Gran Premio d'Australia

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Disambiguazione – Se stai cercando la competizione motociclistica, vedi Gran Premio motociclistico d'Australia.
Gran Premio d'Australia
Altri nomi(EN) Australian Grand Prix
Sport Automobilismo
CategoriaFormula 1
FederazioneFIA
PaeseBandiera dell'Australia Australia
LuogoCircuito Albert Park
OrganizzatoreFédération Internationale de l’Automobile
CadenzaAnnuale
FormulaGran Premio di Formula 1
Storia
Fondazione1928; valevole per il mondiale di Formula 1 dal GP 1985
Numero edizioni87 (di cui 38 valevoli per il mondiale di Formula 1)
DetentoreBandiera della Spagna Carlos Sainz Jr.
Ultima edizioneGP 2024

Il Gran Premio d'Australia è una gara automobilistica. Fa parte del campionato mondiale di Formula 1 dal 1985.

La storia[modifica | modifica wikitesto]

Prima della seconda guerra mondiale[modifica | modifica wikitesto]

Si hanno notizie di una prima edizione di un Gran Premio d'Australia già dal 1927, relativamente a una gara che si sarebbe tenuta nei pressi di Sydney. È, comunque, generalmente considerata come prima edizione la 100 Miles Road Race del 1928, tenuta sull'originale tracciato stradale di Phillip Island .[1] La prima edizione fu vinta da Arthur Waite con una vettura Austin, una 7. Il primo vero e proprio gran premio d'Australia si disputò l'anno seguente, sempre sullo stesso tracciato. In quelle prime edizioni partecipavano vetture tra le più disparate. La Bugatti comunque dominò quella prima fase pionieristica, imponendosi tra il 1929 e il 1932. L'ultima gara a Philip Island si tenne nel 1935.

Per tre anni il gran premio non venne disputato anche se nel 1937 fu tenuto un gran premio a Victor Harbor[2]. Nel 1938 riapparve la gara, che si tenne sul Circuito di Mount Panorama, nei pressi della città di Bathurst. L'edizione venne vinta dall'inglese Peter Whitehead, al volante di una voituretta B-Type dell'ERA[3]. L'anno seguente la gara venne tenuta su un circuito nei pressi di Lobethal, prima che la guerra interrompesse la manifestazione.

Dopo la seconda guerra mondiale[modifica | modifica wikitesto]

Il Circuito di Mount Panorama tenne a battesimo la prima edizione dopo il conflitto nel 1947, iniziando così una rotazione tra i vari circuiti, decisa dal nuovo organismo costituito nel Paese per l'organizzazione degli sport motoristici, la CAMS.[4] I vari luoghi in cui la gara si tenne negli anni seguenti furono Point Cook, Leyburn, Nuriootpa e Narrogin. Si trattava di circuiti stradali oppure disegnati all'interno di aeroporti. Nel 1952 la manifestazione tornò a Mount Panorama. La vittoria fu appannaggio di Doug Whiteford con una Talbot-Lago di Formula 1. Altre vetture importate dall'Europa come le Maserati, le OSCA o le Cooper dimostrarono la poco concorrenzialità di quelle elaborate in Australia. La fine delle vetture nazionali era segnata, anche se vetture basate su delle Maybach, guidate da Stan Jones, furono ancora competitive per qualche edizione.

Lex Davison, che per anni aveva sperimentato l'uso di motori di vetture sport su vetture di Formula 2, ottenne la sua prima vittoria con una HWM di F2, motorizzata Jaguar nel 1954, mentre nel 1953 Whiteford aveva vinto il suo terzo, e ultimo, gran premio, tenuto per la prima volta nell'Albert Park Lake di Melbourne. Questa area ospita nuovamente dal 1996 il Gran Premio d'Australia, anche se su un percorso modificato.

Il GP tornò all'Albert Park nel 1956, l'anno delle Olimpiadi di Melbourne. In quella edizione si affacciarono piloti europei come Stirling Moss e case come la Maserati, che portò delle 250F e delle 300S. Proprio Moss si aggiudicò il gran premio davanti a Jean Behra.[5]

Formula Tasman[modifica | modifica wikitesto]

La crescente fama di Jack Brabham e quella del neozelandese Bruce McLaren trasformarono la natura della gara. Brabham, che aveva vinto l'edizione 1955 con una vecchia vettura sport Cooper T40 Bristol[6], iniziò a testare l'evoluzione della sua vettura Cooper di F1 durante l'inverno, facendo così iniziare un flusso di vetture di questo costruttore verso l'Australia e la Nuova Zelanda. Questo, assieme all'arrivo di molte vetture Lotus e la nascita della casa costruttrice dello stesso Brabham, fecero, in pratica, sparire le vetture di costruzione australiana. Quando la cilindrata dei motori montati sulle vetture di Formula 1 fu limitata a 1.500 cm³, le vetture australiane, dotate di un motore da 2.500 cm³, divennero incredibilmente attraenti per piloti e costruttori europei. Nacque così la Formula Tasman.

I migliori piloti di F1, durante l'inverno, si trasferivano in Oceania per competere in una serie in cui il Gran Premio d'Australia e quello di Nuova Zelanda rappresentavano le gare più prestigiose. Questo fenomeno si verificò dal 1963 al 1969. La popolarità acquistata da questa serie spinse la Federazione a riaumentare la potenza dei motori della F1 (il "ritorno alla potenza" del 1966).

Lo sviluppo dei motori Repco diede a Brabham anche la possibilità di essere molto competitivo con le sue vetture nel campionato di F1, che vinse nel 1966, e in cui giunse secondo nel 1967.

Molti dei migliori piloti dell'epoca parteciparono al Gran Premio tra cui: Jim Clark, John Surtees, Timmy Mayer, Phil Hill, Jackie Stewart, Graham Hill, Jochen Rindt, Pedro Rodríguez, Piers Courage; così come scuderie quali Cooper, Lotus, Lola, BRM, così come vetture a 4 ruote motrici come la Ferguson P99. Anche la Scuderia Ferrari si cimentò nel campionato che propose anche molti validi corridori locali quali Brabham, McLaren, Denny Hulme, Chris Amon, Frank Gardner, Frank Matich, Leo Geoghegan e Kevin Bartlett. Brabham vinse il gp tre volte, McLaren due. Il trionfo di Clark in Australia fu, in pratica, la sua ultima importante vittoria. Lo scozzese s'impose nell'edizione 1968, davanti a Chris Amon, sul Circuito di Sandown. Graham Hill vinse nel 1966 mentre Amon si aggiudicò l'ultima gara della Tasman con vetture di F1, nel 1969 con una Ferrari, davanti al suo compagno di scuderia, Derek Bell, in una gara tenuta a Lakeside.

Formula 5000[modifica | modifica wikitesto]

Col termine del decennio venne meno l'interesse dei costruttori europei a partecipare al campionato. Inizialmente si decise di adottare per le vetture di F. Tasman una motorizzazione di 2.000 cm³ prima di passare a vetture di Formula 5000.[7]

Nel 1976 la Tasman vide una scissione tra il campionato corso in Australia e quello disputato in Nuova Zelanda. Il GP d'Australia si separò dalle altre gare e divenne una manifestazione a sé stante.

In questo periodo vari piloti della vecchia Tasman quali Matich, Geoghegan e Bartlett si trovarono a competere con piloti più giovani quali Garrie Cooper (della Elfin) e Graham McRae (che sviluppavano proprie vetture) assieme ad altri quali Max Stewart, John McCormack e Alfredo Costanzo che usavano invece vetture europee, per lo più Lola. Matich si impose due volte prima delle vittorie di Stewart e McRae. Alla fine degli anni settanta la gara accolse anche piloti australiani ormai divenuti affermati piloti in F1, come Alan Jones, Larry Perkins e Warwick Brown che vinse nel 1977. Il pilota di vetture sport John Goss fu capace di segnare un'interessante doppietta, aggiudicandosi gran premio nel 1976 e Bathurst 1000 nel 1974.

Calder Park[modifica | modifica wikitesto]

La crescente importanza del campionato locale del Gruppo C, riservato a vetture turismo, fecero perdere interesse alla F5000. Nel 1980, tuttavia, si tenne un'edizione particolare del GP che vide la vittoria del campione del mondo di F1, l'australiano Alan Jones. La gara, tenuta sul Circuito di Calder Park vide alla partenza, oltre alle solite vetture di F5000 e Formula Pacific, anche due vetture di F1, tra cui proprio quella guidata da Jones, una Williams FW07, e un'Alfa Romeo, guidata da Bruno Giacomelli.[8][9]

I successivi quattro gran premi (tutti svolti sempre a Calder Park) videro l'utilizzo di vetture della Formula Pacific (ridenominate poi F.Mondial)[10] anche se videro alla partenza alcuni piloti di F1. Il brasiliano Roberto Moreno dominò questo periodo con ben tre vittorie. L'unico a spezzare questo filotto fu, nel 1982, Alain Prost. Il tentativo però di portare il mondiale di F1 a Calder Park non andò mai in porto.[11]

Formula 1[modifica | modifica wikitesto]

Solo dal 1985 la manifestazione fu inserita nel calendario del Campionato del Mondo di Formula 1. Da allora e fino al 1995 fu il tracciato cittadino di Adelaide a essere sede del Gran Premio, collocandosi come gara di chiusura della stagione: la prima edizione vide vincitore Keke Rosberg su Williams. Due volte il Gran Premio d'Australia fu decisivo per l'assegnazione del titolo: nel 1986 Nigel Mansell, in testa al campionato alla vigilia, dechappò uno pneumatico, nel corso della gara, e fu costretto al ritiro, dando via libera ad Alain Prost che andava a vincere e si laureava campione del mondo per la seconda volta. Nel 1994, invece, i due contendenti, Michael Schumacher e Damon Hill entrarono in collisione nel corso del Gp, ritirandosi entrambi: il titolo andò al tedesco della Benetton, in testa alla classifica prima di quell'ultima gara. Si ricordano anche le edizioni 1989 e 1991, corse sotto due autentici diluvi, ai limiti delle condizioni di sicurezza e che videro le vittorie di Thierry Boutsen e Ayrton Senna. Addirittura quella del 1991 fu interrotta dopo appena 14 giri, proprio a causa delle avverse condizioni meteorologiche. Nell'edizione 1993 storica ultima vittoria di Ayrton Senna in carriera.

Tuttavia, l'ex pilota Bob Jane voleva che un Gran Premio si svolgesse a Melbourne. Ha quindi costruito un enorme thunderdome, creando poi l'AUSCAR, l'equivalente dalla NASCAR per l'Australia. Questo desiderio non fu vano. Malgrado l'estrema popolarità della corsa di Adelaide che chiudeva la stagione, le pressioni dalla comunità sportiva di Melbourne si facevano sempre più forti, e quando nel 1992 Jeff Kennett venne eletto governatore dello stato del Victoria, la sua prima mossa fu quella di migliorare il circuito di Melbourne per portare lì il locale Gran Premio di Formula 1.

Nel 1993 venne raggiunto un accordo con la FIA, ma il contratto con Adelaide scadeva nel 1996, così Kennett ottenne il tempo sufficiente per prepararsi all'esordio. Nonostante le dure proteste degli ambientalisti, venne costruito un tracciato all'interno dell'Albert Park di Melbourne, parte del quale venne chiuso al traffico, e nel 1996 la città ebbe la sua prima gara mondiale, divenendo anche la gara di apertura di ogni nuova stagione.

Dal 2009, la partenza della gara è stata posticipata alle 17:00 al fine di venire incontro alle richieste di Bernie Ecclestone per un orario più "comodo", rispetto alle esigenze del pubblico europeo. Nel 2010 il governo dello stato di Victoria annunciò che il circuito di Melbourne avrebbe ospitato il gran premio almeno fino al 2015.[12]

Nelle stagioni 2006 e 2010 la gara è stata spostata dal suo tradizionale ruolo di apertura del campionato per non sovrapporsi ai Giochi del Commonwealth che si sono svolti pure a Melbourne. È tornata primo appuntamento della stagione nel 2007 e nel 2011 a causa dell'instabilità politica del Bahrein, nel quale si sarebbe dovuto aprire il mondiale, per poi rimanerci fino al 2019. Nella stagione 2020 il Gran Premio è stato annullato a causa della pandemia di COVID-19, dopo che un meccanico della McLaren è risultato positivo al SARS-CoV-2 a poche ore dalla prima sessione di prove libere.[13] Nella stagione seguente il Gran Premio, in un primo momento posto come prova inaugurale del campionato mondiale, viene posticipato al 21 novembre a causa della pandemia, diventando così la ventunesima prova del mondiale.[14] Tuttavia, il 6 luglio viene ufficialmente annullato dopo le decisioni prese dal governo per via delle problematiche dettate dalla pandemia. Con l'annullamento del Gran Premio, vengono anche posticipate le modifiche al layout del tracciato, al fine di favorire i sorpassi.[15]

L'edizione del 2024 ha stabilito un record di 452 055 spettatori durante il weekend di gara a Melbourne,[16] battendo il record precedente di 444 631 spettatori registrato nell'edizione del 2023,[17] il quale rappresentò il primo Gran Premio nella storia della Formula 1 caratterizzato da tre esposizioni della bandiera rossa in gara a seguito di vari incidenti.[18] È anche il terzo dato più alto della storia della Formula 1, dietro all'edizione del 1995, corsa ad Adeilade, con 520 000 spettatori, e al Gran Premio di Gran Bretagna 2023, con 480 000.[19]

Le denominazioni ufficiali[modifica | modifica wikitesto]

National Panasonic Australian Grand Prix 1981–1983
Dunlop Tyres Australian Grand Prix 1984
Mitsubishi Australian Grand Prix 1985
Foster's Australian Grand Prix 1986–1993, 2002–2006
EDS Australian Grand Prix 1995
Transurban Australian Grand Prix 1996
Qantas Australian Grand Prix 1997–2001, 2010–2011
ING Australian Grand Prix 2007–2009
Rolex Australian Grand Prix 2013–2019, 2023–2024
Heineken Australian Grand Prix 2022

Albo d'oro[modifica | modifica wikitesto]

Le edizioni indicate con sfondo rosa non appartenevano ad alcun campionato.

Anno Circuito Pilota Vettura Resoconto
1928[20] Phillip Island Bandiera dell'Australia Arthur Waite Bandiera del Regno Unito Austin Resoconto
1929 Phillip Island Bandiera dell'Australia Arthur Terdich Bandiera della Francia Bugatti Resoconto
1930 Phillip Island Bandiera dell'Australia Bill Thompson Bandiera della Francia Bugatti Resoconto
1931 Phillip Island Bandiera dell'Australia Carl Junker Bandiera della Francia Bugatti Resoconto
1932 Phillip Island Bandiera dell'Australia Bill Thompson Bandiera della Francia Bugatti Resoconto
1933 Phillip Island Bandiera dell'Australia Bill Thompson Bandiera del Regno Unito Riley Resoconto
1934 Phillip Island Bandiera dell'Australia Bob Lea-Wright Bandiera del Regno Unito Singer Resoconto
1935 Phillip Island Bandiera dell'Australia Les Murphy Bandiera del Regno Unito MG Resoconto
1936 Non disputato
1937[21] Victor Harbor Bandiera dell'Australia Les Murphy Bandiera del Regno Unito MG Resoconto
1938 Mount Panorama Bandiera del Regno Unito Peter Whitehead Bandiera del Regno Unito ERA Resoconto
1939 Lobethal Bandiera dell'Australia Alan Tomlinson Bandiera del Regno Unito MG Resoconto
1940
-
1946
Non disputato
1947 Mount Panorama Bandiera dell'Australia Bill Murray Bandiera del Regno Unito MG Resoconto
1948 Point Cook Bandiera della Nuova Zelanda Franck Pratt Bandiera della Germania BMW Resoconto
1949 Leyburn Bandiera dell'Australia John Crouch Bandiera della Francia Delahaye Resoconto
1950 Nuriootpa Bandiera dell'Australia Doug Whiteford Bandiera degli Stati Uniti Ford Resoconto
1951 Narrogin Bandiera dell'Australia Warwick Pratley Bandiera dell'Australia George Reed Special-Ford Resoconto
1952 Mount Panorama Bandiera dell'Australia Doug Whiteford Bandiera della Francia Talbot-Lago Resoconto
1953 Albert Park Bandiera dell'Australia Doug Whiteford Bandiera della Francia Talbot-Lago Resoconto
1954 Southport Bandiera dell'Australia Lex Davison Bandiera del Regno Unito HWM-Jaguar Resoconto
1955 Port Wakefiled Bandiera dell'Australia Jack Brabham Bandiera del Regno Unito Cooper-Bristol Resoconto
1956 Albert Park Bandiera del Regno Unito Stirling Moss Bandiera dell'Italia Maserati Resoconto
1957 Caversham Bandiera dell'Australia Lex Davison
Bandiera dell'Australia Bill Patterson
Bandiera dell'Italia Ferrari Resoconto
1958 Mount Panorama Bandiera dell'Australia Lex Davison Bandiera dell'Italia Ferrari Resoconto
1959 Longford Bandiera dell'Australia Stan Jones Bandiera dell'Italia Maserati Resoconto
1960 Lowood Bandiera dell'Australia Alec Mildren Bandiera del Regno Unito Cooper-Maserati Resoconto
1961 Mallala Bandiera dell'Australia Lex Davison Bandiera del Regno Unito Cooper-Climax Resoconto
1962 Caversham Bandiera della Nuova Zelanda Bruce McLaren Bandiera del Regno Unito Cooper-Climax Resoconto
1963 Warwick Farm Bandiera dell'Australia Jack Brabham Bandiera del Regno Unito Brabham-Climax Resoconto
1964 Sandown Bandiera dell'Australia Jack Brabham Bandiera del Regno Unito Brabham-Climax Resoconto
1965 Longford Bandiera della Nuova Zelanda Bruce McLaren Bandiera del Regno Unito Cooper-Climax Resoconto
1966 Lakeside Bandiera del Regno Unito Graham Hill Bandiera del Regno Unito BRM Resoconto
1967 Warwick Farm Bandiera del Regno Unito Jackie Stewart Bandiera del Regno Unito BRM Resoconto
1968 Sandown Bandiera del Regno Unito Jim Clark Bandiera del Regno Unito Lotus-Cosworth Resoconto
1969 Lakeside Bandiera della Nuova Zelanda Chris Amon Bandiera dell'Italia Ferrari Resoconto
1970 Warwick Farm Bandiera dell'Australia Frank Matich Bandiera del Regno Unito McLaren-Holden Resoconto
1971 Warwick Farm Bandiera dell'Australia Frank Matich Bandiera dell'Australia Matich-Holden Resoconto
1972 Sandown Bandiera della Nuova Zelanda Graham McRae Bandiera del Regno Unito Leda-Chevrolet Resoconto
1973 Sandown Bandiera della Nuova Zelanda Graham McRae Bandiera della Nuova Zelanda Mc Rae-Chevrolet Resoconto
1974 Oran Park Bandiera dell'Australia Max Stewart Bandiera del Regno Unito Lola-Chevrolet Resoconto
1975 Surfers Paradise Bandiera dell'Australia Max Stewart Bandiera del Regno Unito Lola-Chevrolet Resoconto
1976 Sandown Bandiera dell'Australia John Goss Bandiera dell'Australia Matich-Holden Resoconto
1977 Oran Park Bandiera dell'Australia Warwick Brown Bandiera del Regno Unito Lola-Chevrolet Resoconto
1978 Sandown Bandiera della Nuova Zelanda Graham McRae Bandiera della Nuova Zelanda Mc Rae-Chevrolet Resoconto
1979 Wanneroo Bandiera della Nuova Zelanda Jonnie Walker Bandiera del Regno Unito Lola-Chevrolet Resoconto
1980 Calder Park Bandiera della Nuova Zelanda Alan Jones Bandiera del Regno Unito Williams-Cosworth Resoconto
1981 Calder Park Bandiera del Brasile Roberto Moreno Bandiera del Regno Unito Ralt-Cosworth Resoconto
1982 Calder Park Bandiera della Francia Alain Prost Bandiera del Regno Unito Ralt-Cosworth Resoconto
1983 Calder Park Bandiera del Brasile Roberto Moreno Bandiera del Regno Unito Ralt-Cosworth Resoconto
1984 Calder Park Bandiera del Brasile Roberto Moreno Bandiera del Regno Unito Ralt-Cosworth Resoconto
1985 Adelaide Bandiera della Finlandia Keke Rosberg Bandiera del Regno Unito Williams-Honda Resoconto
1986 Adelaide Bandiera della Francia Alain Prost Bandiera del Regno Unito McLaren-TAG Porsche Resoconto
1987 Adelaide Bandiera dell'Austria Gerhard Berger Bandiera dell'Italia Ferrari Resoconto
1988 Adelaide Bandiera della Francia Alain Prost Bandiera del Regno Unito McLaren-Honda Resoconto
1989 Adelaide Bandiera del Belgio Thierry Boutsen Bandiera del Regno Unito Williams-Renault Resoconto
1990 Adelaide Bandiera del Brasile Nelson Piquet Bandiera del Regno Unito Benetton-Ford Cosworth Resoconto
1991 Adelaide Bandiera del Brasile Ayrton Senna Bandiera del Regno Unito McLaren-Honda Resoconto
1992 Adelaide Bandiera dell'Austria Gerhard Berger Bandiera del Regno Unito McLaren-Honda Resoconto
1993 Adelaide Bandiera del Brasile Ayrton Senna Bandiera del Regno Unito McLaren-Ford Cosworth Resoconto
1994 Adelaide Bandiera del Regno Unito Nigel Mansell Bandiera del Regno Unito Williams-Renault Resoconto
1995 Adelaide Bandiera del Regno Unito Damon Hill Bandiera del Regno Unito Williams-Renault Resoconto
1996 Melbourne Bandiera del Regno Unito Damon Hill Bandiera del Regno Unito Williams-Renault Resoconto
1997 Melbourne Bandiera del Regno Unito David Coulthard Bandiera del Regno Unito McLaren-Mercedes Resoconto
1998 Melbourne Bandiera della Finlandia Mika Häkkinen Bandiera del Regno Unito McLaren-Mercedes Resoconto
1999 Melbourne Bandiera del Regno Unito Eddie Irvine Bandiera dell'Italia Ferrari Resoconto
2000 Melbourne Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera dell'Italia Ferrari Resoconto
2001 Melbourne Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera dell'Italia Ferrari Resoconto
2002 Melbourne Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera dell'Italia Ferrari Resoconto
2003 Melbourne Bandiera del Regno Unito David Coulthard Bandiera del Regno Unito McLaren-Mercedes Resoconto
2004 Melbourne Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera dell'Italia Ferrari Resoconto
2005 Melbourne Bandiera dell'Italia Giancarlo Fisichella Bandiera della Francia Renault Resoconto
2006 Melbourne Bandiera della Spagna Fernando Alonso Bandiera della Francia Renault Resoconto
2007 Melbourne Bandiera della Finlandia Kimi Räikkönen Bandiera dell'Italia Ferrari Resoconto
2008 Melbourne Bandiera del Regno Unito Lewis Hamilton Bandiera del Regno Unito McLaren-Mercedes Resoconto
2009 Melbourne Bandiera del Regno Unito Jenson Button Bandiera del Regno Unito Brawn-Mercedes Resoconto
2010 Melbourne Bandiera del Regno Unito Jenson Button Bandiera del Regno Unito McLaren-Mercedes Resoconto
2011 Melbourne Bandiera della Germania Sebastian Vettel Bandiera dell'Austria Red Bull-Renault Resoconto
2012 Melbourne Bandiera del Regno Unito Jenson Button Bandiera del Regno Unito McLaren-Mercedes Resoconto
2013 Melbourne Bandiera della Finlandia Kimi Räikkönen Bandiera del Regno Unito Lotus-Renault Resoconto
2014 Melbourne Bandiera della Germania Nico Rosberg Bandiera della Germania Mercedes Resoconto
2015 Melbourne Bandiera del Regno Unito Lewis Hamilton Bandiera della Germania Mercedes Resoconto
2016 Melbourne Bandiera della Germania Nico Rosberg Bandiera della Germania Mercedes Resoconto
2017 Melbourne Bandiera della Germania Sebastian Vettel Bandiera dell'Italia Ferrari Resoconto
2018 Melbourne Bandiera della Germania Sebastian Vettel Bandiera dell'Italia Ferrari Resoconto
2019 Melbourne Bandiera della Finlandia Valtteri Bottas Bandiera della Germania Mercedes Resoconto
2020 Annullato Resoconto
2021 Non disputato
2022 Melbourne Bandiera di Monaco Charles Leclerc Bandiera dell'Italia Ferrari Resoconto
2023 Melbourne Bandiera dei Paesi Bassi Max Verstappen Bandiera dell'Austria Red Bull-Honda RBPT Resoconto
2024 Melbourne Bandiera della Spagna Carlos Sainz Jr. Bandiera dell'Italia Ferrari Resoconto

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Le statistiche si riferiscono alle sole edizioni valide per il campionato del mondo di Formula 1 e sono aggiornate al Gran Premio d'Australia 2024.

Vittorie per costruttore[modifica | modifica wikitesto]

Pos. Costruttore Vittorie
1 Bandiera del Regno Unito McLaren 11
= Bandiera dell'Italia Ferrari 11
3 Bandiera del Regno Unito Williams 5
4 Bandiera della Germania Mercedes 4
5 Bandiera della Francia Renault 2
= Bandiera dell'Austria Red Bull 2
7 Bandiera del Regno Unito Benetton 1
= Bandiera del Regno Unito Brawn 1
= Bandiera del Regno Unito Lotus 1

Vittorie per motore[modifica | modifica wikitesto]

Pos. Motore Vittorie
1 Bandiera dell'Italia Ferrari 11
= Bandiera della Germania Mercedes 11
3 Bandiera della Francia Renault 8
4 Bandiera del Giappone Honda 4
5 Bandiera degli Stati Uniti Ford-Cosworth 2
6 Bandiera della Germania TAG Porsche 1
= Bandiera dell'Austria RBPT 1

Pole position per costruttore[modifica | modifica wikitesto]

Pos. Costruttore Pole
1 Bandiera del Regno Unito McLaren 10
2 Bandiera dell'Italia Ferrari 7
3 Bandiera del Regno Unito Williams 6
= Bandiera della Germania Mercedes 6
5 Bandiera dell'Austria Red Bull 5
6 Bandiera del Regno Unito Lotus 1
= Bandiera della Francia Renault 1
= Bandiera del Giappone Honda 1
= Bandiera del Regno Unito Brawn 1

Pole position per motore[modifica | modifica wikitesto]

Pos. Motore Pole
1 Bandiera della Germania Mercedes 12
2 Bandiera della Francia Renault 10
3 Bandiera dell'Italia Ferrari 7
4 Bandiera del Giappone Honda 6
5 Bandiera dell'Austria RBPT 2
6 Bandiera degli Stati Uniti Ford-Cosworth 1

Podi per costruttore[modifica | modifica wikitesto]

Pos. Costruttore Podi[24]
1 Bandiera dell'Italia Ferrari 28
2 Bandiera del Regno Unito McLaren 27
3 Bandiera del Regno Unito Williams 17
4 Bandiera della Germania Mercedes 12
5 Bandiera della Francia Renault 6
= Bandiera dell'Austria Red Bull 6
7 Bandiera del Regno Unito Benetton 5
8 Bandiera della Francia Ligier 3
9 Bandiera del Regno Unito Lotus 2
= Bandiera del Giappone Toyota 2
= Bandiera del Regno Unito Brawn 2

Podi per motore[modifica | modifica wikitesto]

Pos. Motore Podi
1 Bandiera della Germania Mercedes 34
2 Bandiera dell'Italia Ferrari 28
3 Bandiera della Francia Renault 21
4 Bandiera del Giappone Honda 9
5 Bandiera degli Stati Uniti Ford-Cosworth 6
6 Bandiera della Germania BMW 4
7 Bandiera del Giappone Toyota 3
8 Bandiera del Giappone Mugen Honda 2
= Bandiera dell'Austria RBPT 2
10 Bandiera della Germania TAG Porsche 1
= Bandiera della Francia Peugeot 1
= Bandiera del Regno Unito Hart 1
= Bandiera della Francia Mecachrome 1
= Bandiera della Francia Supertec 1

Punti per costruttore[modifica | modifica wikitesto]

Pos.[25] Costruttore Punti
1 Bandiera dell'Italia Ferrari 456,5
2 Bandiera del Regno Unito McLaren 363
3 Bandiera della Germania Mercedes 276
4 Bandiera dell'Austria Red Bull 227
5 Bandiera del Regno Unito Williams 189
6 Bandiera della Francia Renault 103
7 Bandiera dell'India Force India 49
8 Bandiera del Regno Unito Benetton 45,5
9 Bandiera del Regno Unito Lotus 40
10 Bandiera del Regno Unito Aston Martin 39

Punti per motore[modifica | modifica wikitesto]

Pos.[25] Motore Punti
1 Bandiera della Germania Mercedes 720
2 Bandiera dell'Italia Ferrari 532,5
3 Bandiera della Francia Renault 361
4 Bandiera del Giappone Honda 81
5 Bandiera dell'Austria RBPT 73
6 Bandiera della Germania BMW 54
7 Bandiera degli Stati Uniti Ford-Cosworth 52,5
8 Bandiera della Svizzera Tag Heuer 42
9 Bandiera del Giappone Toyota 33
10 Bandiera del Giappone Mugen Honda 14

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ray Bell, 1928, in Graham Howard (a cura di), The Official 50-race history of the Australian Grand Prix, Gordon, NSW, R & T Publishing, 1986, p. 14, ISBN 0-9588464-0-5.
  2. ^ John Medley, 1937, in Graham Howard (a cura di), The Official 50-race history of the Australian Grand Prix, Gordon, NSW, R & T Publishing, 1986, p. 82, ISBN 0-9588464-0-5.
  3. ^ John Medley, 1937, in Graham Howard (a cura di), The Official 50-race history of the Australian Grand Prix, Gordon, NSW, R & T Publishing, 1986, pp. 92, 102, ISBN 0-9588464-0-5.
  4. ^ Graham Howard, 1948, in The Official 50-race history of the Australian Grand Prix, Gordon, NSW, R & T Publishing, 1986, pp. 126, ISBN 0-9588464-0-5.
  5. ^ Graham Howard, 1956, in The Official 50-race history of the Australian Grand Prix, Gordon, NSW, R & T Publishing, 1986, pp. 218–226, ISBN 0-9588464-0-5.
  6. ^ Graham Howard, 1955, in The Official 50-race history of the Australian Grand Prix, Gordon, NSW, R & T Publishing, 1986, pp. 206, ISBN 0-9588464-0-5.
  7. ^ Stewart Wilson, 1970, in Graham Howard (a cura di), The Official 50-race history of the Australian Grand Prix, Gordon, NSW, R & T Publishing, 1986, pp. 346–348, ISBN 0-9588464-0-5.
  8. ^ Stewart Wilson, 1980, in Graham Howard (a cura di), The Official 50-race history of the Australian Grand Prix, Gordon, NSW, R & T Publishing, 1986, pp. 436–444, ISBN 0-9588464-0-5.
  9. ^ A Jones anche la corsa di casa-Giacomelli secondo, Pironi terzo, in Stampa Sera, 17 novembre 1980, p. 17.
  10. ^ Stewart Wilson, 1983, in Graham Howard (a cura di), The Official 50-race history of the Australian Grand Prix, Gordon, NSW, R & T Publishing, 1986, p. 466, ISBN 0-9588464-0-5.
  11. ^ Stewart Wilson, 1984, in Graham Howard (a cura di), The Official 50-race history of the Australian Grand Prix, Gordon, NSW, R & T Publishing, 1986, p. 484, ISBN 0-9588464-0-5.
  12. ^ Green light for dusk Formula One Grand Prix at Albert Park, su news.com.au.
  13. ^ Matteo Nugnes, Ora è ufficiale: il GP d'Australia di Formula 1 è cancellato, su it.motorsport.com, 13 marzo 2020. URL consultato il 13 marzo 2020.
  14. ^ (EN) F1 Schedule 2021 – Bahrain to host season opener as Australia moves later in calendar and Imola returns, su formula1.com. URL consultato il 16 gennaio 2021.
  15. ^ Marco Belloro, Ufficiale: niente Gran Premio d’Australia nel 2021, su formulapassion.it, 6 luglio 2021. URL consultato il 6 luglio 2021.
  16. ^ (EN) New Attendance Record For Australian Grand Prix At Albert Park, su raceweek.com.au, 24 marzo 2024.
  17. ^ (EN) New record crowd for Australian GP in Melbourne, su speedcafe.com, 2 aprile 2023.
  18. ^ (EN) Three champs on top in first-ever race to feature three red flags, su formula1.com, 2 aprile 2023.
  19. ^ (EN) The Highest Attended F1 Races of All Time, su f1destinations.com, 23 gennaio 2024.
  20. ^ Ufficialmente 100 Miles Road Race.
  21. ^ Ufficialmente South Australian Centenary Grand Prix.
  22. ^ Minimo 2 vittorie.
  23. ^ Minimo 4 podi.
  24. ^ Minimo 2 podi
  25. ^ a b c Prime 10 posizioni.

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