Glossario sui polinomi

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Questo glossario sui polinomi comprendere termini e concetti relativi a queste entità che rivestono grande importanza per svariati sviluppi della matematica e delle sue applicazioni.

Nel titolo e nel testo delle voci, per “polinomio” si intende, se non altrimenti specificato, un polinomio algebrico in una sola variabile

A[modifica | modifica wikitesto]

Abel (polinomi di)[modifica | modifica wikitesto]

I polinomi di Abel costituiscono una sequenza polinomiale aventi la forma con n naturale.
Costituiscono una sequenza polinomiale di tipo binomiale definita tramite la formula ricorsiva:

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Algebrico (polinomio)[modifica | modifica wikitesto]

Si chiama polinomio algebrico nelle variabili x1, x2, x3,….., xk, una combinazione lineare di potenze intere delle variabili suddette. In particolare un polinomio algebrico di grado (o ordine) n nella sola variabile x è rappresentabile con

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Anello dei polinomi[modifica | modifica wikitesto]

L'insieme dei polinomi con coefficienti in un campo (per esempio quello dei numeri reali o dei complessi ) ha la struttura algebrica di anello. È dotato di una somma e di una moltiplicazione tali che:
      • la somma di due polinomi è un polinomio che ha per componenti (monomi) la somma dei monomi simili dei polinomi addendi;
      • il prodotto di due polinomi è un polinomio i cui componenti si ottengono moltiplicando ogni monomio del primo con ogni monomio del secondo;
      • l'elemento neutro dell'addizione è il polinomio 0 (composto solo da zeri), e quello della moltiplicazione è il polinomio 1 (costante uno);
      • l'inverso additivo di un polinomio è quello che ha gli stessi monomi del polinomio dato, ma col segno opposto
Lo stesso argomento in dettaglio: Anello dei polinomi.

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B[modifica | modifica wikitesto]

Bell (polinomi di)[modifica | modifica wikitesto]

Polinomi in più variabili che hanno applicazioni nell'analisi combinatoria: i coefficienti di questi polinomi forniscono il numero di partizioni in cui un insieme di n elementi può essere suddiviso in due o più parti.
Per esempio il polinomio di Bell B6,2(x1, x2, x3, x4, x5) fornisce il numero partizioni in cui un insieme di 6 elementi può essere diviso in due gruppi. Siccome
significa che un insieme di 6 elementi può essere suddiviso in 6 modi diversi (coefficiente di ) in due parti rispettivamente di 5 e 1 elementi, oppure in 15 modi diversi in due parti rispettivamente di 4 e 2 elementi, oppure in 10 modi diversi in due gruppi di 3 elementi ciascuno.

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Bernoulli (polinomi di)[modifica | modifica wikitesto]

I polinomi di Bernoulli sono definiti in modo iterativo e consentono di calcolare la somma delle k-esime potenze dei primi n interi, note le somme delle precedenti (k-1)-esime potenze degli stessi numeri. Utilizzati nello studio della funzione zeta di Riemann e di altre funzioni speciali, sono strettamente legati ai numeri di Bernoulli.
Lo stesso argomento in dettaglio: Polinomio di Bernoulli e Numeri di Bernoulli.

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Binomio[modifica | modifica wikitesto]

Polinomio costituito da due monomi (ovvero è la somma algebrica di due monomi)
Lo stesso argomento in dettaglio: Binomio.

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Binomio di Newton[modifica | modifica wikitesto]

Sinonimo di Teorema binomiale

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C[modifica | modifica wikitesto]

Calcolo umbrale[modifica | modifica wikitesto]

Con il termine calcolo umbrale si indica una notazione che permette di trattare identità su successioni numeriche considerando gli indici dei componenti come se fossero esponenti. Questo metodo, anche se privo di completi e rigorosi fondamenti, si rivela spesso efficace.
Attualmente il calcolo umbrale viene principalmente utilizzato per lo studio delle sequenze di Sheffer
Lo stesso argomento in dettaglio: Calcolo umbrale.

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Campo di spezzamento di un polinomio[modifica | modifica wikitesto]

Campo nel quale il polinomio possa essere fattorizzato in binomi di primo grado
Lo stesso argomento in dettaglio: Campo di spezzamento.

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Campo di riducibilità completa[modifica | modifica wikitesto]

Sinonimo di Campo di spezzamento

Caratteristico (polinomio)[modifica | modifica wikitesto]

Il polinomio caratteristico di una matrice rispetto ad una variabile x è il determinante della matrice ottenuta sottraendo alla matrice data il prodotto fra lo scalare x e la matrice identità: pA(x) = det (A - xI) , dove A è la matrice data e I è la matrice identità.
Le radici del polinomio caratteristico sono gli autovalori della matrice associata
Lo stesso argomento in dettaglio: Polinomio caratteristico.

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Chebyshev (o Čebyšëv) (polinomi di)[modifica | modifica wikitesto]

I polinomi di Chebyshev nella variabile x, costituiscono una sequenza polinomiale definita tramite la formula ricorsiva con e .
Costituiscono le soluzioni polinomiali di una equazione differenziale
Lo stesso argomento in dettaglio: Polinomi di Chebyshev.

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Ciclotomici (polinomi)[modifica | modifica wikitesto]

I polinomi ciclotomici nella variabile x, costituiscono una sequenza polinomiale. L'n-esimo polinomio ciclotomico è il polinomio formato dalle radici n-esime primitive dell'unità. Le radici primitive dell'unità sono quelle che generano l'intero gruppo delle radici n-esime dell'unità, ovvero sono quelle che, se m < n, si ha xm ≠ 1 mentre, ovviamente, xn = 1
Lo stesso argomento in dettaglio: Polinomio ciclotomico.

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Coefficiente binomiale[modifica | modifica wikitesto]

Il coefficiente binomiale è una funzione a due variabili intere n > 0 e 0 ≤ k ≤ n , definita come
(dove n! è il fattoriale di n). Il coefficiente binomiale può essere calcolato anche col triangolo di Tartaglia.
Ha importanza per i polinomi in quanto lo sviluppo delle potenze dei binomi può essere espresso mediante i coefficienti binomiali (vedere il teorema binomiale)
Lo stesso argomento in dettaglio: Coefficiente binomiale.

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Coefficiente binomiale simmetrico[modifica | modifica wikitesto]

Funzione a due variabili intere positive, simmetrica nei suoi argomenti. È una variante del coefficiente binomiale, tanto che può essere espressa come
È una funzione capace di enumerare configurazioni discrete equivalenti di un sistema
Lo stesso argomento in dettaglio: Coefficiente binomiale simmetrico .

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Coefficienti di un polinomio[modifica | modifica wikitesto]

Valori costanti (numeri) dei singoli monomi. Ogni monomio ha un solo coefficiente. Il coefficiente del monomio di grado massimo prende il nome di coefficiente direttore, mentre quello del monomio di grado zero prende il nome di termine noto
Lo stesso argomento in dettaglio: Polinomio.

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Completo (polinomio)[modifica | modifica wikitesto]

Polinomio in una sola variabile in cui i coefficienti sono tutti diversi da zero
Lo stesso argomento in dettaglio: Polinomio.

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Congruenze polinomiali[modifica | modifica wikitesto]

Estensione ai polinomi del concetto di congruenza modulo n definita sui numeri reali.
Due polinomi P(x) e Q(x) nella variabile intera x , si dicono congrui modulo n, dove n è un intero positivo, se per ogni valore di x, intero, assumono valori congrui mod n, vale a dire che P(x) – Q(x) 0 mod n.
Due numeri sono congrui mod n se e solo se divisi per n hanno lo stesso resto
Lo stesso argomento in dettaglio: Congruenze polinomiali e Aritmetica modulare.

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Conica (curva o funzione)[modifica | modifica wikitesto]

Curva piana esprimibile mediante un polinomio di 2° grado. Il nome deriva dal fatto che queste curve (circonferenza, ellisse, parabola. iperbole) si ottengono sezionando la superficie di un cono con un piano
Lo stesso argomento in dettaglio: Conica.

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Contenuto[modifica | modifica wikitesto]

Il contenuto di un polinomio è il massimo comune divisore dei suoi coefficienti
Lo stesso argomento in dettaglio: Contenuto (matematica).

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Criterio di Eisenstein[modifica | modifica wikitesto]

È un criterio per dimostrare l'irriducibilità dei polinomi primitivi a coefficienti interi
Lo stesso argomento in dettaglio: Criterio di Eisenstein.

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Criterio di Routh-Hurwitz[modifica | modifica wikitesto]

Criterio per determinare il numero di radici con parte reale positiva di un polinomio in una variabile con radici complesse. È una generalizzazione della regola di Cartesio (applicabile solo ai polinomi con radici reali). Il criterio prevede l'utilizzo di matrici e determinanti
Lo stesso argomento in dettaglio: Criterio di Routh-Hurwitz.

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Cubica (curva o funzione)[modifica | modifica wikitesto]

Curva piana esprimibile mediante un polinomio di 3° grado della forma

D[modifica | modifica wikitesto]

Decomposizione in frazioni parziali[modifica | modifica wikitesto]

Tecnica di calcolo che permette di trasformare il rapporto tra due polinomi P(x) e Q(x), di cui ‘'P’' abbia grado inferiore di ‘'Q’', nella somma di più rapporti di polinomi di grado inferiore a quelli dati
Lo stesso argomento in dettaglio: Decomposizione in frazioni parziali sui reali .

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Diofanteo (polinomio)[modifica | modifica wikitesto]

Polinomio in cui tutti i coefficienti e tutte le variabili sono numeri interi. Polinomi diofantei in più variabili potrebbero non avere radici (intere) come per esempio quando (ultimo teorema di Fermat)
Lo stesso argomento in dettaglio: Equazione diofantea.

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Disequazione algebrica[modifica | modifica wikitesto]

Disequazione, ovvero relazione d'ordine di disuguaglianza fra due polinomi ad una o più incognite e ricerca dei valori (generalmente intervalli) delle incognite che soddisfano questa relazione.
Una disequazione fra due polinomi può sempre essere trasformata in una disequazione di cui uno dei due polinomi (membri della disequazione) è uguale a 0 . Sotto questa forma la disequazione si dice:
      • lineare se il polinomio non nullo è di grado ‘'1’';
      • quadratica se è di grado "2;
      • cubica se è di grado "3"
Lo stesso argomento in dettaglio: Disequazione algebrica .

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Disequazione fratta[modifica | modifica wikitesto]

Disequazione, ovvero relazione d'ordine di disuguaglianza in cui almeno una delle incognite compare nel denominatore di almeno una frazione. Una disequazione fratta può sempre ricondursi ad un sistema di disequazioni algebriche polinomiali, purché numeratori e denominatori delle frazioni date siano a loro volta dei polinomi algebrici
Lo stesso argomento in dettaglio: Disequazione fratta.

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Divisione di polinomi[modifica | modifica wikitesto]

Due polinomi A(x) e B(x) nella variabile x, di cui il primo abbia grado maggiore o uguale al secondo, possono essere divisi fra di loro per ottenere un polinomio quoziente Q(x) e un polinomio resto R(x) per i quali vale la relazione A(x) = B(x)Q(x) + R(x) (il grado di quest'ultimo è inferiore a quello del polinomio divisore).
La regola di Ruffini per dividere polinomi è applicabile solo se il denominatore è un binomio.
Se i polinomi hanno i coefficienti appartenenti ad un campo (per esempio numeri reali o complessi), quoziente e resto sono unici per ogni coppia di polinomi
Lo stesso argomento in dettaglio: Divisione dei polinomi.

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E[modifica | modifica wikitesto]

Equazione algebrica[modifica | modifica wikitesto]

Una equazione è una uguaglianza fra due espressioni matematiche verificata per particolari valori di una i più quantità variabili dette incognite. Se le due espressioni messe a confronto sono polinomi algebrici, l'equazione si dice algebrica.
Un'equazione algebrica si può sempre riportare al caso in cui uno dei due polinomi di confronto sia il polinomio nullo (zero).
Il grado di una equazione algebrica è il grado del polinomio non nullo, considerato solo nelle incognite (quindi escluse altre variabili o parametri)
Lo stesso argomento in dettaglio: Equazione algebrica.

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Esponenziali (polinomi)[modifica | modifica wikitesto]

Sinonimo di polinomi di Touchard

F[modifica | modifica wikitesto]

Fibonacci (polinomi di)[modifica | modifica wikitesto]

I polinomi di Fibonacci costituiscono una sequenza polinomiale definita ricorsivamente in modo analogo alla definizione dell'omonima successione:
;
se n > 2
Lo stesso argomento in dettaglio: Polinomi di Fibonacci.

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Formula di Newton[modifica | modifica wikitesto]

Sinonimo di Teorema binomiale

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Funzione lineare[modifica | modifica wikitesto]

Funzione di una variabile espressa mediante un polinomio di 1° grado. In geometria analitica rappresenta una retta
Lo stesso argomento in dettaglio: Funzione lineare.

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Formule di Viète[modifica | modifica wikitesto]

Formule che mettono in relazione le radici di un polinomio in una variabile e i suoi coefficienti.
Per esempio in un polinomio di 2º grado , la formula di Viète mette in relazione le radici e dell'equazione e i coefficienti a, b, c:
Lo stesso argomento in dettaglio: Formule di Viète.

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Funzioni polinomiali[modifica | modifica wikitesto]

Funzioni matematiche esprimibili tramite un polinomio in una o più variabili. Per esempio la funzione polinomiale rappresenta una retta, rappresenta un piano
Lo stesso argomento in dettaglio: Funzione polinomiale.

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G[modifica | modifica wikitesto]

Gegenbauer (polinomi di)[modifica | modifica wikitesto]

I polinomi di Gegenbuauer (detti anche polinomi ultrasferici) sono le soluzioni delle equazioni differenziali di Gegenbauer (equazioni differenziali del secondo ordine). Sono una generalizzazione dei polinomi di Legendre e costituiscono una sequenza polinomiale di polinomi ortogonali
Riferimenti esterni: GegenbauerPolynomial
Lo stesso argomento in dettaglio: Polinomi di Gegenbauer.

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Grado di un monomio[modifica | modifica wikitesto]

Il grado di un monomio è la somma degli esponenti dei suoi elementi simbolici (variabili). Un monomio costante (costituito solo da un numero) è di grado zero.
Per es. il monomio è di grado 7.
Lo stesso argomento in dettaglio: Monomio § Il grado di un monomio.

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Grado di un polinomio[modifica | modifica wikitesto]

Il grado di un polinomio è pari al grado del suo monomio di massimo grado.
Per es. il polinomio è di grado 8.
Lo stesso argomento in dettaglio: Polinomio § Nomenclatura.

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H[modifica | modifica wikitesto]

Hermite (polinomi di)[modifica | modifica wikitesto]

I polinomi di Hermite costituiscono una sequenza polinomiale in cui l'n-esimo polinomio (di grado n) è definito tramite una funzione esponenziale e la sua derivata n-esima. Fra i loro utilizzi spicca il calcolo delle probabilità
Lo stesso argomento in dettaglio: Polinomi di Hermite.

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Hurwitz (polinomio di)[modifica | modifica wikitesto]

Polinomio in cui tutte le radici sono numeri complessi aventi parte reale negativa. Per essere di Hurwitz, è necessario, ma non sufficiente, che tutti i coefficienti del polinomio siano positivi; viceversa, siccome tutte le radici del polinomio si trovano nella parte sinistra del piano complesso, per essere di Hurwitz è necessario e sufficiente che il polinomio soddisfi il criterio di Routh-Hurwitz

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I[modifica | modifica wikitesto]

Identità di Newton[modifica | modifica wikitesto]

Le identità di Newton rappresentano un metodo per descrivere le radici di un polinomio.. Sono formule ricorrenti basate sugli autovalori di una matrice a sua volta legata al polinomio caratteristico
Lo stesso argomento in dettaglio: Identità di Newton.

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Invertibile (polinomio)[modifica | modifica wikitesto]

Un polinomio è invertibile se ne esiste un altro che moltiplicato con il primo dà, come prodotto, l'unità. Ogni polinomio che sia un monomio costante è invertibile. Si può dimostrare che le costanti sono gli unici polinomi invertibili
Lo stesso argomento in dettaglio: Polinomio.

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Ipergeometrici (polinomi)[modifica | modifica wikitesto]

Sinonimo di polinomi di Jacobi

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Irriducibile (polinomio)[modifica | modifica wikitesto]

Un polinomio è irriducibile se non esistono due polinomi (di grado inferiore) che moltiplicati fra loro diano il polinomio dato. La riducibilità o meno di un polinomio dipende fortemente dal campo a cui appartengono i coefficienti: per esempio il polinomio è irriducibile in campo reale, mentre è riducibile in campo complesso:
Lo stesso argomento in dettaglio: Polinomio irriducibile.

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J[modifica | modifica wikitesto]

Jacobi (polinomi di)[modifica | modifica wikitesto]

I polinomi di Jacobi, detti anche polinomi ipergeometrici, sono una sequenza di polinomi ortogonali a due parametri. Utili nello studio dei gruppi di rotazione e nella soluzione di equazioni del moto. Costituiscono le soluzioni dell'equazione differenziale di Jacobi
Lo stesso argomento in dettaglio: Polinomi di Jacobi.

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L[modifica | modifica wikitesto]

Laguerre (polinomi di)[modifica | modifica wikitesto]

I polinomi di Laguerre costituiscono una sequenza di polinomi mutuamente ortogonali, definiti ricorsivamente nel seguente modo:
.
Costituiscono le soluzioni della equazione differenziale di Laguerre e hanno numerose applicazioni
Lo stesso argomento in dettaglio: Polinomi di Laguerre.

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Legendre (polinomi di)[modifica | modifica wikitesto]

I polinomi di Legendre costituiscono una sequenza polinomiale di polinomi mutuamente ortogonali che rappresentano le soluzioni di casi particolari dell'equazione differenziale di Legendre

Riferimenti esterni Legendre differential equation

Lo stesso argomento in dettaglio: Polinomi di Legendre.

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Lemma di Gauss sui polinomi[modifica | modifica wikitesto]

Quando si parla di lemma di Gauss relativamente ai polinomi, in realtà si parla di due lemmi, di cui il secondo è una conseguenza diretta del primo:
    • il prodotto di due polinomi primitivi è anch'esso primitivo;
    • se un polinomio a coefficienti interi è irriducibile negli interi, allora è irriducibile anche nei razionali
Lo stesso argomento in dettaglio: Lemma di Gauss (polinomi).

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M[modifica | modifica wikitesto]

Matrice di Sylvester[modifica | modifica wikitesto]

La matrice di Sylvester è una matrice quadrata associata ad una coppia di polinomi in una variabile, che permette di verificare se i polinomi hanno un fattore comune non costante. La matrice, il cui ordine è la somma dei gradi dei due polinomi, si ottiene scrivendo nella prima riga i coefficienti dei polinomi, riempita a destra con “zeri” per gli elementi mancanti, e nelle righe successive gli stessi valori permutati ciclicamente; infine le ultime righe si costruiscono in modo analogo con i coefficienti del secondo polinomio
Lo stesso argomento in dettaglio: Matrice di Sylvester.

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Monomi simili[modifica | modifica wikitesto]

Monomi che differiscono soltanto per la parte costante, mentre hanno identiche parti letterali. Due monomi simili possono essere sommati e formare un ulteriore monomio, simile ai primi due, in cui la parte costante è la somma delle costanti degli addendi
Lo stesso argomento in dettaglio: Monomio.

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Monomio[modifica | modifica wikitesto]

Un monomio è una espressione matematica costituita da una costante presa in una struttura algebrica (tipicamente un numero reale o complesso) e/o una o più variabili (“parte letterale”), solitamente indicate con lettere dell'alfabeto latino, che rappresentano un elemento generico, legati solamente dalle operazioni di moltiplicazione e/o divisione (in realtà dire “divisione” è superfluo in quanto ogni divisione è equivalente ad una “moltiplicazione” per il reciproco del divisore). Esempi di monomi:
.
La somma algebrica di due o più monomi forma un polinomio
Lo stesso argomento in dettaglio: Monomio.

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Monico (polinomio)[modifica | modifica wikitesto]

Polinomio in una sola variabile in cui il coefficiente del monomio di grado massimo è uguale ad 1
Lo stesso argomento in dettaglio: Polinomio.

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N[modifica | modifica wikitesto]

Nodi di Chebyshev (o Čebyšëv)[modifica | modifica wikitesto]

I nodi di Chebyshev sono le radici dei polinomi di Chebyshev
Lo stesso argomento in dettaglio: Nodi di Čebyšëv.

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Nullo (polinomio)[modifica | modifica wikitesto]

Polinomio costituito solo da zeri. Elemento neutro per la somma di polinomi
Lo stesso argomento in dettaglio: Polinomio.

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O[modifica | modifica wikitesto]

Omogeneo (polinomio)[modifica | modifica wikitesto]

Polinomio i cui monomi hanno tutti lo stesso grado
Lo stesso argomento in dettaglio: Polinomio.

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Operatore shift-equivariante[modifica | modifica wikitesto]

Un operatore shift-equivariante è un operatore che agisce su funzioni ‘'f(x)'’ e commuta con le traslazioni.
Lo stesso argomento in dettaglio: Operatore shift-equivalente.

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Ortogonali (polinomi)[modifica | modifica wikitesto]

Due polinomi si dicono ortogonali in un dato intervallo e rispetto ad una data funzione “peso”, se l'integrale su quell'intervallo del prodotto dei polinomi e della funzione peso è uguale a zero; l'operazione di integrazione detta sopra è praticamente un prodotto interno in uno spazio vettoriale.
Una famiglia, anche di infiniti elementi,si dice una famiglia di polinomi ortogonali se l'eguaglianza descritta sopra vale per ogni coppia di polinomi.
Esempi di successioni di polinomi ortogonali sono:
Lo stesso argomento in dettaglio: Polinomi ortogonali.

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Ortonormali (polinomi)[modifica | modifica wikitesto]

Polinomi fra loro ortogonali si dicono ortonormali nello stesso intervallo e rispetto alla stessa funzione “peso” di ortogonalità, se l'integrale su quell'intervallo del prodotto di ogni polinomio moltiplicato per e stesso e per la funzione peso è uguale a 1
Lo stesso argomento in dettaglio: Polinomi ortonormali.

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P[modifica | modifica wikitesto]

Polinomio[modifica | modifica wikitesto]

Un polinomio è la somma algebrica di due o più monomi ciascuno dei quali è chiamato termine
Lo stesso argomento in dettaglio: Polinomio.

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Primitivo (polinomio)[modifica | modifica wikitesto]

Un polinomio in una variabile in cui il massimo comun divisore dei suoi coefficienti è uguale ad 1 si dice “primitivo”.
Lo stesso argomento in dettaglio: Polinomio.

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Prodotto di polinomi[modifica | modifica wikitesto]

Il prodotto di due polinomi dà come risultato un altro polinomio. Il prodotto si realizza moltiplicando ogni termine del primo polinomio con tutti i termini del secondo e sommando tutti i valori trovati. Se i polinomi sono a valori reali o complessi, il prodotto fra polinomi è commutativo
Lo stesso argomento in dettaglio: Polinomio.

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Q[modifica | modifica wikitesto]

Quartica (curva)[modifica | modifica wikitesto]

Una curva quartica è una curva piana esprimibile mediante un polinomio di quarto grado a due variabili
Lo stesso argomento in dettaglio: Curva quartica.

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R[modifica | modifica wikitesto]

Radici di un polinomio[modifica | modifica wikitesto]

Le radici di un polinomio sono quei valori delle variabili che annullano il polinomio. Se il polinomio ha una sola variabile, le sue radici sono i valori tali che . Un polinomio di grado n ha al più n radici, anzi ne ha esattamente n in campo complesso e tenendo conto delle radici multiple
Lo stesso argomento in dettaglio: Radice (matematica) e Polinomio.

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Regola dei segni di Cartesio[modifica | modifica wikitesto]

La regola di Cartesio sui segni (positività/negatività) delle radici di un polinomio di grado n si applica solo se tutte le radici del polinomio sono reali. Essa afferma che il numero di radici reali positive (tenendo conto anche delle radici multiple) è dato dal numero di cambi di segno fra due coefficienti consecutivi.
La sua generalizzazione al campo complesso è realizzata dal criterio di Routh-Hurwitz

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Regola di Ruffini[modifica | modifica wikitesto]

La regola di Ruffini è un algoritmo per effettuare la divisione di un polinomio in una variabile per un binomio di primo grado nella stessa variabile. L'algoritmo permette di trovare sia il polinomio quoziente che il polinomio resto. È un algoritmo semplificato rispetto a quello generale per la divisione di polinomi. Si sostiene che sia pubblicato da Ruffini nel 1809.
Lo stesso argomento in dettaglio: Regola di Ruffini.

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Ridotto in forma normale (polinomio)[modifica | modifica wikitesto]

Polinomio in cui sono stati accorpati i monomi simili e sono stati eliminati i termini nulli
Lo stesso argomento in dettaglio: Polinomio.

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Riducibile (polinomio)[modifica | modifica wikitesto]

Un polinomio è riducibile se è possibile trovare due polinomi (di grado inferiore) che moltiplicati fra loro diano il polinomio dato. La riducibilità o meno di un polinomio dipende fortemente dal campo a cui appartengono i coefficienti: per esempio il polinomio è riducibile in campo complesso (), ma irriducibile in campo reale
Lo stesso argomento in dettaglio: Polinomio irriducibile.

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Risultante di due polinomi[modifica | modifica wikitesto]

Per risultante di due polinomi si intende il determinante della loro matrice di Sylvester
Lo stesso argomento in dettaglio: Matrice di Sylvester.

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S[modifica | modifica wikitesto]

Separabile (polinomio)[modifica | modifica wikitesto]

Due sono le definizioni di polinomio separabile:
La seconda definizione è più restrittiva della prima, ma coincide con essa nel caso di polinomi irriducibili
Lo stesso argomento in dettaglio: Polinomio separabile.

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Sequenza di Appell[modifica | modifica wikitesto]

Una sequenza di Appell è una sequenza polinomiale per i cui componenti pn(x) vale l'uguaglianza d/dx pn(x) = n pn-1(x)p~. Il loro insieme è contenuto propriamente nell'insieme delle sequenze di Sheffer ed è distinto dall'insieme delle sequenze di tipo binomiale
Lo stesso argomento in dettaglio: Sequenza di Appell e Paul Émile Appell.

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Sequenza di polinomi ortogonali[modifica | modifica wikitesto]

Sequenza polinomiale costituita da polinomi fra loro tutti ortogonali.
Lo stesso argomento in dettaglio: Polinomi ortogonali.

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Sequenza di polinomi ortonormali[modifica | modifica wikitesto]

Sequenza polinomiale costituita da polinomi ortonormali.
Lo stesso argomento in dettaglio: Polinomi ortogonali.

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Sequenza di tipo binomiale[modifica | modifica wikitesto]

Sequenza polinomiale per i cui componenti valgono le uguaglianze
Il loro insieme è contenuto propriamente nell'insieme delle sequenze di Sheffer
Lo stesso argomento in dettaglio: Sequenza di tipo binomiale.

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Sequenza di Sheffer[modifica | modifica wikitesto]

Sequenza polinomiale per i cui componenti pn(x) vale una uguaglianza del tipo Q pn(x) = n pn-1(x)p per qualche operatore shift-covariante Q
Lo stesso argomento in dettaglio: Sequenza di Sheffer.

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Sequenza polinomiale[modifica | modifica wikitesto]

Successione di polinomi pn(x) per n=0,1,2,.. . tale che pn(x) ha grado n
Lo stesso argomento in dettaglio: Sequenza polinomiale.

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Successione polinomiale graduale[modifica | modifica wikitesto]

Sinonimo di sequenza polinomiale.

Sequenza di Sturm[modifica | modifica wikitesto]

Una sequenza di Sturm su un intervallo finito o infinito (a,b) è una sequenza finita di polinomi p1(x), p2(x), ..., pn(x) in cui l'ultimo polinomio pn(x) non si annulla mai nell'intervallo (a,b), e per ogni radice di uno qualunque degli altri polinomi si ha
pk-1(x0) pk+1(x0) < 0
Lo stesso argomento in dettaglio: Sequenza di Sturm.

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Simmetrico (polinomio)[modifica | modifica wikitesto]

Polinomio che non varia se si scambiano fra loro due o più variabili, come, per esempio nel polinomio
Lo stesso argomento in dettaglio: Polinomio simmetrico.

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Somma di polinomi[modifica | modifica wikitesto]

Sommare due polinomi significa formare un terzo polinomio sommando algebricamente tutti i monomi dei due polinomi addendi eseguendo nel contempo la somma dei monomi simili
Lo stesso argomento in dettaglio: Polinomio.

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Sviluppo binomiale[modifica | modifica wikitesto]

Sinonimo di Teorema binomiale

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T[modifica | modifica wikitesto]

Teorema binomiale[modifica | modifica wikitesto]

Il teorema binomiale (chiamato anche formula o binomio di Newton) esprime lo sviluppo della potenza n-ma di un binomio. Considerato il binomio , allora il teorema binomiale afferma che dove rappresenta il coefficiente binomiale, che vale (n! è il fattoriale di n):
Il teorema vale per i numeri reali, i complessi, e in generale vale in ogni anello commutativo.
Lo stesso argomento in dettaglio: Teorema binomiale.

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Teorema del resto[modifica | modifica wikitesto]

Il teorema del resto afferma che il resto della divisione di un polinomio P(x) per il binomio (x-a) (il resto è quindi una costante) corrisponde al valore che il polinomio assume in a, quindi a P(a)
Lo stesso argomento in dettaglio: Teorema del resto.

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Teorema delle radici razionali[modifica | modifica wikitesto]

Il teorema delle radici razionali afferma che le eventuali radici razionali di un polinomio a coefficienti interi in una variabile, hanno come numeratore un divisore del termine noto e come denominatore un divisore del coefficiente direttore (coefficiente del monomio di grado massimo)
Lo stesso argomento in dettaglio: Teorema delle radici razionali.

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Teorema di Abel-Ruffini[modifica | modifica wikitesto]

Questo teorema afferma che non è possibile trovare una formula generale che permetta di esprimere, tramite radicali, le soluzioni di equazioni algebriche complete di grado superiore al quarto
Lo stesso argomento in dettaglio: Teorema di Abel-Ruffini.

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Teorema di Ruffini[modifica | modifica wikitesto]

Il teorema di Ruffini è un corollario del teorema del resto e afferma che un polinomio P(x) è divisibile per il binomio (x-a) se e solo P(a)=0. In questo modo è possibile sapere se un polinomio è divisibile per un binomio senza eseguire la divisione
Lo stesso argomento in dettaglio: Teorema di Ruffini.

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Teorema fondamentale dell'algebra[modifica | modifica wikitesto]

Il teorema fondamentale dell'algebra afferma che ogni polinomio a coefficienti complessi ha sempre almeno una radice complessa. Dal teorema segue che il polinomio ammette precisamente n radici, contate con la loro molteplicità.
Lo stesso argomento in dettaglio: Teorema fondamentale dell'algebra.

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Termine di un polinomio[modifica | modifica wikitesto]

Ciascuno dei monomi che costituiscono il polinomio
Lo stesso argomento in dettaglio: Polinomio.

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Termine noto (di un polinomio)[modifica | modifica wikitesto]

Monomio di grado zero di un polinomio ridotto in forma normale. È costituito solo da un numero (non contiene variabili)
Lo stesso argomento in dettaglio: Polinomio.

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Touchard (polinomi di)[modifica | modifica wikitesto]

I polinomi di Touchard costituiscono una sequenza polinomiale di tipo binomiale che può essere definita ricorsivamente tramite la formula
Sono chiamati anche “polinomi esponenziali”
Lo stesso argomento in dettaglio: Polinomi di Touchard.

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Trinomio[modifica | modifica wikitesto]

Polinomio costituito da tre monomi
Lo stesso argomento in dettaglio: Polinomio e Trinomio.

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Trigonometrici (polinomi)[modifica | modifica wikitesto]

Un polinomio trigonometrico è una combinazione lineare delle funzioni trigonometriche seno e coseno. In pratica quindi è un polinomio in cui le variabili sono mediate da una funzione trigonometrica (per es. )
Lo stesso argomento in dettaglio: Polinomio trigonometrico.

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U[modifica | modifica wikitesto]

Ultrasferico (polinomio)[modifica | modifica wikitesto]

Sinonimo di polinomio di Gegenbauer

W[modifica | modifica wikitesto]

Wilkinson (polinomio di)[modifica | modifica wikitesto]

Il polinomio di Wilkinson riguarda lo studio di algoritmi per la ricerca delle radici dei polinomi. È definito come
Lo stesso argomento in dettaglio: Polinomio di Wilkinson.

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Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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