Giovanni Lazanio

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Giovanni Lazanio negli anni '50

Giovanni Lazanio (Macerata, 10 maggio 19001971) è stato un architetto italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Si diplomò in architettura presso l'Accademia di belle arti di Bologna nel 1922[1].

Anni '20[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa del Sacro Cuore di Arona

Nel 1926 progettò la chiesa del Sacro Cuore di Arona. Il progetto, in stile neo-romanico, fu approvato dalla Curia vescovile di Novara solo nel 1928, a pochi giorni di distanza dalla posa della prima pietra. L'edificio fu ultimato ed inaugurato nel 1935. Lazanio ideò inoltre l'altare originario, che fu poi modificato nel 1993 per attenersi alle nuove norme liturgiche[2][3].

Facciata dell'abbazia di San Nazzaro della Costa
Il Broletto a Novara

Sul finire degli anni '20 fu intrapresa in Novara un'opera di restauro di diverse aree, al fine di riportarle all'aspetto originario[4]. In questo contesto, sempre nel 1926 Lazanio collaborò con l'ingegner Giuseppe Bronzini all'adattamento dell'antico Ritiro delle Rosette (un istituto assistenziale risalente al XVIII secolo, dedito all'accoglienza delle bambine povere o orfane[5]) a portineria della Manifattura Rotondi ed alle opere conservative alla chiesa della Madonna del Latte[6]. Negli stessi anni si occupò del restauro di convento e chiesa di San Nazzaro della Costa, che versavano a quel tempo in uno stato di avanzato degrado, essendo fin dai tempi dei decreti napoleonici ridotti a rustici agricoli gestiti da contadini affittuari[7][4]. Restaurò inoltre il Broletto, che nei secoli era stato oggetto di diversi interventi degradanti, soprattutto durante il XIX ad opera degli ingegneri Luigi Orelli e Stefano Ignazio Melchioni: furono riaperte le monofore del Palazzo del Podestà, le trifore del salone dell'Arengo e i portici del cortile che erano stati murati. Furono poi ricostruiti il pozzo e lo scalone esterno che porta all'Arengo, demoliti nel XVIII secolo, e liberato il cortile dagli elementi estranei, tra cui un grande vespasiano e l'edicola dei giornali[4][8].

Anni '30[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1930 curò l'innalzamento del campanile della chiesa parrocchiale di San Martino, risalente alla metà del secolo precedente[9], e progettò il monumento a San Bernardo d'Aosta, eseguito dal marmista Enrico Rosina e situato lungo il Baluardo Partigiani[10][11].

Chiesa di San Clemente a Bellinzago Novarese

Nel 1931 restaurò la facciata barocca della chiesa di San Clemente a Bellinzago[12][13] e fino al 1933 si occupò della costruzione della capella-ossario e dell'ingresso del cimitero di Novara[14]. Sempre nel 1933 prese parte al rifacimento della facciata della chiesa della Beata Vergine Assunta di Gravellona Lomellina, mantenendone lo stile barocco[15].

Anni '40[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1940 si dedicò all'insegnamento, occupando la cattedra di storia dell'arte presso il Liceo Classico Carlo Alberto di Novara[16].

Nel 1943 diresse i lavori di rinnovamento della facciata principale e del pronao della chiesa di San Martino a Lesa: fu rimosso il vano del porticato che ospitava i mantici dell'organo e aggiunte le grandi colonne di granito[17][18].

Tra gli anni 1946 e 1950, mentre era responsabile dei cimiteri cittadini, realizzò varie opere di ampliamento del cimitero di Novara[14].

Anni '50[modifica | modifica wikitesto]

Negli anni '50 lo sappiamo frequentatore della celebre soffitta dell'artista novarese Edmondo Poletti, fulcro della vita artistica e culturale della città, assieme ad altre personalità di spicco quali il pittore Sergio Bonfantini, lo scultore Riccardo Mella e la moglie del futurista Ignazio Scurto, Barbara[19].

Ultimi anni[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1965, in occasione del cinquantenario dell'entrata in guerra dell'Italia nel primo conflitto mondiale, realizzò assieme all'architetto Cesare Mercandino il Museo Aldo Rossini, voluto dall'omonimo deputato per la conservazione cimeli e ricordi dei combattenti dalla prima guerra d'indipendenza alla seconda guerra mondiale[20][21].

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Una lista parziale delle opere di Giovanni Lazanio, in ordine cronologico di pubblicazione:

  • Alessandro Viglio e Giovanni Lazanio, La chiesa e il convento di S. Nazaro della Costa, Novara, Cattaneo, 1929.
  • Ezio Maria Gray, Alessandro Viglio e Giovanni Lazanio, Il Broletto di Novara e il suo restauro, Novara, Cattaneo, 1930.
  • Giovanni Lazanio, L'isolamento del Battistero e il completamento del quadriportico del Duomo, in NORAM, n. 9, 1952, pp. 5-7.
  • Giovanni Lazanio, La chiesa di Ognissanti, in NORAM, n. 1, 1955, pp. 11-13.
  • Giovanni Lazanio, Gli edifici del Broletto e i loro restauri, in Novaria, n. 2, 1955, pp. 8-13.

Fu anche membro attivo della Società Storica Novarese tra gli anni '20 e gli anni '50[23][24][25][26][27], pubblicando sul Bollettino Storico per la Provincia di Novara i seguenti articoli:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sindacato di Torino, Piemonte, in Confederazione fascista dei professionisti e degli artisti, Albo professionale architetti, Torino, SIT grafica-editoriale, 1931, p. 11. URL consultato il 16 ottobre 2021. Ospitato su Google Libri.
  2. ^ Chiesa del Sacro Cuore, su ARONAnelWEB.it. URL consultato il 16 ottobre 2021.
  3. ^ Giovanni Abrardi e Raffaella Rolfo, Chiesa del Sacro Cuore - Arona (PDF), su Catalogo generale dei beni culturali, 2019. URL consultato il 18 ottobre 2021.
  4. ^ a b c Raccontiamo Novara, su Facebook, 13 ottobre 2018. URL consultato il 16 ottobre 2021.
  5. ^ Edoardo Bressan, Povertà e assistenza in Lombardia nell'età napoleonica, Cariplo, 1985, p. 95, ISBN 9788842026532. URL consultato il 19 ottobre 2021. Ospitato su Google Libri.
  6. ^ Filippo Morgantin, Note e documenti - La "scoperta" dei monumenti storici della città, su Società Storica Novarese. URL consultato il 16 ottobre 2021.
  7. ^ Raccontiamo Novara, su Facebook, 27 novembre 2020. URL consultato il 16 ottobre 2021.
  8. ^ Complesso monumentale del Broletto, su @Novara, 22 luglio 2019. URL consultato il 18 ottobre 2021.
  9. ^ Parrocchiale San Martino, su Parrocchia dei Santi Martino e Gaudenzio. URL consultato il 16 ottobre 2021.
  10. ^ Saint Bernard 1070 - 1978, su Archives du Grand-Saint-Bernard. URL consultato il 16 ottobre 2021.
  11. ^ Monumento a San Bernardo da Mentone, su @Novara. URL consultato il 18 ottobre 2021.
  12. ^ Chiesa Parrocchiale di San Clemente (Sec. XVI - XIX) (PDF), su Comune di Bellinzago Novarese, 5 giugno 2017. URL consultato il 16 ottobre 2021.
  13. ^ In viaggio nel Novarese - Percorsi turistici e curiosità (PDF), su Agenzia di Accoglienza e Promozione Turistica Locale della Provincia di Novara, p. 7. URL consultato il 16 ottobre 2021.
  14. ^ a b Dorino Tuniz, Una terra tra due fiumi, la provincia di Novara nella storia: l'Ottocento, con la collaborazione di Marina Airoldi, Volume 3, Novara, Provincia di Novara, Assessorato alla cultura, 2007, ISBN 978-88-89003-11-4. URL consultato il 18 ottobre 2021. Ospitato su Google Libri.
  15. ^ Monumenti, su Parco dei Tre Laghi di Gravellona Lomellina. URL consultato il 16 ottobre 2021.
  16. ^ Ministero dell'educazione nazionale, Istruzione media classica, scientifica e magistrale - Regi Licei e Ginnasi, in Annuario, Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, 1940, p. 513. URL consultato il 20 ottobre 2021. Ospitato su Google Libri.
  17. ^ Conferenza Episcopale Italiana, Chiesa di San Martino <Lesa>, su Le Chiese delle Diocesi Italiane, 8 marzo 2017. URL consultato il 16 ottobre 2021 (archiviato dall'url originale il 20 ottobre 2021).
  18. ^ Simone Caldano, La chiesa di San Martino a Lesa (PDF), su Magazzeno Storico Verbanese, 2006. URL consultato il 18 ottobre 2021.
  19. ^ Franco F. Ferrario, Il Poletti dimenticato, ovvero ciò che è rimasto di Edmondo Poletti, in Novara è..., n. 5, Novara, EMME Distribuzione s.r.l., maggio 2023, p. 15.
  20. ^ Il Museo Rossini compie mezzo secolo, su FreeNovara, 22 settembre 2015. URL consultato il 16 ottobre 2021.
  21. ^ A. Poggi Steffanina, Il museo storico novarese "Aldo Rossini", in Famiglia nuaresa, Novara, febbraio 2013, pp. 22-23. URL consultato il 19 ottobre 2021.
  22. ^ Ordine della Corona d'Italia - Cavalieri (PDF), in Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n. 220, Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, 23 settembre 1931, p. 4664. URL consultato il 20 ottobre 2021.
  23. ^ Soci per l'anno 1927, su Società Storica Novarese. URL consultato il 19 ottobre 2021.
  24. ^ Sezione di Novara della R. Deputazione Subalpina di Storia Patria - 1935, su Società Storica Novarese. URL consultato il 19 ottobre 2021.
  25. ^ Sezione di Novara della R. Deputazione Subalpina di Storia Patria - 1943, su Società Storica Novarese. URL consultato il 19 ottobre 2021.
  26. ^ Elenco dei soci - Anno 1955, su Società Storica Novarese. URL consultato il 16 luglio 2023.
  27. ^ Componenti della Società Storica Novarese - 1958, su Società Storica Novarese. URL consultato il 16 luglio 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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