Giuditta di Nantes

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Giuditta, in francese Judith de Nantes (... – 1063), fu Contessa consorte di Cornovaglia dal 1030 circa al 1058 e contessa di Nantes dal 1051 circa alla sua morte.

Origine[modifica | modifica wikitesto]

Giuditta, secondo l'Ex Chronico Briocensi, era figlia del conte di Nantes, Judicael di Nantes, discendente dai conti di Nantes[1] e della sua eventuale moglie di cui non si conoscono né il nome né gli ascendenti.
Judicael di Nantes, secondo La chronique de Nantes, era il figlio illegittimo primogenito del conte di Vannes e di Nantes e duca di Bretagna (dal 960 al 981), Hoel I[2], a sua volta figlio illegittimo primogenito[3] del conte di Vannes e di Nantes e duca di Bretagna, Alano II Barbatorta, e della sua amante (come ci conferma anche lo storico bretone, Guy Alexis Lobineau, nel suo Histoire de Bretagne, Tome I[4]), Giuditta († dopo il 952), di cui non si conoscono gli ascendenti, come ci conferma anche il documento n° XXXIX de La chroniques de nantes[5].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1026 circa, Giuditta ancora secondo il Ex Chronico Briocensi, sposò Alano Canhiart, che lo storico francese, Arthur de La Borderie, nel documento n° VIII del suo Recueil d'actes inédits des ducs et princes de Bretagne (XIe, XIIe, XIIIe siècles), lo cita come figlio del conte di Cornovaglia e vescovo di Quimper, Benedetto di Cornovaglia e della moglie Guinodeon[6], di cui non si conoscono gli ascendenti.
Ii matrimonio viene confermato anche da un documento del Cartulaire de l´abbaye de Sainte-Croix de Quimperlé, datato 1029, in cui Alano e Giuditta sono citati come marito e moglie[7].

Il documento n° VIII del Recueil d'actes inédits des ducs et princes de Bretagne (XIe, XIIe, XIIIe siècles), datato circa 1030, si riferisce alla fondazione di un monastero da parte del padre di Alano, Benedetto, in cui vengono citati anche Alano Canhiart, la moglie, Giuditta ed il figlio, Hoel[8].

Negli anni successivi troviamo Giuditta citata in due donazioni fatte dal marito Alano: la prima è riferita al documento n° XLVIII del Cartulaire de l'abbaye de Landevenec Arthur de La Borderie[9]; la seconda è riferita al documento n° IX del Cartulaire de l´abbaye de Sainte-Croix de Quimperlé[10].

Nel 1051, alla morte del suo giovane nipote, Mattia, conte di Nantes[11], che era senza eredi, Giuditta gli succedette nel titolo e suo marito Alano prese possesso della contea.

Nel 1058, Giuditta rimase vedova: il Chronicon Kemperlegiense riporta la morte di Alano in quell'anno[12], mentre il Chronici Fragmentum del Cartulaire de l´abbaye de Sainte-Croix de Quimperlé che Alano morì 30 anni dopo aver costruito l'abbazia di Sainte-Croix a Quimperlé e fu sepolto nella cappella della Beate Virginis Marie adiacente alla chiesa di Saint-Corentin di Quimper[13].
Ad Alano, come conte di Cornovaglia succedette il figlio primogenito Hoel, che dovette governare anche la contea di Nantes, di cui era erede, in quanto Giuditta sempre secondo il Chronici Fragmentum del Cartulaire de l´abbaye de Sainte-Croix de Quimperlé si ritirò in un monastero, vivendo come una suora[13].

Giuditta morì nel 1063, come riporta il Chronicon Kemperlegiense (Iudith Comitissa Cornugalliæ)[14] ed anche il Cartulaire de l´abbaye de Sainte-Croix de Quimperlé (Iudith Comitissa Cornugalliæ)[15] e fu tumulata nella chiesa di Saint-Guingalois[13].

Discendenti[modifica | modifica wikitesto]

Alano da Giuditta ebbe sette figli[16]:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (LA) Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores, tomus XII, Ex Chronico Briocensi, anno MLXVI pagina 565
  2. ^ (FR) René Merlet, La chronique de Nantes, cap. XLIII, pag 127
  3. ^ (LA) René Merlet, La chronique de Nantes, cap. XXXIX, pag 113
  4. ^ (FR) Lobineau, G. A. (1707) Histoire de Bretagne (Paris), Tome I, Pag 81
  5. ^ (LA) La chroniques de nantes, doc. XXXIX, pagg. 112 e 113
  6. ^ a b (LA) Recueil d'actes inédits des ducs et princes de Bretagne (XIe, XIIe, XIIIe siècles), documento n° VIII, pagine 17 e 18
  7. ^ (LA) Cartulaire de l´abbaye de Sainte-Croix de Quimperlé, pagina 124
  8. ^ (LA) Recueil d'actes inédits des ducs et princes de Bretagne (XIe, XIIe, XIIIe siècles), documento n° VIII, pagine 17 - 20
  9. ^ (LA) Cartulaire de l'abbaye de Landevenec par Arthur de La Borderie, documento n° XLVIII, pagina 170
  10. ^ (LA) Cartulaire de l´abbaye de Sainte-Croix de Quimperlé, documento n° IX, pagine 147 - 149
  11. ^ Mattia era succeduto al padre (il fratello di Giuditta), Budic, che a sua volta era succeduto a suo padre Judicael.
  12. ^ (LA) Stephani Baluzii Miscellaneorum, Liber I, Ex Chronicon Kemperlegiense, anno MLVIII, pag 522
  13. ^ a b c d (LA) Chronici Fragmentum del Cartulaire de l´abbaye de Sainte-Croix de Quimperlé, pagina 122
  14. ^ (LA) Stephani Baluzii Miscellaneorum, Liber I, Ex Chronicon Kemperlegiense, anno MLXIII, pag 522
  15. ^ (LA) Cartulaire de l´abbaye de Sainte-Croix de Quimperlé, annoMLXIII, pagine 104
  16. ^ (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy: Nobiltà bretone - JUDITH de Nantes (ALAIN "Caignart" de Cornouaïlle)
  17. ^ (LA) Recueil d'actes inédits des ducs et princes de Bretagne (XIe, XIIe, XIIIe siècles), documento n° VIII, pagina 19
  18. ^ (LA) Cartulaire de l´abbaye de Saint-Aubin d'Angers, tome II, pagg 171-174
  19. ^ (LA) Cartulaire de l'abbaye de Redon en Bretagne documento n° CCXC, pagine 238 - 240
  20. ^ (LA) Cartulaire de l´abbaye de Sainte-Croix de Quimperlé, pagine 203 e 204

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti primarie[modifica | modifica wikitesto]

Letteratura storiografica[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]