolo dell'Emilia – Stemma
Granarolo dell'Emilia – Bandiera
Granarolo dell'Emilia – Veduta
Granarolo dell'Emilia – Veduta
Il Palazzo Municipale
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Emilia-Romagna
Città metropolitana Bologna
Amministrazione
SindacoAlessandro Ricci (lista civica) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate44°33′15″N 11°26′38″E / 44.554167°N 11.443889°E44.554167; 11.443889 (Granarolo dell'Emilia)
Altitudine28 m s.l.m.
Superficie34,37 km²
Abitanti12 889[1] (31-1-2024)
Densità375,01 ab./km²
FrazioniCadriano, Lovoleto, Quarto Inferiore, Viadagola
Comuni confinantiBentivoglio, Bologna, Budrio, Castel Maggiore, Castenaso, Minerbio
Altre informazioni
Cod. postale40057
Prefisso051
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT037030
Cod. catastaleE136
TargaBO
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 162 GG[3]
Nome abitantigranarolesi
Patronosan Vitale
Giorno festivo28 aprile
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Granarolo dell'Emilia
Granarolo dell'Emilia
Granarolo dell'Emilia – Mappa
Granarolo dell'Emilia – Mappa
Posizione del comune di Granarolo dell'Emilia nella città metropolitana di Bologna
Sito istituzionale

Granarolo dell'Emilia (Granarôl in dialetto bolognese[4]) è un comune italiano di 12 889 abitanti[1] della città metropolitana di Bologna in Emilia-Romagna.

È sede amministrativa dell'Unione Terre di pianura.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le tracce più antiche di popolamento del comune risalgono al periodo villanoviano, come è stato testimoniato dalle sepolture rinvenute nelle frazioni di Viadagola e Quarto Inferiore (VI secolo a.C.). Ritrovamenti etruschi, celtici e romani, nel territorio comunale o nelle immediate vicinanze dimostrano la frequentazione della zona per tutta l'antichità, probabilmente come via di passaggio per il ferrarese. I segni indelebili della centuriazione romana sono tutt'oggi la più palese testimonianza della natura agricola del territorio, spesso impiegato come un vero e proprio "granaio" per la città di Bologna anche durante il periodo medievale e moderno.

Il comune di Granarolo dell'Emilia nacque poco prima dell'Unità d'Italia col nome di comune di Viadagola: la sede comunale era presso la settecentesca villa Boncompagni Dal Ferro, sita in via Viadagola. Il primo sindaco del Comune di Viadagola fu Lodovico Gherardi, rimasto in carica dal 23 marzo 1860 al 1863, anno in cui gli succedette Francesco Nannetti che governò fino al 1865. Dal 1º novembre 1860 il Comune, che fino a quel momento era stato un municipio senza una sede fissa, trovò la sua sistemazione presso abitazioni private nella poco distante Granarolo.

L'attuale sede del Comune risale però al 1871, quando acquistato uno stabile, per far fronte alle esigenze dell'amministrazione. Questa scelta portò nel 1875 a chiedere il cambiamento della denominazione: in seguito all'autorizzazione Regia dell'11 ottobre 1875, a partire dal 1876 il Comune assunse la nuova denominazione di Granarolo dell'Emilia. Granarolo era la frazione emergente per popolazione e per aggregati di case, in quanto il baricentro della vita produttiva si stava spostando sulla via San Donato, grazie soprattutto alla funzionalità della tranvia Bologna-Malalbergo, dismessa nel secondo dopoguerra.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma di Granarolo dell'Emilia è stato concesso con regio decreto del 21 luglio 1884 [5]

«D'azzurro al covone d’oro legato di rosso. Ornamenti esteriori da Città.»

Il covone nello stemma si collega per assonanza al "grano” del toponimo. Il gonfalone, concesso con decreto del presidente della Repubblica del 29 maggio 1995[5], è un drappo di giallo con la bordatura di rosso.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Titolo di Città - nastrino per uniforme ordinaria
«Decreto del Presidente della Repubblica[5]»
— 2 ottobre 1995

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Chiese e luoghi di culto di Granarolo.
La chiesa parrocchiale di San Vitale.

Ogni frazione del comune possiede una chiesa parrocchiale: gli attuali edifici, cinque in tutto, sono databili tra il XVII ed il XIX secolo. Essi sono:

  • Chiesa di San Vitale, nel capoluogo: sorta su un edificio presente sin dal XII secolo dipendente dall'Abbazia di Pomposa, nel XVII secolo fu ricostruita per volontà del parroco Torri. L'attuale edificio risale al 1682 e conserva al suo interno alcuni dipinti della scuola bolognese, in particolare del Guercino e di Anna Sirani;
  • Chiesa dei Santi Vittore e Giorgio, a Viadagola, l'unica priva di campanile funzionante.
  • Chiesa di Sant'Andrea, a Cadriano;
  • Chiesa di San Mamante, a Lovoleto: notevole per stile e affreschi.
  • Chiesa di San Michele Arcangelo, a Quarto Inferiore, con affreschi di Denijs Calvaert e della sua scuola;

Oltre alle chiese, il territorio è caratterizzato per i tipici oratori di campagna. I più importanti sono nel capoluogo, a Lovoleto e a Viadagola.

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Oltre alla residenza di campagna del grande esploratore ravennate Pellegrino Matteucci (1850-1881) a Granarolo, sul territorio vi sono numerose ville settecentesche di notevole interesse architettonico, tra cui:

  • villa Boncompagni Dal Ferro, ora villa Evangelisti, in via Viadagola: questa villa nell'Ottocento era la sede municipale del comune di Viadagola;
  • villa Mignani Boselli, anticamente villa Giovannini, che fu di proprietà nell'Ottocento dello statista bolognese Marco Minghetti, in località Cadriano: ristrutturata negli anni Ottanta, è attualmente sede di un ristorante;
  • villa Bassi detta villa del Marchesino, nel centro di Granarolo;
  • villa Amelia, ora villa Sapori, in località Fibbia: è nota per la "conserva", un'antica struttura di refrigerazione per prodotti alimentari;
  • villa Mareschi, ora Villani Emma, in località Lovoleto, caratterizzata da un doppio viale di querce secolari, lungo circa 1 km, che decora la via che porta alla villa;
  • villa Lagorio a Lovoleto;
  • villa Montanari a Quarto Inferiore: recentemente ristrutturata, ora è sede di un istituto bancario.

Edifici scolastici[modifica | modifica wikitesto]

A Granarolo in via Roma è presente il complesso scolastico che comprende le scuole elementari "Anna Frank" e le scuole medie "Pellegrino Matteucci". Precedentemente alla costruzione di questi edifici (costruiti espropriando un suolo un tempo di proprietà parrocchiale), gli edifici scolastici erano cinque dislocati rispettivamente nelle cinque frazioni. Tutti gli ex edifici scolastici sono in utilizzo e sede di attività, fatta eccezione per l'ex-scuola elementare della frazione di Granarolo capoluogo che è, ad ora, inutilizzata (nonostante siano stati fatti progetti per trasformarlo in un centro di formazione post-diploma).

Impianti sportivi[modifica | modifica wikitesto]

In via Roma a Granarolo è presente il palazzetto dello sport (sede di diverse attività sportive come pallacanestro, pattinaggio artistico, pallavolo e jujitsu). A Viadagola, sempre sulla via Roma, si trovano il circolo tennis e l'impianto comunale comprendente i campi sede della società sportiva Granamica e la piscina comunale.

Altro[modifica | modifica wikitesto]

  • Colonna commemorativa del pellegrinaggio alla basilica di San Luca di Bologna sita all'ingresso della via che conduce alla chiesa parrocchiale di San Vitale.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[6]

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Il comune ha subito i maggiori cambiamenti in particolare negli ultimi decenni, con l'intenso sviluppo economico del suo territorio: oggigiorno il comune ospita, soprattutto a Cadriano e Quarto Inferiore e in misura minore a Granarolo stessa, un rilevante numero di piccole e medie aziende artigianali e industriali, che occupano oltre seimila addetti nei settori metalmeccanico, abbigliamento come Elisabetta Franchi, giocattoli, trattamento delle acque e prodotti per l'agricoltura. Queste aziende sono all'avanguardia per l'utilizzo di nuove tecnologie e intrattengono rapporti commerciali sul mercato nazionale, europeo ed extraeuropeo e fanno di Granarolo dell'Emilia uno dei comuni più sviluppati della città metropolitana di Bologna. Dal 2014 vi si è trasferita anche l'azienda Gruppo E. Gaspari: tipografia proveniente da Morciano di Romagna in provincia di Rimini.

Vi svolgono le loro attività oltre 1 000 aziende, artigianali e medio-industriali. Le maestranze che lavorano presso tali aziende superano le 6 000 unità e quindi, durante i giorni lavorativi, la domanda di servizi è determinata da un numero di persone superiore a quello della popolazione residente, pur considerando le persone che si spostano fuori dal territorio comunale.

Per quanto concerne l'agricoltura, va evidenziato il fatto che il territorio è attraversato da numerosi fossati di bonifica che lo rendono tutto irriguo e che le numerose coltivazioni producano in notevole quantità e qualità (in particolare primizie orticole).

Per quanto riguarda l'artigianato, il comune è rinomato soprattutto per la lavorazione del ferro battuto.[7]

Dato il notevole giro d'affari che si sviluppa quotidianamente, sul territorio comunale operano ben nove istituti bancari. La potenzialità economica è costantemente in ascesa e risente solo marginalmente della congiuntura negativa a livello nazionale o mondiale.[8]

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Il servizio di trasporto pubblico di Granarolo dell'Emilia è assicurato dalle autocorse suburbane e interurbane svolte dalla società TPER.

Fra il 1891 e il 1957 Granarolo ospitò una stazione della citata tranvia Bologna-Malalbergo, intensamente utilizzata sia per il traffico pendolare fra la campagna e gli opifici bolognesi che per il trasporto delle barbabietole da zucchero, allora fra i principali prodotti agricoli della zona.

Oggi il comune è servito principalmente dagli autobus delle linee Tper 88 e 93, dall'autobus 353, dalle linee scolastiche 231 e 444 e dal Prontobus 437 (su prenotazione telefonica)[9].

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Sindaci di Granarolo dell'Emilia.
Sindaci eletti direttamente dai cittadini (dal 1995)
Alessandro Ricci Partito Democratico della Sinistra centro-sinistra 24 aprile 1995 14 giugno 1999 Elezioni 1995
Democratici di Sinistra centro-sinistra 14 giugno 1999 14 giugno 2004 Elezioni 1999
Loretta Lambertini Democratici di Sinistra centro-sinistra 14 giugno 2004 8 giugno 2009 Elezioni 2004
Partito Democratico PD-FdV-PRC-PdCI-SD-IdV-PSI 8 giugno 2009 26 maggio 2014 Elezioni 2009
Daniela Lo Conte Partito Democratico PD-SEL-IdV-PdCI 26 maggio 2014 27 maggio 2019 Elezioni 2014
Alessandro Ricci Lista civica Lista civica 27 maggio 2019 in carica Elezioni 2019

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Altre informazioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2024 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Luigi Lepri, Daniele Vitali (a cura di), Dizionario Bolognese Italiano / Italiano-Bolognese, Bologna, Pendragon, 2007, pp. 348-354, ISBN 978-88-8342-594-3. URL consultato il 6 novembre 2010 (archiviato il 3 gennaio 2014).
  5. ^ a b c Granarolo dell'Emilia, su ACS - Ufficio araldico - Fascicoli comunali. URL consultato il 5 giugno 2022.
  6. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  7. ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 2, Roma, A.C.I., 1985, p. 4,6.
  8. ^ Comune di Granarolo dell'Emilia, su comune.granarolo-dellemilia.bo.it. URL consultato il 25 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 19 dicembre 2007).
  9. ^ Orari linee Granarolo, su comune.granarolo-dellemilia.bo.it. URL consultato il 3 settembre 2019 (archiviato dall'url originale il 4 settembre 2019).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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