Giovanni Valentini (combattente)

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Giovanni Valentini
NascitaModigliana, 30 dicembre 1906
MorteMonte Picones, 15 agosto 1937
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale
ArmaFanteria
CorpoCorpo Truppe Volontarie
Anni di servizio1931-1937
GradoTenente
Capomanipolo
GuerreGuerra di Spagna
Decorazionivedi qui
dati tratti da Le Medaglie d'Oro al Valor Militare volume 1 (1935-1941)[1]
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Giovanni Valentini (Modigliana, 30 dicembre 1906Monte Picones, 15 agosto 1937) è stato un militare italiano, decorato con la Medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della guerra di Spagna[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Modigliana il 30 dicembre 1906, figlio di Vincenzo e Teresa Fosconi.[3] Dopo aver conseguito il diploma di maestro di scuola elementare a Forlimpopoli, e la successiva abilitazione a Bologna, svolse l'incarico a Sarsina, poi a Novi di Modena, e infine nel paese natale dal 1934 al 1937, dove nel 1924 fu cofondatore del reparto scout[4] Arruolatosi nel Regio Esercito, nel 1931 fu ammesso a frequentare il corso per allievi ufficiali di complemento a Salerno, e l'anno successivo fu promosso sottotenente ed assegnato in servizio all'11º Reggimento fanteria "Casale".[3] Posto in congedo il 31 gennaio 1933, fu richiamato in servizio presso l'11º Reggimento fanteria, per un periodo di 15 giorni, nel corso del 1936.[3] Promosso tenente a scelta il 1 luglio dello stesso anno, nel gennaio 1937 fu trasferito in servizio, dietro sua domanda, presso la Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale.[3] Mobilitato per le esigenze della guerra di Spagna partì volontario in forza alla 735º Battaglione CC.NN., inquadrato nel Corpo Truppe Volontarie.[3] Con il grado di capomanipolo assunse il comando di un plotone della 3ª Compagnia, inquadrata nella 2ª Divisione CC.NN. "Fiamme Nere".[3] Cadde in combattimento sul Monte Picones il 15 agosto 1937, durante i combattimenti sulle Asturie contro le truppe repubblicane spagnole.[3] Inizialmente decorato di Medaglia d'argento al valor militare, con Regio Decreto del 18 gennaio 1940, a pochi mesi dall'ingresso del Regno d'Italia nella seconda guerra mondiale, venne insignito della Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare alla memoria - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante audace di un plotone di arditi, ufficiale di sperimentato valore, già ferito in precedenti azioni di guerra, rinunciava al rimpatrio, e all'estrema consolazione di riabbracciare la madre morente, per condurre a rischiosissima impresa gli arditi del suo plotone e del battaglione "Invincibile" ch'egli aveva preparato a tutto osare con esemplare virtù trascinatrice. Sotto violento fuoco nemico lanciandosi, per primo, alla conquista di forte posizione avversaria, si apriva un varco nell'intrico dei reticolati con tubi di gelatina, di sua mano posti e fatti brillare. Alla testa dei suoi arditi, irrompeva poi sul trinceramento conteso, affrontando il nemico con il pugnale e le bombe a mano e nella lotta aspra e sanguinosa, dava mirabile prova di valore e di eccezionale ardimento. Colpito a morte, rifiutava ogni soccorso e seguitava ad incitare i suoi uomini, elevando l'ultimo grido di fede e di vittoria: Avanti! Non curatevi di me! Proseguite. A chi non obbedisce lancio una bomba. Viva L'Italia! Viva il Duce! Monte Picones, 14 agosto 1937.[5]»
— Regio Decreto 18 gennaio 1940.[6]
Medaglia d'argento al valor militare alla memoria - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante audace di un plotone di arditi, ricevuto il compito di assalire e conquistare una fortissima posizione nemica munita di estese e profonde difese accessorie, sotto violento fuoco, si faceva strada facendo brillare tubi di gelatina nei reticolati, irrompeva nella posizione e alla testa dei suoi valorosi affrontava il nemico col pugnale e le bombe a mano. In uno di questi atti di eccezionale ardimento rimaneva gravemente ferito. Prontamente soccorso dai più vicini esclamò: non curatevi di me, proseguite; a chi non obbedisce lancio una bomba a mano. Più tardi esalava l'ultimo respiro inneggiando alla Patria. Magnifico esempio di eroismo e alte virtù militari. Monte Picones, 14 agosto 1937
— Regio Decreto, 16 dicembre 1937.
Medaglia di bronzo al valor militare alla memoria - nastrino per uniforme ordinaria
«Ferito ad una spalla, rimaneva con il suo plotone fino al termine dell'azione. Già distintosi per slancio e ardimento in precedenti combattimenti. Hontanares, 22 marzo 1937

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare 1965, p. 241.
  2. ^ a b Giovanni Valentini da Modigliana (Forlì), Domenica del Corriere, n. 28, 7 luglio 1940.
  3. ^ a b c d e f g Combattenti Liberazione.
  4. ^ Nel 1927 lo scautismo venne soppresso dal fascismo e il gruppo scout di Modigliana proseguì clandestinamente Archiviato il 28 novembre 2007 in Internet Archive.
  5. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  6. ^ Registrato alla Corte dei Conti addì 22 dic. 1939. Registro n.50 guerra. Foglio 272 (F.to Cavallari)

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le Medaglie d'Oro al Valor Militare volume 1 (1935-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965.
  • Mario Valentini, Giovanni Valentini da Modigliana, medaglia d'oro al V.M., Pinerolo, Alzani Editore, 1965.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]