Giuseppe Pomba

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Giuseppe Pomba

Giuseppe Pomba (Torino, 4 febbraio 1795Torino, 3 novembre 1876) è stato un tipografo e editore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Proveniente da una famiglia di stampatori, proprietari anche di una libreria aperta nel 1791[1], iniziò a lavorare nell'azienda di famiglia.

Pomba vedova e figli[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1815 la madre, rimasta vedova, rilevò la proprietà della stamperia. Nel nuovo atto di fondazione erano elencate le proprietà della ditta: quattro torchi da impressione, un consistente patrimonio finanziario e una libreria.

Giuseppe Pomba riuscì ad ottenere tariffe postali scontate ed avviò la produzione di un'opera in diversi volumi: Collectio Latinorum Scriptorum cum notis (1818). La collana, diretta da Carlo Boucheron, si completò nel 1835, dopo 108 uscite. In questo periodo la ditta assurse al ruolo di leader nel panorama tipografico della capitale sabauda. Alla metà degli anni venti Pomba disponeva di 16 torchi e 49 dipendenti.

Ditta Giuseppe Pomba & C.[modifica | modifica wikitesto]

Successivamente la produzione editoriale di Giuseppe Pomba si concentrò sulla pubblicistica per il grande pubblico: opere divulgative e periodici d'informazione.

Catalogo collane
  • Biblioteca popolare. Raccolta di opere classiche italiane, non che latine e greche tradotte. I classici della tradizione letteraria italiana a prezzi popolari. Cento volumi tascabili pubblicati con cadenza settimanale. L'iniziativa, lanciata nel 1828 e che ebbe una durata di quattro anni, ottenne un immediato successo. I libri furono stampati anche in 10 000 copie. I volumi della "Biblioteca" si caratterizzarono per la copertina color rosa.
  • Storia universale. Diretta da Cesare Cantù, fu stampata fra il 1838 e il 1846 in dispense settimanali di 40 pagine. L'opera complessiva formò 35 volumi.
  • Nuova Enciclopedia Popolare. Diretta inizialmente da Gaetano Demarchi e quindi da Francesco Predari, fu lanciata nel 1841 ed ebbe una durata di dieci anni per complessivi 13 volumi.
Una copertina del Mondo Illustrato del 1847.
Portafoglio periodici
  • Calendario generale pe' Regi stati
  • Antologia straniera (1830-1831)[2]
  • Il Propagatore ossia Raccolta periodica delle cose appartenenti ai progressi dell'industria e specialmente di quelle riguardanti l'agricoltura, le arti e la medicina
  • Teatro universale (versione digitalizzata - Anno terzo, 1836)
  • Emporio delle cognizioni utili
  • Antologia Italiana, mensile (1846-1848), diretta da Francesco Predari
  • Mondo illustrato, settimanale (gennaio 1847 - gennaio 1849 e luglio 1860 - dicembre 1861), uno dei primi periodici italiani illustrati [3]. Fu diretto da Giuseppe Massari.

Nel 1830, per far fronte alle nuove esigenze di produzione, Pomba acquistò una macchina stampatrice di nuova generazione, la "Cowper's Patent Machine"[4]. Ottenne il privilegio di esclusiva: nessun altro poté importare la macchina a Torino[5]. La tipografia divenne troppo piccola: Pomba impiantò un nuovo stabilimento in via Carlo Alberto.

Frontespizio della Nuova Enciclopedia popolare (1841).

Nel dicembre 1836 Pomba incappò in un infortunio con la polizia di Alessandria: fu accusato di stampare e vendere pubblicazioni proibite, cioè alcuni numeri della Giovane Italia di Giuseppe Mazzini e il romanzo L'Assedio di Firenze di Francesco Domenico Guerrazzi. Rinchiuso nelle prigioni della Cittadella di Alessandria in regime di carcerazione preventiva, la polizia cercò nelle sue stamperie copie delle pubblicazioni senza trovare niente.[6] Dopo un mese, Pomba uscì dal carcere.

Nel 1838, intuendo in netto anticipo i futuri sviluppi del mercato, cedette l'attività di libraio per concentrarsi esclusivamente su quella di editore. Nel tentativo di allargare il mercato librario, unificando i mercati dei vari stati italiani, Pomba nel 1844 lanciò la proposta di un Emporio librario di Livorno, come "porto franco" dell'editoria nazionale. La proposta comprendeva l'unificazione dei cataloghi degli editori della penisola e la pubblicazione di un registro nazionale delle pubblicazioni (nella forma di rivista periodica, La Bibliografia), in modo da garantire i produttori contro la pirateria libraria, una delle minacce maggiori dell'attività libraria. Solamente otto editori aderirono al progetto, che dovette essere abbandonato in breve tempo.[1].

Nel 1847 Pomba investì di nuovo in macchinari: per primo acquistò una motrice a vapore[1]. Anch'essa, come la precedente Cowper, fu la prima che si vide a Torino. Impostò sulle sue riviste una concezione dell'informazione di tipo più popolare e commerciale.

Nel 1849 lasciò l'azienda in mano al figlio Cesare, che la condusse insieme al cugino Luigi. L'azienda fu così rinominata Ditta Cugini Pomba & C.

UTET[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1854 Giuseppe Pomba rientrò nella ditta e promosse la costituzione di una società. Fino ad allora i Pomba avevano finanziato personalmente tutta la propria attività. Si unirono dunque con la Stamperia sociale degli artisti tipografi e con la Tipografia del progresso, e fondarono l'Unione tipografico-editrice torinese (UTET). Il capitale sociale iniziale fu di 750 000 lire.

Incarichi[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1869 Giuseppe Pomba fu nominato presidente della neonata "Associazione libraria italiana"[7].

Intitolazioni[modifica | modifica wikitesto]

Una via di Torino a lui dedicata ne perpetua la memoria.

Saggi[modifica | modifica wikitesto]

  • Dell'arte tipografica e dei suoi progressi in Piemonte (1836), con Angelo Brofferio.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Maria Iolanda Palazzolo, Geografia e dinamica degli insediamenti editoriali, in Storia dell'editoria nell'Italia contemporanea a cura di Gabriele Turi, Firenze, Giunti, 1997, pp. 17-18, 42-43, 20.
  2. ^ Fondata sul modello dell'«Antologia» di Giovan Pietro Vieusseux.
  3. ^ Probabilmente il primo periodico illustrato fu Emporeo artistico-letterario di Giuseppe Antonelli, fondato nel 1846.
  4. ^ Mario Infelise, La nuova figura dell'editore, in Storia dell'editoria nell'Italia contemporanea a cura di Gabriele Turi, Firenze, Giunti, 1997, p. 73.
  5. ^ Si trattava di una macchina stampatrice a cilindri, inventata dai tedeschi König e Bauer, la più avanzata sul mercato.
  6. ^ Un operaio, temendo il peggio, aveva già nascosto tutto.
  7. ^ Lasciò l'anno dopo per motivi da salute.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gabriele Turi (a cura di), Storia dell'editoria nell'Italia contemporanea, Firenze, Giunti, 1997, ISBN 8809212363
  • Luigi Firpo, Vita di Giuseppe Pomba da Torino libraio tipografo editore, Torino, UTET, 1975

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN29636592 · ISNI (EN0000 0000 8342 5848 · SBN LO1V017669 · BAV 495/94722 · CERL cni00039004 · LCCN (ENn87941756 · GND (DE122466624 · BNF (FRcb124930926 (data) · J9U (ENHE987012412329405171 · WorldCat Identities (ENlccn-n87941756