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Gobiiformes

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Gobiiformes
Thorogobius macrolepis
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
RamoBilateria
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
ClasseOsteichthyes
SottoclasseActinopterygii
SuperordineAcanthopterygii
OrdineGobiiformes
Sottordini

I gobiiformi (Gobiiformes[1] ) sono un ordine di pesci ossei appartenenti ai percomorfi che comprende tre sottordini: Apogonoidei, Trichonotoidei e Gobioidei.[2] L’ordine era in passato definito in modo più restrittivo, includendo soltanto i gobidi (ora nel sottoordine Gobioidei).[3] Tuttavia, trattamenti tassonomici più recenti includono anche gruppi affini come i pesci cardinali, i pesci balia e i trichonoti, in seguito a studi filogenetici che hanno rivelato relazioni evolutive inaspettatamente strette tra questi gruppi.[2][4]

Uova di gobide attaccate a una roccia; sono visibili le strutture adesive caratteristiche

Nonostante le differenze morfologiche tra i membri del gruppo, tutti i gobiiformi condividono una caratteristica comune: la deposizione di uova adesive, spesso dotate di strutture elaborate. Molte specie mostrano inoltre comportamenti di cure parentali avanzate da parte del maschio.[5]

I gobiiformi rappresentano un clado relativamente basale tra i percomorfi, preceduto solo dagli Ophidiiformes e dai Batrachoidiformes. Si stima che si siano separati dal resto del gruppo durante il Cretaceo inferiore o medio, circa 120 milioni di anni fa. I primi fossili attribuiti a questo ordine sono otoliti di Apogonidae risalenti al Maastrichtiano, il che suggerisce che tutti e tre i sottoordini fossero già differenziati nel Cretaceo superiore.[4][5] Gran parte della diversità attuale, in particolare all’interno dei gobioidei, sembra tuttavia essersi evoluta in epoche più recenti.[6]

La seguente classificazione si basa sulla pubblicazione Eschmeyer's Catalog of Fishes:[2]

  1. ^ (EN) db_admin (2021), Gobiiformes, in WoRMS (World Register of Marine Species). URL consultato il 10 luglio 2025.
  2. ^ a b c (EN) R. Fricke, W. N. Eschmeyer e R. Van der Laan, ESCHMEYER'S CATALOG OF FISHES: CLASSIFICATION, su California Academy of Sciences, 2025. URL consultato il 30 maggio 2025.
  3. ^ J. S. Nelson, T. C. Grande e M. V. H. Wilson, Fishes of the World, 5th, Wiley, 2016, pp. 752, ISBN 978-1-118-34233-6. URL consultato il 29 maggio 2018 (archiviato dall'url originale l'8 aprile 2019).
  4. ^ a b Thomas J. Near e Christine E. Thacker, Phylogenetic Classification of Living and Fossil Ray-Finned Fishes (Actinopterygii) (PDF), in Bulletin of the Peabody Museum of Natural History, vol. 65, n. 1, 18 aprile 2024, p. 3–302, DOI:10.3374/014.065.0101, ISSN 0079-032X (WC · ACNP).
  5. ^ a b Christine E. Thacker e Thomas J. Near, Phylogeny, biology, and evolution of acanthopterygian fish clades, in Reviews in Fish Biology and Fisheries, vol. 35, n. 2, 13 marzo 2025, pp. 805–845, DOI:10.1007/s11160-025-09935-w, ISSN 1573-5184 (WC · ACNP).
  6. ^ W. Tyler McCraney, Christine E. Thacker, Brant C. Faircloth, Richard C. Harrington, Thomas J. Near e Michael E. Alfaro, Explosion of goby fish diversity at the Eocene-Oligocene transition, in Molecular Phylogenetics and Evolution, vol. 207, 1º giugno 2025, pp. 108342, DOI:10.1016/j.ympev.2025.108342, ISSN 1055-7903 (WC · ACNP), PMID 40147783.

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