Squallor

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Squallor
Paese d'origineBandiera dell'Italia Italia
GenereRock demenziale
Pop rock[1]
Periodo di attività musicale1969 – 1994[2]
EtichettaCBS, CGD, Dischi Ricordi
Album pubblicati35
Studio14
Raccolte21
Sito ufficiale

Gli Squallor furono un gruppo musicale italiano nato nel 1971[3] e attivo fino al 1994. La loro notorietà è legata soprattutto ai testi particolarmente espliciti, demenziali e spesso grotteschi.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il gruppo si formò nel 1971 quando uscì il loro primo 45 giri con 38 luglio e Raccontala giusta, erano già tutti e cinque dei professionisti affermati, ognuno con una diversa e forte personalità. Questo primo 45 giri fu registrato a Milano, in via Ripamonti.[2] attorno alle figure dei parolieri, compositori e discografici Daniele Pace, Totò Savio, Giancarlo Bigazzi (principale paroliere del gruppo), Alfredo Cerruti (la "voce narrante") ed Elio Gariboldi (che abbandonò il progetto nel 1972), cui in seguito si unirono occasionalmente membri esterni come Gianni Boncompagni (voce tra l'altro nel brano Vacca) e Gigi Sabani (che nell'album Cambiamento provò ad imitare la voce di Savio, al quale un intervento chirurgico aveva compromesso l'uso delle corde vocali) ma senza il risultato desiderato. La voce di Totò Savio era così nota, così personale e così amata da renderla praticamente insostituibile, e, in questo contesto inimitabile.[4]

Stimolo determinante alla decisione di formare il gruppo fu la visione del film Il mio amico il diavolo (Bedazzled) del 1967, diretto da Stanley Donen e scritto e interpretato da Peter Cook e Dudley Moore.[2] In particolare fu il brano Bedazzled dei Drimble Wedge and the Vegetation (gruppo musicale presente nel film) a ispirare ad Alfredo Cerruti lo stile che poi caratterizzò l'intera produzione degli Squallor:[2] musica che accompagnava un testo recitato con tono distaccato.

Il nome Squallor nacque perché Daniele Pace, milanese in mezzo a due napoletani (Totò e Alfredo), per entrare maggiormente in comunione con loro, era solito “napoletanizzare” tutto. Mentre cercavano il nome del gruppo uscì la parola “squallore”, che rifletteva il senso di tanti argomenti riguardanti la società che volevano trattare, e la parola italiana nel napoletano di Daniele diventò il gaio e inequivocabile squallor, nome adottato da tutti con entusiasmo.[5]

Gli Squallor raccolsero un notevole riscontro di pubblico nonostante l'iniziale mancanza di promozione diretta, il non essersi mai esibiti pubblicamente e l'inevitabile censura da parte delle radio (escluse poche emittenti locali, ed esclusi alcuni brani che furono trasmessi dalla RAI, come 38 luglio e L'alluvione).[6][7][8] Nella seconda metà della loro carriera girarono alcuni spot pubblicitari. Il maggior successo commerciale degli Squallor fu l'album Tocca l'albicocca[9] (1985) che contiene il singolo USA for Italy (parodia del progetto USA for Africa e della famosa We Are the World) il cui testo, che rinuncia per una volta al consueto turpiloquio, ottenne il lasciapassare per essere diffuso via etere.

Tra i temi ricorrenti della loro produzione va menzionato quello legato a Pierpaolo, soggetto sul quale fu costruita una vera e propria serie. Personaggio dalla voce querula, rappresenta un figlio viziato che gira il mondo sperperando i soldi che estorce al padre (che lo ha rinnegato) minacciandolo di rivelare i suoi loschi affari. Apparso per la prima volta nel brano Famiglia Cristiana, presente nell'album Pompa, si vide dedicare negli album successivi una traccia fissa con una telefonata a suo padre proveniente dalle più disparate località del mondo. Il personaggio fu utilizzato da Cerruti anche come concorrente dei quiz telefonici di Indietro tutta!. Nella stessa trasmissione televisiva, Cerruti aveva caratterizzato una serie di gag interagendo con Renzo Arbore e Nino Frassica, interpretando il personaggio del Professor Pisapia e, assieme ad Arnaldo Santoro, facendo il verso alle comunicazioni via radio delle pattuglie della Polizia nello sketch Volante 1 a Volante 2, anticipato già nel brano Abat-jour (dall'album Vacca del 1977) e successivamente rivisitato nel brano Processo a Miami (dall'album Cielo duro del 1988).

Nel 1994 uscì l'ultimo album ufficiale degli Squallor Cambiamento, pubblicato nel solo formato CD (tutti gli altri erano usciti anche, o solo, su dischi LP). Grazie alla nota abilità di Gigi Sabani come imitatore l'album contiene anche il brano Albachiava (di Giancarlo Bigazzi, Gaetano Savio, Alfredo Cerruti), parodia di Albachiara di Vasco Rossi (nella canzone "Vasco Bossi, quel cantante coi capelli grassi" che, nella parte finale del brano, venne giustamente bistrattato da un manager taccagno dopo un concerto in uno stadio in cui la canzone fu coralmente cantata da migliaia di fan).[10][11]

Seguirono solamente raccolte e, nel 2000, (S)hit Squallor Remix, che conteneva anche l'inedita Uh Playboy's, un album di remix, prodotto e realizzato da DJ N-Joy (alias Leonardo Stella), da un'idea di Giancarlo Bigazzi.

Nel novembre 2007, Alfredo Cerruti fu protagonista insieme a Nino Frassica di uno spot televisivo della Wind in cui si distingueva chiaramente la sua tipica "voce fuori campo". Alla fine del 2008, Cerruti partecipò agli spot radiofonici della Wind, interpretando il personaggio di Pierpaolo, e in seguito i due registrarono il brano S'M'S, contenuto nella compilation Wind Winter Collection 4. Si trattava di un'operazione che rievocava in modo plateale lo stile tipico della canzoni degli Squallor, seppure "ammorbidito" e ripulito da ogni possibile turpiloquio.

Daniele Pace morì all'età di 50 anni per un infarto, il 24 ottobre 1985. Totò Savio morì il 25 luglio 2004 a 66 anni per un tumore, mentre Elio Gariboldi nel giugno 2010 a 66 anni e Giancarlo Bigazzi il 19 gennaio 2012 a 71 anni, per un'infezione cerebrale. L'ultimo membro rimasto in vita, Alfredo Cerruti, morì il 18 ottobre 2020, all'età di 78 anni.[12]

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Collaborazioni[modifica | modifica wikitesto]

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Album in studio[modifica | modifica wikitesto]

Remix[modifica | modifica wikitesto]

Raccolte[modifica | modifica wikitesto]

Singoli[modifica | modifica wikitesto]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Squallor, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 23 aprile 2018. Modifica su Wikidata
  2. ^ a b c d e Documentario Gli Squallor (2013) di Carla Rinaldi e Michele Rossi, e libretto allegato al DVD
  3. ^ Jacqueline Schweitzer, 2014.
  4. ^ Enrico Deregibus, 2010.
  5. ^ Jaqueline Savio Schweitzer 2014, Cuore Matto.
  6. ^ Antonio Lo Giudice, Squallor. I poeti del turpiloquio, su OndaRock. URL consultato il 28 settembre 2021.
  7. ^ Enrico Deregibus, Squallor, in Dizionario completo della Canzone Italiana, Giunti Editore, 2006, p. 426, ISBN 8809756258.
  8. ^ Luca "Luke" Morettini Paracucchi, Chiedi chi erano gli Squallor: gli iconoclasti dall’estro dissacrante, su Orrore a 33 giri, 10 luglio 2020. URL consultato il 13 luglio 2020.
  9. ^ Angelo Forgione, Quando gli Squallor cantarono l’Africa italiana, su il Blog di Angelo Forgione, 2 dicembre 2014.
  10. ^ Salvatore Martorana, 2014.
  11. ^ Albachiava, su Tutto Vasco. URL consultato il 26 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  12. ^ È morto Alfredo Cerruti, fondatore degli Squallor e autore tv, su la Repubblica, 18 ottobre 2020. URL consultato il 19 ottobre 2020.
  13. ^ Franco Zanetti, Morte di Cerruti degli Squallor, il ricordo di Red Canzian dei Pooh, su rockol.it, 18 ottobre 2020. URL consultato il 29 settembre 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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