Grammatica occitana

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La grammatica occitana presenta molte similitudini con le grammatiche francese, italiana e spagnola, in quanto l'occitano appartiene alla stessa famiglia linguistica dell'italiano, del francese e dello spagnolo, vale a dire alle lingue romanze.

Il nome[modifica | modifica wikitesto]

I nomi sono in linea di principio invariabili.

Aggettivi[modifica | modifica wikitesto]

Il pronome[modifica | modifica wikitesto]

Pronomi soggetto[modifica | modifica wikitesto]

Come nelle altre lingue romanze meridionali, i verbi sono normalmente utilizzati senza pronome soggetto, essendo le desinenze sufficienti a identificare le forme verbali (l'occitano si distingue in questo caso dal francese e dal francoprovenzale). Si impiega il pronome personale per insistere sul soggetto o per dare più peso alla frase (salvo nel limosino, dove l'uso tende ad essere simile al francese). I pronomi sono:

  • Prima persona singolare (io): ieu o jo
  • Seconda persona singolare (tu): tu
  • Terza persona singolare: ela (limosino: la) o era - ella, essa; el o eth o eu (limosino) - egli, esso
  • Prima persona plurale (noi): nos o nosautres (maschile), nosautras (femminile), nautres (limosino)
  • Seconda persona plurale (voi): vos o vosautres (maschile), vosautras (femminile), vautres (limosino)
  • Terza persona plurale: els o eths o ilhs - essi; elas o eras - esse; è usata anche per la forma di cortesia

Articoli[modifica | modifica wikitesto]

Articoli determinativi[modifica | modifica wikitesto]

  • Singolare : lo (maschile), la (femminile) o l' davanti a vocale (maschile o femminile).
  • Plurale : los (maschile), las (femminile). In provenzale, l'articolo determinativo plurale, maschile e femminile è lei che prende una s davanti a vocale.

Le reposizioni a e de seguite dall'articolo determinativo si contraggono con parole maschili, singolari o plurali, che cominciano per consonante. Non si contraggono né davanti a nome maschile iniziante per vocale (con l'articolo eliso), né davanti a nome femminile (salvo nel provenzale al femminile plurale).

  • a + lo: au, al.
  • a + los: aus, als
  • a + lei (provenzale): ai, ais (davanti a vocale)
  • de + lo: dau, deu, del
  • de + los: daus, deus, dels
  • de + lei (provenzale): dei, deis (davanti a vocale)

Articoli indeterminativo[modifica | modifica wikitesto]

  • Singolare : un (maschile), una o ua in guascone (femminile). Il limosino conosce anche la forma 'na al femminile (aferesi).
  • Plurale : de. In guascone, non è impiegato. In limosino, si ha daus (maschile) e de las (femminile).

La formazione del plurale[modifica | modifica wikitesto]

La formazione del plurale degli aggettivi e dei nomi differisce poco.

In generale, il plurale si ottiene aggiungendo -s al singolare:

  • òmeòmes
  • femnafemnas
  • blancblancs
  • blancablancas

Per i plurali detti "sensibili", cioè per le parole terminanti per ç, s, is, ch, g, sc, st, si formano con -es.

  • braçbraces
  • taistaisses
  • moismoisses
  • païspaïses
  • paspasses
  • cascases
  • laslasses
  • fachfaches
  • puègpuèges
  • bòscbòsques
  • trasttrastes
  • tristtristes
  • abondósabondoses
  • fusfuses
  • rosrosses

Alcuni articoli, pronomi o aggettivi hanno ugualmente il loro plurale in -es (plurali sensibili detti "abusivi")

  • ununes
  • aquelaqueles
  • eleles

Le parole in tz hanno il loro plurale in -ses.

  • votzvoses
  • cantairitzcantairises

Eccezione: la patzlas patz

I nomi di famiglia vanno al plurale:

  • los Andrieus, los Negres, los Ortolans, los Bòsques, los Rosses

I nomi impiegati in senso collettivo o partitivo non hanno plurale:

  • la polalha, l'aujam, lo postam, l'arbram, lo folhum, l'auselum, lo femnum, la lenha, l'òssa, la frucha, lo bestial

Le parole che definiscono cose composte da due parti o più si utilizzano solo al plurale:

  • las bragas, las cauças, las mordassas, las morenas, los talhants, las tenalhas

Succede lo stesso per i nomi di feste, cerimonie religiose o lavori agricoli:

  • Cendres, Pascas, Vèspras, vigilhas, cubrisons, sègas, semenilhas, vendemias

Per le parole composte si distinguono diversi casi:

  • In quelle formate da due nomi in opposizione o da un nome seguito o preceduto da un aggettivo qualificativo, variano in entrambi i termini.
    • pòrta-fenèstrapòrtas-fenèstras
    • nap-cauletnaps-caulets
    • agulha-cosentagulhas-cosents
  • In quelle formate da un aggettivo preceduto da un nome che serve da complemento, o da due nomi di cui uno è il complemento dell'altro, o da un verbo e dal suo complemento, varia solo l'ultimo termine.
    • alablancalablancs
    • terratremolterratremols
    • rampalmrampalms
    • cordolorcordolors
    • sarracapsarracaps
    • palfèrpalfèrs
  • Nei nomi formati da un nome seguito da una preposizione, a sua volta seguita da un altro nome, il complemento (la preposizione più il nome che lo segue) resta invariabile.
    • cap d'ostalcaps d'ostal
    • molin de ventmolins de vent
  • Tuttavia, quando il senso della composizione si è ormai perduto, i nomi composti hanno tendenza a essere trattati come nomi semplici.
    • aigardentaigardents
    • vinagrevinagres
    • vidalbavidalbas
    • capmèstrecapmèstres
    • capmàscapmases
    • maldecapmaldecaps
  • Si possono trovare sostantivi che, nonostante il loro modo verbale, prendono il plurale.
    • paucvalpaucvals (mascalzone; in fr. vaurien)
    • malagachamalagachas (che ha il malocchio)
    • fug l'òbrafug l'òbras (pigro, fannullone)

I plurali si impiegano facilmente per una cosa unica, o multipla, o per dare un valore espressivo.

  • sonar los classes (rintocco funebre)
  • seguir las escòlas (andare a scuola)
  • las susors me prenon (sono pieno di sudore)
  • far las patz (fare la pace)
  • de cuols (sul retro)
  • de ventres (sul ventre)

Il verbo[modifica | modifica wikitesto]

I verbi occitani si dividono in tre categorie a seconda della loro terminazione : -ar, -ir, -er o -re.

Verbi ausiliari[modifica | modifica wikitesto]

Come in francese o in italiano, i verbi ausiliari utilizzati nella coniugazione dei tempi composti sono il verbo aver (avere) e il verbo èsser o estar (essere).

L'enunciativo[modifica | modifica wikitesto]

  • Affermazione: que
  • Esclamazione: be
  • Interrogazione: e
  • Augurio: e
  • Per ricordare una congiunzione, un pronome relativo: quan...E o qui'...e
  • Nelle proposizioni incise (verbi: dire, faire...) e

I tempi[modifica | modifica wikitesto]

L'indicativo presente[modifica | modifica wikitesto]

-ar -ir -er o -re
Prima persona singolare -i / -e / -o -i / -e / -o -i / -e / -o
Seconda persona singolare -as -es -es
Terza persona singolare -a
Prima persona plurale -am -im / -èm -èm / -em
Seconda persona plurale -atz -itz/ -ètz -ètz / -etz
Terza persona plurale -an -en / -on -on / -en

La terminazione della prima persona singolare dipende dalla regione e dal dialetto parlato:

Molti verbi terminanti in -ir sono di tipo incoativo. Essi si coniugano inserendo una particella detta infisso tra la radice e la terminazione: Radice + Infisso + Terminazione. Gli infissi sono : -eish-, -ish-, -esc-, o -isc.

Per i verbi in -er o -re, alla terza persona singolare, si può osservare un mutamento della consonante della radice in alcuni casi: sabersap, poderpòt, direditz.

Il Futuro[modifica | modifica wikitesto]

Il futuro si forma aggiungendo all'infinito le seguenti desinenze:

Prima persona singolare -ai
Seconda persona singolare -às
Terza persona singolare
Prima persona plurale -em
Seconda persona plurale -etz
Terza persona plurale -àn

Il participio passato[modifica | modifica wikitesto]

Il participio passato dei verbi in -ar si forma con radice + at (maschile) o ada (femminile). Esempio: Lo tren es arribat, la veitura es arribada (il treno è arrivato, l'automobile è arrivata).

Il participio passato dei verbi in -ir si forma con radice + it (maschile) o ida (femminile). Esempio : Lo libre es legit, la tarta es finida

Il participio passato dei verbi in -er / -re si forma con radice + ut (maschile) o uda (femminile). Esempio : Lo blat es batut, la mirga m'a morduda

Il passato composto[modifica | modifica wikitesto]

S'impiega quando un'azione cominciata nel passato si prolunga o ha effetti nel presente. Si costruisce con l'ausiliare èsser/estar o l'ausiliare aver seguito dal participio passato : ai parlat, son arribats.

Il verbo èsser / estar è il suo proprio ausiliare, così come quello dei verbi pronominali, in generale. L'avverbio di negazione o di quantità, si colloca in generale tra l'ausiliare e il participio passato : Ai pas dejunat.

La frase negativa[modifica | modifica wikitesto]

In generale, l'avverbio di negazione (fr. pas, gaire, gaire, non...) si colloca dopo il verbo: Parla pas (in francese: il ne parle pas). In guascone e in provenzale, si trova : Non / ne parla pas o Non parla.