Giovanni Nardi (medico)

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Giovanni Nardi (Montepulciano, 1585 circa – Firenze, 1654) è stato un medico e filosofo naturale italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

William Harvey: subì le critiche di Nardi

Giovanni Nardi nacque a Montepulciano, nell'odierna provincia di Siena, verso l'anno 1585. Seguendo le orme del padre, il medico Bernardino, dopo aver frequentato l'Università di Pisa e concluso gli studi, nel 1607 iniziò ad esercitare la professione medica nella città di Firenze[1].

Divenuto medico di corte nel 1620, Ferdinando II de' Medici, granduca di Toscana, lo scelse come proprio medico personale. Nardi seguì il granduca nei suoi viaggi e condivise con lui l'interesse per gli studi di medicina, per la filosofia naturale e le antichità[1]. Nella sua abitazione fiorentina, in via dell'Alloro 13, in un edificio che lo stesso Nardi aveva fatto restaurare [2], fece allestire una collezione di oggetti di antiquariato[1].

Nardi filosofo della natura[modifica | modifica wikitesto]

Oltre alla professione che esercitò con successo, Nardi scrisse alcuni volumi di filosofia naturale. Il primo Lactis physica analysis, un trattato sul latte pubblicato a Firenze nel 1634, fu dedicato a Ferdinando II. Di particolare interesse è l'opera Titi Lucretii Cari De rerum naturae libri sex, commento e digressione del poema didascalico di Lucrezio edito nel 1647, ove si distingue dall'aristotelismo dogmatico avvicinandosi piuttosto alle nuove concezioni della filosofia naturale e dell'atomismo[1]. Nella sua ultima opera Noctes geniales, fatta pubblicare postuma dal figlio Filippo nel 1655, sono descritte dieci immaginarie riunioni di medici che disputano su questioni di medicina, chirurgia e fisica[1]. Nella decima di queste riunioni si disserta sul cuore e sulla circolazione sanguigna. In questa sezione Nardi critica le teorie del medico inglese William Harvey[3] che nel 1628, con l'opera Exercitatio anatomica de motu cordis et sanguinis in animalibus, aveva descritto in modo accurato l'apparato circolatorio dell'uomo e le funzioni del cuore[1].

Giovanni Nardi morì a Firenze, a circa sessantanove anni, nel 1654. I figli Filippo e Ippolito furono anch'essi medici. Un ritratto di Giovanni, la moglie Nera e il figlio Ippolito si trova nella cappella maggiore della chiesa fiorentina di Santa Cecilia, nei pressi di piazza della Signoria[1].

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g DBI.
  2. ^ Claudio Paolini, Repertorio delle architetture civili di Firenze. Casa Nardi, su palazzospinelli.org, Palazzo Spinelli Associazione no Profit, 3 febbraio 2016. URL consultato il 27-01-2017.
  3. ^ Il citato Dizionario biografico scrive erroneamente "Thomas (?) Harvey".

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giulio Negri, Historia degli scrittori fiorentini, Ferrara 1722, pp. 289 s.;
  • Giuseppe Richa, Notizie istoriche delle chiese fiorentine..., II, Firenze 1755, pp. 55, 57, 60;
  • Marco Lastri, L’osservatore fiorentino sugli edifizi della sua patria, IV, Firenze 1776, pp. 153-156;
  • Giovanni Targioni Tozzetti, Notizie degli aggrandimenti delle scienze fisiche accaduti in Toscana nel corso di anni LX del secolo XVII, Firenze 1780, I, pp. 353-357; III, pp. 8, 18, 31, 42, 56 s., 87, 130, 136, 164-173, 203;
  • Kurt Sprengel, Storia prammatica della medicina, VII, Venezia 1814, p. 77;
  • The works of William Harvey, MD, London 1847, pp. 603, 610 s., 615 s.;
  • Alexander Pogo, Ioannes Nardius (ca. 1580-ca. 1655), in Isis, XXVI (1937), pp. 326-329;
  • Michele G. Nardi, Giovanni Nardi medico del Seicento e la sua opera “Noctes Geniales”, in Actes du VIII Congrès International d’Histoire des Sciences ... 1956, VIII, voll. 1-3, Vinci - Parigi 1958, p. 780;
  • Cosmo Alexander Gordon, A bibliography of Lucretius, Londra 1962, p. 75;
  • Walter Pagel, William Harvey’s biological ideas. Selected aspects and historical backgrounds, New York 1967, pp. 121, 195, 251;
  • Pietro Redondi, Galileo eretico, Torino 1973, pp. 383 s.;
  • Le opere dei discepoli di Galileo Galilei. Carteggio 1642-1648, a cura di P. Galluzzi, M. Torrini, I, Firenze 1975, p. 361;
  • Giuliana Volpi, Acta Graduum Academiae Pisanae II, Pisa 1979, p. 463;
  • Giulia Calvi, Histories of a plague year: the social and the imaginary in Baroque Florence, Berkeley, Los Angeles 1989, pp. 212, 281;
  • David Freedberg, Ferrari on the classification of oranges and lemons, in Documentary culture. Florence and Rome from Grand-Duke Ferdinand I to Pope Alexander VII, a cura di Elizabeth Cropper, Giovanna Perini, Francesco Solinas, Bologna 1992, p. 291;
  • Roger French, William Harvey’s natural philosophy, Cambridge 1994, pp. 345, 380 s.;
  • Frank La Brasca, “Hinc mel, hin venenum”: l’édition commentée du De rerum natura par G. N. (1647), in Présence de Lucrèce. Acte du Colloque... 1998, a cura di R. Poignault, Tours 1999, pp. 381-398;
  • (EN) Konrad Eisenbichler, Two Unknown Italian Plays at the Beinecke Library: Giovan Maria Cecchi's Atto recitabile per fare avanti che nella compagnia si diano li panellini benedetti and Giovanni Nardi's Il Disperato, in The Yale University Library Gazette, vol. 74, n. 3/4, 2000, pp. 126-134, JSTOR 40859232.
  • David Wootton, Bad medicine. Doctors doing harm since Hippocrates, Oxford 2006, ad ind.;
  • V. Prosperi, Per un bilancio della fortuna di Lucrezio in Italia tra Umanesimo e Controriforma, in Sandalion. Quaderni di cultura classica, cristiana e medievale, XXXI (2008), p. 200;
  • Marco Beretta, Gli scienziati e l’edizione del De rerum natura, in Lucrezio. La natura e la scienza, a cura di Marco Beretta, Francesco Citti, Firenze 2008, pp. 184-191;
  • Marco Beretta, Lucretius as hidden auctoritas of the Cimento, in The Accademia del Cimento and its European context, a cura di Marco Beretta, Antonio Clericuzio, Lawrence M. Principe, Sagamore Beach 2009, pp. 1-18;
  • Catherine Monbeig-Goguel, La felice gravidanza della granduchessa Vittoria della Rovere e il trattato di Giovanni Nardi De rore, in Io sono il Signore, colui che ti guarisce. Malattia versus religione tra antico e moderno, a cura di Sandra Isetta, Bologna 2012, pp. 353-362.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN1126145857131122922667 · ISNI (EN0000 0001 2247 6593 · CERL cnp00487464 · GND (DE126673136 · BNF (FRcb13483352q (data)