Giovanni Vicini

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Giovanni Vicini

Presidente del Governo Provvisorio delle Province Unite Italiane
Durata mandato26 febbraio 1831 - 27 marzo 1831

Dati generali
Titolo di studiolaurea in giurisprudenza
Professioneavvocato e magistrato

Giovanni Vicini (Cento, 20 giugno 1771Massa Lombarda, 12 gennaio 1845) è stato un politico e giurista italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Frequentò il seminario di Cento e poi l'Università di Bologna, dove si laureò in giurisprudenza. Aderì alle idee di Napoleone e con la nascita della Repubblica Cispadana rappresenta la città di Cento ai congressi di Reggio Emilia (27 dicembre 1796) e di Modena (21 gennaio 1797). Successivamente fu nominato da Napoleone segretario generale del governo cisalpino, giudice e consigliere di revisione e cassazione per la Lombardia. Dopo la caduta di Napoleone si tenne lontano dalla politica; il 4 febbraio 1831 (dopo i moti insurrezionali di quell'anno) fu eletto presidente del Governo Provvisorio di Bologna e della provincia e l'8 febbraio dal Pubblico Palazzo della città dichiarò cessato di fatto il potere temporale del Papa. Nello stesso palazzo il 26 febbraio venne eletto dall'Assemblea dei Notabili, costituita dai 41 deputati delle province insorte, presidente della Commissione provvisoria di Governo delle Province Unite Italiane.[1] In seguito alla resa di Ancona del 26 marzo 1831, non avendo il pontefice Gregorio XVI voluto riconoscere la capitolazione del cardinal Giovanni Antonio Benvenuti, pattuita e ratificata in suo nome, Vicini fu costretto a fuggire in esilio, prima in Corsica e poi a Marsiglia, insieme al figlio Timoteo. Tornato in Italia, si stabilì prima in Toscana e poi a Porretta Terme, dove conobbe e sposò la seconda moglie, Catterina Agostini; alla fine del 1835 fu relegato a Massa Lombarda sotto la sorveglianza politica del cardinale Giuseppe Ugolini, Legato della Provincia di Ferrara. Qui, per provvedere al mantenimento della sua famiglia (nel frattempo aveva avuto cinque figli, di cui tre moriranno in tenera età), aprì un ufficio per consultazioni legali.
Morì in povertà a Massa Lombarda nel 1845. Le sue spoglie giaceranno anonime e senza memoria fino al 1864, quando, per iniziativa del sindaco Eugenio Bonvicini, il municipio di Massa Lombarda gli erigerà un busto nella biblioteca comunale e un piccolo monumento funebre nel cimitero locale, opera dello scultore Giuseppe Pacchioni.[2][3]

Cimitero di Massa Lombarda, ricordo marmoreo di Giovanni Vicini

La polemica con Berni degli Antoni[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1827 Vicini pubblicò un testo, Causa di simultanea successione di cristiani e di ebrei ad intestata eredità di un loro congiunto,[4] nel quale, contro il parere espresso dal domenicano Francesco Ferdinando Jabalot[5] e basandosi sul Codice napoleonico, si esprimeva a favore della parità di diritti tra ebrei e cristiani nel diritto di successione[6]. Allo scritto del Vicini, nello stesso anno, rispose polemicamente con un libello[7] l'avvocato e giurista Vincenzo Berni degli Antoni. Il Berni, richiamandosi ai principi della legislazione pontificia, sostenne con argomenti aspramente antisemiti le tesi discriminatorie di Jabalot[6].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gioacchino Vicini, Giovanni Vicini giureconsulto e legislatore, presidente del Governo delle Province Unite Italiane nell'anno 1831 , Tip. Nicola Zanichelli, Bologna 1897
  2. ^ Alessio Panighi, documenti della Società dei Reduci delle Patrie Battaglie e dell'Esercito, Massa Lombarda 1906
  3. ^ Luigi Quadri, Memorie per la storia di Massa Lombarda, Tip. Galeati, Imola 1970
  4. ^ Giovanni Vicini, Causa di simultanea successione di cristiani e di ebrei ad intestata eredità di un loro congiunto. Voto consultivo dell'avvocato Giovanni Vicini, Bologna, coi tipi del Nobili e compagni, 1827.
  5. ^ Maestro generale dell'Ordine dei predicatori dal 1832 al 1834.
  6. ^ a b P. Craveri, Dizionario Biografico degli Italiani, riferimenti e link in Bibliografia.
  7. ^ Vincenzo Berni degli Antoni, Osservazioni al voto consultivo del signor avvocato Giovanni Vicini nella causa di simultanea successione di cristiani, e di ebrei alla intestata eredità di un loro congiunto dell'avvocato Vincenzo Berni degli Antonj ... dedicate all'eminentissimo e reverendissimo principe signor cardinale Giuseppe Albani legato di Bologna, Bologna, dai tipi del Nobili e compagni, 1827.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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