Gimnopedie

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Coribanti nelle Gimnopedie

Le Gimnopedìe o Ginnopedìe (in greco antico: Γυμνοπαιδίαι, da Γυμνός, "nudo", e Παιδεία, "educazione dei fanciulli") erano una delle principali feste di Sparta, celebrate annualmente in onore di Apollo, Artemide e Latona.

La cerimonia[modifica | modifica wikitesto]

Le Gimnopedie furono istituite probabilmente da Taleta in ricordo del sanguinoso scontro a Tirea fra 300 spartani e 300 campioni di Argo[1]. Durante le Gimnopedie un gruppo di efebi e uno di uomini sposati eseguivano nudi danze ("gimnopedia"), canti ed esercizi ginnici nel teatro dell'agorà[2],[3], in un luogo chiamato "Coro"[4], nei pressi delle statue di Apollo, Artemide e Latona. Secondo una citazione contenuta nei Deipnosofisti di Ateneo di Naucrati, in ogni giornata si esibivano una squadra di ragazzi al mattino e una squadra di uomini al pomeriggio[5]. La distribuzione delle diverse squadre di partecipanti corrispondeva probabilmente alle obe spartane (Ὠβά); poiché queste erano in numero di cinque, si può dedurre che la festa delle Gimnopedie durasse cinque giorni[6]. Potevano assistere alle esibizioni gli altri Spartani, gli stranieri e gli iloti, ma non gli spartiati ancora celibi con più di 30 anni di età[7].

Plutarco racconta che, all'annuncio della battaglia di Leuttra, nella quale le truppe tebane di Epaminonda avevano sconfitto quelle di Sparta mettendo fine all'egemonia di Sparta sulla Grecia, gli efori spartani ordinarono il proseguimento delle Gimnopedie che si stavano svolgendo proprio in quei giorni[8]. Poiché la battaglia di Leuttra ebbe luogo nel periodo estivo[9], l'aneddoto permette di identificare in quello estivo il periodo di svolgimento delle Gimnopedie. Parimenti, nel 417 a.C., il partito democratico di Argo approfittò della celebrazione delle Gimnopedie per attaccare di sorpresa gli oligarchi sostenuti da Sparta; malgrado le suppliche di questi ultimi, gli Spartani preferirono proseguire con la celebrazione delle loro festività[10]. I due aneddoti testimoniano anche la grande pietas degli Spartani che mettevano il rispetto delle pratiche religiose al di sopra di ogni altra preoccupazione.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Erodoto, Storie, I, 82
  2. ^ Erodoto, Storie, VI, 67, 3.
  3. ^ Plutarco, Vite parallele, "Vita di Agesilao", 29
  4. ^ Pausania il Periegeta, Periegesi della Grecia, Libro III (Laconia), Cap. 11, 9 (on-line, trad. in lingua francese di M. Clavier)
  5. ^ Ateneo di Naucrati, I Deipnosofisti o I dotti a banchetto ovvero I filosofi esperti dei misteri della culinaria, 678c
  6. ^ H. T. Wade-Gery, "A Note on the Origin of the Spartan Gymnopaidiai", The Classical Quarterly, vol. 43, N. 1/2 (gennaio-aprile 1949), pp. 79-81
  7. ^ Plutarco, Vite parallele, "Vita di Licurgo", XV, 1
  8. ^ "Vita di Agesilao", op. cit., 29
  9. ^ Nella "Vita di Camillo", Plutarco riferisce che la battaglia di Leuttra e quella di Ceresso avvennero entrambe il quinto giorno del mese di Ippodromione (del calendario beota) corrispondente al mese di Ecatombeone del calendario attico, e quindi ai nostri luglio o agosto
  10. ^ Platone, Leggi

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti secondarie

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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