Gran Premio d'Australia 1991

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Bandiera dell'Australia Gran Premio d'Australia 1991
516º GP del Mondiale di Formula 1
Gara 16 di 16 del Campionato 1991
Data 3 novembre 1991
Luogo Circuito di Adelaide
Percorso 3,780 km / 2,362 US mi
circuito cittadino
Distanza 14 (81)[1] giri, 52,920 (306,180)[1] km/ 32,880 [1] US mi
Clima pioggia
Note Gara interrotta per pioggia e incidenti al 14º giro con punteggi finali dimezzati
Risultati
Pole position Giro più veloce
Bandiera del Brasile Ayrton Senna Bandiera dell'Austria Gerhard Berger
McLaren - Honda in 1:14,041 McLaren - Honda in 1:41,141
(nel giro 14)
Podio
1. Bandiera del Brasile Ayrton Senna
McLaren - Honda
2. Bandiera del Regno Unito Nigel Mansell
Williams - Renault
3. Bandiera dell'Austria Gerhard Berger
McLaren - Honda

Il Gran Premio d'Australia 1991 è stato un Gran Premio di Formula 1 disputato il 3 novembre 1991 sul circuito cittadino di Adelaide. La gara è stata interrotta dopo soli sedici giri sugli ottantuno previsti per via di avverse condizioni meteo; la classifica finale è stata stilata in base all'ordine dei piloti al termine della 14ª tornata. Per i successivi trent'anni, la gara deterrà il record di Gran Premio più corto della storia della Formula 1, record battuto nel Gran Premio del Belgio 2021. Inoltre fu l'ultima gara per il tre volte campione del mondo Nelson Piquet e per il giapponese Satoru Nakajima.

La gara è stata vinta da Ayrton Senna, su McLaren-Honda, davanti a Mansell su Williams-Renault e al compagno di squadra Berger; il pilota inglese non partecipa però alla cerimonia del podio dopo essersi ferito in un incidente nelle ultime fasi della corsa. Essendo stato percorso meno del 75% della distanza originariamente prevista, i piloti e le scuderie ricevono solo metà del punteggio. Questo evento ha inoltre detenuto per diversi anni il record della gara più breve nella Storia della Formula 1 fino al Gran Premio del Belgio 2021.

Vigilia[modifica | modifica wikitesto]

Prove e qualifiche[modifica | modifica wikitesto]

Sia le prove che le qualifiche si svolgono con pista asciutta e sole. Nelle prequalifiche rimangono esclusi Tarquini e Hattori; il primo è rallentato dalla rottura della sospensione posteriore destra, che limita le prestazioni della vettura in pista, mentre il secondo fallisce nell'impresa di prequalificare la sua Coloni, cosa mai riuscita al piccolo team italiano in tutta la stagione 1991. Per Hattori si tratta dell'ultima apparizione in Formula 1.

Nella sessione principale di qualifica Suzuki ha un violento incidente alla prima curva; il tempo perso per le riparazioni contribuisce alla sua mancata qualifica. Anche il nuovo compagno di squadra del giapponese, Gachot, non si qualifica per il Gran Premio. Non si qualificano neanche van de Poele e Brundle.

Nelle prime posizioni, la McLaren conquista l'intera prima fila, con Senna in pole position davanti al compagno di squadra Berger; i piloti di Williams e Benetton si dividono rispettivamente seconda e terza fila, con Mansell terzo davanti a Patrese e Piquet quinto davanti a Schumacher.

Classifica[modifica | modifica wikitesto]

Pos No Pilota Costruttore Tempo Distacco
1 1 Bandiera del Brasile Ayrton Senna McLaren - Honda 1:14.041
2 2 Bandiera dell'Austria Gerhard Berger McLaren - Honda 1:14.385 +0.344
3 5 Bandiera del Regno Unito Nigel Mansell Williams - Renault 1:14.822 +0.781
4 6 Bandiera dell'Italia Riccardo Patrese Williams - Renault 1:15.057 +1.016
5 20 Bandiera del Brasile Nelson Piquet Benetton - Ford 1:15.291 +1.250
6 19 Bandiera della Germania Michael Schumacher Benetton - Ford 1:15.508 +1.467
7 28 Bandiera della Francia Jean Alesi Ferrari 1:15.545 +1.504
8 27 Bandiera dell'Italia Gianni Morbidelli Ferrari 1:16.203 +2.162
9 4 Bandiera dell'Italia Stefano Modena Tyrrell - Honda 1:16.253 +2.212
10 23 Bandiera dell'Italia Pierluigi Martini Minardi - Ferrari 1:16.359 +2.318
11 22 Bandiera della Finlandia Jyrki Järvilehto Scuderia Italia - Judd 1:16.871 +2.830
12 33 Bandiera dell'Italia Andrea De Cesaris Jordan - Ford 1:17.050 +3.009
13 21 Bandiera dell'Italia Emanuele Pirro Scuderia Italia - Judd 1:17.342 +3.301
14 15 Bandiera del Brasile Maurício Gugelmin Leyton House - Ilmor 1:17.344 +3.303
15 9 Bandiera dell'Italia Michele Alboreto Footwork - Ford 1:17.355 +3.314
16 32 Bandiera dell'Italia Alessandro Zanardi Jordan - Ford 1:17.362 +3.321
17 8 Bandiera del Regno Unito Mark Blundell Brabham - Yamaha 1:17.365 +3.324
18 24 Bandiera del Brasile Roberto Moreno Minardi - Ferrari 1:17.639 +3.598
19 34 Bandiera dell'Italia Nicola Larini Modena Team - Lamborghini 1:17.936 +3.895
20 25 Bandiera del Belgio Thierry Boutsen Ligier - Lamborghini 1:17.969 +3.958
21 12 Bandiera del Regno Unito Johnny Herbert Lotus - Judd 1:18.091 +4.050
22 26 Bandiera della Francia Érik Comas Ligier - Lamborghini 1:18.112 +4.071
23 10 Bandiera dell'Italia Alex Caffi Footwork - Ford 1:18.157 +4.116
24 3 Bandiera del Giappone Satoru Nakajima Tyrrell - Honda 1:18.216 +4.175
25 11 Bandiera della Finlandia Mika Häkkinen Lotus - Judd 1:18.271 +4.230
26 16 Bandiera dell'Austria Karl Wendlinger Leyton House - Ilmor 1:18.282 +4.241
Vetture non qualificate
NQ 30 Bandiera del Giappone Aguri Suzuki Larrousse - Ford 1:18.393 +4.352
NQ 7 Bandiera del Regno Unito Martin Brundle Brabham - Yamaha 1:18.855 +4.814
NQ 35 Bandiera del Belgio Eric van de Poele Modena Team - Lamborghini 1:19.000 +4.959
NQ 29 Bandiera del Belgio Bertrand Gachot Larrousse - Ford 1:19.274 +5.233
Vetture non prequalificate
NPQ 14 Bandiera dell'Italia Gabriele Tarquini Fondmetal - Ford 1:18.184 +4.143
NPQ 31 Bandiera del Giappone Naoki Hattori Coloni - Ford 1:22.852 +8.811

Gara[modifica | modifica wikitesto]

La gara parte sotto una pioggia torrenziale, ma il via si svolge senza incidenti; Senna mantiene la testa della corsa, davanti a Berger e Mansell, mentre Patrese perde due posizioni. Al terzo giro Berger esce di pista, cedendo la posizione a Mansell; l'inglese recupera rapidamente su Senna, ma non riesce a superarlo, in parte a causa delle bandiere gialle esposte per i diversi incidenti. Al sesto giro, ad esempio, Mansell tenta di attaccare il rivale sul rettilineo Brabham, ma deve rinunciare per via delle bandiere gialle esposte per segnalare la presenza delle vetture incidentate di Larini e Alesi, usciti di pista a poca distanza l'uno dall'altro.

La pioggia aumenta ancora di intensità e al 10º passaggio la Minardi di Martini va in acquaplaning sul rettilineo Brabham; la vettura dell'italiano attraversa tutta la pista prima di uscire dalla traiettoria.

Nel frattempo, Patrese ha difficoltà nel controllare la propria vettura, sotto la quale si è infilato l'alettone anteriore di un'altra vettura; l'italiano riesce però a rimanere in pista, mentre il suo compagno di squadra Mansell va a sbattere contro le barriere nel rettilineo di Wakefield Road, nel corso del 16º passaggio. Anche Alboreto esce di strada nel corso del 15º giro, così come Modena, che rimane però in gara. Al termine della 16ª tornata anche Berger, che era appena riuscito a rientrare sul tracciato dopo un'uscita di pista alla curva Malthouse, finisce nella via di fuga. Passando sul traguardo, Senna rivolge degli evidenti gesti ai commissari di gara, chiedendo la sospensione della corsa[3]. Pochi istanti più tardi, mentre il brasiliano sta percorrendo il 17º passaggio, la gara viene interrotta; alla fine del giro precedente, Senna era in testa davanti a Piquet, Morbidelli, De Cesaris, Zanardi e Modena.

Nonostante le regole in vigore nel 1991 imponessero di stilare la classifica finale in base a quella del giro precedente l'interruzione della gara, i commissari di gara decidono di tornare indietro al 14º giro; un avvenimento simile si sarebbe verificato nel controverso Gran Premio del Brasile 2003, il cui ordine d'arrivo fu determinato dal sistema di cronometraggio un giro prima del dovuto.

Inizialmente si pensa di far ripartire la gara, tanto che i commissari mostrano il segnale di dieci minuti dal via[3]; tuttavia, dopo veementi proteste da parte di Senna e Patrese presso gli stessi commissari, la gara viene sospesa definitivamente. Senna è quindi dichiarato vincitore davanti a Mansell, Berger, Piquet, Patrese e Morbidelli[4]; in parco chiuso commenterà: "Questa non è stata una corsa. Bisognava solo pensare a stare in pista e non era proprio il caso di spingere"[5].

Questo gran premio rimarrà per trent'anni il più corto della Storia della Formula 1, sia per lunghezza che per durata, fino al controverso Gran Premio del Belgio 2021.

Classifica[modifica | modifica wikitesto]

Pos No Pilota Costruttore Giri Tempo/Ritiro Partenza Punti
1 1 Bandiera del Brasile Ayrton Senna McLaren - Honda 14 24:34.899 1 5
2 5 Bandiera del Regno Unito Nigel Mansell Williams - Renault 14 + 1.259 3 3
3 2 Bandiera dell'Austria Gerhard Berger McLaren - Honda 14 + 5.120 2 2
4 20 Bandiera del Brasile Nelson Piquet Benetton - Ford 14 + 30.103 5 1,5
5 6 Bandiera dell'Italia Riccardo Patrese Williams - Renault 14 + 50.537 4 1
6 27 Bandiera dell'Italia Gianni Morbidelli Ferrari 14 + 51.069 8 0,5
7 21 Bandiera dell'Italia Emanuele Pirro Scuderia Italia - Judd 14 + 52.361 13
8 33 Bandiera dell'Italia Andrea De Cesaris Jordan - Ford 14 + 1:00.431 12
9 32 Bandiera dell'Italia Alessandro Zanardi Jordan - Ford 14 + 1:15.567 16
10 4 Bandiera dell'Italia Stefano Modena Tyrrell - Honda 14 + 1:20.370 9
11 12 Bandiera del Regno Unito Johnny Herbert Lotus - Judd 14 + 1:22.073 21
12 22 Bandiera della Finlandia Jyrki Järvilehto Scuderia Italia - Judd 14 + 1:38.519 11
13 9 Bandiera dell'Italia Michele Alboreto Footwork - Ford 14 + 1:39.303 15
14 15 Bandiera del Brasile Maurício Gugelmin Leyton House - Ilmor 13 + 1 giro 14
15 10 Bandiera dell'Italia Alex Caffi Footwork - Ford 13 + 1 giro 23
16 24 Bandiera del Brasile Roberto Moreno Minardi - Ferrari 13 + 1 giro 18
17 8 Bandiera del Regno Unito Mark Blundell Brabham - Yamaha 13 + 1 giro 17
18 26 Bandiera della Francia Érik Comas Ligier - Lamborghini 13 + 1 giro 22
19 11 Bandiera della Finlandia Mika Häkkinen Lotus - Judd 13 + 2 giri 25
20 16 Bandiera dell'Austria Karl Wendlinger Leyton House - Ilmor 12 + 2 giri 26
Ritirato 23 Bandiera dell'Italia Pierluigi Martini Minardi - Ferrari 8 Incidente 10
Ritirato 19 Bandiera della Germania Michael Schumacher Benetton - Ford 5 Incidente 6
Ritirato 28 Bandiera della Francia Jean Alesi Ferrari 5 Incidente 7
Ritirato 34 Bandiera dell'Italia Nicola Larini Modena Team - Lamborghini 5 Incidente 19
Ritirato 25 Bandiera del Belgio Thierry Boutsen Ligier - Lamborghini 5 Incidente 20
Ritirato 3 Bandiera del Giappone Satoru Nakajima Tyrrell - Honda 4 Testacoda 24
NQ 30 Bandiera del Giappone Aguri Suzuki Larrousse - Ford
NQ 7 Bandiera del Regno Unito Martin Brundle Brabham - Yamaha
NQ 35 Bandiera del Belgio Eric van de Poele Modena Team - Lamborghini
NQ 29 Bandiera del Belgio Bertrand Gachot Larrousse - Ford
NPQ 14 Bandiera dell'Italia Gabriele Tarquini Fondmetal - Ford
NPQ 31 Bandiera del Giappone Naoki Hattori Coloni - Ford
  • - Ordine d'arrivo dopo quattordici giri di gara; i piloti ne completano 16 in tutto.

Classifiche[modifica | modifica wikitesto]

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c La gara viene sospesa dopo sedici giri per la pioggia torrenziale che si abbatte sul circuito; la classifica finale viene stabilita in base all'ordine dei piloti dopo quattordici giri di gara
  2. ^ (EN) Sports People: Auto Racing; Prost is dropped from Ferrari team, in The New York Times, 30 ottobre 1991. URL consultato il 24 maggio 2009.
  3. ^ a b Filmato audio Walker, Murray (Commentatore), Classic F1 - Australian Grand Prix 1991, London, England, BBC, 3 novembre 1991. URL consultato il 24 marzo 2009.
  4. ^ The Official Formula 1 Website, su formula1.com. URL consultato il 24 maggio 2009.
  5. ^ Acqua, sabbia e neve: quando la natura si ribella alla Formula 1, su f1web.it, 19 dicembre 2011. URL consultato il 4 gennaio 2012.
Campionato mondiale di Formula 1 - Stagione 1991
 

Edizione precedente:
1990
Gran Premio d'Australia Edizione successiva:
1992
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