Gorgoni
Le Gòrgoni (in greco Γοργόνες, Gorgónes; al singolare Gorgone, in greco Γοργών, Gorgṓn; AFI: /ɡorˈɡone/ o /ˈɡɔrɡone/[1]) sono mostri della mitologia greca, erano figlie di Forco e di Ceto ed abitavano nell'estremo occidente del mondo conosciuto dai greci[2].
Mitologia[modifica | modifica wikitesto]
Erano tre sorelle, Steno, Euriale e Medusa. Di aspetto stupendo, avevano ali d'oro, mani di bronzo, al posto dei capelli avevano dei serpenti, e chiunque le guardasse direttamente negli occhi rimaneva pietrificato. La gorgone per antonomasia era Medusa, unica mortale fra le tre e loro regina, che, per volere di Persefone, era la custode degli Inferi. Le Gorgoni rappresentavano la perversione nelle sue tre forme: Euriale rappresentava la perversione sessuale, Steno la perversione morale e Medusa la perversione intellettuale.[senza fonte]
Il mito narra che Perseo, avendo ricevuto l'ordine di consegnare la testa di Medusa a Polidette, signore dell'isola di Serifo, si recò prima presso le Graie, sorelle delle Gorgoni, costringendole a indicargli la via per raggiungere le Ninfe. Da queste ricevette sandali alati, una bisaccia e un elmo che rendeva invisibili: doni ai quali si aggiunsero uno scudo levigato, tanto da riflettere l'immagine della Gorgone, da parte di Atena e un falcetto da parte di Ermes.
Così armato, Perseo volò contro le Gorgoni e, mentre erano addormentate, guardandone l'immagine nello scudo divino di Atena per evitare di rimanere pietrificato, tagliò la testa a Medusa e la chiuse subito nella bisaccia delle Graie. Dal tronco decapitato di Medusa uscirono, insieme ai fiotti di sangue, il cavallo alato Pegaso e Crisaore, padre di Gerione.
Perseo donò la testa della Gorgone alla dea Atena, la quale la fissò al centro del proprio scudo per terrorizzare i nemici.
Nella cultura di massa[modifica | modifica wikitesto]
- La testa di Medusa è il logo della nota casa di moda Versace.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Luciano Canepari, gorgone, in Il DiPI – Dizionario di pronuncia italiana, Zanichelli, 2009, ISBN 978-88-08-10511-0.
La prima è la pronuncia alla greca; la seconda alla latina, più tradizionale. Meno consigliabili /ˈɡorɡone/ e /ɡorˈɡɔne/. - ^ Gorgoni nell'Enciclopedia Treccani, su treccani.it. URL consultato il 18 febbraio 2022.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Anna Maria Carassiti, Dizionario di Mitologia greca e romana, Newton, 1996, ISBN 88-8183-262-3.
- Camino Garcia, M. Antonia Loste e Gloria Alvarez, Mitologia: l'antropologia a traves del mite, Graò, 1996.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Gorgoni, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Bruno Lavagnini, GORGONE e Gorgoni, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1933.
- Gòrgone o Gorgóne, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Gorgoni, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Gorgoni, su Theoi Project.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 69862703 · CERL cnp00581139 · LCCN (EN) sh85055952 · GND (DE) 124480802 · WorldCat Identities (EN) viaf-69862703 |
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