Giovanni Cocchi (presbitero)

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Giovanni Cocchi (Druento, 2 luglio 1813Torino, 25 dicembre 1895) è stato un presbitero italiano, che si è particolarmente distinto nelle attività in favore dei giovani.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Di famiglia molto umile, nasce a Druento[1] e si trasferisce a Torino con la madre nel 1830. Una volta diventato sacerdote (1836) inizia varie attività a favore dei ragazzi poveri della Torino dell'età industriale.

Ecco un elenco delle sue principali iniziative:

Di particolare importanza sono la fondazione del Collegio Artigianelli[2] per la storia che poi esso ha avuto legata alla figura di san Leonardo Murialdo[3] e la fondazione della colonia agricola di Rivoliu, prima del suo genere in Italia.

Molte delle sue iniziative sono state portate avanti da san Giovanni Bosco e soprattutto da san Leonardo Murialdo. Per tale motivo può a buona ragione essere chiamato il padre dei Santi Sociali.

Muore nel 1895 al Collegio Artigianelli. La sua tomba è collocata nella cappella del collegio stesso.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Calendario generale del Regno pel 1860 compilato d'ordine del Re per cura del Ministero dell'interno, Torino, Stamperia sociale degli artisti tipografi, p. 802. URL consultato il 15 novembre 2018.
  2. ^ Claudia Bocca, Gli "Artigianelli" del Murialdo, in Torino capitale, Newton Compton Editori, 2011. URL consultato il 15 novembre 2018.
  3. ^ Collegio Artigianelli, su museotorino.it, Comune di Torino. URL consultato il 15 novembre 2018.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Daniele Bolognini, Don Giovanni Cocchi. Fondatore degli Artigianelli, Elledici, 2013.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Scheda su don Cocchi, su santiebeati.it. URL consultato il 2 luglio 2017.
  • A don Cocchi sono dedicate molte pagine dei primi due volumi della biografia di san Leonardo Murialdo (Libreria Editrice Vaticana, autore Giovenale Dotta)
  • Don Cocchi, padre dei santi sociali [collegamento interrotto], su diocesi.torino.it. URL consultato il 2 luglio 2017.
Controllo di autoritàVIAF (EN1437151247979944270003 · GND (DE1147236194 · WorldCat Identities (ENviaf-1437151247979944270003