Giuseppe Donizetti

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Giuseppe Donizetti

Bey e Pasha Giuseppe Donizetti (Bergamo, 6 novembre 1788Istanbul, 12 febbraio 1856) è stato un compositore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Andrea Donizetti e di Domenica Nava e fratello maggiore del più famoso Gaetano, studiò musica prima con lo zio, Carini Donizetti, e successivamente fu allievo di Johann Simon Mayr[1]. Dopo essersi arruolato nell'esercito di Napoleone (1808), vi prestò servizio come direttore di banda nelle campagne contro l'Austria, in Spagna[2] e all'Elba. Alla caduta di Napoleone, proseguì la carriera come maestro di banda nell'esercito sabaudo[1].

Nel 1828, tramite l'ambasciatore di Sardegna a Costantinopoli, marchese Groppallo[3], fu invitato a Istanbul dal sultano Mahmud II (1808–39). Istanbul divenne la sua seconda patria. Fu infatti maestro di musica militare a corte, sia durante il sultanato di Mahmud II che del suo successore Abdülmecid I (1839-1861). Gli fu conferito inizialmente il grado di colonnello e il titolo di Bey; successivamente fu promosso maggior generale istruttore, e ricevette il titolo di pascià[2].

Donizetti Paşa, come era chiamato nel Levante, giocò un ruolo significativo nell'introduzione della musica europea nelle bande militari dell'Impero ottomano. Oltre alla supervisione dell'addestramento musicale in stile europeo delle bande militari del moderno esercito di Mahmoud, Donizetti insegnò musica a Palazzo ai membri della famiglia reale ottomana e alle principesse e alle donne dell'harem.

Attività musicale[modifica | modifica wikitesto]

Giuseppe Donizetti compose il primo inno nazionale dell'Impero Ottomano: la marcia Mahmudiye (1829), che compose per Mahmud II e che fu suonata per undici anni, e la marcia Mecidiye, che compose per Abdul Mejid nel 1839 e fu anch'essa suonata per ventidue anni come inno nazionale dell'Impero[2]; allestì una stagione annuale dell'opera italiana a Pera; fu organizzatore di concerti e di esibizioni musicali a corte. Ha ospitato e suonato con numerosi virtuosi che hanno visitato Istanbul in quell'epoca, come Franz Liszt, Parish Alvars e Leopold de Meyer[4]. Lo stesso Liszt, nel 1848, compose una Grande Paraphrase de la marche de Donizetti composée pour Sa Majesté le Soultan Abdul Mejid-Khan, pubblicata poi a Berlino nel 1848 [1]. Il fratello Gaetano, che pur non vedendolo mai, gli era unito da un profondo affetto, lo chiamava bonariamente “Il mio fratello turco”[5].

L'attività musicale di Donizetti è così descritta da Felice Romani, già librettista per Gaetano:

«Donizetti fu il Prometeo: più fortunato dell’antico Titano ch’ebbe Giove nemico, ei trovò nel Sultano Mahmoud un possente fautore, il quale costrinse i giovani più cospicui dell’impero a farsi di lui discepoli; talché la banda militare del Donizetti è tutta composta di figli d’Agà e di Ottimati. Come in tre anni ella sia giunta a non invidiare le più esperte d’Europa, è questo un segreto del genio. Ora i Turchi di Stamboul amano sommamente la musica europea. Rallegra essa le feste del Serraglio, le rassegne delle schiere, le villeggiature del Sultano, gli Harem delle Odalische, le geniali adunanze de’ Franchi. Dall’Ellesponto fin al Mar Nero si spande l’italiana armonia, e alle dolci sue note echeggiano del pari le due rive dell’Europa e dell’Asia[6]

Giuseppe Donizetti fu decorato con la medaglia İftihar da Mahmud II, con la medaglia Mejîdyye dal Sultano Abdul Mejid I, e, nel 1842, con la Legion d'Onore francese[2]. Per il tramite del fratello Giuseppe, anche Gaetano poté ricevere una decorazione, a seguito della composizione e del dono di due marce per il sultano[7].
Dopo ventott'anni trascorsi nell'Impero Ottomano, Giuseppe morì a Costantinopoli, nel 1856. Gli succedette Callisto Guatelli. È sepolto nella cripta della Cattedrale del Santo Spirito, situata nei locali del liceo francese di Notre Dame de Sion, a Pera, nell'attuale distretto di Beyoğlu.

Celebrazioni[modifica | modifica wikitesto]

In occasione del Bergamo Music Festival, il 4 dicembre 2007, al Teatro Donizetti, il Maestro Emre Araci ha diretto nuovamente la musica del maggiore dei fratelli Donizetti, in un Concerto lirico-sinfonico in due parti, la prima dedicata a: “Le musiche composte e importate da Giuseppe Donizetti per la corte ottomana” e la seconda dedicata a: “La musica classica ottomana all'epoca di Giuseppe Donizetti”.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine nazionale della Legion d'onore - nastrino per uniforme ordinaria
Grado disconosciuto dell'Ordine di Nīshān al-Iftikār - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di I classe dell'Ordine di Mejīdiyye - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Venezia altrove. Almanacco della presenza veneziana nel mondo, Marsilio, Venezia, 2007, pag. 29.
  2. ^ a b c d (EN) Turkish Music Portal, su turkishmusicportal.org.
  3. ^ Cfr.: Istanbul Cafè. Teatro. Influsso italiano Archiviato il 22 maggio 2011 in Internet Archive.
  4. ^ (EN) Emre Araci, A Levantine life: Giuseppe Donizetti at the Ottoman court, in: The Musical Times, Publications Ltd (UK), 2000-2002. Versione italiana a cura di Nicola Verderame - Sandro Teti Editore - Roma 2022.
  5. ^ Cfr. Gaetano Donizetti, Lettere agli amici, prefazione di Eugenio Checchi, Roma, NeoClassica, 2016, p. 147, ISBN 978-88-9374-008-1.
  6. ^ Felice Romani, Novelle e favole, Roma, NeoClassica, 2016 [prima edizione moderna], pp. 175-6, ISBN 978-88-9374-002-9.
  7. ^ Cfr. Gaetano Donizetti, Lettere agli amici, Roma, NeoClassica, 2016, p. 65.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Emre Araci, Donizetti, Osmanlı Sarayının İtalyan Maestros (Donizetti Paşa, il maestro italiano della corte ottomana), Yapi Kredi Yayinlari, Istanbul, 2006.
  • Mario Casari, "Un musicista alla corte ottomana: Giuseppe Donizetti", Quaderni di Oriente Moderno, 6, 2008, pp. 101–110.
  • Maurizio Costanza, La Mezzaluna sul filo - La riforma ottomana di Mahmûd II, Marcianum Press, Venezia, 2010 (cap.IV.7.b).
  • Gli italiani di Istanbul. Figure, comunità e istituzioni dalle riforme alla Repubblica. 1839-1923 (A cura di Attilio De Gasperis e Roberta Ferrazza, Istituto Italiano di Cultura di Istanbul, Torino), Fondazione Giovanni Agnelli, 2007, pp. 435 e succ.ve.
  • Giuseppe Donizetti Pascià: Traiettorie musicali e storiche tra Italia e Turchia / Giuseppe Donizetti Pasha: Musical and Historical Trajectories between Italy and Turkey. A cura di Federico Spinetti, Bergamo, Fondazione Donizetti, 2010.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN76580829 · ISNI (EN0000 0000 8395 7422 · SBN MUSV023022 · BAV 495/82314 · CERL cnp01384854 · Europeana agent/base/156513 · LCCN (ENn00073854 · GND (DE116178515 · BNF (FRcb14809223g (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n00073854