Governo Prodi II

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Governo Prodi II
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano fotografato assieme al presidente Prodi e una parte del Consiglio dei ministri, 17 maggio 2006
StatoBandiera dell'Italia Italia
Presidente del ConsiglioRomano Prodi
(Indipendente, PD)
CoalizioneDS-DL/PD, PRC, RnP (SDI-RI), PdCI, IdV, FdV, UDEUR, SI, DCU, LAL, SD, LD, MRE
con l'appoggio esterno di
PDM, IdM, CU, RD, UD, SVP, ALD, AISA, MPC, SC
LegislaturaXV Legislatura
Giuramento17 maggio 2006
Dimissioni24 gennaio 2008
Governo successivoBerlusconi IV
8 maggio 2008
Berlusconi III Berlusconi IV

Il governo Prodi II è stato il cinquantanovesimo esecutivo della Repubblica Italiana, il primo ed unico della XV legislatura.

Il governo rimase in carica dal 17 maggio 2006[1][2] all'8 maggio 2008[3] per un totale di 722 giorni, ovvero 1 anno, 11 mesi e 21 giorni. Ottenne la fiducia al Senato della Repubblica il 19 maggio 2006 con 165 voti favorevoli e 155 contrari[4]. Ottenne la fiducia alla Camera dei deputati il 23 maggio 2006 con 344 voti favorevoli e 268 contrari[5].

Fu il primo governo repubblicano a vedere la partecipazione diretta dei partiti Rifondazione Comunista e Radicali Italiani, divenendo così l'unico governo della cosiddetta Seconda Repubblica sostenuto dall'intera sinistra parlamentare (cosa che non accadeva più dal governo De Gasperi III).

Guidato da Romano Prodi e definito con le ultime nomine il 9 giugno 2006, contava al suo interno, oltre al presidente del Consiglio, 26 ministri, 10 viceministri e 66 sottosegretari, per un totale di 103 membri[6] (contro i 24 ministri, 9 viceministri, 63 sottosegretari, oltre al Presidente del consiglio, per un totale di 97 membri, del governo Berlusconi III precedente). Per queste dimensioni superò il Governo Andreotti VII, che era composto da 100 membri.

Tra i membri del governo c'erano sei donne, come già recentemente, nei governi D'Alema I e II. Scelsero di non entrare personalmente nell'esecutivo i Comunisti Italiani, che preferirono contribuire a indicare personalità indipendenti e considerate di alto profilo, capaci di rappresentare in maniera più estesa la coalizione.

Fu sfiduciato al Senato della Repubblica il 24 gennaio 2008 con 156 voti favorevoli, 161 contrari e 1 astenuto.[7] Rassegnò perciò le dimissioni il giorno stesso portando il Paese, dopo una serie di consultazioni, a nuove elezioni.[8]

Compagine di governo[modifica | modifica wikitesto]

Sostegno parlamentare[modifica | modifica wikitesto]

Camera dei deputati[9] Seggi
L'Ulivo
Rifondazione Comunista
Italia dei Valori
Rosa nel Pugno
Comunisti Italiani
Federazione dei Verdi
Popolari UDEUR
Minoranze linguistiche
Altri[10]
Totale maggioranza
218
41
20
18
16
16
14
5
3
351
Forza Italia
Alleanza Nazionale
UDC
Lega Nord
DCA-Nuovo PSI
Movimento per l'Autonomia
Totale opposizione
134
72
39
23
6
5
279
Totale 630
Senato della Repubblica[9] Seggi
L'Ulivo
Rifondazione Comunista
Insieme con L'Unione
Italia dei Valori
Minoranze linguistiche
Popolari UDEUR
PDM
Altri[10]
Totale maggioranza
108
27
11
5
4
3
1
7
166
Forza Italia
Alleanza Nazionale
UDC
Lega Nord
DCA
Movimento per l'Autonomia
Totale opposizione
77
41
21
13
2
2
156
Totale 322

Composizione del governo a inizio mandato:

Partito Presidente Ministri Viceministri Sottosegretari Totale
Democratici di Sinistra - 9[11] 5 23 37
Democrazia è Libertà - La Margherita - 8[11] 3 18 29
Partito della Rifondazione Comunista - 1 1 6 8
Indipendenti nell'Ulivo 1 1 - 4 6
Rosa nel Pugno - 1[12] 1[13] 3[13] 5
Italia dei Valori - 1 - 2 3
Federazione dei Verdi - 1 - 2 3
Partito dei Comunisti Italiani - 1[14] - 2[15] 3[15]
Indipendenti - 1 - 2 3
Popolari UDEUR - 1 - 1 2
I Socialisti - - - 1 1
Lega per l'Autonomia - Alleanza Lombarda - - - 1 1
Democratici Cristiani Uniti - - - 1 1

Composizione del governo a fine mandato:

Partito Presidente Ministri Viceministri Sottosegretari Totale
Partito Democratico 1 17[16] 8 40 66
Partito della Rifondazione Comunista - 1 1 6 8
Indipendenti - 2 - 4 6
Sinistra Democratica - 1 - 3 4
Partito Socialista - - 1 3 4
Italia dei Valori - 1 - 2 3
Federazione dei Verdi - 1 - 2 3
Partito dei Comunisti Italiani - 1[14] - 1[14] 2[15]
Radicali Italiani - 1 - - 1
I Socialisti Italiani - - - 1 1
Lega per l'Autonomia - Alleanza Lombarda - - - 1 1
Democratici Cristiani Uniti - - - 1 1

Il governo godeva dell'appoggio esterno in Parlamento dei seguenti partiti:

Il 14 ottobre 2007 tutti i membri dei partiti aderenti a L'Ulivo, eccetto quelli segnalati, si sono fusi nel Partito Democratico.

Provenienza geografica[modifica | modifica wikitesto]

La provenienza geografica dei membri del Consiglio dei ministri si può così riassumere:

Regione Presidente Ministri Viceministri Sottosegretari Totale
  Emilia-Romagna 1 2 2 4 9
  Lazio - 6 1 5 12
  Campania - 5 - 4 9
  Toscana - 3 - 5 8
  Puglia - 1 2 5 8
  Lombardia - 1 1 6 8
  Piemonte - 5 - 2 7
Bandiera della Sicilia Sicilia - - 2 4 6
  Sardegna - - - 6 6
  Calabria - 1 1 3 5
  Veneto - 1 1 3 5
  Basilicata - - - 3 3
  Friuli-Venezia Giulia - - - 3 3
  Umbria - - - 2 2
  Abruzzo - - - 2 2
  Trentino-Alto Adige - - - 2 2
  Molise - 1 - - 1
  Liguria - - - 1 1
  Marche - - - 1 1

Composizione[modifica | modifica wikitesto]

Carica Titolare Sottosegretari
Presidenza del Consiglio dei ministri Sottosegretari di Stato alla Presidenza del Consiglio
Presidente del Consiglio Romano Prodi (Ind./PD)
Vicepresidente del Consiglio Massimo D'Alema (DS/PD)
Francesco Rutelli (DL/PD)
Ministri senza portafoglio Sottosegretari di Stato
Rapporti con il Parlamento e riforme istituzionali Vannino Chiti (DS/PD)
Fino al 07/05/2008
Riforme e innovazioni nella pubblica amministrazione Luigi Nicolais (DS/PD)
Affari regionali e autonomie locali Linda Lanzillotta (DL/PD)
Attuazione del programma di governo Giulio Santagata (DL/PD) Carica non assegnata
Diritti e pari opportunità Barbara Pollastrini (DS/PD)
Politiche giovanili e attività sportive Giovanna Melandri (DS/PD)
Politiche per la famiglia Rosy Bindi (DL/PD)
Fino al 07/05/2008
Politiche comunitarie Emma Bonino (RI)
Fino al 07/05/2008
Carica non assegnata
Ministero Ministri Viceministri Sottosegretari di Stato
Affari esteri Massimo D'Alema (DS/PD)
Interno Giuliano Amato (Ind./PD)
Giustizia Clemente Mastella (UDEUR)
Fino al 17/01/2008
Carica non assegnata
Ad interim Romano Prodi (PD)
Dal 17/01/2008 al 07/02/2008
Luigi Scotti (Indipendente)
Dal 07/02/2008
Difesa Arturo Parisi (DL/PD) Carica non assegnata
Economia e finanze Tommaso Padoa-Schioppa (Indipendente)
Sviluppo economico Pier Luigi Bersani (DS/PD)
Comunicazioni Paolo Gentiloni Silveri (DL/PD) Carica non assegnata
Commercio internazionale Emma Bonino (RI)
Fino al 07/05/2008
Carica non assegnata
Infrastrutture Antonio Di Pietro (IdV)
Trasporti Alessandro Bianchi (Indipendente nel Partito dei Comunisti Italiani)
Politiche agricole alimentari e forestali Paolo De Castro (DL/PD) Carica non assegnata
Ambiente e tutela del territorio e del mare Alfonso Pecoraro Scanio (FdV) Carica non assegnata
Lavoro e previdenza sociale Cesare Damiano (DS/PD) Carica non assegnata
Solidarietà sociale Paolo Ferrero (PRC) Carica non assegnata
Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni (DL/PD)
Università e ricerca Fabio Mussi (DS/SD) Carica non assegnata
Beni e attività culturali Francesco Rutelli (DL/PD)
Con delega al turismo
Carica non assegnata
Salute Livia Turco (DS/PD) Carica non assegnata

Trasformazioni politiche[modifica | modifica wikitesto]

Nei due anni di mandato, le forze politiche di maggioranza hanno posto in essere una profonda ristrutturazione al loro interno, che hanno modificato significativamente i rapporti di forza politici nell'esecutivo. In particolare sono sorti:

Il Portavoce unico[modifica | modifica wikitesto]

  • Non fa, in senso tecnico-giuridico, ufficialmente parte del governo, ma riveste un ruolo della massima importanza per i rapporti del governo medesimo con la maggioranza parlamentare, con le altre istituzioni, con gli organi di informazione e con l'opinione pubblica, il portavoce unico del governo Silvio Sircana, nominato con decreto del presidente del Consiglio dei ministri, previa deliberazione del Consiglio dei ministri.

Cronologia[modifica | modifica wikitesto]

2006[modifica | modifica wikitesto]

Maggio[modifica | modifica wikitesto]

  • 16 maggio 2006 - Il Presidente della repubblica neoeletto, Giorgio Napolitano, affida a Romano Prodi l'incarico di formare il governo. Il Professore accetta l'incarico con riserva salvo scioglierla positivamente ventiquattro ore dopo.
  • 17 maggio 2006 - Presentazione e giuramento dei ministri. I sottosegretari li seguiranno il giorno successivo.
    Il Presidente Giorgio Napolitano con il Presidente del Consiglio Romano Prodi, subito dopo la cerimonia di giuramento
    Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il Presidente del Consiglio dei ministri Romano Prodi con le donne ministro dopo il giuramento dell'esecutivo
  • 19 maggio 2006 - L'esecutivo ottiene la fiducia dal Senato della Repubblica con 165 sì e 155 no.
  • 23 maggio 2006 - Il governo ottiene la fiducia anche della Camera dei deputati con 344 sì e 268 no.

Giugno[modifica | modifica wikitesto]

Luglio[modifica | modifica wikitesto]

Agosto[modifica | modifica wikitesto]

  • 28 agosto 2006 - Il Consiglio dei ministri approva il decreto sulla partecipazione italiana alla missione UNIFIL in Libano.

Settembre[modifica | modifica wikitesto]

  • 7 settembre 2006 - Con il passaggio all'opposizione di Sergio De Gregorio il Governo perde la maggioranza degli eletti in Senato. Risulta decisivo l'apporto dei senatori a vita.
  • 13 settembre 2006 - Angelo Rovati si dimette da consigliere della Presidenza del Consiglio in seguito ad una presunta ingerenza nei piani di ristrutturazione del gruppo Telecom.
  • 22 settembre 2006 - Il Consiglio dei Ministri vara un decreto-legge (il cosiddetto "Decreto Mastella", dal nome del Ministro della Giustizia Clemente Mastella) che riforma l'utilizzo delle intercettazioni telefoniche illegalmente ottenute.
  • 30 settembre 2006 - Il governo annuncia l'imminente varo della Legge Finanziaria 2007, dal valore di 33,4 miliardi di euro.

Ottobre[modifica | modifica wikitesto]

  • 3 ottobre 2006 - La Camera approva (con 266 sì, 220 no e 1 astenuto) il Rendiconto generale del Bilancio dello Stato. Viene inoltre approvata (con 254 sì, 201 no e 1 astenuto) la Legge di assestamento del Bilancio dello Stato.
  • 4 ottobre 2006 - Il Senato approva (con 159 sì e 148 no) il primo ddl Mastella che riforma l'ordinamento giudiziario.
  • 9 ottobre 2006 - Il Consiglio dei Ministri vara un decreto-legge contenente misure per contrastare l'emergenza rifiuti a Napoli.
  • 10 ottobre 2006 - La Camera approva (con 471 sì e 1 no) il ddl costituzionale Boato, che abolisce ogni riferimento alla pena di morte nella Carta Costituzionale.
  • 18 ottobre 2006 - Il Senato approva il decreto Mastella.
  • 23 ottobre 2006 - La Camera approva in via definitiva (con 263 sì, 134 no e 3 astenuti) il ddl Mastella.
  • 24 ottobre 2006 - Il Senato approva in via definitiva (con 224 sì, 1 no e 2 astenuti) il Rendiconto generale del Bilancio dello Stato. Viene inoltre approvata in via definitiva (con 153 sì e 1 no) la Legge di assestamento del Bilancio dello Stato. Le opposizioni non partecipano al voto.

Novembre[modifica | modifica wikitesto]

  • 9 novembre 2006 - Il Senato approva (con 158 sì, 29 no e 112 astenuti) il decreto rifiuti.
  • 18 novembre 2006 - La Camera accorda (con 331 sì e 231 no) la fiducia al governo su un maxi-emendamento alla Legge Finanziaria 2007.
  • 19 novembre 2006 - La Camera approva (con 311 sì, 251 no e 1 astenuto) la Legge Finanziaria 2007. Lo stesso giorno la Camera approva (con 317 sì e 244 no) la Legge di Bilancio. La Camera approva in via definitiva (con 413 sì, 1 no e 142 astenuti) il decreto Mastella.

Dicembre[modifica | modifica wikitesto]

  • 2 dicembre 2006 - Viene portato a compimento il ritiro dei militari italiani dall'Iraq.
  • 6 dicembre 2006 - La Camera approva in via definitiva (con 266 sì e 219 no) il decreto rifiuti.
  • 15 dicembre 2006 - Il Senato approva (con 162 sì e 157 no) la Legge Finanziaria 2007, su cui il governo ha posto la questione di fiducia. Lo stesso giorno il Senato approva (con 162 sì e 3 no) la Legge di Bilancio. Su quest'ultimo provvedimento le opposizioni non partecipano al voto.
  • 21 dicembre 2006 - La Camera accorda al governo (con 337 sì e 217 no) la fiducia su un maxi-emendamento alla Legge Finanziaria. Lo stesso giorno la Camera approva in via definitiva (con 327 sì, 217 no e 1 astenuto) la Legge Finanziaria 2007. Viene inoltre approvata in via definitiva (con 321 e 213 no) la Legge di Bilancio.
  • 27 dicembre 2006 - Il Consiglio dei Ministri vara un decreto-legge che abroga il comma 1343 della Legge Finanziaria 2007, recante disposizioni in materia di decorrenza del termine di prescrizione per la responsabilità amministrativa.
  • 28 dicembre 2006 - Il Consiglio dei Ministri vara il Decreto Milleproroghe.

2007[modifica | modifica wikitesto]

Gennaio[modifica | modifica wikitesto]

  • 11 gennaio 2007 - Per la prima volta nella storia della Repubblica, il Consiglio dei ministri si riunisce fuori Roma, a Caserta.
  • 25 gennaio 2007 - Il Consiglio dei ministri approva il secondo decreto sulle liberalizzazioni, il cosiddetto decreto Bersani bis.
  • 31 gennaio 2007 - La maggioranza fa approvare alla Camera una mozione che invita il Governo alla presentazione di un disegno di legge sulle coppie di fatto. L'UDEUR vota contro. In seguito la Camera approva (con 266 sì e 219 no) il Decreto Milleproroghe. Il Senato approva invece il decreto legge che abroga del comma 1343 della Legge finanziaria.

Febbraio[modifica | modifica wikitesto]

Marzo[modifica | modifica wikitesto]

  • 2 marzo 2007 - L'esecutivo ottiene la fiducia dalla Camera dei deputati con 342 sì, 253 no e 2 astenuti, facendo così rientrare la crisi e chiudendola.
  • 7 marzo 2007 - Il Senato approva (con 226 sì, 0 no 12 astenuti) il ddl costituzionale Boato sulla cancellazione della pena di morte dalla Costituzione. Il Senato approva (con 246 sì, 0 no e 5 astenuti) il decreto stadi.
  • 8 marzo 2007 - La Camera approva (con 524 sì, 3 no e 19 astenuti) il decreto legge che rifinanzia le missioni italiane all'estero. Hanno votato a favore tutte le forze politiche ad eccezione della Lega Nord, che si è astenuta. Gli unici a votare contro sono l'onorevole Matteo Brigandì (Lega Nord), l'onorevole Salvatore Cannavò (Rifondazione Comunista) e l'onorevole Paolo Cacciari (Rifondazione Comunista).
  • 16 marzo 2007 - Silvio Sircana è nominato portavoce del Governo.
  • 27 marzo 2007 - Il Senato approva (con 180 sì, 2 no e 132 astenuti) il decreto legge che rifinanzia le missioni italiane all'estero. Hanno votato a favore la maggioranza e l'UdC mentre si sono astenuti Forza Italia, AN e Lega Nord. Esprimono voto contrario il senatore Franco Turigliatto (Sinistra Critica) e il senatore Gianfranco Rotondi (Democrazia Cristiana per le Autonomie). La Camera approva (con 426 sì, 2 no e 14 astenuti) il decreto stadi.

Aprile[modifica | modifica wikitesto]

  • 3 aprile 2007 - Il Senato approva in via definitiva (con 244 sì, 1 no e 20 astenuti) il decreto stadi.

Maggio[modifica | modifica wikitesto]

  • 2 maggio 2007 - La Camera approva (con 471 sì e 1 no) il ddl costituzionale Boato sulla cancellazione della pena di morte dalla Costituzione.

Giugno[modifica | modifica wikitesto]

Luglio[modifica | modifica wikitesto]

  • 12 luglio 2007 - Durante la votazione per l'approvazione del secondo ddl Mastella di riforma dell'ordinamento giudiziario il governo Prodi esprime contrarietà ad un emendamento del senatore Roberto Manzione (Ulivo). L'emendamento però sarà ugualmente approvato (con 156 sì, 151 no e 1 astenuto) grazie ai voti dell'opposizione e di altri 2 senatori oltre al citato Manzione.
  • 13 luglio 2007 - Il Senato respinge (con 155 sì, 156 no e 2 astenuti) un secondo emendamento di Manzione alla riforma Mastella. In seguito il Senato approva il ddl Mastella. Le opposizioni non partecipano al voto.
  • 23 luglio 2007 - Accordo con le parti sociali sulla riforma del welfare.
  • 27 luglio 2007 - La Camera approva in via definitiva (con 281 sì, 25 no e 13 astenuti) il ddl Mastella. L'opposizione non partecipa al voto, ad eccezione dell'UdC, che vota contro.

Settembre[modifica | modifica wikitesto]

Ottobre[modifica | modifica wikitesto]

  • 3 ottobre 2007 - Il Senato respinge (con 156 sì, 157 no e 1 astenuto) una mozione di censura contro il viceministro dell'Economia Vincenzo Visco presentata da La Destra e fatta propria dall'intera CdL. Subito dopo è respinta (con 156 sì, 154 no e 4 astenuti) una seconda mozione di censura della CdL sempre contro Visco.
  • 15 ottobre 2007 - Alla vigilia dell'approdo della Finanziaria 2008 in Senato voci insistenti sulla stampa nazionale prevedono un'imminente crisi di governo. Prodi smentisce di volersi dimettere e dichiara: "non getto la spugna".
  • 18 ottobre 2007 - Il Senato approva (con 158 sì e 0 no) il Rendiconto generale del Bilancio dello Stato. Viene inoltre approvata (con 158 sì e 0 no) la Legge di assestamento del Bilancio. Le opposizioni non partecipano al voto.
  • 30 ottobre 2007 - Il Consiglio dei ministri vara un decreto sulla sicurezza che sarà poi lasciato decadere per imperfezioni di forma presenti nel testo. Lo stesso giorno la Camera approva in via definitiva (con 242 sì, 184 no e 2 astenuti) il Rendiconto generale del Bilancio dello Stato. Viene inoltre approvata in via definitiva (con 243 sì e 197 no) la Legge di assestamento del Bilancio dello Stato.

Novembre[modifica | modifica wikitesto]

  • 15 novembre 2007 - Il Senato approva (con 161 sì e 157 no), la Legge Finanziaria 2008, ma durante le dichiarazioni di voto Lamberto Dini annuncia a nome suo e dei senatori liberaldemocratici la necessità di superare la presente fase politica. Viene inoltre approvata (con 162 sì e 154 no) la Legge di Bilancio.

Dicembre[modifica | modifica wikitesto]

  • 5 dicembre 2007 - In un'intervista il presidente della Camera Fausto Bertinotti dichiara: "questo governo ha fallito". Dopo lo strappo sul protocollo Welfare, questo segna un'ulteriore presa di distanza dalla maggioranza da parte del PRC. Il peso di queste dichiarazioni però diminuisce tre giorni dopo, quando lo stesso Bertinotti fa retromarcia, dichiarando "questo Governo nasce per durare 5 anni".
  • 13 dicembre 2007 - Il governo pone 3 questioni di fiducia su altrettanti maxi-emendamenti alla Legge Finanziaria.
  • 14 dicembre 2007 - La Camera approva tutte e tre le questioni di fiducia poste dal governo. La prima è approvata con 324 sì e 204 no, la seconda con 326 e 73 no, la terza con 322 sì e 99 no.
  • 15 dicembre 2007 - La Camera approva (con 296 sì, 92 no e 1 astenuto) la Legge Finanziaria 2008. Viene inoltre approvata la Legge di Bilancio.
  • 19 dicembre 2007 - Il governo pone tre questioni di fiducia sugli altrettanti articoli della Legge Finanziaria.
  • 20 dicembre 2007 - Il Senato approva due delle tre questioni di fiducia poste dal governo. La prima è approvata con 163 sì e 157 no, la seconda con 163 sì e 156 no.
  • 21 dicembre 2007 - Il Senato approva (con 163 sì e 157 no) la terza questione di fiducia posta dal governo. In seguito il Senato approva in via definitiva (con 162 sì e 153 no) la Legge Finanziaria 2008, dopo le polemiche scatenate dalle parole del Presidente Napolitano che aveva giudicato "abnorme" il ricorso ad eccessivi voti di fiducia. Il Governo viene inoltre criticato dalla Costituente Socialista e dall'UDEUR il cui segretario, il ministro Clemente Mastella, dichiara che sarebbe meglio tornare alle urne. Lo stesso giorno il Senato approva in via definitiva (con 163 sì e 154 no) la Legge di Bilancio.

2008[modifica | modifica wikitesto]

Gennaio[modifica | modifica wikitesto]

  • 10 gennaio 2008 - Avviata la verifica di maggioranza, il clima politico sembra più disteso: tutti i leader esprimono soddisfazione, compreso il senatore Lamberto Dini.
  • 16 gennaio 2008 - Il ministro della Giustizia Clemente Mastella (UDEUR) rassegna le dimissioni dal governo, dopo l'ordinanza di arresti domiciliari per la moglie Sandra Lonardo firmata dal gip di Santa Maria Capua Vetere. Nella stessa giornata il ministro viene indagato per concussione e la Corte costituzionale dà il via libera ai tre referendum elettorali. Tommaso Barbato, capogruppo al Senato dell'UDEUR dichiara: "Il 16 gennaio doveva essere il d-day contro l'UDEUR, sul piano giudiziario e su quello politico. E così è stato". Prodi, tuttavia, respinge le dimissioni.
  • 17 gennaio 2008 - Il ministro Mastella, che nel frattempo è risultato indagato dalla stessa Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, presenta nuovamente le dimissioni, stavolta irrevocabili, assicurando tuttavia che il suo partito, l'UDEUR, continuerà a dare appoggio esterno al governo. Prodi assume la carica ad interim.
  • 21 gennaio 2008 - L'UDEUR passa all'opposizione. Il leader del partito Clemente Mastella giustifica la decisione con la mancata solidarietà politica del governo verso di lui e verso l'UDEUR stesso.
  • 22 gennaio 2008 - A seguito del passaggio dell'UDEUR all'opposizione, il Presidente Prodi relaziona alla Camera dei Deputati la situazione di politica generale, e pone la questione di fiducia, dichiarando che successivamente farà lo stesso in Senato (dove, dopo il ritiro dell'UDEUR, il governo non dovrebbe più avere i numeri sufficienti).
  • 23 gennaio 2008 - Dopo l'intervento di Giorgio Napolitano in mattinata a Montecitorio per il 60º anniversario della Costituzione repubblicana, il Capo dello Stato incontra Prodi al Quirinale. Nel tardo pomeriggio, la Camera dei Deputati rinnova (con 326 sì e 275 no) la fiducia al governo.
  • 24 gennaio 2008 - Il Senato nega (con 156 sì, 161 no e 1 astenuto) la fiducia al governo[42]. Fondamentali per l'esito negativo sono il voto contrario di due dei tre senatori dell'UDEUR (senatore Clemente Mastella e senatore Tommaso Barbato), e dei senatori Lamberto Dini (Liberal Democratici), Domenico Fisichella (indipendente), Franco Turigliatto (Sinistra Critica), Sergio De Gregorio (Italiani nel Mondo). Si è astenuto (ma l'astensione al Senato ha effetto di voto contrario) il senatore Giuseppe Scalera (Liberal Democratici). Ha invece votato la fiducia al governo il senatore Stefano Cusumano (UDEUR).
  • 24 gennaio 2008 - A seguito del voto negativo Prodi rassegna le dimissioni. Il Presidente Napolitano accetta le dimissioni ed invita il Governo a restare in carica per il disbrigo degli affari correnti.
  • 25 gennaio 2008 - Il Presidente della Repubblica inizia le consultazioni convocando il Presidente del Senato, Franco Marini, e il Presidente della Camera, Fausto Bertinotti. Le consultazioni presidenziali proseguono nei giorni successivi.
  • 30 gennaio 2008 - Giorgio Napolitano affida l'incarico di "esplorare" l'ipotesi di formare un governo finalizzato a raggiungere una convergenza sulla riforma della legge elettorale al Presidente del Senato, Franco Marini.[43]

Febbraio[modifica | modifica wikitesto]

  • 4 febbraio 2008 - Franco Marini, dopo aver tenuto proprie consultazioni con le forze politiche ed economico-sociali, rimette al Capo dello Stato il mandato poiché non sussistono margini di accordo per la formazione di un nuovo governo finalizzato alla modifica della legge elettorale.
  • 5 febbraio 2008 - Il Consiglio dei ministri indice i referendum abrogativi sulla legge elettorale del 2005, giudicato ammissibile dalla Corte costituzionale, per la data del 18 maggio 2008. Tuttavia questo slitterà di un anno, a causa dello scioglimento anticipato delle Camere.
  • 6 febbraio 2008 - Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano decreta lo scioglimento delle Camere.
  • 7 febbraio 2008 - Dopo il giuramento nelle mani del Presidente della Repubblica, il sottosegretario alla Giustizia Luigi Scotti subentra al Presidente del Consiglio e Ministro della Giustizia ad interim, Romano Prodi, nella guida del Dicastero.

Aprile-maggio[modifica | modifica wikitesto]

  • 13 - 14 aprile 2008 - Si svolgono le elezioni politiche per l’elezione del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati. Dalle elezioni emerge la vittoria della coalizione di centrodestra.
  • 30 aprile - 1 maggio 2008 - Ha suscitato forti polemiche e reazioni anche opposte la pubblicazione delle dichiarazioni dei redditi del 2005 di ogni cittadino italiano sul sito internet dell'Agenzia delle entrate. Il vice-ministro uscente Vincenzo Visco difende la scelta, poiché già del 1973 le dichiarazioni dei redditi sono pubbliche e consultabili (su formato cartaceo). La pubblicazione è stata sospesa prima per l'enorme numero di accessi al sito, che si è inceppato, poi per decisione del Garante della Privacy.
  • 7 maggio 2008 - Vannino Chiti, Rosy Bindi ed Emma Bonino si dimettono dalla carica di ministro. È un atto dovuto, conseguente alla loro elezione, il giorno prima, alla vicepresidenza del Senato (Chiti e Bonino) e della Camera dei Deputati (Bindi)[44]. La sera stessa le dimissioni del governo vengono accettate dal Presidente della Repubblica[3].
  • 8 maggio 2008 - Dopo la formazione, la presentazione e il giuramento nelle mani del Presidente della Repubblica del nuovo esecutivo guidato da Silvio Berlusconi, termina ufficialmente il Governo Prodi II con il tradizionale passaggio di consegne.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ DPR 17 maggio 2006. Nomina dei ministri
  2. ^ Il governo Prodi ha giurato "L'Italia si aspetta molto", su repubblica.it, 17 maggio 2006.
  3. ^ a b La notizia: giura il governo via al Berlusconi iv (ore 19), in AGI, 8 maggio 2008. URL consultato il 27 settembre 2020 (archiviato dall'url originale il 9 ottobre 2016).
  4. ^ Senato della Repubblica - XV Legislatura - Seduta n. 6
  5. ^ Camera dei Deputati - XV Legislatura - Seduta n. 6
  6. ^ Il numero di componenti del governo scende a 102 il 7 dicembre del 2007, quando un sottosegretario appartenente all'UDEUR si dimette senza essere sostituito, e successivamente a 101 con le dimissioni del Ministro della Giustizia Clemente Mastella che, dopo il breve interim assunto da Romano Prodi, sarà sostituito dal sottosegretario Luigi Scotti.
  7. ^ Senato della Repubblica - XV Legislatura - Seduta n. 280
  8. ^ Comunicato del Quirinale, in presidenti.quirinale.it, 24 gennaio 2008.
  9. ^ a b Composizione al maggio 2006
  10. ^ a b Non iscritti ad alcuna componente del Gruppo misto
  11. ^ a b Di cui 1 Vicepresidente del Consiglio
  12. ^ Dei Radicali Italiani
  13. ^ a b Dei Socialisti Democratici Italiani
  14. ^ a b c Indipendente di area
  15. ^ a b c Indipendenti di area
  16. ^ Di cui 2 Vicepresidenti del Consiglio
  17. ^ Giorno del primo voto di fiducia al Governo.
  18. ^ Con delega alle relazioni bilaterali fra l'Italia e i paesi dell'Asia e del Pacifico e ai diritti umani
  19. ^ Con delega ai rapporti con l'Organizzazione delle Nazioni Unite, agli affari economici e alla Campagna per Expo 2015
  20. ^ Con delega alle relazioni con le Forze dell'Ordine e alla pubblica sicurezza
  21. ^ Con delega all'immigrazione
  22. ^ Con delega ai vigili del fuoco, difesa civile, contrasto al racket e all'usura
  23. ^ Con delega all'amministrazione civile
  24. ^ Con delega alla cooperazione internazionale tra Europa, Russia e i Paesi del Mediterraneo, agli armamenti, ai rapporti con l'Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord e l'Unione europea, all'Organizzazione congiunta per la cooperazione in materia di armamenti, alla Lettera di intenti, all'Agenzia di difesa europea, all'area industriale della difesa, ai provvedimenti di riorganizzazione delle aree tecno-operativa, tecno-amministrativa e tecno-industriale della difesa, alla dismissione degli immobili e al rifornimento idrico delle isole minori
  25. ^ Con delega alle questioni di cooperazione internazionale con l'Australia, l'Africa e l'Asia, alla professionalizzazione delle Forze armate italiane, al reinserimento nel mondo del lavoro dei volontari di truppa e di militari congedati, alle servitù militari, agli alloggi per il personale, al contenzioso per gli alloggi di servizio, alle malattie eventualmente contratte dal personale impiegato nelle missioni internazionali di pace, alla sanità militare, alla Croce Rossa Italiana e all'Associazione dei cavalieri del Sovrano militare ordine di Malta
  26. ^ Con delega alla cooperazione internazionale con l'America, alle organizzazioni sindacali del personale civile, agli organismi di rappresentanza del personale militare, alla sicurezza dei luoghi di lavoro, al miglioramento delle qualità di vita nelle caserme, ai circoli, alle mese, ai centri ricreativi dei dipendenti della Difesa, alle attività sportive del personale della Difesa e ai rapporti con il Comitato olimpico nazionale italiano
  27. ^ Con delega ai servizi di radiodiffusione sonora e televisive a livello locale, al settore postale e all'emissione di carte valori
  28. ^ Con delega alla navigazione, al trasporto marittimo, al demanio marittimo, alla vigilanza sui porti, alla sicurezza della navigazione, al trasporto nelle acque interne, alla programmazione del sistema idroviario padano-veneto, alla sicurezza, alla regolazione tecnica dei trasporti e della circolazione stradale, ai servizi della mobilità, al monitoraggio, al controllo e alla vigilanza sui gestori di trasporto marittimo e ferroviario e alle relazioni internazionali
  29. ^ Con delega all'uso razionale delle risorse idriche e all'uso sostenibile dell'acqua
  30. ^ Con delega al paesaggio, all'educazione ambientale e al contrasto delle megaopere edilizie ed energetiche
  31. ^ Con delega all'orientamento, alla formazione, alla vigilanza, al controllo, alla tutela degli enti nazionali di formazione professionale, al finanziamento, alla vigilanza dell'Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori, alla promozione, al coordinamento, alla sperimentazione delle politiche di formazione professionale e delle azioni rivolte all'integrazione dei sistemi della formazione, della scuola e del lavoro, all'autorizzazione, alla vigilanza, al monitoraggio dei Fondi interprofessionali per la formazione continua, alla tutela delle condizioni di lavoro, alla sicurezza, alla salute sui luoghi di lavoro e alla disciplina dei profili di sicurezza nell'impiego sul lavoro di macchine, impianti e prodotti industriali
  32. ^ Con delega al volontariato, all'associazionismo, alle formazioni sociali, alle politiche per gli anziani, all'inclusione e alla coesione sociale, alle politiche per l'infanzia e l'adolescenza
  33. ^ Con delega all'alta formazione artistica, musicale e coreutica
  34. ^ Con delega alle risorse finanziarie e umane, alle relazioni sindacali, alla promozione dell'innovazione tecnologica e della modernizzazione nell'amministrazione, alla tutela dei beni culturali, alle relazioni con gli Stati esteri e gli Organismi internazionali e alla sicurezza del patrimonio culturale
  35. ^ Con delega ai beni archeologici, artistici, architettonici e storici, alla tutela dei beni paesaggistici, ai beni librari ed archivistici e al patrimonio mondiale dell'UNESCO
  36. ^ Con delega ai rapporti giuridici ed economici in materia di assistenza sanitaria nell'ambito dell'Unione europea, alla profilassi internazionale, alla formazione del personale ministeriale, alle relazioni sindacali, all'Organizzazione mondiale della sanità, ai rapporti con le ambasciate, agli uffici di sanità marittima ed aerea, alle relazioni con le università e agli interventi sanitari in caso di emergenze internazionali
  37. ^ Con delega alla medicina nello sport, all'assistenza sanitaria e medico-legale del personale navigante, ai dispositivi medici, alla prevenzione sanitaria, alla sanità penitenziaria, alla promozione della salute, all'integrazione socio-sanitaria, alla disabilità, alla riabilitazione, all'invalidità civile, agli incidenti stradali e domestici, ai prodotti cosmetici e della disinfestazione, all'assistenza di emigrati, apolidi, rifugiati politici e stranieri, alla vigilanza dell'Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro, agli indennizzi a favore dei soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazione di emoderivati, all'assistenza sanitaria all'estero di lavoratori italiani e al rapporto con gli ospedali italiani nel mondo
  38. ^ Con delega al personale dipendente, alla sanità pubblica veterinaria, agli alimenti, alla nutrizione, all'import e all'export di animali e di prodotti di origine animale, ai controlli alle frontiere estere, agli additivi, agli aromi, agli imballaggi, ai contaminanti, alle tecnologie alimentari, ai nuovi alimenti, all'igiene generale della distribuzione, alla vendita degli alimenti, alla sanità animale, ai farmaci veterinari, all'anagrafe del bestiame, alla tutela del benessere animale, all'alimentazione animale, alla riproduzione animale, alla fecondazione artificiale, all'igiene zootecnica, all'igiene veterinaria, alla lotta al randagismo, ai prodotti dietetici, agli integratori alimentari, ai prodotti salutistici, agli alimenti di origine vegetale, all'igiene dei prodotti di origine animale, ai prodotti fitosanitari, alla pubblicità di medicinali e altri prodotti, alla tutela della salute dei rischi derivati dall'inquinamento ambientale, alle caratteristiche igienico-sanitarie dell'acqua, alla prevenzione sanitaria nelle industrie insalubri, alle sostanze chimiche, all'igiene, alla prevenzione e alla sicurezza del lavoro e alle politiche per gli anziani
  39. ^ Ameli, N; Kammen, DM, Innovations in financing that drive cost parity for long-term electricity sustainability: An assessment of Italy, Europe's fastest growing solar photovoltaic market (PDF), 2014, DOI:10.1016/j.esd.2014.01.001.
  40. ^ Il Presidente Napolitano ha ricevuto il Presidente del Consiglio Prodi che ha rassegnato le dimissioni del Governo, Presidenza della Repubblica Italiana, 21 febbraio 2007.
  41. ^ Il Presidente Napolitano respinge le dimissioni del Governo Prodi e lo rinvia al Parlamento, Presidenza della Repubblica Italiana, 24 febbraio 2007.
  42. ^ Resoconto stenografico della seduta del Senato del 24 gennaio 2008, su senato.it.
  43. ^ Calendario delle Consultazioni a seguito delle dimissioni del Governo Prodi, su quirinale.it.
  44. ^ Vannino Chiti, Emma Bonino e Rosi Bindi si sono formalmente dimessi il 7 maggio 2008 dal Governo Prodi, come atto dovuto dopo l'elezione alla vicepresidenza - rispettivamente - di Senato e Camera dei Deputati, come comunicato sul sito del Governo.

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Decreti del Presidente della Repubblica
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