Goffredo di Vendôme

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Goffredo di Vendôme, O.S.B.
cardinale di Santa Romana Chiesa
 
Nato1070 circa ad Angers
Ordinato presbitero1093
Creato cardinale1094 da papa Urbano II
Deceduto26 marzo 1132 ad Angers
 

Goffredo di Vendôme (Angers, 1070 circa – Angers, 26 marzo 1132) è stato un abate e scrittore francese.

Stemma della famiglia Craon

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato dalla nobile famiglia Craon, baroni di Angiò, prestò la sua opera per gli affari più rilevanti della Chiesa e dello Stato[non chiaro].

Nel 1094 il papa Urbano II poté rientrare nel Palazzo del Laterano grazie all'aiuto economico di Goffredo di Vendôme, che gli offrì una somma di denaro ottenuta dalla vendita dei propri beni.

L'abate fu molto critico nei confronti delle donne e scrisse: «Questo sesso ha avvelenato il nostro primo genitore, che era anche suo marito e suo padre, ha strangolato Giovanni Battista, portato a morte il coraggioso Sansone. In un certo qual modo, ha ucciso anche il Salvatore, perché se non fosse stato necessario per il suo peccato, nostro Signore non avrebbe avuto il bisogno di morire. Maledetto sia questo sesso in cui non vi è né timore, né bontà né amicizia e di cui bisogna diffidare più quando è amato che quando è odiato»[1].

Posterità[modifica | modifica wikitesto]

Il nome di Goffredo di Vendôme si inserisce storicamente tra coloro che avrebbero contribuito alla spiegazione del toponimo "Goffredo", riferito alla città di Castel Goffredo, in provincia di Mantova.[2]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Lettere, delle quali restano cinque libri
  • Opuscoli, pubblicati dal padre Jacques Sirmond nel 1610
  • Lettera di accusa indirizzata a Roberto d'Arbrissel, giudicato dall'abate Goffredo di aver tenuto un comportamento scandaloso, per il quale Roberto non fu canonizzato.
  • Ave Regina Coelorum, antifona a compieta, recitata col canto gregoriano (Ave, Regina caelorum, ave Domina Angelorum, salve, radix, salve, porta, ex qua mundo lux est orta. Gaude Virgo gloriosa, super omnes speciosa, vale o valde decora, et pro nobis Christum exora - Ave, Regina dei cieli, ave Signora degli Angeli, porta e radice di salvezza, dalla quale è sorta la luce nel mondo. Godi, Vergine gloriosa, bella fra tutte (le donne), salve, o tutta santa, prega per noi Cristo Signore).
  • Regina caeli laetare (Regina caeli laetare, alleluia. Quia quem meruisti portare, alleluia.Resurrexit sicut dixit, alleluia. Ora pro nobis Deum, alleluia - Regina dei cieli, rallegrati, alleluia. Poiché (Cristo), che hai meritato di portare (nel grembo), alleluia, è risorto, come aveva promesso, alleluia. Prega per noi il Signore, alleluia).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Duby Georges, Perrot Michélle "Goffredo di Vendôme", in Storia delle donne in Occidente - l'antichità, (vol.I), Laterza, Bari-Roma, 2003
  2. ^ Carlo Gozzi, Raccolta di documenti per la Storia di Castelgoffredo e biografia di que' principi Gonzaga che l'hanno governato personalmente (1840), Mantova, 2000.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Jean Baptiste Ladvocat, Dizionario Storico.. , editore Remondini di Venezia Bassano 1795
  • Carlo Gozzi, Raccolta di documenti per la Storia di Castelgoffredo e biografia di que' principi Gonzaga che l'hanno governato personalmente (1840), Mantova, 2000. ISBN 88-88091-11-4.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Abate dell'Abbazia della Trinità di Vendôme Successore
? 1093-? ?
Predecessore Cardinale presbitero di Santa Prisca Successore
Gregorio 1094 - 1099 Gerardo
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